CAP 9: Rivelazioni
Pov Naruto
La mattina
successiva, il mio team finalmente giunse a Konoha,
mentre Kuruma ci aveva preceduto durante la notte.
I ragazzi avevano
ancora l’aria assonnata, al contrario del sottoscritto che non aveva minimamente
chiuso occhio, sia a causa di Kuruma, sia per colpa
delle parole di Fugaku.
“Ora che ci penso,
quel chakra mi ha ricordato un po’ il tuo Kurama. Era un po’ diverso ma…non
so qualcosa di simile c’era!” disse il mio allievo.
A quelle parole il
mio cuore sussultò. Nonostante la mia inesperienza a percepire chakra e a riconoscerli, ero sicuro che quella sensazione
che avevo provato a percepire quel chakra, era
qualcosa che avevo già sentito e mi diedi dello stupido a non averlo collegato
a Kurama.
Quella sensazione
era molto simile a quella che provavo le prime volte che Akai
faceva la sua apparizione accanto a mio figlio, prima di diventare una cosa
talmente abitudinaria da non rendermene nemmeno più conto.
A quei pensieri il
mio cuore cominciò a battere freneticamente
e la mia mente cominciò a domandarsi: quel chakra
apparteneva al cucciolo racchiuso dentro mia figlia?
Ci sperai
vivamente, ma un dubbio subito si impossessò della mia mente. Se così era, per
quale motivo Kurama non me ne aveva fatto parola?
Pensai che il mio
amico avesse avuto la stessa intuizione, ma indagando non aveva trovato riscontri positivi e quindi
non mi aveva informato, dato che non c’era niente su cui mettermi al corrente.
Ci pensai e
ripensai anche fin dopo il nostro passaggio attraverso le porte di Konoha, tanto che non mi accorsi della presenza dei miei
amici.
“Così si saluta?”
disse la voce seccata di Shikamaru, poiché gli era
toccato andare a fare la spesa per conto di Temari.
“Chi saluterebbe un
ninja che si riduce a fare da casalingo?” disse Sasuke
sfottendolo, nonostante anche esso a volte si ritrovava a dover fare acquisti
per conto della moglie, anche se faceva di tutto per evitare visi conosciuti.
“Papà!” urlarono
all’unisono Shiori e Fugaku,
la prima andando ad abbracciare il padre, cogliendo così Shikamaru
di sorpresa.
Il mio compagno mi
aveva confidato che la figlia da quando era entrata nell’adolescenza, aveva
smesso di abbracciarlo, di confidarsi con lui, di fare il bagno insieme o altre
cose che quando era solo una bambina erano normali, in quanto non provava
imbarazzo e non vedeva il genitore come qualcuno che doveva farsi gli affari
propri perché stava crescendo e quindi
aveva bisogno della propria privacy.
“Mi sei mancato!”
disse la mia allieva e Shikamaru mi chiese “Per caso
a preso una botta in testa? Guarda che se Temari mi
accusa di qualcosa, ritengo te il primo responsabile, intesi?”
Sorrisi, per poi
raccontargli la scena orribile a cui i ragazzi avevano dovuto assistere,
rimanendo, chi più chi meno, turbati.
Shikamaru strinse la
figlioletta, volendo in qualche modo rassicurarla.
“Vedi di farci
l’abitudine Shiori, ne vedrai di cose orribili
durante la tua vita. Lo stesso vale per te figliolo!” disse Sasuke
con voce dura, ma Fugaku con aria determinata disse “Io non ho avuto paura, ero già al corrente
che di morti ne avrei visti!”.
Sasuke orgoglioso mise
una mano sulla spalla del figlio per dire “Bravi figliolo,ricorda che gli Uchiha non hanno mai paura!”
“Stronzate!” dissi
infastidito non riuscendomi a
trattenere. Guardai male Sasuke esattamente come lui
guardava male me “Non otterrai nulla di positivo, se insegni a tuo figlio a
reprimere le emozioni. Se si è spaventato a una vista del genere, non ci trovo
niente di strano, al contrario trovo strano che un ragazzino della sua età
rimanga impassibile difronte a una tale tragedia,
anche se non mi sorprenderebbe sapendo chi è il padre!”
Fugaku spostò il suo
sguardo confuso da me a Sasuke, pronto per parlare,
ma la voce del mio compagno lo precedette “è così che agisce un vero ninja. Le
emozioni ti rendono solo cieco in battaglia!”
“Io invece credo
che le giuste emozioni possano essere un vantaggio!”
“Un ninja deve
essere lucido per essere un buon combattente!” disse Sasuke
innervosendomi ancora di più.
“Prima di tutto, se
volessimo dei combattenti privi di emozioni useremo delle macchine al posto
degli esseri umani, secondo tu non mi
sembri la persona giusta per sostenere questa teoria visto il modo in cui ti
sei fatto soggiogare dall’odio in passato!” gli dissi fregandomene della
presenza di Fugaku, il quale a quelle parole
sussultò.
Ero sicuro che lui
non vedeva minimamente quel lato oscuro che per anni aveva caratterizzato il
padre e in particolar modo tutto il clan Uchiha,
pochi esclusi.
Sasuke mi raggelò con lo
sguardo e stringendo i pugni era pronto per ribattere, se non a parole, con i
fatti, ma Shikamaru per evitare uno scontro, si mise
in mezzo “Ora basta voi due!” disse con uno sguardo di rimprovero ad entrambi “Naruto, tu sai benissimo come la pensa a riguardo Sasuke e mi sembra
che su certe cose hai perso in partenza, quindi per il mio bene, in quanto non
ho voglia di fare da arbitro, evita di dargli addosso, anzi dato che sei appena
tornato da una missione e non tutto intero, vai a fare rapporto a Kakashi e fatti visitare. Tu, Sasuke
vai a rompere qualcun altro con le tue assurde idee di ninja ideale e sul tuo
solito orgoglio Uchiha!”
Sasuke guardò storto
anche Shikamaru, e prima di allontanarsi col figlio,
lo sentii bisbigliare impercettibilmente qualcosa.
Sussultai per due
motivi, perché ero comunque riuscito a percepire la sua voce e per quanto le
mie orecchie avessero sentito.
Pov Kakashi
Naruto era finalmente
rientrato dalla missione e fui alquanto incuriosito quando, venendo a fare rapporto, mi chiese di far presenziare un membro del
clan Uta.
Chiamai Kurachi Uta, colui che
rappresentava l’intero clan.
Era un uomo di
mezza età di alta statura e da una muscolatura ben sviluppata e dai soliti
capelli color indaco che rappresentavano l’intero clan assieme a quegli occhi
azzurri così chiari. Si presentò davanti a me con aria fiera e determinata e si
rivolse al sottoscritto con una tale onorificenza che qui a Konoha
non ricevevo mai, avendo come sottoposti tipi come Naruto.
“Hokage-sama, le chiedo scusa se mi sono fatto aspettare. Mi
è stato riferito che aveva urgente bisogno di vedermi, posso fare qualcosa per
lei?” mi disse l’uomo addirittura chinandosi, cosa che strappo un sorriso al
mio allievo.
“L’ho chiamata perché ho affidato a Naruto, una
missione che ha avuto dei riscontri interessanti e che credo la riguardino personalemente, inoltre la pregherei di fornirmi delle
spiegazioni su quanto ora verrà a conoscenza!” dissi.
Diedi a Naruto la parola e venni a conoscenza di quanto si era
verificato al villaggio di Onpu e non solo io, ma
anche il membro del clan Uta rimase sorpreso e man
mano che il racconto andava avanti, lo vedevo innervosirsi sempre più.
“Questo è tutto Kakashi. Ho già qualche mia supposizionea
riguardo e ovviamente possiamo escludere il complotto da parte degli Uta verso Konoha e…” disse Naruto prima di essere
interrotto.
“Non sia mai
signore. Non noi…” cominciò il membro del clan Uta
cercando di difendersi, ma con un cenno della mano gli chiesi di far finire il
mio ex allievo.
“…io credo che l’intero clan stia scappando da qualcuno, in
quanto il loro potere, per qualche ragione che non ho ancora capito, possa
tornare utile a qualcuno!” disse infine Naruto.
“è così?” chiesi
rivolgendomi a Kurachi, il quale esitò per qualche
istante prima di parlare.
“Si, signore. Da
quasi quattro anni siamo stati perseguitati dai samurai, i quali vogliono da
noi una alleanza. Ci hanno proprosto vari accordi affinchè accettassimo di schierarci dalla loro parte, ma
abbiamo sempre rifiutato, ancora prima di scoprire che…”
Si fermò incerto se procedere o meno.
“Scoprire cosa?”
chiesi motivandolo a continuare.
Sospirò “Il loro
vero intento!”
“Quale? Quello di
sterminare i nemici in un colpo solo, facendovi cantare tutti in coro, mentre
uno dei samurai vi dava il ritmo orchestrandovi?” disse Naruto
facendomi perdere il filo, in quanto ignoravo completamente il potere degli Uta.
Naruto mi mise al
corrente della tecnica che Merodi aveva utilizzato
durante lo scontro con i samurai al villaggio Uta, ma
al termine del racconto Kurachi disse “ Il nostro
potere non consiste solo in quello di annientare i nemici con il canto. La
nostra tecnica segreta, che fa gola ai samurai è quello di poter controllare i bijuu a nostro piacimento, grazie alle nostre melodie!”
Sussultai “Perché
mai i samurai vorrebbero un tale potere se non hanno a disposizione nessun bijuu?” dissi ad alta voce, ma era più che altro una
domanda rivolta a me stessa.
“Kabuto!” disse Naruto
semplicemente, stringendo i pugni.
Sgranai gli occhi
“Dici? Kabuto ha otto dei nove bijuu,
ma non vedo cosa possa centrare con i samurai!”
“E se ci fosse lui
dietro tutto questo? Noi non siamo sull’orlo della guerra con i samurai?
Potrebbe benissimo essere Kabuto a manipolare i fili
del gioco!”
Sospirai dovendo
dare ragione al figlio del mio maestro “Questo spiegherebbe anche perché non
abbiamo mai trovato alcun indizio su di lui. Ci siamo sempre limitati a cercare
in territorio ninja, in quanto ci è vietato mettere piede nei territori
samurai!” dissi.
“Mentre loro vanno
e vengono nei nostri territori come fossero turisti, nonostante gli accordi!”
disse Naruto seccato, in quanto sapendo che Kabuto poteva trovarsi in quelle terre, il mio allievo
sarebbe partito in quel momento per prendere a calci quel mostro.
“C’è un’altra cosa.
Ho trovato questo addosso a un samurai!” disse Naruto
tirando fuori un rotolo e consegnandolo a Kurachi.
L’uomo sgranò gli
occhi e aprendolo, inghiottì la saliva in eccesso “Q-questo
è…è lo spartito musicale per controllare i bijuu. Temevamo di averlo perduto e che fosse finito in
mano sbagliate. Ti ringrazio per averlo recuperato!”
“è evidente, Kabuto vuole controllare tutti i bijuu
e mandarceli alle calcagne. Per quanto sia potente Kurama, dubito che riesca a farcela contro otto suoi compagni!”
disse Naruto con rabbia.
“Calmati, non
abbiamo ancora la certezza che centri Kabuto!” dissi.
“Ne ho la certezza.
Nessuno è così pazzo da voler controllare i demoni codati!”
Sospirai per
l’ennesima volta e rivolgendomi nuovamente a Kurachi
dissi “Come mai non ci avete subito messo al corrente della situazione?”
“Perché non volevamo correre il rischio di essere
fruttati anche da voi!” disse l’uomo.
Naruto alzò un sopracciglio
“Da noi?”
“Anche voi avete a
disposizione un bijuu, da quanto mi è stato riferito.
Il nove code se non sbaglio!”
“Si, ma non abbiamo
bisogno di controllarlo, in quanto Kyuubi è un
alleato di Konoha e un mio carissimo amico!” disse Naruto un po’ sorpreso di vedere che vi era molta gente che
ancora non conosceva la sua storia.
“Amico?” disse Kurachi sorpreso. Probabilmente non pensava si potesse
essere amico di un demone codato.
“Kurachi, Naruto è un Jinchuuriki!” dissi io mettendolo al corrente di una
caratteristica importante del mio allievo.
Kurachi sussultò e
scotendo la testa disse “Non è possibile. Nessuno può essere in grado di
contenere in sé il nove code senza rimanere vittima di quell’immenso chakra. Solo un clan appartenente alla nostra stessa
famiglia poteva essere in grado di sostenere un tale fardello e si dia il caso
che questo clan sia stato sterminato anni orsono. Sto parlando del clan Uzumaki!”