Makaani
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He is a fool, but you're crazy.

Pov. Makani


Osservai la figura candida di Amanda, distesa sul freddo pavimento in legno. I capelli neri raccolti in una coda, la facevano sembrare quasi innocente. Quasi. Perché aveva ucciso troppe persone, anche se non per sua mano diretta, quindi non meritava di essere salvata da ciò che stava per subire. Tortura. E anche vendetta per i crimini commessi. I suoi occhi neri, pieni di lacrime. Siringhe. Siringhe iniettate di veleno, il quale si stava spargendo all'interno del suo corpo pallido. Queste in ogni punto delle braccia e anche sul petto. Ero divertita dalla scena, poiché quella doveva essere la sua fine. Tutto sarebbe finito dopo la sua morte. Ormai John Kramer era impazzito, davvero. Volevo uccidere la sua allieva; per lui sarebbe stato straziante. Nessuno poteva più occuparsi di “salvare” dai loro peccati i falsi americani. Lui stesso viveva in una bugia. Saw, l'enigmista. Perché non rivelare il proprio nome? Perché fingere di essere un genio del male? Non poteva aiutare gli altri, visto che anch'egli viveva nella menzogna. Forse persino io ero avvolta nel mistero. Nessuno si sarebbe preoccupato della morte dell'enigmista, ma probabilmente avrebbero potuto chiedersi chi ne fosse la causa. Mi passai la mano tra i lunghi capelli biondi e accarezzai il viso freddo di Amanda. Niente respiro. Era morta e sapevo che dopo questo era giunta anche la fine di Saw. Nessun enigma da risolvere, ma solo troppe bugie. Come il mio nome. Avrei rubato il nome ad Amanda, però ero semplicemente Makani. Nome originario delle Hawaii, ma nata negli Stati Uniti. Nome stupido per un'assassina, infatti era proprio questo che rendeva tutto più interessante. Tolsi tutte le siringhe da quel corpo privo di vita e mi diressi a grandi passi verso la strada. Il rifugio di John. Facile da trovare. Non avevo tralasciato nessun dettaglio. Niente impronte, niente tracce. Nulla. Ogni prova dissolta nell'aria, come un gas nocivo. Sorrisi compiaciuta e infine mi uccisi. Anch'io meritavo quella fine, però ne ero lieta. Il coltello in gola. Tagliando la giugulare, avevo reso veloce e indolore la mia morte.

Note dell'autrice.

Ora so che potrete pensare che io sia pazza, ma io considero la follia come una forma di unicità. Quindi, in poche parole, mi sento unica. Ovviamente detto con modestia, perché voi siete liberi di pensare che io sia una squilibrata. Ma una folle non avrebbe potuto scrivere una One - Shot così inquietante, ispirata a Saw. Sinceramente odio il genere horror, però mi viene talmente spontaneo scrivere storie terrificanti. E comunque non sono veramente morta, quindi aspettatevi altre storie. Magari meno spaventose.


Makaani, la folle uccisa per puro caso.
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