Ho sempre odiato Danielle Peazer, per me era solo un'arrampicatrice sociale. E avevo una megacotta per il suoi fidanzato, Liam Payne.
E cosa feci quando scoprii che ero stata adottata, e che i miei veri genitori erano i Peazer? Andai a vivere da Danielle.
Conobbi Liam e i ragazzi. Feci amicizia con loro, provando ad attrarre Liam.
Ma finii come avevo previsto. Non c'era solo Liam, c'erano altri quattro ragazzi, e con uno feci più amicizia degli altri.
Da una parte Liam, il ragazzo dei miei sogni. Dall'altra Harry, i cui sentimenti per lui erano cambiati parecchio.
Chi sceglierò?
Oh fanculo! Parlo come nei trailer, devo smetterla di guardare film polizieschi.

Elizabeth Williams ha perso la sua verginità in una notte folle,con un affascinante e misterioso ragazzo. Lei non sà però che questa bravata le stravolgerà la vita.
Lui la rapisce,rivendicando il fatto che è sua.
La cosa triste?
Lei inizia a credere che abbia ragione.
"Non posso lasciare che tu mi bruci,non posso resistere. Nessun essere umano può creare un incendio senza farsi consumare lentamente..."

rating arancione-rosso.//Lea prese in mano la situazione. Non voleva più pensare a niente. Non le importava più di fare la figura della troia, di seguire il buon senso. Tutto quello che voleva e di cui aveva bisogno era Liam. Era stata troppo tempo lontana dal biondino, ed ora aveva bisogno di lui, disperatamente. Dopotutto, che cos’è l’amore, se non un perdersi e un ritrovarsi continuo?

“Liam, ho un problema.” Dico in tono drammatico
“Cosa succede? Non stai bene? Vuoi che andiamo a casa?” chiede preoccupato avvicinandosi
“No.”
“E allora cos’hai?”
“Mi scappa la pipì!”
Lui scoppia a ridere e scuote la testa.
“Liam?” mi fissa
“Ho un altro problema.”
“Quale?”
“Credo di essermi innamorata di te.”
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Si trasferisce a Doncaster da suo zio a causa della seconda espulsione da scuola.
Ragazza forte, simpatica.
Lei è la nostra Jane, Jane Lindstole.

Può il destino dividere due persone completamente diverse,ma pur legate in qualche modo? Farle cadere,farle soffrire,farle cadere nel baratro,nel buio,farle star male fino a fargli sanguinare il cuore?
E poi decidere improvvisamente di farle tornare insieme,rovinando tutto il percorso fatto,cancellando il dolore,i progressi e la forza? Risolvendo tutto con una semplice scusa? E' possibile?

Si allontanò poco da me e mi indicò la sua erezione “Guarda cosa hai fatto..” mi disse esasperato.
“Oh poverino..” dissi scendendo dal tavolo della cucina e inoltrandomi su per le scale.
“Dove vai?” mi chiese stranito guardandomi.
Mi tolsi la maglietta con un rapido gesto e la lasciai cadere per le scale “Non lo so..” e entrai nella mia stanza.

dal capitolo 12:
faccio come dice e apro gli occhi.
- Non era un sogno. – dico e sospiro.
- Sì, era un sogno. – questa sua affermazione mi allarma. – Solo che si è avverato. –

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.