Lei non è solo lei. E’ Sigaretta, è Hirondelle, è Ainegue, è Nena.
Sì, soffre di un leggero bipolarismo, ma lo stabilizzatore dell’umore l’aiuta.
Sigaretta è antipatica, bugiarda e strafottente. Manda a quel paese il mondo, e l’unica cosa che vorrebbe fare è restare dalla mattina alla sera, diciamo anche notte fonda, a bere con i suoi amici. Ha bisogno solo di quelle persone che le sono accanto e non ci tiene a relazionare con gli altri.
Non ha bisogno di conoscere tutti.
Hirondelle è un’idealista. Sta bene solo quando ha la possibilità di aiutare gli altri.
Hirondelle sogna l’Africa. Odia i violenti. Non crede in nessun “Dio”.
Che si tratti di quello descritto dalla Bibbia, o del “Dio Denaro”. Lei non ci crede.
Lei ha speranza. Sua madre le urla spesso che ragionando così finirà male.
Hirondelle sorride e sa che a quarant’anni non sarà così.
Ainegue viaggia. Con il corpo e con la mente.
Legge tanto, e dipinge. Ascolta la musica, quella vera, e può apparire presuntuosa per questo. Ma Ainegue sa che gli ultimi dieci anni non sono degni. Cosa sono stupidi gruppetti o cantanti in confronto a De Andrè, ai Pink Floyd, ai Beatles?
Ainegue non guarda la televisione. Il suo sogno è di vivere in campagna, lontana dal mondo, dalla società e le sue regole stupide.
Infine Nena. La sua parte peggiore, forse.
Nena è complicata. Afflitta dai sensi di colpa, dalla bassa autostima, da una famiglia che non sente sua a volte. Nena cerca di rialzarsi ora, dopo cinque anni pieni di tante cose.
Nena vorrebbe lasciarsi alle spalle la depressione e tutte le altre cose brutte.
Nena è la bambina che non è mai stata. Vuole solo tranquillità.
Il problema è che non sente affatto di meritarla.
“Sì, soffre di un leggero bipolarismo, ma lo stabilizzatore dell’umore l’aiuta.”
Cit. Sigaretta.