Capitolo
18
Sono
passate tre settimane dal ballo e dal mio primo bacio. Settimane di
silenzio e
tensione. Il giorno dopo che avevo baciato Sulfus, io e lui ci siamo
guardati e
parlati a malapena. Io ero ancora imbarazzata e mi vergognavo di quello
che
avevo fatto ma lui sembrava sempre di cattivo umore. Come se gli avessi
fatto
un torto. Che cavolo! Sono io quella che dovrebbe essere arrabbiata per
aver
dato il primo bacio a uno screanzato come lui. Vuole continuare a
ignorarmi per
tutto il tempo che sarò a casa sua? Benissimo! Io
continuerò a fare lo stesso
con lui.
Non
mi strapperò di certo i capelli dalla disperazione
perché il signorino non mi
degna di uno sguardo.
Anche
oggi a scuola tutto normale. Le solite lezioni, i soliti cretini che
fanno
scherzi idioti e il solito intervallo passato con le mie amiche.
Bhè non
proprio “solito” intervallo. Stavolta mi sono
sfogata con Uriè e Dolce proprio
sul comportamento irritante di Sulfus. Non ce la facevo più
a tenermi tutto
dentro.
-Davvero
ti evita come la
peste?- mi chiese Dolce.
-Già.
Le uniche parole che
mi rivolge sono i saluti “Ciao” e
“Buonanotte”- spiegai.
-La
specie maschile è
davvero un mistero per noi- disse Uriè mangiando il suo
panino.
-Gli
uomini dicono lo
stesso di noi. Direi che siamo pari- risi. Siamo un mistero per
l’un l’altro.
Non male come situazione.
-Hai
provato comunque a
parlargli? Tanto per sapere la causa di tutto questo distacco tra voi-
chiese
Dolce.
-Quale
distacco? Non ci
siamo mai avvicinati davvero. Noi ci odiamo a vicenda- risposi un
po’
risentita.
-Certo
come no. Raf, a noi
non la dai a bere- disse Uriè guardandomi con sguardo serio.
–Io e
Dolce ti abbiamo ascoltata in queste
settimane e da quando stai a casa Zolfanelli ci sei sembrata diversa.
Sei
cambiata e il motivo è uno solo. Sulfus-
-Ha
ragione Uriè. Tu non
ce la racconti giusta, amica mia- disse Dolce.
Dio
mio… non sta
succedendo davvero… non può essere!
-Di
che state parlando? Io
detesto Sulfus. Sapete quello che mi ha fatto-
Mi ha
vinta e mi ha
rintanata a casa sua come una prigioniera. E lui pensa che dovrei
ringraziarlo
per l’ospitalità ed essergli grata che non mi
schiavizza. Ma andasse a quel
paese!
-Sì,
lo sappiamo. Tuttavia
ti sei… come dire… addolcita rispetto a quando ti
eri appena trasferita a casa
Zolfanelli. Prima non facevi che innervosirti e sprizzavi odio per lui
da tutti
i pori. Adesso è diverso. Lo mandi raramente a quel paese e
ci hai raccontato
storie divertenti che accadono in quella casa infernale. Ammettilo che
ti stai
abituando a lui e alla vita in casa sua- disse Uriè.
-Non
c’è niente da
ammettere. Mi sono solo adattata alla mia attuale situazione. Non posso
di
certo ritornare a casa mia come se niente fosse, dopo che mio padre mi
ha messa
in gioco come un oggetto. E se andassi da altre parti, Sulfus mi
seguirebbe e
mi riporterebbe indietro. Sono solo un passatempo per lui da cui non
può
separarsi. Almeno fino al ballo è stato così.
Dopo è lui ad essere cambiato-
Le
mie due amiche si
guardarono per poi sospirare. Chissà cosa gli frulla in
testa? Non penseranno
che mi sia innamorata di Sulfus? Fossi matta! IO provare amore per quel
cafone?
Impossibile!
Dolce
si mise a leggere
una rivista mentre io e Uriè continuammo a parlare ma
stavolta del più e del
meno. Di altre cose che non riguardasse l’argomento Sulfus
Zolfanelli.
Suonò
la campanella e io e
le mie amiche andammo verso la nostra aula ma prima di aprire la porta,
Dolce
mi fermò per farmi vedere un articolo.
-Lo
sapevi che tra una
settimana è il compleanno di lui?- chiese con un sorriso,
che stranamente non
mi convinceva.
Guardai
l’articolo e c’era
il profilo di Sulfus con i suoi dati personali.
Era vero. Mercoledì
prossimo è il
suo compleanno.
Ora
capisco il trambusto in casa Zolfanelli che dura da ieri mattina. Tutta
la
servitù era così indaffarata che mi chiedevo che
stava succedendo. Ed ecco
svelato il mistero. Il loro signorino compie 17 anni.
Ciò
mi fece ricordare il mio compleanno. Il 14 febbraio, il giorno di San
Valentino. Non per niente, il mio secondo nome di battesimo
è Valentina.
Raffaela Valentina Angelie Serafini. Il terzo nome è quello
di mia madre.
La
maggior parte delle volte ho festeggiato il mio compleanno con Lorena e
le
Angels. Papà era poco presente perché era
impegnato con il lavoro. Però mi
faceva sempre dei bei regali e mi dava sempre un bacio di auguri.
Nel
ricordare, mi ritrovai con le lacrime agli occhi. Mi sento tradita.
Tutto
questo è colpa del gioco d’azzardo. Sua e di mio
padre che si è lasciato andare
a simili divertimenti. Non
avrei mai
creduto che uno come Arkan Serafini potesse cadere così in
basso.
-Signorina
Raf, si sente bene?-
La
voce di Marcus mi fece sussultare. Ero talmente immersa nei ricordi da
dimenticarmi del resto del mondo per un attimo.
-Sì…
sì, sto benissimo, grazie- risposi schiarendomi la voce.
-Mi
è sembrata così triste. Brutti pensieri? La
soluzione migliore è farsi una
scorpacciata di biscotti alla cannella. Quelli tirano su il morale. La
cuoca ne
ha appena sfornati, se vuole favorire- mi fece l’occhiolino
l’anziano
servitore.
-Sicuro
che non disturbo nei preparativi? Vi vedo tutti indaffarati- sorrisi.
La
proposta però è allettante. Non avevo mai
mangiato biscotti alla cannella.
-Nessun
disturbo, anzi. Stavo per farmi una pausa. Non ne posso già
più di tutti questi
lavori, sono ormai troppo vecchio-
Sarà
anche vecchio ma credo sia anche l’unico insieme alla signora
Tilda, la cuoca,
ad essere socievole qui dentro. Il resto della servitù
è piuttosto freddo e
distaccato.
-Ok,
mi ha convinto- e andai con lui in cucina.
Sai
che vi dico? Al diavolo Sulfus e le sue paranoie e al diavolo la linea!
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Questa è la
decima birra che mi faccio. O è la
nona? Da quando sono arrivato al pub non ho fatto che bere e
decisamente ho
perso il conto di quanto alcool abbia ingerito.
-Capo,
non è il caso di smettere adesso? E’ da settimane
che passiamo le serate qui-
-Non
scassare le palle e prendimi un'altra birra-
-E’
dalla sera del ballo che bevi come una spugna. Hai sempre bevuto ma non
così
tanto da ridurti sbronzo e il motivo è solo uno-
Sapevo
chi intendeva. Raf. E’ per colpa sua se mi sono ridotto
così.
Gas
aveva ragione tuttavia mi sarei tagliato la lingua pur di non
ammetterlo.
Da
quando io e l’angioletto ci siamo baciati, qualcosa in me
è cambiato. Per la
prima volta in vita mia, sentii battere il mio cuore e un calore
espandersi in
me. Mi sono sentito vivo.
Devo
proprio star male per pensare queste sdolcinatezze adesso. Ho la testa
completamente annebbiata.
-Non
scopi una donna da un sacco di tempo e se continuerai così
ti sentirai male.
Una lunga astinenza fa male ad un uomo- continuava il suo discorso,
Gas.
Lo
sentivo come se fosse lontano. Un eco nella mia mente.
Già,
l’astinenza. Come se lo facessi apposta a rimanere casto.
Cazzo, non è colpa
mia se non mi si addrizza neppure davanti ad una bella pollastrella.
Cosa mi
succede? Nella mia mente passa sempre l’immagine di Raf.
Guardo
Gas e ad un tratto, mi si offusca la vista per poi non vedere altro che
il
nulla.
Sono
solo nel buio totale.
Non vedo e non sento niente.
Sono
completamente immerso
nelle tenebre senza speranza di uscirne.
Ma…
cos’è quella luce?
All’improvviso mi si avvicina qualcuno. Sarà un
angelo?
Oh
andiamo! Non dire
cazzate, Sulfus. Tu non credi negli angeli e nemmeno in Dio.
In
effetti ho smesso di
crederci molto tempo fa. Quando ero piccolo e mia madre mi rivolse
quelle
parole orribili.
-Sei
un bastardo! Un
figlio di nessuno. Sappi che non ti ho mai voluto. Se non fosse stato
per quel
vecchiaccio di tuo nonno, avrei abortito. Sei solo un oggetto per me,
non ti ho
mai voluto bene.-
Quelle
parole mi ferirono.
Lasciarono una cicatrice profonda dentro di me. Tuttavia non piansi.
Non ho mai
pianto fino ad ora.
E da
allora, promisi che
non avrei permesso a nessuno di ferirmi. Mai più.
Finalmente
riesco a vedere
il volto dell’angelo luminoso. Bellissimi capelli lunghi e
del colore del sole.
Occhi azzurri e limpidi come il mare. Tutto il suo aspetto esprime
purezza.
Raf.
L’unica
luce nell’oscurità
è Raf.
Mi
sveglio lentamente e apro gli occhi offuscati. Dove sono? Vicino a me
c’è
qualcuno che parla.
Cavolo,
ho la testa che mi scoppia e una nausea tremenda. Le solite conseguenze
del
dopo sbronza, dannazione!
Richiudo
gli occhi cercando di riaddormentarmi ma solo allora riesco a sentire
la voce
vicino a me.
-Come
si può essere così stupidi da ridursi in questo
stato. Sei proprio uno scemo-
diceva Raf a bassa voce.
Stupido
a me? Casomai lo è lei a parlarmi mentre, in teoria, sarei
addormentato.
-Mi
sono preoccupata… davvero-
…
Come? Che sta dicendo?
-Non
è vero che io ti odio, nonostante te lo ripeta sempre.
All’inizio, forse, era
così ma… adesso no. Non so cosa provo.
E’ la prima volta che sento qualcosa del
genere e non riesco a capire-
Perché
il mio cuore batte così forte come mai prima? Non sei
l’unica a non capire, Raf.
Sento anch’io qualcosa di nuovo.
-Forse
tutto è iniziato da quando Marcus mi ha raccontato un
po’ del tuo passato.
Della tua solitudine. Mi dispiace, io non posso capire come ti sei
sentito. Non
sono mai stata sola, però…-
Non
la lascio finire. Apro di scatto gli occhi guardandola con astio e gli
prendo
il polso stringendoglielo. Quindi è compassione quella che
prova per me. Odio
quando la gente mi compatisce. Preferirei morire. Maledizione a Marcus
e alla
sua boccaccia!
-Allora
ti faccio pena- sibilai tra i denti.
-Su-Sulfus,
e-eri sveglio- mi guardò sofferente per via della mia
stretta al polso.
-Già.
Comunque non ho bisogno della compassione di nessuno! Vattene! Esci da
qui!-
dissi mollando in malo modo il suo braccio.
-Non
è così, Sulfus. Io…-
-HO
DETTO VATTENE! Non ci senti?-
Guardandomi
un ultima volta, ubbidì lasciandomi solo. Stava piangendo.
Ho visto le sue
lacrime uscire prima di voltarsi.
Ma
non mi importa. Che andasse al diavolo!
Ancora
furioso, mi distendo sul letto e cerco di dormire. Anche se dubito di
riuscirci. Ormai il mal di testa si è intensificato
accompagnato all’amarezza.
Continua…
Chiedo umilmente venia ma come al solito l'ispirazione mi aveva abbandonato sul più bello. Esattamente quando stavo per fare il punto di vista di Sulfus ç__ç Ma ora finalmente ce l'ho fatta ^___^ Che ne pensate? Commentate e ditemi le vostre opinioni.
Un bacio e alla prossima dalla vostra Tany!