Membro dal: 27/06/12 Recensore Junior (76 recensioni)
«Non
sai mai quanto sei forte, finchè essere forte è
l'unica scelta che hai.
E quando accade, sei intoccabile.»
Palahniuk
Fino
a qualche anno fa la mia vita è sempre stata rose e fiori.
Media impeccabile, giuste compagnie, figlia modello di una famiglia
all'apparenza perfetta.
Poi sono subentrati i problemi, la crisi si faceva sentire per tutti,
inclusi noi.
Mi sono sentita soffocare, nel vero senso della parola. Ho trovato
rifugio nel fumo, nei libri e negli amici.
Ma anche loro sono spariti, così come la famiglia perfetta.
Liti continue, porte che sbattevano, pianti ed urla.
Una scaletta che si ripeteva ogni pomeriggio dentro le mura domestiche.
Ho iniziato ad ascoltare musica al posto di studiare, rinchiudendo in
una bolla.
Anche quella venne scoppiata.
Ho iniziato a frequentare delle compagnie poco raccomandabili, con cui
tutt'ora esco.
Ero in seconda liceo quando sono tornata per la prima volta ubriaca
marcia a casa.
Nessuno se ne accorse. Papà troppo impegnato ad
autocommiserarsi e mamma tutta concentrata a cercare un modo per non
mandare la famiglia a puttane, così come la sua reputazione.
Ho iniziato a vivere alla giornata... Carpe diem dicevano,
ho abusato di quella filosofia di vita e me ne sono resa conto solo
quando ho toccato il fondo, in tutto.
Solo a quel punto ho scoperto l'unica via di fuga da quel circolo
vizioso in cui ero finita. Il canto,
ogni volta che sono in quella maledetta sala d'incisione mi sento me
stessa, non penso a nulla se non a ciò che canto.
Scelgo le canzoni che mi rappresentano, quelle che hanno un significato
dietro che rispecchia la mia vita.
Sono riuscita ad "uscire" dal giro solo grazie a Giulia, la mia
migliore amica.
L'unica che è andata dietro a quella maschera da stronza
psicolabile ed ha compreso il mio carattere, l'unica che nonostante la
trattassi a pesci in faccia ai primi tempi è rimasta sempre
e comunque.
Solo grazie a lei ho scoperto la scrittura, ho iniziato a scrivere
ciò che provavo ogni qual volta ne sentivo il bisogno, fino
a rendere la mia scrivania un inferno di fogli, penne e pezzetti di
gomma da cancellare.
Devo la mia sanità mentale solo ad un ragazzo, la quale
storia è molto simile alla mia... O almeno quella recente. Justin Bieber.
Lo
conosco da prima che la mia vita andasse a puttane, un giorno nel
duemilaotto mi ritrovai a girovagare in alcune cover di Ne-Yo, ne
trovai una di un ragazzino vestito in giacca e cravatta.
Dopo neanche due cover ascoltate lo aggiunsi ai canali preferiti e
quando, qualche mese dopo, al TG di pranzo trovai un'intervista a
quest'ultimo sul suo imminente album non lo lasciai più.
Nelle mie storie troverete sempre una protagonista simile a me, con un
carattere difficile e tanti problemi.
Mi piace il romanticismo, ma a determinati livelli.
Sono spaventata all'idea di poter amare qualcuno all'infuori del mio
idolo, lui per me è tutto: il mio porto sicuro, la mia
ancora, è ciò a cui mi aggrappo ogni giorno per
andare in pausa dalla mia rovinosa vita.
Mi chiamo Charlotte, mia nonna è francese ed ha costretto
mia madre a chiamarmi così, ho un fratello più
piccolo di me di ben otto anni, e ogni volta che lo guardo sembra
Justin: stesso naso, stessa bocca, stessa forma del viso, stesse
sopraciglia ed ha perfino quel piccolo neo poco sopra le labbra, ma al
contrario suo ha dei glaciali occhi azzurri.
Spero di non avervi annoiate con questa lunga introduzione, ma
è giusto che sappiate la mia storia se leggete
ciò che scrivo.
«'cause
everything's gonna be alright.»
«Non
voglio che la gioia venga distrutta dai dubbi esistenziali.
Io voglio che i dubbi esistenziali vengano distrutti dalla gioia.»