Bella è una maestra d'asilo.
Edward è un ricco manager.
Più ostacoli si metteranno davanti al loro amore. Ce la faranno?
Dal secondo capitolo:
L'uomo che avevo di fronte indossava un completo grigio scuro con una cravatta più chiara di raso, delle scarpe nere lucidissime e sopra una giacca più pesante. Aveva i capelli selvaggi sugli stessi toni della figlia, solo più tendenti al biondo, che incorniciavano due gemme verdi; il naso era dritto, la mascella spigolosa e la bocca carnosa di una tonalità di rosa da dichiarare illegale, lo stesso tono che cercavo di raggiungere quelle poche volte che mettevo il rossetto, in questo momento tesa in un sorriso mozzafiato.
Un uomo affascinante, in definitiva, molto affascinante.

Il dolore, quello che lacera lentamente l'anima, può un giorno passare? Può, almeno, evitare di bussare continuamente alle porte della mente di Bella?
Edward, dottore affascinante, insieme alla sua famiglia, fungeranno da antidoto, per cancellare le fin troppe profonde ferite che sembrano indelebili sul corpo e nell'anima di Bella.
Dal prologo:
L'uomo parla, con voce stanca ma decisa. ‹‹Ciao. Sono il tuo dottore.››
Voglio rispondere, perché lui mente. Ho la bocca impastata, ma ci riesco comunque. ‹‹Si sbaglia. Io non ho dottori maschi. E poi non porta il camice.›› Il suono che esce dalla mia bocca è come un lamento, quasi faccio fatica a sentirla. Lui però la sente, eccome.
‹‹Mi chiamo Carlisle Cullen, sono il primario della clinica. Sei affidata a me.›› risponde lui con calma, ostinato.
Ammiro le persone che non si perdono d'animo. Io non sono così. ‹‹Sono Isabella Swan, Bella.›› mi arrendo infine, coprendo meglio il mio corpo con il lenzuolo verde. Nessuno deve vedere il mio corpo, non più, almeno.
‹‹Bene Bella. Dammi pure del tu, perché da ora sei affidata legalmente a me e alla mia famiglia.››