Salve a tutti!
Eccomi qui con una nuova fanfiction.
L’ispirazione l’ho avuta mesi fa quando sono
andata a Parigi con una mia amica.
Vi assicuro che la città è stupenda e
Tutta la descrizione è semplicemente veritiera, cioè
ho riportato ciò che ho visto compresa la pioggia ^.^
Un bacione a tutti/e e spero che recensirete!
Naturalmente è una: Tom/Harry! (Yaoi)
Bax.
Disclaimer: I personaggi appartengono a J. K. Rowling e quindi questa fic. non è a scopo di lucro.
L’unica cosa mia è la storia
Artista: Aerosmith
Titolo: I Don't Want To
Miss A Thing
Titolo Tradotto: Di Te Non Voglio Perdermi Niente
potrei restare sveglio solo ad ascoltare il tuo respiro
guardare il tuo sorriso mentre sei addormentata
e la tua mente è lontana a sognare
potrei passare la mia vita in questa dolce resa
perso in questo momento per sempre
farò tesoro di ogni istante passato con te
non voglio chiudere gli occhi
né addormentarmi
perché per un po’ ti perderei
e di te non voglio perdermi niente
perché anche se ti sognassi
anche il sogno più dolce non saresti tu
in ogni caso per un po’ ti perderei
e di te non voglio perdermi niente
sdraiato vicino a te
ascolto il battito del tuo cuore
e mi chiedo cosa stai sognando
e se è me che vedi
allora ti bacio gli occhi
e ringrazio Dio perché stiamo insieme
voglio solo stare con te in questo momento
sempre e per sempre
non voglio chiudere gli occhi
né addormentarmi
perché per un po’ ti perderei
e di te non voglio perdermi niente
perché anche se ti sognassi
anche il sogno più dolce non saresti tu
in ogni caso per un po’ ti perderei
e di te non voglio perdermi niente
non voglio perdere neppure un tuo sorriso
non voglio perdere neppure un tuo bacio
voglio solo stare con te
proprio qui con te come stiamo adesso
voglio solo stringerti forte
e sentire il tuo cuore così vicino al mio
e rimanere qui in questo momento per tutto il resto della mia vita
non voglio chiudere gli occhi
né addormentarmi
perché per un po’ ti perderei
e di te non voglio perdermi niente
perché anche se ti sognassi
anche il
sogno più dolce non saresti tu
in ogni caso per un po’ ti perderei
e di te non voglio perdermi niente
x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x
could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure
Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing
'Coz even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing
Laying close to you
Feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing
Then I kiss your eyes
And thank God we're together
I just want to stay with you in this moment forever
Forever and ever
Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing
'Coz even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing
I don't wanna miss one smile
I don't wanna miss one kiss
I just wanna be with you
Right here with you just like this
I just wanna hold you close
Feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment for all the rest of time
Baby, baby
Don't wanna close my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing
'Coz even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you baby
And I don't wanna miss a thing
La pioggia scende su Parigi
La notte era scura e tenebrosa ma anche
terribilmente affascinante con una punta di romanticismo che solo
Parigi riesce a trasmettere.
Le luci artificiali della
metropolitana illuminavano l’intero vagone affollato da turisti, residenti e
uomini d’affari.
Harry se ne stava
tranquillamente appoggiato con la testa sul finestrino godendosi il rilassante
viaggio che nonostante le innumerevoli persone le quali gremivano la
metropolitana restava sempre un mezzo confortevole e rilassante, almeno a parer
di Harry. Dal finestrino si alternavano le varie stazioni lasciando intravedere
anche, a volte, flash della bella città francese.
Parigi, la capitale dell’amore…
pensò Harry lasciando che le labbra si arricciassero in
un bel sorriso.
Quella sera aveva una cosa
molto importante da fare e una persona molto importante da incontrare e non
vedeva praticamente l’ora.
Pasteur arrivò presto come le altre fermate ed Harry, in un gesto ormai
ordinario, alzò lo sguardo sopra le porte, che si stavano aprendo permettendo
lo scambio di passeggeri. Tre nuove fermate al luogo X.
Aveva preso da pochi
minuti la linea sei da Glacière
e quando era salito il tempo non prometteva niente di buono…chissà forse
stasera sarebbe piovuto e perché no?: Parigi era
bellissima anche sotto la pioggia con la sua aria deliziosamente malinconica e
poi la pioggia gli rievocava tanti bei ricordi.
Le altre fermate vennero svelte e prima di uscire Harry fece in tempo a
sbirciare la bellissima Tour Eiffel tra
i vari palazzi con i suoi giochetti di luci scintillanti che la rendevano
semplicemente: superbe .
Sceso, Harry, s’incamminò
verso il magnifico monumento simbolo della nazione parigina con le mani nelle
tasche dei jeans e la felpa grigia e pesante che era
due volte la sua misura.
Percorse
i vari marciapiedi sorpassando scolaresche straniere e coppiette che si
fotografavano fino ad arrivare ai piedi della torre la cui grandezza era sempre
spettacolare.
Alta, immensa e
bellissima.
Ai suoi piedi molti
turisti si erano riuniti in vari angoli facendo a gara per scattare qualche
foto ricordo.
“Excuse
me! Can you take me a photo, please?” gli chiese ad
un tratto una graziosa ragazzina dai lunghi capelli neri e dagli occhi azzurri.
“Yes, all
right” gli rispose sorridendo e prendendo in mano la macchinetta fotografica
che la giovane gli porse. La ragazza si mise graziosamente in posa con un
sorriso magnifico e lui le scatto due foto, si sa con
le macchine fotografiche è meglio non dare tutto per scontato…
La giovane lo salutò e lui
riprese la sua camminata attraversando l’intera base della torre e finendo
dall’altra parte dove attese cinque minuti per fare il biglietto e dirigersi
verso l’enorme ascensore che l’avrebbe portato fino in cima insieme ad un gruppetto di turisti.
L’ascensore si staccò da
terra e prese a salire allontanandosi sempre più mostrando l’intera città farsi
sempre più piccola anche se, attualmente, era una
grande distesa di buio e puntini luminosi ma pur sempre magnifica. Uno
spettacolo da non perdere.
Si godette la salita fissando,
per quanto tutti i turisti concedessero, la vista della città sempre più
piccola.
Ad un tratto, una
conversazione attirò la sua attenzione. Due persone stavano chiacchierando, o
per meglio dire sussurrando, in inglese.
Harry tese l’orecchio e
sentì qualche pezzo della discussione.
“hanno ritrovato i loro
corpi?” chiese un uomo dai biondi capelli al suo compagno.
“no, sembra che non sia
rimasto più niente. Si saranno sbriciolati a vicenda…”
“quindi
siamo sicuri che tutto è finito?” domandò di nuovo il biondo.
“sembrerebbe così,
perlomeno è quello che Silente ha proclamato: Harry
Potter è deceduto insieme a Lord Voldemort, la guerra è finita”
Harry sorrise furbamente.
Sciocchi! Credevano
davvero che fosse morto?
Beh, in effetti, questo è
ciò che ha cercato di fargli credere e sembra esserci riuscito più che bene.
Lui e Voldemort avevano fatto mesi fa un accordo: basta guerra, basta tutto.
Voldemort voleva solo
godersi il resto della vita ed Harry, più che felice dell’offerta, accettò…
dopo tutto lui non aveva mai vissuto ma si era
limitato ad essere il ‘ragazzo sopravvissuto’.
Il piano era semplice e
funzionò alla grande: lui e Voldemort avrebbero finto
di combattere e morire entrambi mentre in realtà, con aspetti differenti,
sarebbero scappati ognuno da qualche parte.
Harry si rifugiò a Parigi, amava questa città fin da piccolo.
Ora aveva un
appartamentino nei pressi di Glacière proprio a Parigi e si divertiva a dipingere. I suoi
quadri erano divenuti ben presto famosi e venivano
venduti come il pane a prezzi anche elevati.
Il suo manager era più che
entusiasta di lui tanto che organizzò anche una mostra per quel fine settimana…
mancavano giusto tre giorni.
La sua vita ora andava bene, scorreva allegra e libera. Nessuno lo poteva
riconoscere con il suo nuovo aspetto: un po’ più alto e robusto del solito
‘Harry Potter’, senza occhiali, capelli un po’ più lunghi e cicatrice coperta dai cosmetici: un uomo nuovo.
Certo c’era un po’
d’amarezza… non avrebbe più rivisto i suoi amici,
Silente o Remus e Sirius ma era meglio così. Loro avrebbero vissuto la loro
vita e lui non sarebbe più stato il ragazzo sopravvissuto ma semplicemente
Harry.
L’ascensore finì la sua
salita e arrivò fino all’altezza massima consentita per i turisti.
Harry scese e si diresse
verso l’esterno dove un corridoio circolare di ferro percorreva la punta della
torre mostrando l’intera città.
I vetri di plastica
trasparente rispecchiavano dei Flash delle macchine
fotografiche dei turisti e una leggera confusione poliglotta invase l’aria.
Harry si avvicinò al vetro
e prese a scrutare di sotto.
Il vento era gelido e
neanche la felpa poteva fare un granché in più aveva iniziato a piovere. Una pioggerellina fine ma costante che bagnava tutto come un
pianto.
“mi ami?” rise una fanciulla bruna dietro di lui. Harry congelò e girò il volto
osservando attentamente i due fidanzatini abbracciarsi nella pioggia,
scansandosi leggermente a destra per far passare tre allegre sedicenni.
“certo!” le rispose il ragazzo facendola ridere ancor di più “con tutto il mio
cuore” aggiunse dolcemente.
Harry tornò a fissare la
malinconica città con un sorriso amaro stampato in faccia.
Quelle
parole…le stesse di tanto tempo fa…
“mi ami?” ripeté stavolta
una voce roca e maschile dietro di Harry il quale riconobbe immediatamente il
proprietario.
Sorrise al vetro. “con
tutto il mio cuore…”
“per sempre?” domandò
ancora l’uomo abbracciandolo alla vita e stringendolo contro se. Harry si
accomodò meglio tra le braccia dell’altro appoggiando il capo sulla spalla del
più alto e permettendo che la pioggia lo colpisse in
pieno volto.
“per sempre” rispose in
fine il giovane.
L’uomo spostò il volto nel
collo di Harry e sorrise assaporando l’attimo e inebriandosi del profumo, e del
sapore, del suo amante.
“come quella notte” fece
notare la più piccolo.
“si, come nella notte in
cui morimmo”
“per rinascere”
“come la pioggia che bagna
il terreno e nutre così le nuove piante” disse poeticamente il più piccolo.
“anche
quella notte pioveva”
“vedo che ti ricordi bene…”
sorrise al cielo Harry chiudendo gli occhi.
“non potrei mai
dimenticare la notte del nostro primo bacio mio piccolo leone…”
“quella stessa sera ho
smesso di essere un Grifondoro oltre che un eroe” fece notare divertito Harry
all’uomo.
“ma
per me sarai sempre il mio piccolo leone, Harry”
“non sapevo che Voldemort
potesse essere romantico” rise divertito Harry estraendosi all’abbraccio e
girandosi verso l’uomo dai capelli neri, spettinati e bagnati che ricadevano sugli occhi color blu intenso.
Bello come non mai, il Tom
Riddle di tanto tempo fa.
Voldemort sorrise.
“infatti,
non Voldemort ma Tom. Lord Voldemort è Morto con Harry Potter tre mesi fa.
Dovresti sapere certe cose Harry James Irving”
“è vero. Mi scusi, mio
caro professore Tom Garder.
Chi l’avrebbe mai detto che l’ex-mago Oscuro per
eccellenza avrebbe fatto di tutto per diventare uno dei più grandi professori
di storia e arrivare così a Parigi?”
“che cosa non si fa per
amore?” si domandò retoricamente con un aria rassegnata
l’ex-Lord. Harry sorrise e lo baciò castamente sui labbri.
“dopo tre mesi che non ci
siamo visti mi dai solo un bacino?” domandò falsamente indignato.
“se
rimarrai con me avrai ben altro” rispose maliziosamente il giovane facendogli
gli occhioni dolci.
La pioggia aveva incorniciato
anche i suoi capelli, da sempre neri come la notte e ribelli, al volto coprendo
un po i bellissimi occhi verdi.
“sono tornato per te. Non
c’è niente e nessuno che mi porterà via”
“meglio per te!” commentò
Harry abbracciandolo e baciandolo appassionatamente.
Voldemort ricambiò più che
volentieri e rimasero lì, a baciarsi, abbracciati l’un l’altro
a coccolarsi sotto la tenera pioggia di Parigi che bagnava tutto e tutti…
“Je t’aime Harry”
“Je t’aime Tom aussi”
Dopotutto
tutti lo sanno: Paris est la ville de l’amour!
Fin
By Aryn Riddle
Au revoir ! ^_-
Read? Review!