Questa storia è la continuazione di Crying Lightning, quindi, se non l'avete fatto, vi consiglio di leggere prima quella per capire meglio i personaggi di questa storia.
Dal primo capitolo: "Ogni tanto beveva un sorso del suo tè verde e la mattinata sembrava procedere tranquillamente, almeno fin quando non sentì quel nome.
Si guardò attorno sperando di riconoscere qualcosa, di vedere un particolare noto, ma poi sorrise, pensando a quanto risultasse patetico. Non poteva essere lei."

Justin è uno spogliarellista.
Skylar è una ragazza del college che sta studiando psicologia e ha bisogno di un soggetto per la sua tesi.
Pagherà Justin per due settimane per poterlo studiare.
Le cose si faranno interessanti.
(storia tradotta)

Con questa shot, ho voluto immaginare come - o meglio, da chi - Alex Turner avesse tratto ispirazione per scrivere la canzone "Arabella" dell'album AM.
→ Alex Turner x OC

Bruce Banner era paziente. Aveva fatto della virtù dei forti il suo stile di vita, facendo in modo che niente del mondo reale lo potesse turbare o, peggio, farlo trasformare. Era vero che oltre ad essere calmo era sempre arrabbiato, ma riusciva a controllare l'ira interiore, e a tenere il suo corpo all'erta nel caso Hulk gli avesse voluto fare una visita.
Il dottor Banner reagiva agli eventi della vita cautamente, con sarcasmo e senza mai sgarrare, senza farsi troppo coinvolgere. Ma c'era una cosa, una misera cosuccia, che poteva mandare all'aria i suoi piani.
...
Banner divenne rigido e il suo respiro si bloccò per un attimo. La mano di Tony era lievemente fredda, in perfetto contrasto con l'improvviso bollore della sua pelle. Gli occhi castani dell'altro erano fissi nei suoi, nel tentativo di cercare chissà quale indizio di stanchezza o dell'arrivo dell'Altro. Profondi e liquidi com'erano, fecero venir voglia al dottore di immergervisi per un lungo periodo, persino per l'eternità.
Avrebbe voluto allungare la mano, tenere stretta la testa dell'altro e spingerla verso la sua, per protendere le sue labbra verso le gemelle.

"I don't wanna love to destroy me like it has done my family"
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La mattina, in casa Milkovich, abbiamo tutti gli occhi cuciti a forza di lacrimare punti di sutura vomitati al vento, abbiamo tutti le orecchie tese perché chiunque respiri nelle vicinanze è un pericolo, abbiamo tutti le dita strette in pugni congelati nel tempo e le articolazioni scricchiolano sotto il peso delle intenzioni.
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Mandy e Mickey Milkovich, che quella firma "M.M.", alle elementari ci sembrava una cosa divertente, una
siglia solo nostra, un segreto a lettere puntate che poteva significare tante cose, ma la "S." di salvami non la trovavamo mai.
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Tutto inizia a Sheffield nel lontano 2003, ma alcuni rapporti sono destinati a durare per molto tempo.

[ Erik Lehnsherr x Charles Xavier. ]
La finestra di Charles ha un'ottima visuale. Sì, un'ottima visuale sulla camera del suo vicino, Erik Lehnsherr.
Scorge dita deliziosamente lunghe afferrare i bordi di quell'inutile T-shirt sudata e ormai sporca, liberando così dei fianchi stretti e delle spalle larghe e muscolose. Charles ha già visto quella scena un numero spropositato di volte, ma ogni volta è come la prima. I suoi occhi non riescono ad allontanarsi dai muscoli delineati, dalle scapole sporgenti, dalla schiena fin troppo limpida. Come può una creatura essere così assolutamente appetibile? si chiede. Charles vuole infilare le proprie unghie in quella carne matura e lasciare i segni del suo passaggio, ma sa che non succederà mai; per questo si limita a sognare.
Sogna delicate ma ferme mani sul proprio corpo, che lo accarezzano, lo riscaldano ancora di più; sogna quelle mani diventare artigli e strappare la sua pelle, segnare il corpo ancora giovane con ferocia animale. Guarda l'uomo davanti ai suoi occhi e si domanda se potrà mai anche solo parlargli.

Quando ero con lui non ero mai rilassato, calmo o tranquillo: ero sempre elettrico, sempre attento a qualsiasi sua frase o atteggiamento, ma non capivo il perché della mia reazione; probabilmente il mio comportamento era influenzato dal fatto che non sapevo mai cosa aspettarmi.

Un drink di troppo, un appuntamento (volutamente) dimenticato... E tante Principesse isteriche e vogliose!
(Downey Jr x Hiddleston / Downey Jr x Law)

Dopo una vita passata pensando di dover rendersi utile alla società, Elizabeth si ritrova a fare da Angelo Custode, o come preferiva definirsi lei, da baby-sitter a due rockstar, ma i rapporti con i fratelli Gallagher non sono semplici, soprattutto se non si soffre il loro fascino! Per lei erano solo lavoro!

Con i miei auguri di Buon Natale, in ritardo ma sentiti, e un enorme Grazie a chi non manca mai un appuntamento nel nostro Lima Bean virtuale per sussurrarmi quel "Courage" di cui ho bisogno.
Armatevi di dosi oceaniche di insulina perché il Natale dei Klaine è sempre un po' speciale, ma forse stavolta lo sarà più di sempre...
*** Estratto dal testo ***
«È bellissima, Blaine» mormorò Kurt adorabilmente scosso mentre posava la testa sulla sua spalla imponendosi di non ricominciare a piangere
«Come te» dissero poi all’unisono e la bimba ebbe un primo assaggio di ciò che l’attendeva: crescere immersa in un distillato di miele purissimo, perennemente esposta a quell’amore ostinatamente sdolcinato e intensamente appassionato di cui portava il nome, Klaine.

Kurt riceve un messaggio da Blaine. Un messaggio non molto appropriato, in cui il suo ragazzo gli propone di saltare il Glee e di andare a casa sua. Kurt ha un'idea migliore.
Una smut post 3x17 con una dose di fluff finale. Perché smut+fluff fa bene alla pelle. E allo spirito.