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Autore: Claire Piece    12/03/2012    4 recensioni
[storia completamente corretta ed epurata da errori grammaticali e sintattici]
"Ma io non voglio un principe e non voglio che tu lo sia… io voglio L e basta! Trovo che sia molto meglio che avere un principe che continua a chiedermi la mano o a dirmi di amarmi… Io voglio che nulla mi sia detto sempre in modo esplicito... voglio i fraintendimenti… amo proprio l’incapacità nel sapermi prendere, l’incostanza dell’ “a volte sì e a volte no”... voglio l’impulsività, la stranezza, la tentazione celata e costante...
Ecco cosa voglio. Sei tu."

La morte le aleggia costantemente intorno... La Wammy's House, geni, killer e l'amore per una persona irraggiungibile, L.
Una giovane donna stringerà tra sue mani tutto questo.
Ciao ciao a tutti, questa è la mia prima fan fiction.
Mi sono cimentata in un campo non mio, ma era molto che ero ispirata e così ho pensato "o la va o la spacca!" Così mi sono messa di buona volontà e ho iniziato a scrivere, da principio da sola e poi facendomi aiutare (purtroppo non sono un'esperta scrittrice e agli inizi non tutti siamo bravissimi) con la correzione degli errori
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Watari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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             La testa del serpente





L, io e Watari eravamo ancora nel mio appartamento con lo shinigami Ryuk, che sembrava essere preso da una strana crisi d’astinenza, ci lasciò intendere che senza le sue mele soffriva di quelle strane contorsioni di braccia e gambe, ma lo ignorammo.
Iniziammo subito a seguire le deduzioni di L sul da farsi e il suo interrogare di tanto in tanto lo shinigami. L disse che nel momento della cattura di Higuchi aveva intuito che i quaderni potessero essere due, ricordò del messaggio del secondo Kira in cui parlava dell’incontro dei due killer a Aoyama e che si sarebbero mostrati a vicenda i proprio quaderni.
“Ryuk, vorrei sapere da te qualcosa di più su questo particolare dei ricordi. Ho notato in Light Yagami, quando ha preso in mano il death note di Higuchi dopo la sua cattura…” L prese in maniera, apparentemente distratta un biscotto cookie con pezzi di cioccolato, dalla confezione che si era fatto portare da Wammy un momento prima e lo iniziò a sgranocchiare come se stesse per iniziare a sentire un racconto che avrebbe catturato la sua attenzione in maniera irreversibile o come se stesse per vedere un film con una particolare e intrigante trama. “ …vedi, lui ha avuto una reazione a dir poco spaventosa. Reputai dipendesse dal fatto che avesse appena visto la figura inquietante dello shinigami Rem, ma subito dopo cambiò drasticamente atteggiamento, come se nulla fosse accaduto. Ho ritenuto quel comportamento strano e anormale. Un essere umano quando viene preso da una paura intensa, ci mette molto a riprendersi dallo spavento, nemmeno se fosse un perfetto attore potrebbe calmarsi in un baleno. Quindi quello che voglio sapere è, quando Light Yagami ha preso quel quaderno nelle sue mani, ha riottenuto qualcosa? Qualcosa che lo ha reso quello che conoscevo prima di essere imprigionato. Potresti dirmi che cosa è successo?” L finì la sua lunga esposizione addentando l’ultimo pezzetto di cookie rimastogli in mano, ma sapevo che la domanda che aveva posto allo shinigami, serviva da conferma a quello che aveva già letto nella lettera.
“Beh! Ha riottenuto i suoi ricordi ed è tornato Kira.” Disse Ryuk ma senza approfondire oltre e sofferente.
Ed io ebbi una folgorazione!
Ecco perché Misa quel giorno quando tornò dall’incontro con Higuchi era diversa! Aveva toccato qualcosa di appartenente a un quaderno o il quaderno stesso, ma scartai l’ultima mia ipotesi. Se avesse riavuto il suo quaderno prima, avrebbe sicuramente già ucciso L come gli aveva chiesto di fare Light nella lettera e l’articolato piano di quest’ultimo sarebbe sfumato, rendendolo l’unico possibile responsabile della morte di L e quindi in automatico Kira.
Il parziale recupero della memoria di Misa era stato mediato da qualcosa.
Quindi aveva ricordato tramite una parte del death note.
Subito ricordai che pochi istanti prima, L aveva parlato di una strana apprensione di Rem per Misa.
E se lo shinigami in non so quale occasione, avesse trovato un modo per vedere Misa Amane e aiutarla? Forse l’unica opportunità, l’ebbero quando Misa fece quello stupido provino per la Yotsuba e lì, si poteva star pur certi, che insieme a Higuchi ci fosse anche Rem e che probabilmente sia Misa che lo shinigami e le loro conseguenti azioni, fossero state entrambe preventivate nel piano di Light Yagami fin dall’inizio.
Allora posi anch’io una domanda conferma. “Ryuk, quindi è possibile usare un pezzo delle pagine non solo per uccidere, ma per mostrarsi ad un umano? Come scritto sul messaggio di Light per Misa.” Dissi portandomi le mani al petto ed incrociando le braccia.
“Già. Questa domanda è simile a quella che ho posto allo shinigami bianco. Gli chiesi se era possibile strappare dei frammenti dal quaderno ed usarli, perché avevo visto che alcune pagine avevano dei ritagli ben definiti, ma non ha seppe rispondermi, anzi fu molto elusivo. Ma questa lettera mi ha dato la risposta che non ha voluto darmi.” L si portò il pollice sulle labbra e mi guardò rapito.
In quel momento quando posi quella domanda, dovevo essere apparsa diversa hai suoi occhi, perché anche io riuscivo a condividere alcuni suoi ragionamenti riguardo quella inspiegabile storia.
Io ero la parte mancate di L, quella parte che credeva a ciò che non si poteva provare, tastare con mano e in maniera scientifica, io prestavo fede costante ha ciò che vedevo e non vedevo. Lui amava questa mia capacità proprio perché non la possedeva, perché io mi fidavo di Lui senza chiedere.
E sono convinta che questo conti per L, molto più della fiducia ottenuta da qualsiasi altro collaboratore o persona.
A differenza di quello che accadde con il caso di B, dove ero indifesa, non ero in grado di domare la mie paure e sempre costantemente presa dalla mia natura fragile, adesso ero anche io parte attiva e di aiuto per L e il fatto che ci fosse molto altro ad unirci, rese il tutto più solido e potente tra me e Lui.
“Certo che si può fare.” Confermò sempre più ermetico lo shinigami nero, forse quell’astinenza non lo aiutava a concentrarsi e continuò aggiungendo “ E voglio essere buono con te detective. Ma solo se mi darai subito qualche mela.” Disse tornando serio e alzando il suo artigliato dito indice facendo quel gesto di chi pone una condizione.
“Va bene, accetto. Bada che però sia la verità, altrimenti non manderò Watari a prendere quelle maledette mele.” L si voltò verso di lui con assoluta diffidenza.
“Sì, sì. Sarà solo verità, lo prometto!” Lo shinigami ribatté infantile come un bambino che vuole ottenere la sua marmellata. “ Allora… Tu lo sai Ryuzaki, che a quest’ora saresti già dovuto essere morto?”
Per un attimo ci fu il gelo che investì l’intera stanza, pur essendo coscienti che quella possibilità fosse sempre e costantemente esistita, sentirla uscire dalla bocca di un dio della morte faceva tutt’altro effetto.
“Rem ha fatto un accordo con Light, se lei ti avesse ucciso, lui promise che avrebbe protetto e amato Misa. Ma tanto Light non ama Misa. La usa!” Ryuk concluse il tutto ridendo schiamazzante, come se avesse appena raccontato dell’ultima notizia uscita su un giornale di gossip.
“Quindi mi stai dicendo che comunque morirei, perché ormai lo shinigami Rem, ha visto e sa il mio vero nome? Anche se Misa Amane non ha recuperato questo death note contenente la lettera?” L sembrò incuriosito da questo dettaglio, come se non si stesse parlando della sua esecuzione, muoveva i piedi e gli alluci uno sopra l’altro in modo lento.
“Credo proprio di sì e come vedi Light ha creato questo secondo piano, nel caso Rem non ti avesse ucciso prima, facendomi poi spassare e scrivere quelle false regole.” Ryuk indicò il quaderno nero che L teneva tra le dita .
L rimase per molto a riflettere, dopo quelle affermazioni a brucia pelo fatte dallo shinigami.
Sembrò quasi avvilito, perché il suo gioco preferito sebbene prima avesse preso un’ottima piega, non si stava concludendo come voleva Lui. Infine parlò “ Non potrò provare l’autenticità di questo quaderno, non ne abbiamo il tempo materiale. Se le cose stanno così, vuol dire che abbandoneremo le indagini.” La voce di L era flemme e apatica.
Io e Watari ci voltammo sconcertati verso di Lui.
Non poteva essere! L, non poteva stare per rinunciare alla risoluzione di un caso.
Mi avvicinai a Lui preoccupata e impaurita, gli misi una mano sulla spalla in un gesto di conforto cercando di guardarlo in faccia.
Teneva il viso basso mentre osservava i suoi piedi cercandovi una qualche forma di interesse, ma la sua testa pensava ad altro.
Venne a farmi visita quella vecchia sensazione d’impotenza, la mia presa sulla sua tonda e snella spalla divenne più stretta, dovevo accanirmi contro la mia natura timorosa e stargli vicino.
Glielo avevo promesso, io ero il suo appoggio, dovevo continuare ad esserlo.
Poi lo shinigami ci tirò fuori da quel momento di sconforto parlando, forse mosso da compassione o forse perché tutto consisteva nel mandare avanti quel suo gioco di vite umane.
“Però c’è una cosa che non sanno né Light, né Rem. E che io so.” Disse Ryuk divertito senza abbandonare quelle sue fastidiose risate.
Ryuk accese repentinamente la curiosità di tutti e tre, non avevamo scelta dovevamo starlo a sentire.




5 Novembre 2004

Il giorno seguente mi svegliai molto tardi, credo fossero le dieci del mattino, ed iniziai ad armeggiare col mio armadio, tirando fuori i vestiti e sparpagliandoli sul letto ed infine ripiegandoli tutti nella valigia. Dovetti ammettere a me stessa, che in quei mesi in Giappone, ora mai avevo collezionato un guardaroba che avrebbe fatto invidia a qualunque altra ragazza al mondo.
Avrò messo sì e no la metà di quello che avevo, Watari a giorni alterni per consolarmi mi comprava un capo diverso, ed io accoglievo il suo gesto un po’ imbronciata per poi finire in un sorriso che si trasformava in risate che tentavo di soffocare. Lo contagiavo, facendo sorridere i suoi piccoli occhi ricoperti dalle folte e candide sopraciglia.
Ho sempre amato farlo ridere, il fatto di fargli perdere la serietà che gli infonde il ruolo di braccio destro di L.

Mi spostai nel salone ad osservare le ultime immagini, che mi venivano fornite della sala di controllo, mentre bevevo pigramente una tazza di latte e caffè rimasi per un attimo lì ferma a guardare come L avrebbe annunciato quella notizia.

“Ho deciso di abbandonare la indagini del caso Kira.” L esordì senza preamboli molto serio in viso e in maniera lapidaria.
Tutti i componenti del gruppo investigativo erano basiti e partirono uno per uno con le domande.
“Ma come?! Dopo tutta la fatica fatta decidi di mollare Ryuzaki? Abbiamo in mano buoni indizi, abbiamo il quaderno della morte!” disse Matsuda con tono concitato e deluso allo stesso momento.
“Già! Ci hai trascinato in questa storia, hai imprigionato Light e Misa, ci hai fatto passare notti insonni, ci hai fatto abbandonare le nostre famiglie, per cosa? Per svegliarci una mattina e trovarci davanti L il detective del secolo, che getta via la spugna?!” Aizawa era furente, ma venne bloccato dal suo sfogo da Souichiro Yagami e Mogi, che lo presero per le spalle fermandolo prima che piombasse su L.
“Ryuzaki, cosa ti ha portato a prendere questa decisione?” Disse l’ex-sovrintendente Yagami pacatamente e in maniera paterna.
“Ho preso questa decisione in base al fatto, che stiamo indagando su qualcosa a cui nessuno crederebbe e a cui nemmeno io credo. Lo dirò in modo diretto e schietto. Io non posso lavorare ad un caso in cui entrano in ballo forze maggiori e non umane. Quindi caso chiuso.” L ruotò la sua poltrona girevole davanti allo schermo del suo computer e prese un foglio. “ Non voglio altre domande. Vi chiedo solo di firmare tutti, anche Light…” L diede una veloce occhiata a Light Yagami che era lì di fronte a Lui “…questo foglio. E’ un documento che attesta che il caso Kira, si è risolto con la cattura di Kyosuke Higuchi e che parte del merito è vostro. C’è scritta anche una richiesta di riassunzione in polizia per Matsuda, Mogi e del sovrintendente Yagami. Inoltre per Light, un incentivo per i punteggi alla sua facoltà di studi. Firmato questo, avrete i compensi per il lavoro svolto con me.” Infine L concluse in maniera categorica e irremovibile “ Non voglio sentire altro. Per me il caso è chiuso, qualsiasi altra diavoleria ultraterrena verrà affrontata da chi di competenza, ma state pur certi che non sarò io a risolverla. Ora potete abbandonare questo quartier generale a tornare alle vostre famiglie. Vi chiedo di dimenticare chi sono ed evitare di rintracciarmi in futuro. Sarò io per qualsiasi evenienza a interpellarvi. Questo è tutto e grazie ancora per l’aiuto. ” L non lasciò repliche a nessuno.
Nemmeno Light ebbe nulla da ridire sembrò quasi sollevato, ma forse era qualcosa che avevo visto solo dalla mia prospettiva, poi parlò a favore di L “Beh, Ryuzaki posso capire cosa intendi e ti capisco. Quindi se ritieni giusto chiudere il caso, non saremo certo noi a non rispettare la tua decisione.” Light alzò le spalle facendo spallucce e poggiando una mano sul fianco in una mossa molto spavalda.
Gli agenti si limitarono a firmare amareggiati, per ultimo Light e nel momento in cui firmò notai una tensione, dell’elettricità, nell’istante stesso in cui finì di scrivere e si allontanava da L.
Non si guardarono in faccia, Light Yagami iniziò poi a incamminarsi verso l’ascensore, ma si bloccò e si voltò verso L e parlò “ A proposito di ultraterreno, cosa ne farai del death note? Dovrai eliminarlo, è pur sempre un’arma pericolosa? Non trovi?” Nel suo tono Yagami era quasi preoccupato, ma non per l’incolumità di L, questo era certo, ma per il fatto che non avrebbe più rivisto quel death note .
“Non preoccuparti Light, lo nasconderò in un luogo sicuro. Fuori dalla portata di menti pericolose e malate.” L lanciò quella provocazione in maniera lievissimamente velenosa, ma riacquistò subito un tono pacato e inespressivo come al solito dicendo “ Light, stasera si terrà una piccola celebrazione per la chiusura del caso, ci terrei che venissi anche tu. D'altronde è l’ultima volta che ci vedremo, no?” L tolse una mano che poggiava sul ginocchio e si portò il dito indice sul labbro inferiore, sporgendosi in avanti e rimase in attesa della risposta di Light.
“Certo, come potrei mancare Ryuzaki.” Disse educato e ironico Light che si voltò veloce e quasi seccato da quell’invito ed entrò nell’ascensore, sparendo dalla vista di L e dalla mia.
Rimasi a guardare ancora un po’ lo schermo, finché L non scese dalla sedia e si allontanò dalla sala di controllo, le luci gli si spensero dietro ed anche le telecamere.
Il tutto assunse una sfumatura triste e desolata.
Passarono alcuni minuti e sentii bussare alla mia porta, quando aprii trovai L davanti a me.
“ Belle, è ora di andare.” Era bello ma non saprei definire cosa lo rendesse così, mi limitai ad obbedire uscendo sul corridoio del mio appartamento e chiudendomi la porta dietro.



La sala era enorme e vuota, priva di ogni oggetto superfluo o componente d’arredo. Aveva le fattezze e la profondità in altezza, simile alle cattedrali in stile gotico.
Le vetrate, che fungevano da punto luce e finestre, erano immense, lucide e mostravamo l’imponente cielo grigio e scuro che somigliava, grazie a quell’ambigua mescolanza di colori, a polvere di piombo. Nuvole che iniziarono a scaricare con violenza l’acqua come se volessero ferire l’edificio.
Nell’oscurità più completa del salone, spiccava sul fondo una piccola nicchia, con dentro una statuetta della Madonna nella sua consueta posizione in adorazione. Con le mani congiunte e scivolando giù per la sua rosea veste, il suo piccolo, nudo e candido piede schiacciava la ripugnante testa del serpente.
La quiete nel salone venne interrotta dall’ingresso di qualcuno al suo interno, stridette come una nota venuta male in una perfetta melodia.
Quest’individuo si guardò intorno, sembrava quasi aspettarsi di trovare qualcuno e invece aveva trovato il vuoto e l’oscurità.
Ad un tratto venne attratto anche lui dall’immagine della Vergine immersa nella sua flebile luce. Si avvicinò e il chiarore della nicchia mostrò il suo volto.
Era Light Yagami.
Toccò i piedi della Vergine e poi rimase quasi impietrito, come se avesse trovato qualcosa di molto importante o come se nella sua mente avesse preso piede un pensiero inaspettato, come se avesse capito che era osservato.
“Light Yagami. Nella tua intera esistenza, hai mai detto una volta la verità?” La voce di L sensuale ed al con tempo ostile fece eco nella sconfinata sala.
Light si girò lentamente in direzione di dove aveva sentito la voce.
L era seduto nel suo modo rannicchiato su una solitaria sedia nell’ombra, lontanissimo, dalla parte opposta del salone a quella di Light.
“Ryuzaki, mi hai spaventato. Ma dove sono tutti?” Disse il ragazzo audace cercando di riacquistare sicurezza dopo l’improvvisa sorpresa.
“Arriveranno, non ti preoccupare. Prima c’è qualcosa che mi preme molto sapere.” L era minaccioso come non mai, faceva davvero paura vederlo così, mentre perdeva quella luce umana che si scorgeva in Lui solo quando portava i suoi occhi su di me o su Wammy.
Per Lui il resto del mondo era un nemico di cui non ci si poteva fidare.
Lo shinigami bianco attraversò la parete sinistra vicina a dove Lui era seduto , Watari aveva appena portato il quaderno e lo porse ad L.
“In quanti modi hai progettato di uccidermi?” Chiese L duro e prendendo tra le mani il death note, ma poggiandolo subito su uno sterile tavolino vicino a Lui.
Light fece finta di non aver capito e attuò subito la sua solita sceneggiata per difendersi “ Ma…Ma che diavolo dici Ryuzaki, ancora questa storia. Non ti sono bastate le prove che hai ottenuto, per farti capire che io sono innocente, che Misa è innocente.” Light guardò fulmineo in direzione di Rem.
“ No, non mi sono bastate, perché ora ne ho di nuove.” L fece un leggero sorriso e Wammy abbassò lo sguardo per guardandolo tornando poi a osservare Light.
“Che intendi dire? Non ce ne sono altre Ryuzaki. Che c’è stai bleffando di nuovo per scovare in me Kira? Vero?” Stavolta Light sembrò innervosirsi, fece per avvicinarsi ma fu bloccato da qualcosa, anzi sarebbe meglio dire vide qualcosa che lo arrestò.
Di colpo divenne bianco in volto.
L alzò la mano sinistra tenendo tra le dita il secondo death note, quello trovato da me nel parco Yoyogi. Poi la voce di Aizawa riecheggiò leggendo la lettera che Light aveva lasciato nel quaderno per Misa e avanzando verso quella poca, flebile luce che attraversava la trasparenza dei vetri e che veniva emanata dal riverbero esterno.
Il suono della pioggia che batteva e cadeva fuori fece da silenziosa colonna sonora alla lettura.
“Misa, quando leggerai questa lettera vuol dire che avrai già ricordato tutto. All’università hai incontrato un mio amico, che si è presentato come Ryuga Hideki, ma tu hai visto il suo vero nome. Te lo ricordi? Vorrei che lo scrivessi su questo quaderno e lo uccidessi, ti dirò io quando eliminarlo. Adesso brucia questa lettera, prendi solo alcune pagine del quaderno e tienile nascoste, lasciando il resto sotto terra ancora per un po’. Al nostro prossimo incontro sfiorami con naturalezza usando un frammento del quaderno. Se farai quanto ti ho chiesto ti amerò per tutta la vita.” Aizawa era molto serio e duro in viso.
Il silenzio cadde pesante e pian piano vennero fuori dal buio, come aveva fatto Aizawa dietro le spalle di L, Mogi, Matsuda e Souichiro Yagami.
Quest’ultimo con il viso sconvolto, incredulo e con gli occhi leggermente sbarrati.
Light messo di fronte ad un’evidenza così schiacciante trovò il coraggio di domandare e continuare “Che significa tutto questo Ryuzaki?! E’ assurdo! Io non ho mai scritto una cosa del genere. E quel quaderno…” Light indicò frenetico il death note tra le mani di L “… quel quaderno chi dice che sia autentico?! Non può esisterne un altro! E poi c’è quella regola dei tredici giorni, che garantisce la mia innocenza e quella di Misa!”
L sollevò lo sguardo quasi addormentato ma preso da una insaziabile ferocia “Quanto ancora pensi di poter mentire?” Si voltò a guardare lo shinigami Ryuk, che Light non poteva vedere e continuò “ Ti garantisco che questo quaderno con Shinigami correlato è autentico. Come è anche autentica la calligrafia che ho comparato tra il quaderno dello shinigami nero, la lettera e infine il documentom, che ho fatto firmare a tutti i componenti della squadra investigativa per la cattura di Kira. Ho voluto approfondire e provare con certezza che fosse la tua, vedere con i miei occhi come scrivi, come hai scritto i nomi. E in base a tutte le prove raccolte, la complicità con Amane e i nomi dei criminali che sono stati uccisi da Kira….anzi no, da te. Posso definire con assoluta certezza che sia tu che Misa Amane siete i due Kira. Sai? Forse ti sei rilassato un po’ troppo, perché non mi aspettavo che avresti firmato così placidamente quel documento. Pensavo che avresti addotto una qualche giustificazione e invece lo hai fatto, hai firmato.” L lento osservò la carta del documento talmente da vicino tanto da dare l'idea di essere miope.
“Ryuzaki, non dire sciocchezze!” Urlò stridulo Light, stava iniziando a perdere il controllo “ C’è la regola che mi scagiona! E la mia scrittura potrebbe….potrebbe essere stata copiata…e…e”
“No. Non ti scagiona affatto. So che è falsa. Mi è stato detto e provato dallo shinigami chiamato Ryuk.” Disse L con una specie di sorriso beffardo, più simile ad un sorriso sadico nel vedere il suo peggior nemico vacillare a quel modo.
“Ryuk….” Farfugliò Light “ Rem…” continuò con la voce rotta da un tono insano e gli occhi gli si erano assottigliati fino a divenire una fessura, racchiudevano il male, erano la concentrazione della perfidia. “Uccidilo!! Che aspetti se non lo uccidi ora per Misa sarà la fine!!” Cominciò a ridere sommessamente perdendo tutta la sua controllata compostezza, perse tutta la dignità e ritegno mettendo in evidenza che era lui Kira.
Lo shinigami Rem osservò L e lo guardò sbigottita poi squadrò Ryuk “ Non posso ucciderlo!” esclamò, ma non facendo intendere a una risposta negativa alla richiesta di Light, ma più al fatto che fosse impotente di fronte a quella richiesta.
Ryuk rise gracidante e divertito “ No! Non puoi ucciderlo così.”
“Ma che diavolo dici Rem! Come non puoi ucciderlo!?” Urlò Light lontano dall’altro capo della sala preso ormai dall’isterismo.
“E’ quello che ha detto lo shinigami Light. Non può ucciderlo.” Dissi uscendo anch’io dall’ombra e tenendo poggiata la mia mano sulla spalla di L. “Non può ucciderlo, perché sono io ad annullare l’effetto del potere degli occhi dello shinigami, a impedire l’efficacia e la validità del nome della persona che viene scritto sul death note. In pratica ne vegono annientati gli effetti. Come se fosse già morto.” Guardai Light Yagami che mi osservava smarrito, ma altrettanto velocemente abbassò lo sguardo torvo e minaccioso.
“E tu? Tu chi sei?” Mi gridò contro il ragazzo facendo un gesto con le braccia, che scosse tutta la sua persona e facendogli finire i suoi capelli ramati davanti agli occhi.
“ Lei è Belle Edwards ed è…” Iniziò L che venne però incalzato dallo shinigami Rem, come se lei volesse prendere la lancia e infilzare la carne della già precaria posizione di Light, prendendosi il gusto di suscitare ancora più vergogna e panico in lui.
“Lei è un essere benedetto. Non puoi fare nulla su di lei, nemmeno noi shinigami. E’ protetta da un dio più potente di noi, tanto da concederle l’impossibilità di leggerle il vero nome e la sua durata vitale. Lei è nata per assolvere il suo compito di protettrice e nemmeno tu Light Yagami, puoi niente su di lei e chi la circonda.” Lo shinigami espose il tutto con voce calma, profonda e rilassata, che ispirava saggezza, cosciente di ciò che stava accadendo.
“Vedi Light, la fortuna di avere qualcosa di divino non è capitata solo a te. E se penso che, se non avessi avuto con me Belle, a quest’ora sarei morto e tu avresti avuto il campo libero. Beh! Devo dire che solo all’idea che questa cosa sarebbe potuta accadere, provo un’irritazione che supera di gran lunga il sentimento della rabbia.” Disse L ironico. “Tu, hai trovato questo oggetto diabolico e ti sei arrogato il diritto di giudicare come un dio. Hai ingannato tutto e tutti, sei arrivato a fare le meschinità più assurde pur di portare a compimento i tuoi presuntuosi piani. Hai ucciso due agenti dell’FBI, criminali e avresti iniziato anche a sterminare persone ancora più innocenti, purché non intralciassero il tuo ossessivo operato. Io direi che queste che ho in mano e le mie altre precedenti prove, ti incriminino in una maniera schiacciante direi. E puoi star pur certo che nemmeno Amane la passerà liscia, sebbene ora ricordi molto poco e solo grazie a questo shinigami…” L indicò Rem puntandole il pollice contro e continuò “…l’ha messa ancora di più nei guai, perché ora dovrò comunque incriminarla per i suoi precedenti crimini.” L tornò ad osservare Light che tremava come una foglia e sembrava stesse per impazzire.
Lo vidi armeggiare con qualcosa al suo polso, credo fosse un orologio, ma la visibilità era pessima e cominciò a parlare “Sai L..” Light chiamò L per nome come avrebbe fatto Kira che aveva riconosciuto in Lui il suo reale nemico “ Mi chiedo solo una cosa, come hai trovato il secondo quaderno? Lo avevo ben nascosto? Nessuno avrebbe potuto sapere, se non io.” Light ansimava e le mani gli tremavano agitate, impedendogli di fare movimenti decisi e fermi.
“Non ti riguarda. Tu sei Kira e non devo dire a te con quali mezzi agisco. Non commetterò l’errore di dirti altro, non ci sono più sospetti Light. Adesso io so che tu sei Kira.” Disse L prolungandosi in avanti deciso.
“L, che sta facendo? Ha qualcosa sul polso.” Dissi incuriosita dalla azioni alterate di Light.
“ Ha un frammento! Light in più di un occasione ne ha nascosti lì dentro!” Rem esclamò allarmata capendo che cosa stava per fare Light.
“E cosa vorrebbe fare uccidere i presenti? Gli unici di cui conosce il nome?” Ero impaurita perché L e Watari sarei riuscita a proteggerli ma per gli agenti non avrei potuto fare molto, loro erano persone innocenti, non dovevano morire così.
“Ehi! Lihgt che ti salta in mente!” Urlò Aizawa iniziando a muoversi verso di lui.
“Light fermo!!” Continuò preso dal panico Matsuda, vicino a lui Souichiro Yagami che assumeva espressioni di sofferenza e incredulità nel vedere ciò che stava accadendo.
“No, vuole eliminare l’ultima prova che secondo lui confermerebbe, la sua già esistente colpevolezza.” L parlò basso e il suono della sua voce divenne profondo.
“Misa!” Disse Rem guardando L e che in pochi istanti senza pensare prese il suo quaderno lo aprì ed iniziò a scrivere, prima che Light finisse di annotare il nome di Misa, con un qualcosa di molto piccolo e probabilmente con il suo sangue, sul suo frammento.
Fu un attimo.
Il tempo sembrò fermarsi come nella mia visione in cui vedevo L cadere e morire, solo che ora la suo posto c’era Kira, Light.
Gli agenti corsero verso il ragazzo per fermarlo.
Souichiro Yagami continuò a rimanere di stucco per tutto il tempo senza dire una parola, cadde in ginocchio in uno stato di trans. Per un uomo come lui questa fu una delle prove che la vita non avrebbe mai dovuto porgli.
Rem scrisse il nome e Light si bloccò, lui la osservò disordinato e sorpreso, nel suo sguardo si percepì chiaramente che si sentiva tradito da tutto e tutti.
Kira, il traditore per eccellenza dell’intera stirpe umana, che andava contro tutti i principi di umanità, misericordia e giustizia, l’essere che era divenuto una menzogna vivente, stava morendo.
Tutto accadde in quei 40 secondi.
Rem si sgretolò in una massa informe di polvere e Light Yagami crollava a terra con il volto contratto dal dolore e dalla paura, riuscì solo ad urlare “Io sono Kira!” come se potesse salvarlo quel grido, la verità fu solo che ci confermò ogni cosa.
Poi il tonfo della sua caduta echeggiò nella sala, lasciando suoi volti di tutti i presenti il disgusto e l’angoscia, tranne che sul viso di L che aveva sbarrato gli occhi, come se avesse appena assistito ad una scena ancora più raccapricciante di quella a cui avevamo appena presenziato.
Credo che in quel momento L capì di aver avuto a che fare con un pazzo vero e proprio, non il valido avversario geniale quanto Lui, idealizzato per tutta quell’indagine.
“Pare che Rem mi abbia battuto, avrei dovuto scrivere io il nome di Light sul mio quaderno.” Ryuk esplose in una fragorosa risata, come se fosse appena stata fatta la battuta più esilarante al mondo.
Ancora vicina ad L, mi accorsi abbassando lo sguardo, che mi stavano tremando le gambe, poi lo guardai e Lui di rimando mi strinse con la sua mano la mia ancora poggiata sulla sua spalla.
L si voltò verso Ryuk e parlò “ Shinigami, io non userò queste armi per omicidi di massa, quindi li brucerò, compreso quello appena lasciatoci da Rem.”
Il dettaglio che mi stupii, fu che L aveva calcolato anche il fatto che lo shinigami Rem avrebbe agito in qualche modo per aiutare di nuovo Misa, pur non sapendo che uno shinigami legato da un particolare affetto ad un umano rischiasse la vita per allungare quella della persona amata.
Questo fu un dettaglio che lo shinigami Ryuk, confidò a me soltanto quando rimanemmo soli nel mio appartamento ore prima, ma credo che anche questo comprendesse il piano di gioco di Ryuk.
Mi chiesi fin dove arrivava l’intuitività di L, che era riuscito ad arrivare a tanto senza sapere.
Credo semplicemente che fu tutto dovuto al fatto che Lui, punti il tutto per tutto pur di arrivare alla soluzione e vincere.
Anche a rischio di far sacrificare una creatura divina.
Questo rende L diverso da ogni essere vivente sulla faccia della terra, Lui non si fa scrupoli di fronte alle debolezze altrui, per lo meno dei suoi nemici, questo lato di Lui mi attrae e fa paura allo stesso tempo.
Wammy raccolse il terzo quaderno, della polvere e dalla ruggine che pochi istanti prima era stata il dio della morte e lo portò su di un piccolo braciere vicino a L.
Ovviamente aveva chiesto Lui, che fosse predisposto lì per l’eventualità che avesse dovuto distruggere i quaderni e così fu.
Wammy accese la fiamma e dopo aver cercato il silenzioso assenso di L, ci buttò dentro il quaderno di Rem, poi quello di Misa e infine quello che era stato di Light.
Il primo, quello che aveva dato inizio a quel circolo vizioso di morti misteriose.
La fiamma che produssero i quaderni quando vennero bruciati, era violacea con sfumature blu e mi sembrò di sentire delle urla. Alcune disperate e altre di gioia come se fossero state liberate le anime delle persone che vi erano state scritte sopra.
La luminosità che produceva la lingua di fuoco inondò il viso di L che mormorò “E’ finita.”
Strinsi la sua mano e spostai gli occhi su Light a terra, tenuto tra le braccia del padre che si lamentava silenzioso con i mugolii di un pianto soffocato.
Gli agenti costernati e avviliti, da una parte per il ragazzo Light che era morto giovane e incosciente e dall’altra pagavano il prezzo della loro ingenuità e superficialità avuta in quell’indagine e con quel criminale.

Ricordo ancora la faccia di Aizawa quando venne convocato da L, dopo la farsa del documento da firmare.
L gli allungò la lettera di Light e lui la lesse in silenzioso, poi chiuse gli occhi scoraggiato e riuscì solo a domandare “Cosa devo fare L?” L lo guardò serio e diretto.
“Deve solo leggere questa lettera nel momento in cui alzerò questo quaderno per mostrarlo a Light Yagami. E’ tutto. Ci vediamo alle ore sedici nel salone numero 3 al ventunesimo piano. Mi faccia anche la cortesia di avvertire gli altri, ma non dica loro di questo nostro incontro e di ciò che ci siamo detti, ed inoltre mentre parlerò dovrete rimanere nell’ombra alle mie spalle e apparire solamente finita la lettura di quella lettera. Bene è davvero tutto ora. A dopo.” L si girò pigro a guardarmi, risposi al suo sguardo scrutandolo di rimando in maniera addolcita.
Aizawa mi osservò, non si era nemmeno accorto della mia presenza vicino ad L, preso dalla lettura e mi domandò "Tu sei la ragazza che abbiamo incrociato io e Matsuda sul corridoio del Hotel K?”
“Sì, sono io.” Gli sorrisi leggera.
Era un ottimo agente non c’era nient’altro da dire, forse non fu una casualità che L scelse lui per compiere l’ultima mossa per intrappolare Kira.
Aizawa sorridendo amaro non mi chiese altro, abbattuto si allontanò e attese l’ora dell’importantissimo appuntamento.

Mi distrasse dal ricordare e da quella immagine pietosa della morte di Light, un sottile raggio di sole, che timidamente si apriva man mano che le nuvole gli lasciavano spazio.
Attraversò i vetri e si spalancò lentamente, allungandosi verso il corpo senza vita di Light, mostrando tutta la sua freschezza e purezza giovanile.
La sua espressione in viso era pulita libera dal male che lo aveva posseduto.
Provai compassione per lui. Non avrebbe mai conosciuto né l’inferno e tanto meno il paradiso.
“Bene, ora direi che dovrò tornare nel mio mondo. Credo che mi annoierò molto.” Ryuk spezzò, con le sue solite maniere fuori luogo, l’atmosfera dolorosa e luttuosa.
Mentre lo shinigami faceva per allontanarsi le parole di L lo fermarono.
“Shinigami.” L non lo guardò, il suo sguardo rimase fisso a osservare Kira morto davanti i suoi occhi e continuò “ Cerca di non far cadere altri oggetti di questa risma sulla terra, altrimenti dovrò bruciarli tutti.”
Lo shinigami riprese a camminare ed attraversò il trasparente vetro della vetrata-finestra e spiccò il volo.
Volevo muovermi, volevo dire addio a quel qualcosa di orrido a cui fui anche capace di affezionarmi.
Ma avevo paura di lasciare il contatto fisico con L, avevo paura che quel mostro potesse rispuntare fuori e portarmelo via.
Wammy mi carezzò la testa e mi infuse coraggio ed L mi diede un tacito permesso con uno sguardo stanco ma sollevato.
Io mi mossi, feci scivolare la mano che proteggeva L e andai a guardare fuori.
Superai con lo sguardo le gocce che scivolavano sul vetro, osservai il mostro che aveva infestato i miei sogni andare via per sempre.
Non l’avrei rivisto mai più.
Divenne un punto nero tra le nuvole schiarite, che si erano sfogate e liberate, come il mondo che fu liberato da Kira grazie ad L.



Ciao a tutti miei lettori/lettrici. ^___^
Perdonatemi innanzi tutto, perchè con molta probabilità questo capitolo non sarà stato per niente esaltante e tanto meno particolare. Ma ormai mi conoscete, mi butto e provo. In più volevo reinventare la fine di Death Note dato che la versione ufficiale ha lasciato malissimo, tutte le fan di L (compresa me ç__ç) e poi vedere Light strisciare "me gusta!".
Quindi ecco la mia (pietosa) versione.
Scriverò il prossimo e ultimo capitolo per la gioia (mia) e delle più romanticone.
Ancora grazie per chi ha letto e leggerà, recensirà e mi inserirà nelle varie cartelle.
Baci Baci   Ama82

   
 
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