-Riunirsi-
[...]
"Spero che adesso siate insieme e felici in qualsiasi posto voi vi
troviate" concluse, ma Edward non si accorse di uno sguardo lilla che lo
osservava nascosto all'ombra di una quercia.[...]
Dopo qualche
altra parola di circostanza Edward posò un altro mazzo di fiori sulla tomba del
padre quindi si diede due grandi schiaffi sulle guance,
"Forza
e coraggio" poi uno di quei sorrisi che una volta gli venivano così
spontanei nacque sul suo volto,
"Per
farmi perdonare dagli altri di non averli accompagnati a Central stasera
preparerò una bella cenetta... O almeno spero" si voltò e con
sicurezza incominciò ad avviarsi verso quella che ormai era diventata la sua
casa. Ma una voce sicura ed atona lo fermò,
"E'
così triste perdere qualcuno cha ci è caro, non è così Edward?" il biondo
si voltò con aria feroce ed aggressiva,
"Non so
come fai a conoscermi ma non sono affari tuoi" disse osservando l'uomo che
senza alcun riguardo si era infilato nella sua vita personale. Due profondi
occhi lilla lo stavano osservando famelici e un sorriso sinistro era stampato
sul volto. I capelli corvini gli arrivavano alle spalle ed erano mossi da una
leggera brezza, appena gli occhi dorati di Ed si erano incontrati con quelli
ametista dello sconosciuto una scarica di adrenalina gli aveva percorso la
spina dorsale.
Era la
stessa adrenalina che lo colpiva negli istanti che precedevano un combattimento,
gli era successo con Scar, con gli homunculus e con il padre.
"Ma io
ti conosco bene, alchimista d'acciaio" a quel punto i nervi si tesero e al
biondo venne l'impellente impulso di congiungere le mani ma non poteva farlo.
Non per
quello però in caso di pericolo non avrebbe fatto niente, avrebbe combattuto
con tutte le armi necessarie,
"Chi
sei?" chiese con voce sicura, la stessa con cui era conosciuto
l'alchimista d'acciaio.
Nel
frattempo alla stazione di Central un drappello di soldati erano pronti a
partire verso Resembool,
"Falman,
siete sicuri che il segnale venga da lì?" chiese per sicurezza il nuovo
comandante supremo al soldato che faceva parte dall'apparato ricerche,
"Affermativo
signore!"
"Bene,
allora siate pronti soldati. Dovremo affrontare una potente minaccia e vi
voglio carichi!" si rivolse al piccolo drappello che aveva scelto per far
fronte al nuovo nemico.
Riza
Hawkaye, tiratrice scelta.
Louis
Armstrong, alchimista di stato.
Havoc,
soldato semplice specializzato nel corpo a corpo.
Breda,
soldato semplice.
Fury,
soldato semplice.
Roy era
soddisfatto della sua squadra, era piccola ma letale come avevano già
dimostrato in passato. Insieme si diressero verso Resembool seguiti ovviamente
da Alphonse, Winry e Pinako preoccupati per quello che sarebbe potuto accadere
ad Edward.
"Mustang,
signore, ci può dire cosa sta succedendo?" chiese il più piccolo dei fratelli
Elric cercando di tenere a freno la sua preoccupazione per il parente lasciato
nel paese,
"Di
regola non si potrebbe ma farò un eccezione" disse sospirando,
"Da
circa un mese il nostro centro ricerca capta degli strani movimenti provenire
dall'altra parte del portale e si pensa che possa essere una dimensione
parallela"
"Una
dimensione parallela" ripeté sottovoce Al che era stato completamente
rapito dal racconto,
"Questi
movimenti più volte si sono avvicinati al nostro mondo utilizzando come strada
il portale ma non sono mai riusciti a sorpassarlo, almeno fino ad oggi"
continuò,
"Quindi
credete che qualcuno di un altro mondo sia riuscito a penetrare nella nostra
dimensione?" chiese Winry,
"Esatto"
le diede la conferma Riza,
"E cosa
vogliono?" domandò il fratello Elric,
"Non lo
sappiamo" disse seriamente l'alchimista Armstrong. Il viaggio proseguì in
silenzio.
Nel
frattempo Edward aspettava la risposta dello sconosciuto,
"Non è
importante chi sono, ma chi sei tu" l'uomo fece un passo avanti ma il
biondo non cambiò posizione continuò a fissarlo trucemente,
"Non
vorresti far tornare in vita i tuoi cari?" queste parole fecero scattare
l'ex alchimista che in un secondo fu vicino all'altro e lo afferrò per il
bavero della maglia nonostante il centimetri di differenza nell'altezza,
"Non
scherzi con me sulla trasmutazione umana, non compirò mai più un atto del
genere" gli sussurrò ferocemente nel viso per poi riallontanarsi e
voltarsi diretto a casa ma qualcosa lo fermò.
Non riusciva
più a muoversi, sembrava quasi che il suo corpo non seguisse più la sua
volontà,
"Cosa
sta succedendo?" si domandò stupito, una risata lo fece raggelare,
"Non
capisci vero alchimista? Io posso manovrare tutte le sostanze e le cose
invisibili"
"Ma è
impossibile!" esclamò stupito il ragazzo,
"Forse
in questo mondo, da dove vengo io è impensabile riuscire a trasmutare qualcosa
di tangibile"
"Tu non
sei di questo mondo" disse senza stupirsi più di tanto,
"Non mi
sembri sorpreso"
"Ormai
non mi sorprendo più di tanto" replicò per poi sorridere ironicamente,
sforzando i muscoli del corpo riuscì a liberarsi dalla presa mentale del nemico
che sorrise soddisfatto dalla forza dell'avversario,
"Cosa
volete da noi?" chiese Edward mettendosi in posizione d'attacco,
"Te"
rispose semplicemente il moro per poi attaccare. Edward non si fece cogliere di
sorpresa e incominciò a contrattaccare, ringraziò gli anni passati ad allenarsi
nonostante non fosse più d'aiuto per l'esercito.
Il nemico
era molto veloce visto che utilizzava anche l'atmosfera per muoversi più
rapidamente ma il biondo aveva anche sviluppato delle potenti capacità
sensoriali grazie alle numerose battaglie affrontate negli anni passati. Poi
però l'uomo riuscì sfruttando una folata di vento a pugnalare al fianco il biondo
con una lama avvelenata,
"Ed ora
come la mettiamo?" Edward si allontanò dal corpo dell'altro e tentò di
fare il riepilogo della situazione. Si trovava decisamente in svantaggio data
la profonda ferita nel fianco e la stanchezza che lo pervadeva, segnata dal
fiatone. Al contrario l'uomo era fresco come una rosa e sembrava non avesse
fatto alcuna fatica.
"Fanculo"
il biondo nonostante il dolore e la vista che man mano gli si offuscava non
aveva perso la faccia tosta che lo contraddistingueva,
"Vediamo
come te la vedi con questa" l'aria iniziò a muoversi ad aspirale prendendo
la forma di una trivella e con un solo gesto della mano il nemico la spedì
contro Edward,
Sono troppo
vicino per riuscire ad evitarla pensò il biondo ma prima che potesse trovare una
qualsiasi soluzione una voce lo distolse dai suoi pensieri,
"Ni-saan"
"Al"
Edward si voltò vedendo quelli che in passato erano stati suoi colleghi,
"Acciaio!
Se muori in questo modo giuro che non te lo perdonerò!" gli urlò contro
Mustang, il biondo non aveva il tempo di rispondergli la trivella era troppo
vicina.
Lo scontro e
un esplosione... Il cuore di tutti i presenti perse un battito.
Comunque ringrazio tantissimo chi ha messo la mia storia tra le seguite:
aubry97
Chiby Rie_chan
DanaYume
MartySmile12
E chi ha commentato:
aubry97
Chiby Rie_chan
Alter_Edo