RiverCenere
   
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Estragon, seduto per terra, sta cercando di togliersi una scarpa.
Vi si accanisce con ambo le mani, sbuffando.
Si ferma stremato, riprende fiato e ricomincia da capo. 
Arriva Vladimir.
«Niente da fare.»
Vladimir si avvicina a passettini rigidi e gambe divaricate.
«Comincio a crederlo anch'io.» Si ferma.
«Ho resistito a lungo a questo pensiero; mi dicevo: Vladimir, sii ragionevole, non hai ancora tentato tutto. E riprendevo la lotta. Dunque, tu sei di nuovo qui?»
«Credi?»
«Sono contento di rivederti. Credevo fossi partito per sempre.»
«Anch'io.»
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