«Lui è rosso. Io sono rossa. Io sono il suo rosso.»
-Ma tu non hai paura di me?- sbottò voltandosi verso di me, quasi rovesciando a terra l'acqua bollente nella tazza.
-Dovrei?-
-Questo non sono io a doverlo decidere.- senteziò freddo, accendendo velocemente una sigaretta e distogliendo lo sguardo da me.
-Tu non sei pericoloso.- sussurrai, sicura di me.
Sembrava tutto così sbagliato. Talmente sbagliato, da sembrarmi così giusto.
-Come sei ingenua, Juliet.-

“Adesso vai cara. Ti voglio bene” e mi baciò la fronte.
“Mamma io non ti lascio! Vieni con me!” In quel momento sentii che i due uomini gridavano
“Sono qui dentro! Sbrighiamoci!” Mia mamma si girò verso la porta e con un sospiro continuò a parlare.
“Ash, ascoltami bene. Starai bene. Adesso però va! Scappa via!” e con queste parole mi spinse verso la finestra e non ebbi altra scelta. Dovevo saltare.

-Gli ubriachi dicono la verità…cosa mi diresti in questo momento se tu lo fossi?- Ma che razza di domanda era?
-Lo faccio solo perché domani mattina ti sarai dimenticato di tutto. Se fossi ubriaca…in tutta sincerità ti direi che non so perché hai fatto quello che hai fatto ma che ti amo ancora, perché sei la cosa più bella che mi sia successa. Ti direi che hai il sorriso più bello del mondo e che i tuoi capelli anche se pieni di gel e roba varia sono semplicemente splendidi. E per finire ti direi di trovare un modo, qualunque esso sia, di farmi credere veramente che tu non hai fatto niente e che mi ami ancora…ma soprattutto se fossi ubriaca, starei morendo dalla voglia di fare questo. - Mi avvicinai a lui e lo baciai, facendo leggermente sfiorare le sue labbra con le mie.

(( tratto dalla storia ))
Noi donne siamo viste come esseri inferiori, come quelle meno forti, per questo ci picchiano o ci violentano. Io vivo questo ogni fottuto giorno. Sono sotto la guardia di un uomo che non può essere definito tale. Mi chiamo Charlotte e ho diciassette anni, diciassette sulla carta, ma per quello che ho passato, potrei anche averne cento.

La mamma di Amy la iscrive in una palestra perche' lei non e' magra e pesa piu' di 50kg, le affida un personal Trainer, davvero carino che le fara' perdere la testa ma che le fara' anche capire l'importanza nell'accettare i propri difetti...

SOSPESA.
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Breve estratto.
"Harry la sovrastò e scrutò dall’alto della sua statura, come un’ombra massiccia e imponente.
Il cuore della ragazza era completamente andato fuori controllo. Domarlo era come cercare di legare due innamorati lontani l’uno dall’altro.
Affogò, fremendo, in quelle iridi cristalline che nella penombra avevano assunto il colore del metallo fuso.
Lui era la sua fine, il punto di non ritorno.
Lei era il fuoco. E lui la falena che ne veniva attratta e ammaliata per poi morire tra le fiamme.
Sapevano entrambi di star commettendo un errore, eppure, sentivano che era giusto così.
Farsi male per stare bene..."