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Autore: Fran6277Echelon    15/03/2012    4 recensioni
"Scommettiamo...riuscirò a portarmela a letto entro stasera,massimo domani" Rispose il batterista .
Il croato alzò gli occhi al cielo per poi puntarli in quelli color ambra del batterista.
"Cosa vorresti scommettere?"chiese intuendo che non si sarebbe mai arreso.
"Mmm...facciamo così,se ci riesco....mi pulisci la casa per un mese.Se non ci riesco...rinuncierò a scoparmela"Rispose sempre con quel falso sorriso stampato sulle labbra.
"La posta è troppo alta per me e troppo bassa per te.La voglio equa" Lo sfidò il croato.
"Allora...cucino per un mese"
Il croato iniziò a riflettere.Shannon era un'ottimo cuoco se si metteva d'impegno .Lui non aveva tempo per cucinare e magari avrebbe potuto sfruttarlo per organizzare una cenetta al lume di candela con Vicky.
Lo fissò ancora, poi gli strinse la mano e disse."D'accordo".
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In spiaggia il tramonto si vedeva anche meglio di come si vedeva dal balcone della loro camera.
Giocava con i colori e li rifletteva nel mare cristallino che combaciava all'orizzonte con  il cielo, il rosso e l'arancio si mescolavano formando un sorta di rossastro che illuminava i loro volti.
Shannon, poggiato con il mento sulla sua spalla nuda, non faceva che regalarle baci dolci e affettuosi sul collo e di tanto in tanto si perdeva nel colore del tramonto.
Erano diversi mesi che stavano insieme, quasi un'anno. Avevano smesso di pensare a loro come due cugnini, avevano eliminato la parentela di sangue che c'era tra di loro e ora vivevano insieme, si amavano come non avevano mai fatto prima.
Il loro amore era talmente profondo e potente da battere qualsiasi altra cosa, da far sanguinare il cuore ad entrambi.
Fran sorrise finchè sentì le mani del batterista scendere lungo le sue braccia e accarezzargliele dolcemente per poi posarsi sul suo ventre.  Desiderava così tanto un bambino, desiderava così tanto diventare madre, ma non gliene aveva mai parlato prima a lui. Non lo aveva fatto perchè temeva che lui non avesse accettato la cosa, che lui non si sarebbe sentito pronto a diventare padre, che sarebbe stato poco presente per il semplice motivo che era una rock star.
"A che pensi?" Chiese il batterista come ad averle letto nel pensiero, lei sorrise a 32 denti lasciando che il vento le scompigliasse i capelli, che profumavan di cocco, e  che le mani del suo uomo le sfiorassero delicatamente il ventre piatto.
"Penso... " Iniziò, Shannon l'ascoltava attentamente curioso di ciò che pensava la sua donna. "... penso che vorrei.. "
"SHANNON!" Urlò qualcuno interrompendola, i due si voltarono verso la voce.
Un bambino dell'età di 5 o 6 anni stava correndo a perdi fiato verso di loro con un sorriso a 32 denti sulle labbra e le lacrime di gioia, dovute alla vista del suo idolo, che gli rigavano il viso.
Shannon si voltò completamente verso di lui ricambiando il sorriso, dopo aver sciolto l'abbraccio con Francesca si mise a correre verso di lui e lo accolse tra le sue forti braccia.
"Ciao, piccolino" sussurrò.
Come se si fossero conosciuti da una vita iniziarono a giocare e scherzare sula spiaggia, a ridere, parlare e anche cantare, sotto gli sguardi felice di Fran e  divertito della madre del piccolo Echelon.
Francesca riuscì a stento a trattenere le lacrime, Shannon era una visione. Vederlo mentre giocava con quel piccolo bambino la faceva commuovere. Sarebbe stato bello vederlo giocare con suo figlio.
Dopo aver salutato sia Shannon che Fran, il bimbo e la madre andarono via lasciandoli di nuovo soli.
Fran stava piangendo per la felicità mentre il batterista gli asciugava sorridendo le lacrime.
"Perchè piangi?" Chiese ridendo.
"Ti amo tanto, Shan." Shannon la baciò sorridendo e sussurrando un dolce "Anche io ti amo" contro le sue labbra.
"Cosa mi stavi dicendo prima?"
La ragazza sorrise e gli accarezzò la guancia dolcemente, pungendosi i polpastrelli con quel pò di barba incolta che la faceva impazzire, la faceva ardere dal desiderio.
Lo fissò negli occhi color nocciola e che tanto amava riscaldandosi il cuore e cercando di porre fine ai battiti accellerati di esso che galoppava come non aveva mai fatto.
"Voglio un bambino, Shan." sussurrò sorridendo.


****
"Che dice?" Chiese il batterista avvicinandosi alla ragazza che stringeva tra le mani un'asticina bianca e blu.
Leggeva e rileggeva le istruzioni, poi il risultato, poi ancora le istruzioni. Non riusciva a capire se prevalesse la felicità o meno. Le lacrime iniziarono a solcarle il volto arrivando fino all'angolo delle sue labbra carnose e belle, a quel punto le asciugò con il dorso della mano e affogò quei due laghi color ghiaccio nel nucleo color nocciola del batterista.
Sorrise. Sorrise perchè era felice, sorrise perchè sentiva il cuore che stava per esploderle in petto, sorrise perchè amava Shannon come amava ciò che finalmente portava in grembo.
Avevano fatto il test 3 volte per sicurezza e tutte e 3 le volte il risultato era sempre stato positivo.
Posò il test sul lavandino dell'enorme bagno  e si fiondò dal suo uomo gettandosi tra le sue braccia.
"Sono incinta" Sussurrò felice e iniziando a baciarlo sulle labbra, cercando le sue mani e desiderando il suo corpo, il suo amore.
"E'.. oddio. Io non... Fran...è, è... mio dio" Non riusciva a trovare le parole adatte per dirle quanto fosse felice e quanto l'amasse e quanto amasse la creaturina che portava in grembo.
La sollevò di poco da terra finchè lei allacciava le sue gambe sui suoi fianchi, la gettò tra le lenzuola e prese a baciarla dolcemente e delicatamente.
"Ti amo. Ti amo. Mio Dio. Ti amo. "continuava a ripetere lui.
"Grazie per quello che mi stai regalando, Shan. Dio. Un bambino, io ho tuo figlio in grembo, Shan. Io... io vi amo"
"E' nostro figlio, Fran. E' nostro figlio"

***

No. Non andava per niente bene in quella maniera.
Si odiava, si odiava a morte.
Tante modelle gli facevano la corte e lui stava a perdere tempo con lei. Con sua cugina.
Perchè non la lasciava perdere e se ne scappava con la prima modella che trovava nei paraggi? Perchè continuava a starle legato?
Scartò l'ennesimo vestito da sera gettandolo in malo modo nella cabbina armadio, si sedette sul letto incrociando le braccia sotto al seno ricoperto solo da un reggiseno in pizzo bianco.
La sua pancia era cresciuta nel giro di 6 mesi e ormai ne mancavano solamente 3 perchè il suo scricciolo nascesse. Il suo scricciolo che, ne era sicura, avrebbe avuto gli occhi del padre, gli occhi più belli del mondo.
Sorrise finchè si passava una mano sulla cima del pancione, proprio come  se fosse una piccola collina.
"Ciao, tesoro mio. Sono sicura che sarai il bimbo più bello che esista al mondo" sussurrò con le lacrime agli occhi.
In quel preciso momento bussò Shannon alla porta della camera e lei fece sparire il suo bel sorriso sostituendolo con un broncio lungo fino ai piedi.
"Fran, sei... che ci fai ancora così?" Chiese il batterista avvicinandosi a lei. "Stai male, amore mio?"
"Certo che sto male" Rispose secca. "Sto male perchè sono una mongolfiera."
Scoppiò a piangere gettando le braccia al collo al suo batterista, lui, in un primo momento confuso e sbalordito, riuscì a trovare l'imput da dare alle braccia per poterla stringere forte ma con la massima delicatezza.
Che cosa le prendeva? Che cosa diceva?
"Fran, che dici?"
"Non dire di no. Sono una mongolfiera, sono brutta e tu non mi vuoi più" Frignò lei stringendolo sempre più forte.
"Ma che...?"
"E' la verità. Le altre sono tutte carine, perchè non vai con loro? Almeno non ti porteresti dietro il fardello con i capelli biondi e una mongolfiera al posto della pancia. Così stasera tutti ti faranno i complimenti per la scelta dell'accompagnatrice."
Shannon scoppiò a ridere accarezzandole i capelli, baciandole di tanto in tanto la fronte o le labbra per farla tranquillizzare e smettere di piangere.
Come aveva potuto pensare una cosa simile?
Per quanto belle potessero essere le altre donne, nessuna era come lei. Nessuna portava in grembo il sangue del suo sangue, nessuna era speciale come lo era lei.
E pensare anche solo che lui avesse  preferito una di quelle bambole gonfiabili alla sua dea lo faceva ridere perchè non sarebbe mai successo. Mai.
"Fran, non ci andremo se non ti va. E' solo una stupida cena. Non ci voglio andare se tu non vuoi" Rispose. "E poi, che cavolo, sei impazzita? Io ti amo da matti, nessuna è speciale come te, non  troverò qualcuna che ti assomigli. Tu sei unica, sei mia. E io ti amo, santo cielo. Amore mio, ti amo"
Fran alzò lo sguardo cercando le sue labbra, lui cercava le labbra di lei e subito si scontrarono diventando un tutt'uno.
Sentiva quel solito sapore di fragola e tabacco mescolarsi con il sapore di mandorle e fiori di ciliegio.
Shannon si distese dolcemente su di lei cercando di non pesarle sulla pancia, lei iniziò a spogliarlo velocemente. Lo voleva da impazzire.
"Ti amo" continuava a sussurrargli mentre si muovevano come se fossero un'unico corpo.
"Ti amo anche io, Fran" sussurrava lui in risposta.
Continuarono a lotolarsi e far l'amore dolcemente e quando finirono  si lasciarono cullare nelle braccia di Morfeo, coperti solo dal loro amore.

****
"E' nato" urlò il medico.  Fran si accasciò sul cuscino della sala parto respirando a fatica ma morendo dalla voglia di stringere tra le sue mani il suo scricciolo, il suo ranocchio, il suo Ron, il loro Ron.
Il batterista ancora le stringeva la mano e le accarezzava la fronte, ma quando l'infermiera gli porse quel piccolo pulcino tra le braccia, quasi scoppiò a piangere guardando con la coda dell'occhio la sua donna.
Gli occhioni magnetici del piccolino erano come i suoi: color nocciola con alcune sfaccettature dorate.
Le labbra, invece, a forma di piccolo cuoricino, proprio come quelle di Fran. Il naso era anche come quello della ragazza e i capelli erano riccioluti e su uno strano colore tra il rossiccio e il castano.
Era uno splendore, una meraviglia. Era un Leto.
"Shan... il bambino, voglio tenere il bambino" sussurrò stanca la ragazza. Lui esaudì il suo desiderio e glielo mise delicatamente tra le braccia fragili.
Fran rimase  stupita. La bellezza di quel bimbo era infinita, era come il padre.
Gli accarezzò con la punta delle dita il nasino e lui aprì gli occhi folgorandola con quei due zaffiri color ambra.
"Ciao, amore di mamma" sussurrò. "Piccolino mio. Benvenuto qui tra noi"
"Adesso non dovremo più parlarti dalla pancia di mamma." aggiunse il batterista. "Adesso sei qui tra noi"
Fran non riusciva a trattenere le lacrime, non riusciva a non piangere davanti a quella scena e le sembrava stupido anche dire a Shan che lo amava, perchè sembrava tutto una stupida piccolezza.
Si voltò verso di lui facendosi baciare le labbra e dopo gli sorrise.
"Grazie, amore mio. Grazie per avermi regalato lui"
Un semplice grazie sarebbe bastato per tutto. Un semplice grazie sarebbe bastato.
Lui le sorrise baciandole ancora le labbra, prese il piccolo Ron tra le sue braccia e le sussurrò. "Dormi, amore mio. Sei stanca"
Ubbidì al suo desderio e sprofondò tra le braccia di Morfeo.

***
"E vissero tutti.. felici e contenti" Sussurrò Shannon  al piccolo Ron finchè gli accarezzava i capelli, il piccolino si strinse di più nelle spalle senza levare il pollice dalla bocca. Fran diceva che anche lei da piccola dormiva con il pollice in bocca e un pupazzo sotto il braccio, aveva smesso di farlo più o meno all'età di 5 o 6 anni ma le capitava spesso quando era nervosa o in pensiero per qualcosa.
Ron aveva preso anche questo piccolo particolare dalla madre. Oltre ad essere infinitamente bello come lei, aveva anche il suo carattere. Era intelligente, tant'è vero che Shannon lo chiamava "Enciclopedia con le braccia", forse troppo per aver 5 anni appena compiuti, inoltre sapeva suonare benissimo la batteria grazie alle lezioni gratuite del suo papà.
Sapeva anche disegnate, per essere un bimbo della sua età lo faceva anche abbastanza bene, e di tanto in tanto faceva dei disegni, che poi diventavano quadri appesi nella sua cameretta, che raffiguravano lui, Fran e Shannon davanti una casa grande con una batteria e qualche chitarra intorno.
Il batterista sorrise finchè si alzava dal lettino piccolissimo di suo figlio, gli lasciò un bacio sulla fronte e si allontanò chiudendo la porta della cameretta.
Quegli anni vissuti insieme a Fran e a Ron erano forse stati i più belli di tutta la sua avita: aveva imparato ad amare, aveva un figlio d'amare, una fidanzata d'amare e che si prendeva cura di lui nel momento del bisogno.
Non riusciva a desiderare qualcosa in più, aveva già tutto quel che voleva.
Una casa, una fidanzata, un figlio. Una famiglia. Aveva finalmente una famiglia tutta sua.
E se ci pensava non riusciva a non sorridere, non riusciva a dire "La mia vita è un fiasco totalo" perchè sarebbe stato come bestemmiare.
"Perchè sorridi?" Gli chiese Fran finchè si alzava dal letto per poter andare a dargli un bacio.
Il ragazzo scosse il capo, contento di aver trovato una come lei pur essendo sua cugina..
"Nulla d'importante." Rispose.
"Come nulla d'importante? Se stai sorridendo un motivo ci sarà"
"Già, ma ora ho qualcosa di più importante da fare." Si avvicinò a lei cingendole i fianchi con le mani e baciandole sensualmente il collo.
"Cioè?" Rise lei.
"Amarti"
Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, di certo gli occhi di Shannon non  l'aiutavano a calmarsi, non l'aiutavano a  tenere a bada le sue emozioni e non la fermarono dall'istinto di gettargli le braccia al collo e riempirlo di baci.
Fece scontrare le loro labbra, le loro lingue presero a giocare dolcemente come se stessero eseguendo una bellissima danza, una danza che li spingeva sempre più lontano, oltre ogni limite: Li spingeva ad amarsi.
Shannon spinse la ragazza dolcemente tra le lenzuola e lei gli levò subito la magliettina in cotone che indossava come pigiama. Caddè a terra silenziosamente e presto fu raggiunta da tutti gli altri vestiti.
Iniziarono a far l'amore come non l'avevano mai fatto, ansimando e gemendo l'una i nomi dell'altro. Amandosi all'infinito, fino in eterno perchè il tempo sembrava non scadesse mai quando stava con lei e lei con lui.
I loro tocchi si incendiavano, i loro baci li trasportavano dentro a quel vortice che ormai sapeva d'amore e passione e allo stesso tempo di lussuria.
"Shan, io ti amo." Sussurrava lei ancorandosi con le labbra al suo collo per non urlare.
Poco dopo, un'uragano di sensazioni li travolse facendoli giungere all'apice, al limite di tutto, alla fine della loro fulgida passione.
Si distesero ansimanti l'uno accanto all'altra continuando a scambiarsi dolci e piccoli baci.
Ripetergli che lo amasse più di quanto amasse se stessa glielo diceva in continuazione e ormai le sembrava una cosa da nulla, insignificante. Lei gli aveva donato il suo cuore, lui doveva prendersene cura.
"Sai, Fran. In questo momento milioni e milioni di persone stanno facendo l'amore nel mondo. Ma sono talmente tante che persino gli astri e le stelle lo stan facendo" Disse improvvisamente il batterista.
Lei scoppiò a ridere finchè gli accarezzava dolcemente la barba.
"Ma?" Lo incalzò.
"Ma... ma nessuno sta provando  quello che provo io. O magari, forse si lo sta facendo, ma non nello stesso modo." Le prese la mano e la portò all'altezza del suo cuore preda di un tumulto di emozioni. " Lo senti vero? Questo è tuo, amore mio. Te ne prenderai cura si?"
"Lo sto facendo dall'esatto momento in cui ti ho consegnato il mio, Shan" Rispose lei.
"Ti amo, ti amo da impazzire. Ti amo all'infinito"
"Ti amo anche io, Shan. Se non ti amassi così tanto non sarei qui non credi?"
Shannon rise accarezzandole i capelli e baciandole  le labbra che portavano ancora il suo sapore addosso.
"Grazie per avermi fatto vivere questa storia, Fran"
"Grazie per avermi insegnato ad amare, cuore mio"
E dopo, si addormentarono insieme, nello stesso momento, sapendo che l'indomani avrebbero trascorso un'altro giorno insieme. Sapendo che avrebbero trascorso una vita insieme.
Nonostante fossero cugini, non gli importava di nulla a nessuno dei due. Si amavano, eran fatti per stare insieme e niente, neanche la parentela li avrebbe potuto dividere.
Perchè se l'amore è vero amore... niente può separare due persone fatte per stare insieme..*

Fine

*Frase del corvo :)
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Note dell'autrice: Ecco fatto. Ho messo la parola fine anche a questa storia. A dire la verità mi dispiace che sia finita, mi c'ero affezzionata.
Vorrei ringraziare tutti quelli che mi sono rimasti vicini, che hanno seguito la storia e messa tra le preferite.
E un bacione enorme va a chi l'ha recensita:
MartaDreamer , cloudofstars, Echelena , yugoSophie1123saroski95, Lady of the seaGiadii_on_Marsjada_happycrazyJAXFLoki97Marlary_killmydreamsNickySaviorilechelon

Un ringraziamento particolare va ai 30 Seconds to Mars, la mia fonte di ispirazione e di vita. I miei 3 angeli pazzi che, anche se inconsapevolmente, loro ci sono sempre per me e mi sanno dare sempre consigli.. Tipo il sogno che ho fatto l'altra notte in cui Jared mi diceva che ero perfetta per lui, che dovevo essere forte e che dovevo credere nei miei sogni senza mai arrendermi. Ma questa è un'altra storia ;)
Grazie ancora di cuore per avermi seguita, spero che seguirete anche le mie nuove storie :)
Vi voglio un mondo di bene.
Un bacio.
Fran.


   
  
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