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Autore: Roylove    18/03/2012    2 recensioni
una piccola storia su Corto Maltese, l'affascinante marinaio.. anche se pochi di voi lo conoscono. In questa avventura conoscerà una persona che le cambierà la vita!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok ecco un nuovo capitolo! Ho scoperto che quasi nessuno sa chi è Corto Maltese, comunque posterò una sua foto!
 
 
 
 Un addio doloroso parte 2
 
La mattina dopo si svolse il funerale, e alla cerimonia c’era molta gente, ma la maggior parte erano avvoltoi pronti a comprare la casa dove Anna aveva vissuto tutto questo tempo.
Dopo la cerimonia  Corto riportò a casa Anna, gli fece prendere il minimo indispensabile per il viaggio e lasciarono la casa.
-Che ne sarà della casa Corto?-Chiese Anna guardandola.
-Beh, visto che hai deciso di lasciare questa vita, avevo pensato che la potessi vendere al miglior offerente.-Disse Corto fumando una sigaretta.
-Hai ragione, so già a chi venderla fra tutti quegli avvoltoi.-Disse Anna.
-Fammi indovinare… al signor Blanchet?-Domandò Corto.
-Esattamente, la desiderava così tanto! Ora perché negargliela?-Disse Anna.
-La decisione è solo tua! Non voglio intromettermi nelle tue faccende.-Disse Corto emanando un tiro dalla sigaretta.
-Ho deciso così, possiamo farci un salto ora? Tanto so dove trovarlo.-Chiese la ragazza.
Corto fece spallucce a seguì la ragazza.
Arrivarono in un vecchio bar dove non c’era quasi un’anima.
-Blanchet  svegliati!-Disse battendo le mani sul tavolo, in una maniera davvero violenta da far cadere il bicchiere pieno di rum.
-Signorina Anna, come mai qui? Oh mi scuso…le mie più sentite condoglianze.-Disse l’uomo seduto alla sedia, ormai bello che pimpante.
-Smettila di recitare vecchio avvoltoio, volevi la mia casa? Beh te la cedo per pochi soldi! Ma ad una condizione, tutte le cose che riguardano me e mia madre dovranno sparire.-Disse Anna con molta serietà.
-Bene bene, accetto! Ma dove le dovrei mettere tutte le vostre cose?-Chiese l’uomo .
-Bruciale, vendile, vedi tu!Bene sono 500 pesos.-Disse Anna.
L’uomo cacciò subito i soldi e quando Anna lasciò il bar assieme a Corto l’uomo iniziò ad esultare.
-500 pesos? Beh diciamo che è poco per una casa di quel genere.-Disse Corto guardando Anna che camminava al suo fianco.
-Beh diciamo è il massimo che quell’ubriacone poteva darmi. E po,i anche mio padre e mia madre quando vennero qui la pagarono poco, anzi anche di meno di quanto io l’abbia venduta adesso.-Spiegò Anna.
-Bene siamo arrivati , è un piccolo battello, ma ci porterà lontano!-Disse Corto salendo.
-Wow, è stupendo!-Disse Anna salendo anche lei.
-Bene, sai qualche cosa di come si lavora su una barca?-Chiese Corto.
-Più o meno mio padre mi portava qualche volta in barca con lui, però ho imparato poco.-Spiegò Anna.
-Bene, sai fare i nodi di base e orientarti guardando carte nautiche?-Chiese Corto.
-Per i nodi nessun problema, per orientarmi… beh si può imparare!-Disse Anna guardando Corto.
Corto fece una piccola risata.
-Perché ridi?-Chiese Anna.
-Beh , vuoi intraprendere la vita di mare, ma non sai quasi da dove iniziare! E’ buffo!-Disse Corto ridendo.
Anna fece una piccola smorfia.
-Bene ora partiamo, ti insegnerò io.-Disse Corto levando l’ancora.
Era l’ora di pranzo quando salparono  e Corto spiegò ad Anna come orientarsi anche senza bussola.
-Vedi lì c’è il nord, poi il sud, l’est e l’ovest.-Disse Corto indicando i punti cardinali.
-Tutto chiaro, scusa e quando è notte come ci si orienta?-Chiese Anna guardando il celo limpido.
-Ci sono le stelle, ma soprattutto c’è la stella polare che indica il nord.-Spiegò Corto.
-Sai molte cose! Da quanto fai il marinaio?-Chiese Anna.
-Si può dire da quando avevo la tua età!-Disse Corto sedendosi su una sedia lì vicino.
-Quindi da molto!Sarai bravissimo! –Disse Anna guardandolo.
Corto sorrise.
-Presto imparerai anche tu tutto quello che c’è da sapere sul mare! Ma per ora mangiamo, ci dobbiamo accontentare di carne in scatola.-Disse Corto prendendo due barattoli di carne .
Pranzarono e si riposarono. Anna era intenta nel disegnare, mentre Corto leggeva un libro ed ogni tanto si assentava per vedere se la rotta era giusta.Ma ben presto dovette rimanere inchiodato in cabina di comando perché il mare si faceva sempre più violento .
-Anna chiudi la vera a prua e rientra.-Disse Corto pilotanto il battello.
Anna fece ciò che gli era stato ordinato, e cercò di sbrigarsi, anche se non aveva capito bene il perchè.
Rientrò una volta ave chiuso la vela a prua.
-Perché mi hai fatto chiudere la vela?-Chiese Anna avvicinandosi a Corto.
Guarda dietro di noi, sta arrivando una tempesta, e se avessimo lasciato la vela aperta, si sarebbe rotta e avrebbe impedito la visuale davanti a noi.-Spiegò Corto.
-Capisco! –Disse Anna affascinata.
-Ben presto dovremmo reggerci forte, soprattutto tu, quando il mare è violento molte imbarcazioni si ribaltano, se sarà così questa sera, tu reggiti a un punto fisso.-Disse Corto muovendo il timone.
-Ecco ora mi spaventa un po’!-Disse Anna guardando dietro di loro, vedendo le nuvole avvicinarsi.
-Non ti  preoccupare, e poi come hai detto tu, sono bravissimo, non è la prima tempesta che vedo!-Disse Corto.
Anna si rassicurò, e si sedè sul pavimento . Sentiva che man mano la nave oscillava sempre di più e la paura non poteva mancare, anche se si fidava molto di Corto.
Corto intanto pilotava con forza il battello, cercando di farsi strada tra la pioggia e i lampi.
I movimenti della nave erano sempre più violenti tanto da farla quasi ribaltare.
Anna si teneva stretta ad una colonna lì affianco a lei e Corto pilotava il battello con molta fatica ormai.
-Anna reggiti forte!-Si raccomandava Corto alla ragazza.
D’un tratto davanti a loro arrivò un onda enorme che fece capovolgere il battello.
Anna non capì più niente, sapeva che era riuscita a stento ad uscire dalla nave, ma ora veniva spinta su e giù a destra e a sinistra.Con fatica e poca aria nei polmoni riuscì ad arrivare in superficie. Lì c’era Corto che la cercava.
-ANNA!!!-Urlava Corto guardando in ogni direzione, finchè non vide la giovane uscire dall’acqua con la testa.
-SONO QUI CORTO!-Urlò Anna sbracciandosi per farsi vedere.
Riuscì con molta fatica a raggiungere Corto.
-Tieniti stretta a me!-Disse Corto cercando qualche cosa a cui aggrapparsi.
Trovò una piattaforma di legno del battello , grande abbastanza per reggere entrambi.
Salirono una piattaforma, tremavano ed erano stanchi.
-Stai bene?-Chiese Corto alla giovane.
-Si te?-Chiese Anna.
-Tutto bene!-Disse Corto tenendola forte a se.
Man mano il mare si calmò, e il sonno travolse entrambi, che ovviamente si addormentarono sulla piattaforma.
Il mare li spinse a riva di una piccola isola disabitata a quanto pareva.
Anna fu la prima a svegliarsi, grazie anche al caldo sole che era spuntato.
-Ma quanto ho dormito? E dove siamo?-Chiese a bassa voce Anna guardandosi intorno.
Aveva un gran mal di testa e si sentiva debole,decise di svegliare anche corto, che era al suo fianco.
-Corto svegliati.-Disse scuotendolo.
Corto aprì gli occhi, e si guardò intorno.
-Dove siamo finiti?-Chiese Anna.
-Non saprei, però sembra disabitata, ma meglio controllare.-Disse Corto .
-Chi potrebbe esserci?-Chiese Anna ingenuamente.
-Indigeni! O se la fortuna ci assiste truppe tedesche.-Disse Corto alzandosi.
Anna lo seguì e si inoltrarono nella foresta dell’isola.
Arrivarono ad un fiume che bisognava oltrpassare.
Una volta oltrepassato riuscirono a fare pochi metri che subito degli indigeni li scoprirono.
-Chi siete?-Chiese un indigeno.
Erano scuri , capelli neri e semi vestiti.
-Veniamo in pace, il nostro battello è affondato e ci siamo ritrovati su quest’isola.-Spiegò Corto.
-Quali sono i vostri nomi?-Chiese ancora l’uomo di prima.
-Io sono Corto Maltese e lei è Anna Streink.-Disse Corto indicando la giovane.
-Corto Maltese? Venite con noi, il nostro capo vorrà sicuramente incontrarti!-Disse l’uomo facendo cenno di seguirlo.
Corto ed Anna lo seguirono e arrivarono in un piccolo villaggio dall’altra parte dell’isola, infatti era quasi in riva al mare.
L’uomo li fece aspettare in una capanna vuota .
-Scusami!-Disse Corto guardando Anna.
-Per cosa?-Chiese la giovane.
-Beh ti fidavi di me e siamo affondati, e poi come prima volta in mare, un naufragio ed essere catturati dagli indigeni non è delle migliori.-Disse Corto.
-Beh diciamo che è l’avventura che non ho mai avuto!-Disse Anna con un sorriso.
L’uomo tornò con un suo simile che sembrava conoscesse Corto.
-Corto! Che bella sorpresa trovarti qui!-Disse un uomo sempre scuro di carnagione con dei capelli ricci e neri molto corti e molti disegni sulla pelle, a differenza degli altri lui era vestito con abiti lunghi e larghi.
-Cranio!Che bello rivederti. Siamo naufragati qui! Ma dimmi come stai?-Chiese Corto abbracciando l’amico.
-Sto bene, sono il capo villaggio qui , e la tua amica chi è?-Chiese guardando Anna , che si sentiva fuori luogo.
-Amico mio, lei è Anna, la figlia di una mia grandissima amica.-Disse Corto avvicinandosi a lei, che ora era in piedi.
-Molto piacere Anna, non devi aver paura di noi, io e Corto siamo buoni amici!-Disse Cranio avvicinandosi alla ragazza con un grosso sorriso.
-Non ho paura signore,è solo che tutto questo è nuovo per me e devo farci l’abitudine.-Rispose cortesemente Anna.
-Bene, Corto siete invitati al grande banchetto di questa sera, abbiamo una capanna vuota, potete sistemarvi lì!-Disse Cranio.
Corto ed Anna vennero scortati fino alla capanna e li si riposarono e mangiarono dell’ottima frutta fresca.
-Come fai a conoscere il capo villaggio?-Chiese Anna guardando Corto che era sulla veranda.
-Prima, quando l’ho conosciuto non era capo di questo villaggio, ma un soldato si può dire, mi deve la vita!-Spiegò Corto.
-Capisco, quindi vecchi amici, una sorta di rimpatriata!-Disse Anna, mangiando un mango.
-Se così si può dire!-Disse Corto.
 
Continua spero vi piaccia!

  
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