Apro leggermente la porta, giusto lo spazio per far passare il mio corpo, attento a non far rumore. Tutto il resto della famiglia sta ancora riposando. In effetti, chi mai si sveglierebbe a quest'ora del mattino solo per ammirare l'alba? Pensai. Mi incammino nei boschi, diretto al lago: lì la panoramica è la migliore. Il sottobosco scricchiola sotto i miei piedi. Si sente appena il fruscio del vento che passa indisturbato tra i rami delle querce. L'aria è fredda e pesante, le mie labbra sono screpolate e ho perso la sensibilità delle dita delle mani, nonostante questo continuo lungo il sentiero appena visibile. Non appena arrivo mi siedo sul solito masso congelato [...], alzo lo sguardo dal fogliame a terra e la vedo: guizza nell'acqua bella come non mai.