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Autore: Kengha    21/03/2012    4 recensioni
“Sempre insieme, eternamente divisi…“
Konoha è ora sotto il dominio di Hidan, salito al trono illegittimo dopo la morte di Asuma Sarutobi, deceduto in battaglia. Il possente Paese si deve ancora riprendere dalle perdite subite durante le crociate avvenute solo pochi anni prima.
Di giorno un uomo, un cavaliere; cacciato, eternamente esiliato, si muove all’oscuro di tutti ai confini del regno. Con un unico desiderio: la vendetta.
Un falco dalle piume d’orate che solca il cielo diurno, facendo parte di sé il vento.
Di notte, nascosta nelle foreste, una donna, una principessa; rimpiange il suo passato e maledice la maledizione e il suo artefice.
Un cervo dal pelo corvino che corre nelle foreste avvolto dall’oscurità, silenzioso come un fantasma, una presenza, un’ombra.
Una storia destinata a non aver mai un lieto fine, si sarebbe detto. Ma forse, qualcosa sta per cambiare.
Un’eclissi: una speranza. Vedremo la storia di questo amore impossibile direttamente dagli occhi di un ragazzino che, incontrato il cavaliere dell’ombra e il suo falco dalle ali d’orate, deciderà di aiutare i due amanti così da poter rompere la maledizione. E alla fine, questo ragazzino si dimostrerà essere…
(Ispirato al film Lady Hawke)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Shikamaru Nara, Sorpresa, Temari, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Memories'
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LE ALI DEL FALCO

Apro lentamente la porta di legno cigolante, sento il suo respiro regolare spandersi nella stanza buia. E’ sdraiata su un basso letto di quercia e dorme serenamente, è vestita di un largo completo bianco e vi si distingue una macchia rosso scuro all’altezza dei seni, esattamente dove è stata ferita. I capelli biondi splendono come le sue piume di giorno, i lineamenti delicati ma allo stesso tempo appartenenti ad una donna forte e decisa. Mugugna leggermente, si scosta un poco e apre gli immensi occhi verdi. Si drizza, probabilmente preoccupata dalla mia presenza.
-No, no, non ti sforzare. Non sono una minaccia.- cerco di calmarla.
Mi guarda leggermente accigliata e non si lascia convincere dalle mie parole, gli occhi ridotti a due spilli, prende un cauto respiro e risponde.
-Non ho affatto paura di te, so che non mi faresti del male. E comunque anche se fossi un soggetto pericoloso non ci metterei troppo a conciarti per le feste. Per cui vedi cosa devi fare; è un avvertimento per il futuro.-
Resto sorpreso da tanta durezza, a dispetto del suo fisico angelico è una tipa che sa come farsi rispettare e come intimorire le persone. Un brivido mi percorre fugacemente la schiena.
-Come ti chiami?-
-Il mio nome è Renga.-
Mi guarda, sempre duramente –E un cognome non lo hai? Se devi inventare nomi falsi almeno fa sì che siano completi.-
Boccheggio leggermente, ho dimenticato il cognome che avevo detto a Shikamaru e quella donna, Tayuya, sarebbe sconveniente inventarne uno nuovo. Tuttavia ha capito subito che celassi un’altra identità: che sappia anche lei chi io sia?
Quel dialogo muore in quel modo e non ho modo di indagare più a fondo. Sospira e vedo i muscoli tirati del volto rilassarsi lentamente, sembra più tranquilla adesso.
-Sei sempre con lui, non è vero?- domanda con un filo di voce mentre si riallunga sul letto
-Sì..- le rispondo cautamente.
Ci scambiamo un intenso sguardo, i miei occhi rosso fuoco si perdono nei suoi, nonostante la sua durezza apparente gli occhi restano lo specchio dell’anima, e io posso vedere quanto dolore vi nasconda.
Lentamente mi alzo e la lascio sola, fuori  Tsunade sta ancora bevendo il suo sakè. Ho perso il conto di quanti bicchieri ha buttato giù, ma certamente più di una decina.
-Lei lo sa?- esordisco
-Cosa?- mi domanda con straordinaria lucidità. È evidente che sia una donna abituata a bere in maniera anche eccessiva.
-Che sei stata tu a tradirli, rivelando a Hidan il loro amore.- concludo riassumendo il tutto nella maniera più breve e concisa possibile.
Si alza dalla sedia cui è seduta e si avvicina a me, posa l’alcoolico su un tavolo e poi mi si mette accanto.
-Ti rivelerò una cosa. Il fato vuole che questa lunga storia abbia una fine e quindi mi ha illuminato con la soluzione. C’è un modo di spezzare la maledizione. So qual è il momento in cui Shikamaru potrà affrontare sua maestà e far cessare così l’incantesimo.-
-E’ il suo obbiettivo affrontarlo ed ucciderlo, sta facendo tutto questo solo per raggiungere il suo scopo: la vendetta.-
-No! Non deve farlo. La vendetta non porta a nulla, in che modo lo si deve capire? Se ucciderà l’artefice la maledizione non potrà essere mai più spezzata!-
Improvvisamente sentiamo il rumore dei cavalli al galoppo farsi sempre più forte. Tsunade si allarma e mi spinge –Presto, va’ dentro e prenditi cura di Temari. Di questi brutti ceffi mi occuperò io.-
Ubbidisco, nonostante stia morendo dalla curiosità: voglio conoscere il modo di spezzare la maledizione.
La bionda corre ad affacciarsi dalla rocca e sento delle voci maschili urlare di essere guardie di sua maestà Hidan. Riconosco il tono seccato: appartiene al rosso che mi ha catturato, quel poveraccio accompagnato dai due idioti. Sembra abbastanza nervoso, non sarà l’occasione per giocare.
Apro la porta della stanza di Temari e la inizio a smuovere.
-Mia signora, per favore, svegliati! Mia signora…-
-Che diamine c’è?- mi domanda scocciata, aprendo appena un poco gli occhi
-Non c’è tempo per una ramanzina, fidati di me non parlare e seguimi!-
-Ma quante cose vuoi farmi…- non la faccio finir di parlare che già la sto trascinando fuori. Cammina impacciatamente, inciampando nel, troppo grande, vestito bianco. Comunque riesce a seguirmi, le tengo la mano così eviterò di perderla durante la fuga.
Vedo Tsunade sbarazzarsi abilmente della guardia bionda e di quella con la maschera, il rosso però riesce ad evitare tutte le sue trappole. Presto ci vede e inizia a correrci incontro.
Faccio entrare Temari dentro una piccola torre e la incito a salire.
Arriviamo alla fine e mi accorgo che la guardia è pochi gradini sotto di noi; spingo la mia signora fuori dalle scale, sulla terrazza circolare, e poi salgo anch’io e mi preoccupo di richiudere rapidamente la botola che ci ha condotto fin lassù sperando di guadagnare tempo.
-Renga, inseguono me!- esclama Temari cercando di essere quanto più atona e diffidente possibile
-Non farne motivo di vanto!- la riprendo mentre lotto affinché la botola non venga aperta.
Una botta più forte mi fa indietreggiare bruscamente e sbatto alla bionda che scivola giù dalla torre.
-Temari!- urlo afferrandole immediatamente le mani e tirando con tutte le mie forze.
La bionda stringe i denti e mi afferra più saldamente –Tienimi, cazzo!- esclama senza troppi problemi.
Impiego tutta la mia forza per tentare di tirarla su, ma è una donna adulta e io ho soltanto diciassette anni. Per non parlare poi della mia esile statura. Sappiamo entrambi che non ce la farò per molto: ma non voglio mollare.
Sento le sue mani farsi più scivolose e la presa allentarsi fin quando non cessa del tutto. La bionda precipita giù dalla torre e io mi copro gli occhi d’istinto, non voglio assistere alla sua morte. Improvvisamente i raggi del sole mi illuminano il volto e riapro gli occhi, catturato. Improvvisamente il corpo di Temari viene circondato da un intenso bagliore e poco prima dell’impatto con le acute rocce la ragazza riassume le sembianze dello splendido falco e con le ampie ali riesce a riprendere quota.
Ce l’ha fatta.

_______________________-L'angolo di Dolly-______________________________
Salve a tutti lettori e soprattutto lettrici di questa piccola fiction senza pretese! Scusate il lieve ritardo ma ho voluto attendere che una lettrice a me molto cara leggesse il capitolo 6. Inoltre questa nuova parte è stata un po' più complessa visto che nel film si svolge tutto molto velocemente ma è anche molto dettagliato.
Sto modificando quasi radicalmente Isabeau per quanto riguarda a carattere, non voglio una Temari orribilmente OOC, tuttavia sono costretta a lasciarle qualche leggero tratto di malinconia, tristezza e dolcezza un po' più evidente. Insomma, è sempre una donna che è costretta a vivere da falco, poveretta! XD

Spero che questo nuovo capitolo piaccia.
Besos y Gracias 
   
 
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