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Autore: Fiery    23/03/2012    2 recensioni
[Charlotte Williams/Mason Lockwood - rispettivamente la figlia di Elena e il figlio di Tyler]
Charlotte scostò le tende della finestra, fissando oltre il vetro la pioggia cadere fitta su Londra – la città natale di suo padre – dove avrebbero passato il capodanno. Era riuscita a convincere i genitori a portare anche Mason Lockwood, il suo migliore amico, a cui aveva promesso tempo prima che gli avrebbe fatto vedere Londra. Ma ormai erano ore che pioveva, e nonostante sia a lei sia a Mason non facesse né caldo né freddo la presenza della pioggia, le dispiaceva rimanere chiusa in casa.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ginger'
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Timeline/Termini del cross-over: ispirato al mio future!verse Ginger e alla meravigliosa History Repeating di Laura (se siete curiosi sui due personaggi della flash, fate un salto nelle storie per conoscerli meglio!).

Personaggi/Pairing(s): Mason Lockwood/Charlotte Williams.

Warnings: poteva essere una drabble, ma sono innamorata di questi due, quindi è uscita una minuscola flash fiction.

Challenge/Prompt: drabble!meme, richiesta da Laura con il prompt TVD/HR/ginger!verse: Mase/Charlie - "A Londra".

Note: Londra è la città natale del padre di Charlotte, il titolo è preso da un verso di “Cade la pioggia” dei Negramaro (la canzone in sé non è collegata, ma la frase mi ispirava).

Disclaimer: Mason Lockwood appartiene alla magnifica Laura (la smetto di linkare il tuo profilo, giuro), è il figlio di Tyler Lockwood appunto nella storia sopra citata. Charlotte Williams è invece un mio personaggio, ossia la figlia di Elena Gilbert nella mia fantasia.

 

 

 

Sempre per Laura, a cui voglio un mondo di bene e non mi stanco mai di dedicare le shot.

 

 

 

 

Cade la pioggia e tutto tace

 

 

Charlotte scostò le tende della finestra, fissando oltre il vetro la pioggia cadere fitta su Londra – la città natale di suo padre – dove avrebbero passato il capodanno. Era riuscita a convincere i genitori a portare anche Mason Lockwood, il suo migliore amico, a cui aveva promesso tempo prima che gli avrebbe fatto vedere Londra. Ma ormai erano ore che pioveva, e nonostante sia a lei sia a Mason non facesse né caldo né freddo la presenza della pioggia, le dispiaceva rimanere chiusa in casa.

«Che noia.» snocciolò voltandosi in direzione di Mason, che era sdraiato sul divano con un libro tra le mani, recuperato da uno scaffale in sala. Charlotte lo raggiunse e si sedette accanto a lui, con una tazza di tè caldo tra le mani; quest’ultimo piegò le gambe per farle spazio, senza staccare gli occhi dalla pagina. Sbuffò sonoramente, catturando la sua attenzione.

Mason, infatti, puntò gli occhi grigi su di lei, sollevando un sopracciglio, «Fai qualcosa.» commentò solo, «Qualcosa che non includa il rompermi le scatole, magari.» continuò sarcastico.

La ragazza cacciò dietro all’orecchio una ciocca di capelli castani, prima di appoggiare la tazza sul tavolino di fronte a lei e inginocchiarsi sul divano. Mason la fissò confuso, per poi sgranare gli occhi non appena Charlotte si allungò verso di lui, spingendolo contro la spalliera per guadagnare un po’ di spazio accanto a lui.

«Che stai facendo?» domandò esasperato.

«Taci, ho freddo.» commentò la ragazza, ormai sdraiata accanto a lui e la testa appoggiata contro la sua spalla.

Mason alzò gli occhi al cielo, «Esistono i maglioni e le coperte, sai?» fece notare ironicamente.

«Quanto sei noioso.» replicò lei senza spostarsi di un centimetro.

Mason rimase fermo un attimo, incerto se spingerla giù dal divano o tentare di farle capire che non era un termosifone umano. Tuttavia, dopo un attimo di esitazione, circondò le spalle dell’amica con un braccio, aiutandola ad appoggiarsi meglio a lui, e piegò un ginocchio, appoggiandovi poi il libro che stava leggendo.

«Non vengo più a Londra con te.»

«Anche io sono felice che tu sia qui.» replicò lei tranquillamente.

Mason la fissò interdetto, prima di scuotere la testa e lasciarsi andare ad un sorriso.

  
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