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Autore: Inheritance    17/03/2012    3 recensioni
Doveva essere una OS una volta, poi si è allungata e ho deciso di dividerla in due capitoli. :)
Sostanzialmente nasce dal mio subconscio che mi impedisce di dormire tormentandomi con immagini di Kurt e Blaine per farmi sentire in colpa del non aver fatto nulla per il loro anniversario. xD
Così eccomi qui :) Spero vi piaccia.
Dal testo:
"Rachel diede uno sguardo all’album e iniziò a sghignazzare.
-Dai, Kurt, raccontaaaci! Che cosa era successo? E da chi è stata scattata?
Il ragazzo rise e chiuse gli occhi, come cercando di ricordare qualche dettaglio particolare. D’improvviso si voltò verso Blaine, tirandogli la stoffa del maglione in una richiesta di attenzione.
Blaine si girò controvoglia e Kurt chiese in tono fintamente innocente.
-Mmmh… Ehi, amore…Per caso ricordi che giorno fosse?"
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Finn Hudson, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 -Ma insomma, glielo hai detto o no?

Kurt scoppiò in una fragorosa risata.

-Mi sottovaluti, Rach…

Lei si aprì in un sorriso deliziato.

-Bravo, sono fiera di te!

Finn si intromise nel discorso, sempre più incuriosito dalla storia.

-E allora come lo ha saputo? Non dirmi che se lo è ricordato il giorno dopo, io mi sarei sotterrato. Giusto in tempo prima che lo facesse lei.

Così dicendo, punzecchiò un fianco di Rachel che sorrise dolcemente, per poi parlare con un tono di voce a dir poco gelido.

-TU, Finn, non ci saresti arrivato ad un giorno dopo.

Il ragazzo sospirò e Rachel si voltò ancora verso Blaine.

-Allora, te lo ha detto lui o te lo sei ricordato da solo?

-Magari me lo avesse detto lui, di persona, in quel momento. Sarebbe stato più facile, credo.

Kurt sorrise e puntualizzò.

-O forse no.

Scoppiarono a ridere tutti e quattro.

-No, per me fu peggio in quel modo.

-In che modo?

-Mi inviò un messaggio.

-Un messaggio? Kurt, non ti ci facevo così crudele.

-Ero arrabbiato.

-Eri sadico.


-Oh, smettila tu, e finisci di raccontare!

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“Ti prego, non dubitare mai del mio amore. Ti amo, ti amo, ti amo più di quanto ami me stesso. Ero serio prima, non ti lascerei  per nulla al mondo, non ti direi mai addio (*) . Non posso stare senza di te.
Buon anniversario, amore mio.”

Blaine rilesse il messaggio una cinquantina di volte prima di rendersi conto di non riuscire più a distinguere le lettere. Si accasciò sul letto stremato. Quella realizzazione lo aveva colpito in pieno petto. Certo, il loro anniversario, certo, il 15 Marzo. Ci avevano scherzato su moltissime volte, alla Dalton, studiando Latino.

“Le idi di Marzo”, dicevano, “che giorno sfortunato!” e poi ridevano come dei matti perché non importavano i fatti di  migliaia di anni prima, era quel giorno l’unico che aveva importanza. Quell’unico giorno in cui si erano baciati per la prima volta, in cui aveva confessato a Kurt di provare qualcosa per lui.

E lui lo aveva dimenticato.

Si era sentito uno stupido per tutta la notte, si era tormentato i capelli fino a trovarseli a ciuffi fra le dita, non era riuscito a dormire, se non per pochi istanti dopo i quali si era svegliato con la voce di Kurt in mente.

“Non ho niente, davvero. Non ti sto evitando.”

Che idiota, che idiota! Si rigirò nel letto almeno per un altro paio d’ore prima di chiudere finalmente gli occhi.

Dormì all’incirca mezz’ora, poi ad un tratto si alzò. Iniziò a guardarsi intorno febbrilmente.

C’era riuscito, aveva trovato un modo per farsi perdonare da Kurt. Prese il cellulare dal comodino e compose un numero.

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-Ma non era notte?

-Oh, certo che sì, Wes ancora mi rinfaccia quella telefonata.

Rachel si fece curiosa.

-Quindi è Wes che hai chiamato?

Blaine annuì e Kurt rise sotto i baffi.

La ragazza lo notò e sbuffò.

-Beh, che c’è da ridere? Ho solo chiesto una cosa!

Kurt a quel punto non riuscì più a trattenersi e riuscì a spiegare, fra uno sprazzo di risa e l’altro.

-No…è che…. Quel giorno….quel giorno…. Sparì il martello di Wes…. – Si riprese un attimo, cercando di stabilizzare il respiro. – Quel giorno si perse il martelletto e due settimane dopo scoprimmo che lo aveva preso Brittany perché voleva che Lord Tubbington diventasse un giudice di pace.

Scoppiò in un altro accesso d’ilarità pensando all’isteria del Warbler in quei giorni.

-Sì andiamo avanti, a cosa ti serviva Wes?

Kurt sorrise e Blaine scosse la testa imbarazzato.

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Kurt camminava silenzioso per i corridoi del McKinley, non voleva avvicinarsi al suo armadietto perché lì avrebbe trovato Blaine, magari in ginocchio in un mare di lacrime, in fondo era abituato al suo dare spettacolo. Lo avrebbe ascoltato chiedere scusa per ore e anche dopo il suo perdono il ragazzo non avrebbe smesso di implorare la sua grazia. Sospirò. Se l’era andata a cercare, non avrebbe dovuto inviargli quel messaggio, avrebbe dovuto parlare con lui a voce, spiegargli la situazione, come si era sentito a riguardo e dirgli che non lo avrebbe odiato per il resto della sua vita. Ma non ce l’aveva fatta.

Alzò lo sguardo sul corridoio aspettandosi di veder comparire una massa di capelli ricci tutti ingellati da qualche angolo o appoggiati ad un armadietto, ma non vide nulla. Rimase per un attimo senza fiato. Non aveva programmato questo. Che Blaine non fosse venuto neanche a scuola? Si sentiva davvero così in colpa?

Sorrise appena all’idea. Era crudele, ma l’idea di Blaine che si struggeva al pensiero di averlo fatto stare male gli provocò una sensazione di calore nel petto.

Si avvicinò al proprio armadietto e dopo aver riposto le sue cose prese in mano il cellulare. Era indeciso se scrivergli o meno.

Sospirò e bloccò lo schermo, rinfilando il telefonino in tasca.

Chiuse lo sportello e strabuzzò gli occhi quando vide sul davanti un post-it a cui non aveva fatto caso prima.

Era  ritagliato a forma di cuore e sopra c’era scritto.

“Perdonami.” 
Kurt fece un’espressione di sdegno. Era davvero così che aveva intenzione di cavarsela?
Si voltò e si avviò in classe.

Camminando per il corridoio i suoi occhi caddero su di un poster attaccato al muro, di quelli che lui stesso aveva appeso alle scorse elezioni per diventare rappresentante. C’era un poster di Brittany, decorato con piccoli unicorni rosa e la scritta coperta da brillantini che riportava “Brittany, sei la donna per noi.”

Sorrise, in fondo aveva apprezzato la campagna della ragazza a favore delle donne, per quanto fossero discutibili certe sue argomentazioni. Però aveva fatto qualcosa di buono. Molte ragazze ora si sentivano più sicure di loro stesse. Le stesse ragazze che avevano appeso slogan per tutti i corridoi per festeggiare la loro nuova “guida”.

Poi notò che i piccoli unicorni avevano sulle loro teste dei fumetti disegnati con un pennarelli fucsia.

“Perdona Blaine.”

“Sai che ti ama.”

“Non scorderà più nulla.”

“Perdonalo.”

“Non evitarlo più.”

Li lesse tutti e sbuffò. Probabilmente il suo inconscio cercava di mandargli messaggi fin troppo chiari.

Continuò a camminare e si diresse in classe.
 
Una volta entrato andò a sedersi al proprio banco, accanto alla ragazza rossa che gli rispondeva sempre a monosillabi. Sul suo lato del piano da lavoro c’era una rosa rossa. Beh, almeno il fidanzato della sua compagna non aveva dimenticato la loro festa. La chiamò per una spalla e le sorrise, porgendole il fiore.

-Ti dispiacerebbe tenerlo lì, non mi perdonerei se te lo rovinassi.

Lei lo fissò con sguardo assente.

-Uh?

Kurt sbuffò appena.

-E’…tuo, no?

-No.

-Mmmh, e allora sai dirmi di chi è, così glielo restituisco?

Lei continuò a guardare nel vuoto.

-Tuo.

Il ragazzo restò interdetto, ma decise di non fare altre domande. Avrebbe perso tutta l’ora cercando di farsi dire come Blaine l’avesse fatta arrivare lì.
Perché era di Blaine, ovvio, considerando che inciso su un petalo del fiore c’era scritto “Perdonami.”

Sorrise appena alla stupidità del proprio ragazzo e poi annusò la rosa.

 
Non lo vide tutto il giorno, sembrava dileguarsi ad ogni cambio d’ora prima che lui potesse arrivare all’armadietto, ma continuò a trovare messaggi sparsi per tutta la scuola. Si chiese più volte chi avesse reclutato, Blaine, per spargere tutta quella roba in giro.

Lo aveva fatto ridere quando su una lavagna in una delle sue classi aveva trovato scritto a lettere enormi “Ti amo.” E aveva capito chi fosse l’autore perché nell’angolo in basso a destra c’era scritto a caratteri minuscoli “perdonami”.

Ma non si era mostrato. Erano passate ore e Kurt ancora non lo aveva visto da nessuna parte. Era sempre stato così bravo a nascondersi?
 
Cercò di non pensarci e si godette tutte quelle piccole sorprese che Blaine aveva sparso per lui. Ogni volta sorrideva e mimava con le labbra le parole “Ti amo.”  perché sapeva che il suo ragazzo non si sarebbe mai perso la sua reazione e che in qualche modo lo stava guardando o aveva corrotto qualcuno per farsela raccontare.

Ad ora di pranzo si diresse a mensa, incontrando Mercedes per il corridoio.

-Ehi, allora?

-Gliel’ho detto.

-E lui?

-Lui cosa?

-Come ha reagito?

Kurt si portò una mano sul collo, massaggiandolo.

-Beh….Glielo ho detto per messaggio.

Mercedes lo guardò con rimprovero, poi però chiese curiosa se avesse avuto notizie del suo ragazzo.

-Effettivamente è tutto il giorno che lo cerco, ma non l’ho ancora trovato. In compenso mi ha mandato questo- E tirò fuori una scatola di cioccolatini.- Queste.- Un piccolo mazzetto composto da tre o quattro rose di colori diversi.-Questa- Una sciarpa costosissima che Kurt sognava da secoli e che era certo Blaine avesse comprato già prima del giorno precedente. –E questi- disse infine rovesciando dalle tasche una ventina di bigliettini di diversi colori e grandezze, la maggior parte con la scritta “Perdonami, ti prego”, altri con scritto “ti amo.” E altri ancora con messaggi più lunghi e articolati.

Mercedes restò immobile a fissare tutta quella roba ad occhi sbarrati.

-Kurt….ma….

-Lo so…

Kurt sorrise, pensando che se ogni volta fosse andata in quel modo, avrebbe fatto in modo di arrabbiarsi più spesso.

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-Odio il fatto di non essere stata presente!

Rachel sbuffò sonoramente.

-Non è colpa mia se tu e gli altri vi eravate ubriacati ad un festino!

Lei arrossì all’improvviso e iniziò a balbettare.

-C-cosa…no…non è vero.

Finn la guardava confuso. Ma certo, Kurt si ricordò che quella notte Finn non si era sentito troppo bene e quindi non aveva partecipato a quella che gli avevano detta sarebbe stata una tranquillissima festicciola col Glee.

-Avete bevuto!

-Ma no, tesoro, cosa dici? Hai sentito anche tu Kurt, ‘cedes era a scuola, sai che lei non si sarebbe tirata indietro da un po’ di alcolici.

Finn la guardò e la rimproverò seccamente.

-Mercedes non era a quella festa!

La ragazza arrossì ancora di più, ma distolse l’attenzione dal proprio ragazzo, fingendo che  la conversazione fosse conclusa.

-Comunque, Blaine, per me sei stato dolcissimo!

Aveva  le mani unite sul petto e sorrideva sognante.

Il ragazzo rise imbarazzato.

-Beh…ora come ora mi rendo conto di aver forse un po’ esagerato. Magari la prossima volta-

-QUALE  prossima volta?

Kurt spostò su di lui uno sguardo di pura malignità.

L’altro deglutì e sorrise imbarazzato.

-Ehm….la pro-prossima volta non mi scorderò nulla.

Kurt sorrise soddisfatto e Rachel e Finn scoppiarono a ridere di gusto.

 
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Appena posarono un piede sul pavimento bianco della mensa Mercedes e Kurt rimasero di stucco.

I tavoli non erano nella loro solita posizione,ma erano stati come spostati in modo da creare un vuoto al centro della grande sala. I due se ne resero conto subito, ma come il resto delle persone lì, smisero di prestarvi attenzione dopo pochi minuti. Probabilmente la coach Sue aveva avuto un’altra delle sue idee malsane per qualche esibizione delle Cheerios.

Si diressero verso la fila e presero i loro vassoi. La ragazza rivolse la sua completa attenzione ad un vassoio in bella mostra di crocchette di patate mentre Kurt allungava il collo alla ricerca di qualcosa che non fosse unto quanto un intero camion di hamburger.

D’un tratto gli cascò il vassoio dalle mani, quando delle note delicate iniziarono a spargersi per tutta la mensa.

Riconobbe subito la canzone e si girò verso il centro della sala proprio nel momento in cui lo spazio vuoto veniva occupato da due ragazzi in divisa Blu scuro e rossa.

I due iniziarono a creare degli armoniosi vocalizzi e intanto altri si aggiungevano al gruppo, fino a quando Blaine non comparve fra loro e iniziò a intonare le prime parole della canzone.
 
“The power lines went out and I am not alone
But I don’t really care at all not answering the phone
All the games you played, the promises you made
Couldn’t finish what you started, only darkness still remain.”
 
Blaine cercò Kurt con lo sguardo per qualche secondo e quando lo trovò i loro occhi si intrecciarono. Kurt si scoprì a sospirare di sollievo involontariamente, mentre Blaine si aprì in un sorriso che avrebbe illuminato il mondo intero durante un’eclissi se ce ne fosse stato il bisogno.

“Lost sight, couldn’t see
When it was you and me.
Blow the candles out, looks like a solo tonight
I’m beginning to see the light.
Blow the candles out, looks like a solo tonight,
But I think I’ll be alright. “

I Warblers accompagnavano  il cantante solista nella sua esibizione, ammiccando divertiti alle espressioni attonite di Kurt e Mercedes e ignorando quelle di scherno e diffidenza di tutti gli altri ragazza presenti.
Blaine, dal canto sul, non aveva attenzione per nulla che non fossero gli occhi di Kurt immersi nei suoi.

“Been black and blue before, there’s no need to explain
I am not the jaded kind, playback’s just a waste
You’re invisible, invisible to me
My wish is coming true, erase the memory of your face”

E’ forse inutile dire che Kurt adorava ascoltare Blaine quando lo sorprendeva con le sue serenate. Sentì una lacrima scorrere sulla guancia mentre tutto ciò che riusciva a pensare era che avrebbe dovuto essere così, il loro anniversario. Che Blaine avrebbe dovuto cantare per lui e fargli gli auguri e abbracciarlo e baciarlo e sussurrargli “ti amo” a fior di labbra, nonostante gli sguardi schifati della gente.
E poi pensò che, in fondo, non importava un giorno se poteva avere tutto quello ogni volta che voleva, se poteva sentirsi in paradiso anche solo sfiorando il suo ragazzo, anche solo guardandolo negli occhi. Pensò che niente era importante perché entro qualche minuto Blaine sarebbe stato fra le sue braccia.

Prima, però, gli avrebbe lasciato concludere la canzone, la loro canzone.

“Lost sight, couldn’t see
When it was you and-

D’un tratto il sangue nelle vene di Kurt si ghiacciò e quello di Blaine forse anche di più perchè qualcuno gli aveva appena rovesciato sulla testa due bicchieri di granita al mirtillo, considerando il colore bluastro, ed ora lui se ne stava  fermo, grondante, tutti i Warblers ammutoliti,la musica in sottofondo.

Passò un minuto di quasi totale silenzio, se si escludevano i bisbigli e le risatine provenienti da alcuni tavoli, poi Kurt si avvicinò lentamente a Blaine e gli prese una mano. Non era quello il momento adatto, di certo, ma lui non poteva fare a meno di sorridere.

-Buongiorno, credevo non fossi venuto a scuola.

Blaine trattenne a sua volta un sorriso, mentre con la mano libera si asciugava gli occhi.

-Per un attimo l’ho pensato, quando Wes mi ha detto di essere troppo impegnato per darmi una mano.

Kurt scoppiò a ridere e guardò il gruppo di ragazzi alle spalle del moro, facendo vaghi cenni con la testa ad ognuno di loro. Quelli rispose silenziosamente al saluto.
-E come mai allora sono qui?

Le guance di Blaine si colorarono di rosso.

-E’ bastato pronunciare il tuo nome, a quanto pare sono insopportabile quando sono in crisi con te.
Si sorrisero.

-Mi dispiace, comunque. E’ stata una cosa davvero dolce, non credo nessuno di loro capirà mai che razza di fidanzato meraviglioso sei.
Blaine gli strinse di più la mano.

-Non-non importa. Sono solo contento tu mi abbia perdonato. Perché….perchè mi hai perdonato, vero?

Kurt scoppiò a ridere e dopo alzò un sopracciglio.

-Non te lo meriti, lo sai questo, vero?

Blaine smise di respirare e aumentò la presa sulle dita di Kurt, come un’implicita richiesta a non allontanarsi.

-Tuttavia…credo che i Warblers mi odierebbero per il resto dei miei giorni se non lo facessi, perciò…

Blaine si illuminò e gli saltò praticamente addosso per abbracciarlo, ma il più alto lo bloccò con un braccio.

-Ehi, ehi, dico, ti sei visto?! Va a darti una ripulita, Anderson, e poi ne riparliamo.

Il ragazzo sorrise divertito e poi si allontanò da lui.

-Sai che ti dico? Preferisco di no. Resterò così tutto il giorno, servirà a ricordarmi di stare più attento le prossime volte, non credi?

Così dicendo, gonfiò il petto e poggiò una mano su di un fianco, in una postura che voleva essere elegante, ma che risultava semplicemente troppo gay.

Poi atteggiò il viso in un’espressione trionfante e Kurt non resse più. Scoppiò a ridere talmente forte a doversi piegare in due per trattenersi.

Fu in quel momento che un flash li investì.

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-Oh, è così bella….

Rachel sospirò entusiasta. Finn sotto di lei ringraziò che la storia fosse finita e la pregò di alzarsi perché doveva correre in bagno. La ragazza sbuffò e poi si alzò dirigendosi in cucina a prendere qualcosa da bere.
Kurt prese la mano di Blaine e gli posò un bacio a fior di labbra.

Il ragazzo si scostò lamentandosi.

-Non credo supererò mai questa storia.

Kurt  alzò un sopracciglio e poi sorrise con fare provocatorio.

-Non se continuerò a raccontarla ogni anno…

Blaine puntò su di lui uno sguardo implorante, non poteva torturarlo in quel modo! Ma Kurt rise soltanto e poi gli strinse la mano più forte.

-Lo sai che ti amo?

Sussurrò nel suo orecchio, scostandogli appena un ricciolo dagli occhi.

Lui sorrise e lo baciò sulla fronte, poi sul naso e infine sulle labbra.

-Ti amo anche io. E….Kurt?

Quello mugugnò in disapprovazione per l’improvvisa interruzione del bacio.

-mh-mh?

Blaine sorrise.

-Buon anniversario, amore mio. 






(*): Se vi dicessi che i collegamenti mi divertono troppo? *-* 













Cda.
...che sta per Confessione d'autore: Non ho riletto quest'ultima parte, perchè sono ore che ci lavoro (è stato un parto, giuro XD) e non ho avuto la forza di rileggere. Se ci sono errori gravissimissimi, ditemelo e provvederò. 

Nda. 

Ecco qua, seconda parte. Spero sia di vostro gradimento e boh....Vi amo e amo i Klaine e non smetterò mai di dirlo.

Recensite se vi va, sputatemi se ne sentite l'impulso impellente. <------Figura retorica di cui dovrei ricordare il nome, ma che non ricordo affatto. ù_ù 

Baciiiii, Her. 




  
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