Ciao a tutte!
Oggi in questa fan
fiction, vedremo la nostra dolce Herm alle prese con un problema
particolarmente minuscolo.
Come se la
caverà la nostra eroina?
Mi auguro che la mia storia vi piaccia e che vi faccia sorridere almeno
un pò,
facendovi passare qualche momento sereno.
Grazie come
sempre; Leggete e
commentate anche solo per dirmi che fa schifo, baci Lorian.
Capitolo 1 - Una
giornata storta
POV HERMIONE
Avete presente
quando vi capitano
quelle giornate che nascono storte e finiscono anche peggio?
Non so se avete
capito, quelle
giornate dove vorresti non essere mai scesa dal tuo letto.
Ecco si avete
indovinato, oggi per
me, è stata una di quelle giornate e nonostante siamo giunti
al tramonto ho il
vago sentore che il peggio deve ancora arrivare.
Ma voi vi
starete chiedendo chi è
questa lagna che invece di piangersi addosso, rompendoci le scatole,
non trova
una soluzione ai suoi problemi?
Facile da dire
per voi che non ci
siete dentro fino al collo come me; comunque avete ragione! Tutti i
problemi di
questo mondo non devono farmi dimenticare la buona educazione.
E il galateo
impone di presentarsi,
specialmente quando i miei interlocutori non possono vedermi in faccia.
Quindi per
riparare alla mia
incresciosa mancanza lo faccio subito.
Mi chiamo
Hermione Jean Granger, ho
17 anni e sono una strega.
Hei, non avete
capito, non è che ho
detto che sono una strega, per offendermi da sola, per autolesionismo
ma perchè
lo sono per davvero.
Sono la strega
più giovane e famosa
del mondo magico! Ora non pensate che io me la stia tirando ma se devo
essere
sincera sono davvero brava, perchè per me la magia non ha
segreti.
O almeno
così credevo fino ad oggi!
Frequento la
scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts e sono giunta ormai al settimo anno.
Voi vi starete
chiedendo che cosa c'è
di diverso in me rispetto alle altre streghe o agli altri maghi!
Beh, se dovessi
rispondervi con le
mie parole, vi direi niente ma ascoltando il parere di chi mi conosce,
la cosa
straordinaria che c'è in me è il fatto che io sia
una semplice babbana.
Come? Volete
sapere che cos'è una
babbana? Beh una babbana è una persona nata da una famiglia
senza poteri magici
e io, semplice figlia di due dentisti, lo sono ma per non so quale
motivo, ho
avuto il privilegio di essere ammessa in questa prestigiosa scuola e
fin dal
mio arrivo ho cercato di ripagare il preside Albus Silente,
impegnandomi al
massimo.
Ora purtroppo,
Silente non c'è più e
il suo posto è stato preso dalla professoressa Minerva Mc
Granitt che dirige il
castello in una maniera superlativa.
Mi reputo una
ragazza fortunata, dato
che ho accanto a me degli amici meravigliosi, che mi sostengono e mi
apprezzano: Ginny Weasley che è la mia migliore amica, quasi
una sorella, suo
fratello Ronald Weasley, mio ex primo grande amore e lui, il grande
Harry
Potter.
Lui è
il ragazzo prescelto che l'anno
scorso ha ucciso il più grande mago oscuro di tutti i tempi.
Tom Orvoloson
Riddle alias Lord
Voldemort, un folle che ha tenuto sotto scacco e nel terrore tutto il
mondo
magico e non.
Purtroppo nella
vita di una persona
non ci sono solo gli aspetti positivi ma anche quelli negativi
così come, nel
mio caso, io non ho solo dei migliore amici ma anche dei pessimi nemici.
Sicuramente
quello peggiore è lui,
Draco Lucius Malfoy, che è il mio tormento, dal primo giorno
del mio arrivo in
questa scuola.
Caratterialmente
sono abituata a non
dire bugie, quindi non posso farlo nemmeno con voi e devo, mio
malgrado,
ammettere che il suddetto Malfoy oltre ad essere un grandissimo
bastardo di
prima categoria è anche il figo più figo che
conosco.
Alto
più di un metro e ottanta, con
un fisico tonico e allenato dagli esercizi di quiddicth, delle labbra
sottili e
sensuali dove aleggia, sempre un ghigno satanico, due occhi argentei e
magnetici che sembrano leggerti nel profondo e dei capelli biondo
platino, che
gli danno un aria falsamente angelica.
Purtroppo, per
me, nonostante io sia
sincera, ammettendo che quel ragazzo è da stupro, nella
realtà io e lui non
possiamo stare nella stessa stanza, per dieci minuti di fila, senza
insultarci
in maniera feroce.
Non nego le mie
colpe ma per chi mi
conosce, sa che non sono mai io ad iniziare i litigi.
Nei miei
confronti, dalla sua
sensuale bocca, escono sempre delle cattiverie atroci e dei nomignoli
tremendi:
Mezzosangue
o
Sanguesporco, che è il suo modo
gentile per ricordarmi di frequente,
che io non sono degna di respirare la sua stessa aria di borioso
Purosangue, Zannuta
dovuto al fatto che al secondo anno, quel maledetto mi fece crescere i
denti
davanti, in modo esponenziale tramite l'uso dell'incantesimo densaugeo, So-tutto-io per
via della mia propensione marcata
per lo studio e per la mia abitudine di alzare sempre la mano durante
le
interrogazioni.
E' ovvio che
anche se io sono buona e
cara, non riesco a tacere alle sue offese e con Harry e Ron abbiamo
creato il
nostro perfetto repertorio di rispostacce, che il più delle
volte vanno a
segno, facendo infuriare il biondino altezzoso: Figlio di un Mangiamorte
dovuta
all'evidente e ben risaputa occupazione del suo paparino, Malferret o
Furetto rimbalzante per
via della sua famosa trasfigurazione in codesto Mustelide, operata dal
falso
professor Moody al quarto anno, Platinato per via
del già descritto colore della
sua capigliatura.
Ora
però, dopo essermi presentata e
avervi descritto i miei pregi e i miei difetti, le mie amicizie e le
mie
inimicizie, credo che sia giunto il momento di raccontarvi
perchè questa
giornata è stata negativa fin dal principio.
Stamattina mi
sono alzata, con la
profonda consapevolezza, che sarebbe stata un altra giornata noiosa.
Nonostante mi
piaccia studiare non
posso negare che avere una mattinata di studio che conta tre ore
consecutive
con i Serpeverde, farebbe gelare il cuore, anche al Diavolo in persona.
Pazienza! Devo
solo fare buon viso a
cattivo gioco e ignorare le battute idiote, che sicuramente usciranno
dalla
bocca di quella maledetta serpe.
Sospirando
rumorosamente, mi alzo dal
letto e mi dirigo verso il bagno, dove mi faccio una doccia
rinfrescante poi
dopo essermi vestita e aver preso i miei libri, mi dirigo nella sala
comune
dove mi aspettano Harry e Ron.
Insieme ci
dirigiamo verso la Sala
Grande per fare la colazione; giunti lì assisto alla solita
disgustosa
performance di Ronald.
Nonostante sia
un mio carissimo amico
devo ammettere, che non sa dove stia di casa il galateo.
Oddio credetemi,
vederlo mangiare è
una vera e propria prova di forza per gli stomaci di ferro.
Resisto fin che
posso poi sentendo un
vago senso di nausea mi alzo, dicendo a Harry che li
aspetterò nell'aula di
pozioni.
Il moro annuisce
mentre beve il suo
latte e io mi dirigo verso l'odiata destinazione.
Sono la prima ad
arrivare e nel
silenzio più assoluto mi siedo nel mio banco, aprendo il
libro per ripassare la
lezione.
Poco dopo sento
la porta aprirsi ma
non presto attenzione a chi sia il nuovo arrivato: oggi voglio
concentrarmi per
evitare, perdite di punti inutili ma una voce da me odiata, mi
distoglie dai
miei propositi.
" Oddio, vedere
la Mezzosangue
Zannuta, come prima cosa appena si entra in aula, ti da la profonda
certezza
che a volte la sfiga ti perseguita!".
Dannato,
dannatissimo Malfoy! La sua
voce, con quel tono strascicato, mi fa accapponare la pelle lungo tutta
la
spina dorsale.
Decido di
ignorarlo, continuando a
leggere il mio libro ma a quanto pare, lui non è dello
stesso parere; infatti
vedendo che non faccio una piega di fronte alla sua disgustosa battuta,
si avvicina
di un passo e dice: " Hei So-tutto-io, solo una frigida bacchettona
come
te, può trovarsi in aula venti minuti prima dell'inizio
della lezione!".
Sono tentata di
rispondergli che
anche lui, esattamente come me, si trova in aula venti minuti prima
dell'inizio
della lezione ma so che farei solo il suo gioco, quindi continuo ad
ignorarlo.
Un basso
grugnito gli sale dalla
gola, poco prima di sibilare: " Schifosa Sanguesporco, non mi piace
essere
ignorato da una nullità come te, quindi girati e
rispondimi!".
Ma dalla mia
bocca non esce un suono
e la cosa lo so, gli sta facendo salire il sangue al cervello e la
tentazione
di farmi del male è tanta ma il brusio prodotto dall'arrivo
dei nostri
compagni, lo dissuade dal fare qualsiasi gesto spropositato nei miei
confronti.
Lo immaginavo;
lui è uno che agisce
quando gli altri non lo vedono quindi agire di fronte a dei testimoni
è
assolutamente deleterio.
Pochi secondi
dopo, tutti gli alunni
di Grifondoro e quelli di Serpeverde fanno il loro ingresso.
Io mi giro, con
un grande sorriso
sulle labbra, non appena vedo entrare Harry e Ron e con la coda
dell'occhio
vedo il Furetto spelacchiato stringere con forza i pugni, incazzato
nero.
Ora ha la
certezza che io, la povera
e idiota Mezzosangue, l'ho ignorato di proposito e il fumo gli sta
uscendo
dalle orecchie così, come il vapore, esce dalla ciminiera
dell'espresso di Hogwarts.
Quando tutti ci
siamo seduti, il
professor Lumacorno fa il suo
ingresso e il silenzio
scende in tutta la classe.
" Bene ragazzi "
inizia
l'uomo " oggi affronteremo la preparazione di una nuova particolare e
difficile pozione.
Sto parlando
della Pozione
Restringente usata per
rimpicciolire cose o persone."
Non
appena il professore finisce di parlare, sulla lavagna appaiono gli
ingredienti
necessari per la sua preparazione e a turno, uno ad uno ci alziamo
diretti
verso la dispensa per prenderli.
Bruchi, radici di
margherita, succo di sanguisuga, milza di ratto, Shrivelfig.
Una volta preso l'occorrente mi risiedo nel mio banco, continuando a
sentire lo
sguardo di Malfoy, che mi sta perforando la schiena.
Decido ancora
una volta di ignorarlo e inizio
a preparare la pozione.
Il professore ci
comunica che il tempo a
nostra disposizione è di due ore poi bisognerà
consegnare a lui le fialette con
il nostro nome.
Non credo che
serva sottolineare il
fatto, che i primi due che stanno per finire il loro compito ben prima
del
tempo stabilito, siamo io e quell'odioso mustelide.
Ci alziamo quasi
contemporaneamente
per consegnare le nostre fiale al professore che le prende con un
sorriso,
invitandoci tornare al nostro posto.
Mentre ci
incamminiamo per fare
ritorno al banco, sento il platinato che sottovoce, mi dice: " Io e te,
non
abbiamo finito, Sanguesporco!".
Anche se oramai
sono abituata alle
sue battute, la sua velata minaccia mi fa tremare il cuore.
Pochi minuti
dopo il professor
Lumacorno da lo stop al tempo per finire la pozione e ad uno ad uno,
chi
sereno, chi borbottando e chi imprecando, tutti si alzano per andare a
consegnare la propria fiala.
Il professore le
ritira poi mi chiama
e una volta che mi sono avvicinata alla cattedra mi dice: " Devo farle
i miei
complimenti signorina Granger, come al solito ha fatto un ottimo lavoro
al pari
con il signor Malfoy.
Ora se non le
spiace, visto che è il
suo turno della settimana le chiederei di iniziare con il suo compito!".
Io annuisco
mentre tutti gli altri cominciano
ad uscire, quasi in silenzio, dall'aula.
Saluto Harry e
Ron, che sono diretti
agli allenamenti di Quiddicth e una volta rimasta sola, mi tiro su le
maniche
pronta a fare il mio dovere.
Dietro
disposizione del professore,
ognuno a turno deve occuparsi di ripulire l'aula senza fare uso della
magia e
oggi tocca a me quindi, dopo essermi messa le cuffie del mio Ipod,
comincio a
radunare tutti gli ingredienti che i miei teneri compagni hanno
lasciato sui
banchi.
Dopo un ora,
sono quasi al termine
del mio lavoro e per finire del tutto mi rimane solo di ripulire i
calderoni
poi finalmente potrò tornare alla Torre del Grifondoro per
farmi una meritata
doccia.
Qualche secondo
dopo, sento la
stretta forte di due mani serrarmi le braccia e spaventata sobbalzo
girando il
volto, per vedere chi sia quell'idiota, che ha deciso di provocarmi un
infarto
e con mia enorme sorpresa, vedo Draco Malfoy che mi sta fissando mentre
ghigna
soddisfatto.
" Ti avevo
avvisata
Sanguesporco, che io e te non avevamo ancora finito! " mi dice con la
sua
voce strascicata " ora vedremo se sei in grado d'ignorarmi ancora!".
" Toglimi le
mani da dosso
ignobile furetto, altrimenti ti giuro che ti schianto!" gli dico
furibonda
ma consapevole di non poter mettere in atto la mia minaccia, dato che
il
bellissimo bastardo mi tiene strette le braccia e non mi da la
possibilità di
prendere la mia bacchetta.
" No, non
intenzione di
lasciarti, schifosa Mezzosangue; non prima di averti insegnato a
portare
rispetto a chi sta sopra di te, che sei spazzatura!" mi dice quella
bestia
e io sento le lacrime di rabbia salirmi agli occhi ma non voglio dargli
la
soddisfazione di vedermi piangere quindi, facendomi forza, alzo un
piede e lo
abbasso violentemente sul suo.
Il biondo preso
alla sprovvista urla,
allentando la presa sulle mie braccia e io ne approfitto per
divincolarmi.
Dopo essermi
liberata, getto uno
sguardo alla porta per tentare una fuga ma lui, trovandosi davanti a
me, mi
blocca il passaggio.
So che non
appena si riprenderà dal
dolore per la botta che gli ho inferto me la farà pagare,
quindi ho pochissimo
tempo, per trovare una soluzione.
" Ahia,
maledetta schifosa,
questa me la paghi! Ahh, come ti sei permessa!" urla massaggiandosi il
piede indolenzito.
Non ho
più tempo e girandomi afferro
il contenitore che sta sul banco e senza riflettere, glielo rovescio in
testa.
Quello che
succede in quell'istante,
proprio non l'avevo messo in conto: un lampo fortissimo mi acceca e un
energia
spaventosa mi scaraventa in fondo alla sala, facendomi sbattere contro
alla
lavagna.
Quando mi
riprendo, massaggiandomi la
testa, apro gli occhi e mi alzo a fatica.
Non appena
riporto lo sguardo verso
il furetto vedo che è scomparso; il panico mi assale.
Ma dove diavolo
è finito, quel
maledetto figlio di un Mangiamorte? Cosa caspita è successo?
" Mezzosangue,
che cazzo mi hai
fatto!" mi dice la sua voce; la sento ma lui non c'è e
proprio non mi
raccapezzo su quello che è successo.
" Do-dove sei
Malfoy?" gli
chiedo balbettando e lui urlando mi risponde: " Sono qui maledetta, non
mi
vedi?".
" No, non ti
vedo furetto "
rispondo stizzita " se ti vedessi non te l'avrei chiesto, no?" e lui
sbuffando mi risponde: " Sono qui sul pavimento davanti a te!".
Mi piego in
avanti, inginocchiandomi
e lo vedo; un mini Malfoy alto poco meno di un puffo.
" Oh, santo
Godric!" dico
sconvolta e istintivamente mi viene da ridere ma evito di farlo,
perchè so che
la cosa non mi gioverebbe e non servirebbe a risolvere la situazione,
quindi
cercando di racimolare un pò di calma dico: " Ma-Malfoy sei
diventato
piccolo!".
Il mini Malfoy
incrociando le
minuscole braccia al suo torace mi fulmina con lo sguardo e mi
risponde: "
Ma va? Non lo avevo capito, idiota; cerca di trovare una soluzione! E
fallo
subito chiaro".
" Una soluzione?
E cosa vuoi che
faccia se non so neppure che cavolo è successo!" gli
rispondo esasperata
ma lui alzando le spalle mi dice: " Non me ne frega niente di come fai,
mi
interessa solo che tu trovi una soluzione!".
" Ok furetto,
cerca di calmarti!
Ora corro a chiamare il professore e vedrai che lui ci
aiuterà di sicuro. Tu
non muoverti da qui chiaro?" gli dico e lui, incredibilmente annuisce.
Io esco di corsa
alla disperata
ricerca del professor Lumacorno e lo trovo poco più avanti,
fermo nel corridoio
a parlare con la preside.
Piombando su di
loro, gli dico:
" Per favore, professori ho bisogno del vostro aiuto nell'aula di
pozioni!".
" Che cosa
è successo, signorina
Granger?" mi chiede la professoressa Mc Granitt e io agitata, le
rispondo:
" La prego professoressa, non qui! Venite con me per favore!".
I due annuiscono
ed insieme corriamo
verso l'aula di pozioni che al nostro ingresso appare deserta almeno
agli occhi
dei miei professori ma non ai miei, che so la verità.
" Che cosa
dovremmo vedere, signorina
?" chiede il professor Lumacorno e io, afferrandolo per un braccio, lo
avvicino al posto dove ho lasciato la miniatura del furetto platinato.
Non appena gli
occhi suoi e della
preside scorgono Malfoy, si portano una mano sulla bocca per trattenere
un
grido di stupore.
" Ma che diavolo
è successo
qui?" mi chiede con la voce strozzata la professoressa Mc Granitt e io,
arrossendo, le rispondo: " Cre-credo sia colpa mia professoressa! Io e
il
signor Malfoy abbiamo avuto una discussione; lui mi aveva afferrato per
le
braccia e io per liberarmi, gli ho tirato un calcio poi gli ho
rovesciato in
testa, una ciotola, dove avevo raccolto i resti contenuti nei calderoni.
C'è
stato un lampo abbagliante e una
forza sconosciuta, mi ha sbattuta al muro e quando mi sono ripresa, lui
era
così!" concludo indicandolo.
" Mi faccia
capire " chiede
il professore " lei mi sta dicendo che ha versato sulla testa del
signor
Malfoy i rimasugli della pozione restringente?".
Io annuisco,
sentendomi
improvvisamente in colpa e lui annuisce a sua volta, portandosi una
mano sul
mento poi avvicina l'altra mano verso il furetto facendogli segno di
salire
sopra.
Draco lo fa e
lui sollevandolo lo
avvicina al suo viso poi, schiarendosi la voce dice: " Cara Minerva,
qui
abbiamo veramente un grosso problema!".
" Hai ragione
Horace" gli
dice la preside " ma ora tu come hai intenzione di procedere?" e
l'uomo le risponde: " L'unica cosa che posso fare ora, è
analizzare i
residui della ciotola. Solo così potrò capire
l'entità del danno!".
La preside
annuisce poi, rivolgendosi
al mini Malfoy dice: " Ovviamente nessuno dovrà sapere che
cosa è
successo, quindi provvederò io stessa ad avvisare i suoi
compagni di corso del
fatto che lei è dovuto partire con urgenza per Malfoy Manor,
per sistemare
alcuni affari!".
Malfoy annuisce
poi le chiede: "
Si mi sembra la soluzione migliore ma nel frattempo io.... che diavolo
faccio?".
La preside, dopo
averci pensato su un
momento, dice: "Per il momento lei sarà affidato alle cure
della signorina
Granger!".
Io e la serpe,
all'unisono gridiamo:
" CHE COSAAAAA?" ma lei, ben lungi dal farsi scoraggiare dalla nostra
reazione, risponde: " Si, avete capito bene! Nell'attesa che il
professore
trovi una soluzione al problema, entrambi dovrete fare affidamento
l'uno
all'altro.
D'altronde lei,
signorina Granger è
responsabile di questo pasticcio" vedo la serpe ghignare ma il suo
sorriso
si congela, quando la preside continua a parlare: " E lei signor
Malfoy,
si è meritato quello che è successo; se non
avesse dato fastidio alla sua
compagna tutto questo si sarebbe potuto evitare, quindi visto che
entrambi
siete colpevoli dovrete passare il resto del tempo facendo affidamento,
l'uno
con l'altro.
Chissà
che questa convivenza forzata
non vi serva per appianare i vostri dissidi!".
Io e Malfoy ci
guardiamo, poi
contemporaneamente alziamo le spalle e abbassiamo lo sguardo, incapaci
di dire
niente.
" Bene Minerva,
io mi metto
subito al lavoro " dice il professore " voi intanto andate via e fate
in modo che nessuno mi disturbi!".
" Va bene
Horace, sarà fatto
" gli risponde la Mc Granitt, poi rivolgendosi a noi dice: " Voi due
intanto, vi comporterete come se nulla fosse successo. In particolar
modo lei
signorina Granger, dovrà occuparsi del signor Malfoy
prestando particolare
attenzione al fatto che non gli capiti nulla di male.
Lei signor
Malfoy, cerchi di portare
rispetto alla sua compagna ricordandosi il fatto che se si trova in
questa
situazione è proprio perchè lei non ha ragionato
sulle sue azioni.
Per tutti i
fantasmi di Hogwarts!
Pensavo che la fine della guerra avesse portato un pò di
sale in zucca, almeno
a voi due ma vedo che mi devo ricredere.
Quando
imparerete che tutti voi siete
allo stesso livello?".
Il mini Malfoy,
rialza impettito lo sguardo
poi dice: " Professoressa Mc Granitt non vorrà dirmi che io,
un perfetto
Purosangue, devo mettermi allo stesso livello di questa?".
Io stringo i
pugni, pronta a
rispondergli a tono, ma a farlo ci pensa la preside: " Si signor
Malfoy, è
proprio quello che intendo!
Lei continua a
ragionare con la testa
di suo padre, nonostante si riempia la bocca nel dire che lo odia.
I perfetti
Purosangue come li chiama
lei, sono quelli che hanno ucciso parenti e amici solo per dar fede
alle idee
di un folle sanguinario che, per primo era un Mezzosangue.
Devo forse
ricordarle che cosa le ha
fatto suo padre, quando ha saputo che lei non era riuscito ad uccidere
il
nostro compianto Silente?".
Io mi
girò verso la miniatura bionda,
che si trova ancora sulla mano del professor Lumacorno e lo vedo
abbassare gli
occhi.
Sarei curiosa di
sapere che cosa è
successo tra Lucius Malfoy e il suo figliolo, traditore della causa, ma
so che
lui non me ne parlerebbe mai quindi, per non imbarazzarlo
ulteriormente,
riporto lo sguardo verso la preside, che ricomincia a parlare: "Odio
puntualizzare il fatto che, la signorina Granger, è una
strega eccezionale
esattamente come lo è lei e se voi provaste a seppellire i
vostri dissidi e vi
fermaste a parlare, sono sicura che ve ne accorgereste.
Siete oltremodo
simili e molto forti,
forse i più forti di tutta la scuola! Per quanto mi riguarda
so che se voleste,
potreste andare d'accordo ed imparare l'uno dall'altro molte cose!" poi
diretta a me, aggiunge: " E' sottointeso signorina Granger, che nessuno
e
tantomeno Potter e Weasley dovranno sapere quello che è
successo.
Io stessa
provvederò ad avvisare
tutti della partenza del signor Malfoy, lei intanto si
comporterà come se nulla
fosse, sono stata chiara?".
" Si, signora
preside" le
rispondo io, rassegnata al mio destino, quindi avvicino la mia mano a
quella
del professore e attendo che il puffo biondo si decida a salirci sopra.
Lui mi fissa in
silenzio, poi
abbassando la testa si muove passando da un palmo all'altro.
Io con la voce
mesta, gli dico:
" Malfoy dobbiamo evitare che gli altri alunni ti vedano quindi, ora ti
metterò nella mia tasca e là resterai fino a
stasera.
Sta tranquillo
che non ti farò morire
di fame e mi occuperò di te nel migliore dei modi!".
Lui annuisce e
io lo deposito
gentilmente, nel fondo della tasca della mia divisa poi rivolgendomi
alla
preside, dico: " Professoressa ora vado alle altre lezioni, se lei mi
permette!" lei annuisce e io continuo: " La prego di tenerci
informati!" quindi senza dire niente altro mi dirigo fuori dall'aula.
Giunta in
corridoio, dopo essermi
accertata che nessuno sia in giro, metto la mano nella mia tasca e tiro
fuori
il furetto e guardandolo negli occhi, gli dico: " Allora Malfoy,
sotterriamo l'ascia di guerra?".
Lui mi fissa
spalancando gli occhi,
poi dice: " E da quando vai in giro armata?".
La mia
espressione deve sicuramente
essere basita, perchè non comprendo cosa lui stia dicendo
poi in un lampo
capisco che lui mi ha frainteso e gli dico: " Malfoy, è un
modo di dire
babbano! Da noi, sotterrare l'ascia di guerra, vuol dire cercare di
appianare
le divergenze e tentare di andare d'accordo! Allora che ne dici?".
Lui continua a
fissarmi poi mi dice:
" Non vedo come posso oppormi!" e io soddisfatta, lo rimetto dentro
la tasca.
All'improvviso
il mio sguardo si posa
sull'orologio posto al centro del corridoio e scopro, con orrore, di
essere
notevolmente in ritardo per la lezione di aritmanzia quindi comincio a
correre
con tutto il fiato che ho in corpo.
Dopo pochi
minuti dalla mia tasca
giunge un urlo furioso: " Ehi Mezzosangue, vedi di rallentare che qui
mi
sta venendo una nausea enorme! " e io altrettanto stizzita, gli
rispondo:
" Malfoy, io sono in ritardo!".
Lui, come fosse
niente, mi dice:
" E a me che me ne frega! Se non vuoi che ti riempio la tasca di tutto
quello che ho mangiato a colazione, ti consiglio di rallentare chiaro?".
Oh
Merlino, che schifo!