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Autore: Shark Attack    17/03/2012    10 recensioni
Naruto si alzò in piedi ed afferrò con due dita il sigillo cartaceo che chiudeva le sbarre ed iniziò a staccarlo, lentamente, mentre sentiva le forze fluire via e dispersi sul pavimento della sua mente.
Coraggio... non te ne pentirai, te l'assicuro...
Non sarebbe più comparso suo padre per fermarlo, lo sapeva bene... ma non riusciva a non sperare di vedere il suo volto ancora una volta, in quel gesto estremo e disperato.
«Naruto! Non farlo, NO!»
Ma ormai sentiva freddo. Tanto freddo, fin nelle ossa, fin nel cervello.
«Fermati, fermati! Yamato, fai qualcosa!»
Hai quasi finito, bravo, continua...
Con un lievissimo “tic” il sigillo fu completamente rimosso.
ULTIMO CAPITOLO!!
Genere: Azione, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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All'attenzione dell'Hokage

Il Team Hebi è stato avvistato nei pressi della Valle Rocciosa. Non sappiamo stabilire per quanto resteranno.

Agite in fretta.




COME IL FUOCO, IL SANGUE E L'AMORE





Stava per calare la notte e il bosco iniziava a popolarsi delle creature che vivono protette dai raggi lunari.
Naruto, Sakura e Sai viaggiavano ininterrottamente da quasi due giorni, decisi a non fermarsi se non in casi di estrema necessità o stanchezza.
Saettavano rapidi e silenziosi da un ramo ad un altro, attenti a non lasciare alcuna traccia del loro passaggio.
I capelli rosati di Sakura risplendevano magnificamente, quella sera, e Sai rischiò di centrare un ramo con la fronte per averlo notato e contemplato un istante di troppo; davanti a loro, Naruto non si concedeva il lusso di guardare altrove che non fosse davanti a sé.
Ad un tratto, quando ormai le stelle adornavano come tanti occhi il cielo scurissimo, gli alberi iniziarono ad essere più radi ed enormi rocce comparivano a riempire le mancanze.
La foresta iniziò ad essere molto meno fitta e il trio rallentò bruscamente il passo.
«Credi che siamo arrivati?», domandò Sakura a Naruto.
«Non sono mai stato in queste zone, ma la nonnina ha detto che la Valle Rocciosa è a nord-est rispetto a Konoha, alla fine della Grande Foresta...»
Sai afferrò uno dei suoi rotoli, lo aprì e vi disegnò rapidamente un topolino. Incrociò le dita e la figura si alzò dal foglio, arricciando il musetto ed agitando la piccola coda.
Il roditore d'inchiostro saltellò tra i compagni di squadra e scalò il masso che avevano stabilito essere la loro barriera verso la Valle; annusò l'aria circostante e poi si gettò rapido a terra, attratto da una scia di odori.
Naruto alzò gli occhi al cielo e pregò che il suo migliore amico fosse da qualche parte in quel mondo di sassi che avevano raggiunto.
Il respiro di Sakura era l'unica cosa che faceva rumore tra i ninja.
Poi udirono il rumore di una foglia secca.
I tre scattarono sull'attenti, i kunai stretti tra le dita stanche, ma si rilassarono subito dopo, vedendo il loro animaletto da ricognizione di ritorno da loro.
«Li ha trovati.»

«E adesso che facciamo?»
«Non abbiamo fatto tanta strada per farci prendere dall'indecisione.»
«Sì, ma...»
«Vuoi andare a parlargli ora o aspetti domattina, Naruto?»
«Beh, domani potrebbero levare le tende.»
«Non credo, un membro del team è ferito...»
«Allora è perfetto!»
«Vengo con te!»
«Fammi fare almeno un tentativo, 'tebayo...»
«E se fallisci?»
«Ragazzi, non litigate...»
«Non fallisco finché mi lasci seguire il mio piano!»
«E quale sarebbe, inginocchiarti e pregarlo di venire con noi?»
«Ragazzi...»
«Potrebbe! Sì, se necessario!»
«Sei ridicolo!»
«Smettetela!»
I due jinchuriki si voltarono verso Sai con i visi ancora increspati dal litigio.
Il moro sospirò e sorrise come spiegato nei manuali che illustravano come far terminare un battibecco e prevalere tra i litiganti. «Perché non mettiamo qualcosa sotto i denti, tanto per cominciare? Non possiamo rischiare di combattere, deboli come siamo...»
Sakura e Naruto tornarono a squadrarsi col veleno nelle iridi, poi la ragazza sbuffò piccata e si alzò in piedi con fare signorile. «Bene, allora vado a raccogliere un po' di legna», disse con voce stridula sparendo tra gli alberi.
Sai osservò la sagoma compagna di team che scompariva, poi osservò il broncio di Naruto e sospirò paziente. Ormai era un mese che i loro comportamenti erano cambiati profondamente e a stento riusciva a sopportarli. Naruto era sempre più timoroso e al tempo stesso azzardato; Sakura invece prepotente e decisamente irascibile, come se fosse sempre in quella fase delle donne che tutti gli dicevano di evitare con attenzione.
Ma la cosa che aveva notato di più era lo sguardo che scorgeva in quel momento sul viso del biondino: uno sguardo strano, a certi tratti decisamente nuovo e un po' preoccupante. Erano giorni che Sai lo scrutava con attenzione e finalmente sembrò averlo collegato ad un altro episodio di cui era stato testimone. Suo malgrado.
«Ho capito», esordì d'un tratto a voce bassa facendo comunque scattare Naruto come una molla.
«Capito cosa?», esclamò l'altro decisamente sorpreso.
«La guardi in quel modo perché fate sesso.»
Naruto lasciò inizialmente la bocca aperta, come se dovesse solamente scegliere quando emettere fiato perché aveva già una risposta pronta. Poi il suo silenzio si prolungò a sufficienza perché diventasse una reazione totalmente diversa dalla risposta sagace e sigillò le labbra, deglutendo a fatica. Se le inumidì, ma ancora non sapeva cosa dire. Batté le palpebre più volte e poi iniziò a scuotere la testa.
«No, non è come pensi, io... noi... no!»
«Vi ho visti, tranquillo.»
Naruto sgranò totalmente gli occhi. «Tu... cosa?»
«La porta era aperta», rispose candidamente il ninja della radice. Le dita del biondino tremarono vistosamente. Sai rideva di gusto nel vedere quelle reazioni, ma dalla sua faccia da schiaffi non traspariva assolutamente nulla.
«E hai spiato?!»
«Non ce n'era bisogno, si intuiva a sufficienza... ricordi quella sera che dovevo riportare a Sakura il suo libro sulle cure con piante esotiche?»
Naruto era diventato rosso dalla vergogna e non sapeva più che cosa fare o dire per uscire da quella situazione. Era seriamente tentato di picchiare il suo compagno di team, ma qualcosa non glielo permise.
«Beh», tentò dopo una ragionevole manciata di secondi, «E con questo? Non c'è nulla di male!»
Sai fece spallucce e si voltò a stringere delle cinghie sul suo zaino. «Certo che no... infatti trovo molto curioso il tuo modo di rapportarti alla mia conoscenza dell'accaduto.»
«Smettila di leggere libri, sei insopportabile come un secchione», sputò Naruto mentre gli metteva il broncio e si tuffava nel suo, di zaino.
«In realtà volevo solo chiederti come va tra di voi, tutto qui.»
«Va bene, grazie!», abbaiò l'altro, la scatoletta del cibo stretta in una mano.
Rimasero qualche istante di spalle l'un l'altro, ognuno chinato sul proprio bagaglio senza sapere esattamente cosa farci. Un paio di cicale facevano da placido sottofondo a quella quiete piena di tensione.
«Quindi non sei preoccupato che lei torni da Sasuke, giusto?», esordì dopo un po' Sai con voce tranquilla.
Naruto si trattenne dal sospirare affranto e concentrò tutta la sua attenzione sulla latta che teneva in mano. Zuppa di verdure miste, solo da scaldare. Perché Sai era improvvisamente diventato così tanto attento ai sentimenti degli altri?
Sorrise suo malgrado, beffardo: lo era sempre stato. Probabilmente gli aveva solamente dato più materia con cui lavorare.
Si voltò lentamente, ancora rannicchiato, ed alzò lo sguardo su di lui, sulla sua pelle diafana e su quegli occhi socchiusi in un tacito sorriso.
«No», sospirò, «Cioè, non so. Lei l'ha sempre amato, chi non lo sa? Cavoli... è difficile.»
Sai attese che finisse il suo flusso di pensieri senza emettere il benché minimo fiato, in paziente attesa.
Però Naruto scosse la testa ed aprì di scatto la latta di zuppa. «Vedremo. In ogni caso, voglio riportare Sasuke a casa e su questo non ci sono dubbi. E... uhm... Dov'è finita Sakura con la legna?»

Passò le dita tra gli intrecciatissimi capelli rossi ed imprecò ancora una volta. La quindicesima da quando si erano svegliati, per la precisione.
Jugo era di fronte a lei, perso nella contemplazione di un banale masso tra tanti altri, in quella stupida valle rocciosa che è stata sagacemente rinominata esattamente così dagli antenati.
«Che fantasia!», sbottò Karin invece di aggiungere una cifra al contatore di imprecazioni.
Suigetsu non la degnò di uno sguardo, sicuro che se ne sarebbe pentito all'istante, e continuò ad affilare la sua amata arma, il suo hobby preferito da quando si erano accampati lì.
«E tu non hai nient'altro da fare?!», squittì la compagna, «Ehi, dico a te, mollusco!»
Un sasso colpì in pieno la nuca di Suigetsu e ruzzolò fino ai piedi di un irritato Sasuke; l'Hozuki si alzò in piedi e si voltò verso Karin, fulminandola con lo sguardo mentre si massaggiava la testa.
«Si può sapere che cos'hai stamattina, racchia gallina che non sei altro?», abbaiò infuriato, «È da quando abbiamo aperto gli occhi che sei più intrattabile del solito!»
Sasuke si voltò altrove e fece di tutto per evitare di ascoltare anche solo una sillaba di più del battibecco che si stava creando alle sue spalle.
«E quell'altro si è trasformato in un golem, bel team che siamo!», udì suo malgrado.
«Smettila di lamentarti, sei tu quella che si è rotta il piede e che ci sta trattenendo qui! Sempre la solita rompiballe!»
«TU mi ha rotto il piede, razza di sveglione!»
Sasuke ebbe la sensazione che qualcosa non andava come dovuto. Non per quel pollaio di compagni che si ritrovava, no...
Si inginocchiò e posò una mano sul terreno, come a poterne percepire le vibrazioni. Chiuse gli occhi e si concentrò, allontanando le distrazioni dalla mente. Sembrava che ci fosse qualcuno in avvicinamento.
Si alzò di scatto verso il suo team. Il suo solo sguardo li fece smettere immediatamente di litigare e li mise sull'attenti. «Cosa...?»
Karin non fece in tempo a finire la sua domanda che una figura nota comparve alle spalle del suo leader.
Boccheggiò stupita ed impaurita e istintivamente cercò di alzarsi, ma sentì una potente fitta al piede e si accasciò nuovamente a terra. Suigetsu, accanto a lei, appoggiò la mano sull'elsa della sua spada, ma non mosse nessun altro muscolo; Jugo si limitò a voltare la testa.
Tutti erano in attesa, tutto era in tensione.
«Naruto», disse Sasuke ancora di spalle, con semplicità.
Il biondino inspirò profondamente e rimase in silenzio. Osservò bramoso la schiena del suo amico e fratello, incredibilmente ferma di fronte a lui. Non più in fuga, non più sfuggente: era lì, solo per lui.
«Finalmente», prese fiato, «Finalmente ti ho trovato.»

Fece un passo avanti, poi un altro. Si fermò ad un metro o poco meno da lui, come se non osasse sperare troppo che sarebbe rimasto lì; come se temesse che fosse un miraggio e che sarbebe svanito con una folata di vento.
Sasuke rimase di schiena, seguendo i movimenti di Naruto, ascoltandone i suoni.
Quando lo sentì più vicino si voltò lentamente. Poi lo guardò per una manciata di secondi, come se dovesse assicurarsi che fosse veramente lui.
Venne colpito dagli occhi rossi, quelli che aveva visto solamente quando Kyubi prendeva il sopravvento su di lui... si domandò perché ci fossero, ma non trovò spiegazioni logiche. Provò a fare più attenzione al chackra che emanava il biondino, ma non trovava nulla di anomalo o che giustificasse quelle iridi in qualche modo. Al contrario, percepì qualcosa di strano, qualcosa che non sentiva da molto tempo.
Scosse la testa mentre un ghigno gli si disegnava in viso; infine scoppiò a ridere clamorosamente.
«Non posso crederci!», esclamò veramente sorpreso, «Volevi diventare più forte di me... e ti sei indebolito all'inverosimile!»
Naruto incassò quell'affermazione come un pugno nello stomaco. Sentì la gola seccarsi improvvisamente ed ebbe un istante di paura. Come aveva potuto percepirlo, in così poco tempo, con così tanta precisione...? Kyubi digrignò i denti, offeso. Il mio potere sarà anche spezzato, ma non per questo un bamboccio come te può pensare di potermi sconfiggere facilmente!
Il jinchuriki cercò di ignorare l'ira del Demone e di mantenere una faccia da poker quantomeno credibile, ma ebbe la sensazione che qualcosa non stava andando come pianificato. «Non so di che parli», tentò.
Sasuke sbuffò. «L'ultima volta che ci siamo incontrati eri davvero potente, mi ero impressionato... ma adesso... mi sembra di stare davanti ad un bambino.»
Naruto ridacchiò a sua volta. «Non preoccuparti, sono sempre abbastanza forte da poterti fermare, se necessario!»
L'Uchiha rise ancor più fragorosamente di prima, accompagnato anche dagli altri membri del team.
«Non devi distruggere Konoha», disse Naruto e le risate si bloccarono di colpo.
Sasuke lo guardò superficialmente. «Non sai di che parli.»
«Sì invece, è per questo che sono qui!»
Soppesò quelle parole con molta attenzione, Sasuke, ma da qualunque lato le osservasse, le trovava sempre inutili e stupide. «Non saranno quegli occhietti a farmi cambiare idea.»
«Siamo tutti pronti ad accoglierti come un fratello, senza rancori», Naruto tirò dritto come un ariete, senza ascoltare le repliche dell'amico. «Tsunade stessa mi ha inviato qui per dirtelo e tutto il consiglio è d'accordo. Noi...»
«Quale parte del non cambiare idea non hai compreso?», sibilò stizzito l'altro, frenandolo, «Io tornerò a Konoha... solo per distruggerla! Deve bruciare, deve bruciare ogni casa, ogni albero, ogni muro crollerà e soprattutto i tuoi amati consiglieri! Bruceranno uno ad uno, e anche Tsunade e anche tu!»
Il viso di Sasuke era contratto in una smorfia malata e perversa mentre diceva queste cose e si beava figurandosele in mente. A Naruto vennero i brividi, tanta era la convinzione con cui le diceva.
«TU!», l'Uchiha lo additò con sprezzo, «Tu che cerchi sempre di fare solo ciò che ti pare e di convincere gli altri a farlo, tu! Brucerai come loro, che sia qui o laggiù. È solo questione di tempo.»
Naruto si avventò su di lui e lo afferrò per il kimono, i pugni ben stretti sulla stoffa fino a sbiancare le nocche. «Io ti fermerò, ti giuro che...»
Sasuke alzò un braccio sul suo e fece per allontanarlo, lo sharingan incatenato alle sue iridi infuocate e senza paura. Piccole scintille si crearono tra il palmo della sua mano e la felpa arancione, ma nessuno dei due distolse lo sguardo da quella feroce battaglia visiva per farci caso. Poi le scintille bruciarono la felpa e arrivarono alla pelle di Naruto, che scattò per l'istinto e mollò la presa. Sasuke ne approfittò per lanciargli un chidori in pieno petto e qualcosa rantolò tra i massi alla sua destra non appena il colpo andò a segno.
Lasciò il biondino ad incassare la scarica e si diresse verso la provenienza di quel rumore, incuriosito.
Sakura lo precedette e balzò fuori dal nascondiglio, due kunai tra le dita, pronta a scattare.
«Avrei dovuto immaginarmelo», commentò placido Sasuke.
«Sì, avresti dovuto.»
Ma non avrebbe potuto, ridacchiò Kyubi.
Sasuke la squadrò in volto e lo stupore si dipinse rapidamente sul suo non appena vide che anche i suoi occhi erano rossi. Rossi come il fuoco, rossi come il sangue. Magari avrebbe potuto trovare una risposta per quelli di Naruto, riflettendo bene, ma non certamente per lei.
Dov'erano quei due smeraldi che la caratterizzavano?
«Perché...»
Sakura indurì il viso ed alzò i kunai. «Non ti riguarda», tagliò secca.
Sasuke annuì. «Giusto, non m'importa», disse. Poi si voltò verso Naruto, «Qualunque cosa abbiate voi due, io attaccherò e distruggerò Konoha e stai tranquillo che non mi fermerai mai.»
L'altro digrignò i denti e strinse le mani. «Allora ti devo fermare qui, non ho altra scelta!», urlò arrabbiato.
Entrambi i jinchuriki sentirono una vampata scatenarsi dall'addome: Kyubi era divertito.
«Sta' zitto», sibilò Sakura velenosa, «Non è il momento.»
Naruto ignorò la Volpe e si lanciò contro l'Uchiha rapidamente, saettandogli al fianco con un pugno già pronto a scattare, ma Sasuke lo deviò e si allontanò. Sakura si fece da parte, frapponendosi tra loro due e il team Hebi, per evitare che intervenissero ad aiutare il loro capo.
«Te l'ho già detto, sei troppo debole per me!», rise Sasuke mettendo a segno lo stesso colpo che Naruto aveva cercato di sferrargli.
Lo colpì vicino allo sterno, costringendolo a rallentare per riprendere fiato. «Non sottovalutarmi, Sas'ke!»
Naruto si riprese e formò rapidamente un rasengan... che si dissolse ancor prima del contatto con il suo obbiettivo.
Per una manciata di istanti, tutto in quella valle era statico, rocce o umani che fossero.
Non un respiro osava aleggiare tra loro.
Sasuke osservava incredulo il fumo lieve che circondava la mano del suo avversario, stupefatto quanto e più di lui.
«Il rasegnan...», balbettava il biondino, «Non può... si è...»
Naruto non aveva ancora avuto modo di provare le sue tecniche da quando Kyubi era stato diviso, semplicemente era troppo occupato a preoccuparsi di Sakura e delle sue nuove sensazioni da non essersi mai allenato seriamente. Solo in quel momento comprese l'enorme sbaglio che aveva fatto.
Sai saltò fuori dal suo nascondiglio e si portò al suo fianco, tra lui e Sakura, pronto a fronteggiare l'evidente squilibrio di forze che si era creato.
Sasuke osservò tutte queste cose e rise di nuovo, una risata che suonò lugubre ad alcuni e vittoriosa ad altri. Rise a lungo, come se avesse finalmente capito una cosa ovvia e si stesse dando dello stupido; rise finché non aveva più fiato.
Poi alzò lo sguardo su Sakura, perforandola con i suoi occhi tornati rapidamente neri, e sorrise.
Sasuke le sorrise.
La ragazza si sentì spogliata da quegli occhi che le ricordavano così dannatamente bene quelli che aveva il suo amore quando li aveva visti per la prima volta, catturandola irrimediabilmente.
Sentì le dita tremare e la gola inaridirsi, ma dovette scuotere la testa e resistere alle ginocchia che cedevano: da quanto tempo desiderava che Sasuke la guardasse di nuovo in quella maniera?
«Ho cambiato idea», vide le sue labbra danzare e improvvisamente la Valle Rocciosa non era un posto tanto spiacevole. «Non distruggerò più Konoha.»
Il team Hebi alle sue spalle trattenne il respiro all'unisono, sconvolti da quelle parole. «Che cosa?!», squittì Karin, come se si fosse ricordata solo in quel momento di avere una voce.
«Sono mesi che prepariamo quest'assalto, diamine!», protestò Suigetsu.
«Hai l'acqua nelle orecchie?», gli rispose fermamente Sasuke, «Il piano è andato, fattene una ragione.»
Sakura non sapeva più cosa pensare, ma la Volpe sembrò agitarsi.
C'è qualcosa che non quadra, pensò.
Naruto annuì, Sono d'accordo, un attimo fa era fermo sulle sue idee!
Alzò gli occhi in cerca di quelli di Sakura, ma li trovò ancora ipnotizzati e legati a Sasuke.
È proprio una donna, commentò piccato Kyubi, Basta poco per farle perdere la testa!
Vide Sasuke avvicinarsi lentamente alla ragazza, misurando ogni passo e la sua reazione ad esso. Sul suo viso non c'era molto a ricordare l'odio sprezzante che lo aveva animato fino a pochi istanti prima: sembrava essere tornato il bambino dell'Accademia, o il piccolo Uchiha di famiglia...
Naruto sentì qualcosa scivolargli giù nello stomaco ed ebbe una sensazione spiacevolissima.
«Ora che non c'è più nessuno a Konoha in grado di fermarmi... sarebbe come soffocare un neonato nella culla», spiegò Sasuke tra un passo e l'altro, «Non ne vale più la pena, non è più divertente.»
Sakura beveva ogni sua parola come oro liquido, ma ancora non riusciva a capire dove volesse andare a parare. Strinse nuovamente i suoi kunai e si tenne pronta a spostare il chackra nei piedi per saltare via: quella situazione puzzava troppo.
Naruto osservava Sasuke non senza una certa curiosità, in attesa di sapere quale fosse il nuovo piano del suo ex-compagno di team e quale contro-piano avrebbe dovuto escogitare per fermarlo.
L'avanzata si arrestò a meno di un metro da Sakura. Sasuke le tese la mano e sorrise ancora, se possibile ancor più candidamente.
«Vieni con me.»


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Oh oh, finalmente arrivo con una scena che non mi è uscita dal nulla come quella del capitolo precedente ma che avevo ben pianificato! ^-^
Ora si entra nel vivissimo della vicenda, people, la storia è decisamente ad una svolta (spero solo di saperla scrivere adeguatamente xP): Sasuke torna ad essere esattamente come Sakura lo ha sempre amato, non più il pazzo vendicatore, e le propone di andare via con lui... uhm... non è splendido? No? Eheheh... wait 'till next chapter! xD Ci sarà da divertirsi!

Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno recensito e non abbandonato me e la fic: GRAZIE!! (anche a chi l'ha aggiunta tra preferiti/seguiti e che altro)
Siete stati fantastici, è bellissimo sapere che la fic vi aveva fatto una così buona impressione da convincervi a leggere il seguito anche son un anno di ritardo! (e me ne scuso ancora u.u)

Alla prossima!
Ciao!!

Shark
   
 
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