Jared inarcò un sopracciglio, facendo apparire una leggerissima piega tra le sopracciglia.
«Definisci ‘strano’».
Shannon, impegnato ad aprire la lattina, improvvisamente alzò gli occhi felini sul fratello. «Sembri… perso. Ecco, sì, perso è il termine giusto».
Jared rifletté su quella parola, poi con un gesto stanco chiuse il pc e si passò nuovamente le mani sul viso. Quando le tolse apparve stanco, invecchiato.
«Voglio la neve, Shannon».
Anche se dal titolo non sembra, è una One Shot sul Natale in casa Leto.

“Guarda chi abbiamo qui.. Ciao bellezza!”
Conoscevo quella voce, ma non ero abbastanza lucida per capire chi fosse.

Sequel di "In trappola" e "Was it a dream?"
"Suona per me" sussurra poco dopo, con sguardo supplicante. "Ma non c'é batteria qui" rido, e lei alza gli occhi al cielo. Si alza dal letto, infilandosi la mia canottiera e respirando per un attimo il mio profumo da lì.
Sorride e va un attimo nella piccola cucina, tornando poi con una chitarra in mano.
"Ecco cosa intendevo" esclama soddisfatta, porgendomela. "Ma dove l'hai presa?" chiedo sorpreso, prendendo la chitarra e accordandola come mi ha insegnato a fare Tomo.
"É mia" risponde solamente, sedendosi nella poltrona accanto al letto. Mi fa cenno di iniziare e mi copro sino alla vita col lenzuolo, cominciando a suonare L490.

-Piacere Shannon- mi disse porgendomi la mano, la strinsi sorridente
-Piacere Stivy- risposi guardandolo negli occhi, "cavolo, sei figo!" pensai
-Ragazzi, lei scriverà un libro su di voi, un libro che parli del vostro tour ma soprattutto della vostra vita durante il tour- disse il manager

Solo per questa notte, per queste ultime poche ore concediamoci l’uno all’amore dell’altro perché io ti amo ed è l’unica cosa che dovrebbe importare al mondo, visto che tutti nella vita andiamo all’ossessiva ricerca di questo sentimento, perché dovrebbe essere illegale trovarlo con il proprio fratello? Perché corro il rischio di finire dietro le sbarre se mi concedo il lusso di amarti tanto da morirne?

« Torniamo di là, ti va? » gli domandò il batterista, sempre con quell’espressione eterea.
Tomo annuì, come un bambino dopo che la mamma gli ha medicato le ferite e chiesto se volesse un gelato.
Shannon sorrise e gli diede un lungo bacio, che sapeva più di addio che di arrivederci.
Ma questo, come al solito, spettava a Tomo deciderlo.

Un’aquila gridò in quell’oasi di verde, riecheggiando nell’aria come un richiamo di pace e guerra nella solitudine. Le parve quasi di sentir vibrare il diaframma del rapace nel proprio, ora combattuto in un respiro affannato dovuto al cammino che la stava portando lontano dal proprio mondo e troppo vicino a quello contorno e dannato di Marte.

New York, vigilia di Natale inusuale ma romantica per il nostro batterista del cuore...

Continuo della one-shot "In trappola".
Una mano sulla spalla mi ferma, e riconosco quella risatina sincera e divertita.
Mi giro, riservando alla mia compagna di letto degli ultimi due giorni uno sguardo confuso.
"Dove siamo?" chiedo, avvicinandomi a lei.
Mi sorride dolcemente, e un po' in ritardo noto che anche lei é vestita di tutto punto: un lungo vestito con strascico nero, senza spalline; la sua pelle ambrata viene così risaltata dalle spalle e dalle braccia nude.
"Quante domande, Shan" mi riprende bonariamente, portandomi così a sorridere, malgrado la confusione che pervade nella mia testa.

E forse era quello che mi aveva più colpito di Selene. Il non voler ostentare il suo corpo, il non voler rincorrere per forza una bellezza omologata, perchè lei, bella c'era già: con quegli occhi profondi e quelle labbra carnose, con quelle curve abbondanti e la morbidezza che la caratterizzava, senza bisogno di chili di trucco e piega perfetta.

Per spiegare, l'introduzione dovrebbe essere più lunga della "storia". Diciamo che è la descrizione di un evento accaduto l'estate appena passata ma rielaborato in maniera -chiamiamola- letteraria (ma so bene che di letterario c'è poco XD)

La mia personale interpretazione a proposito della nascita di 'L490'
"L490.
L , come l’iniziale del tuo nome.
4, come i mesi e 90 come le ora passati da quando te ne sei andata. "

A volte non servono parole per vivere emozioni, emozioni vere e che sembrano nuove ogni volta.
A volte uno sguardo comunica più di mille parole e una persona diventa tanto essenziale per te da diventare la tua droga.
Una breve storia, ricca di sesso e passione, musica e atmosfera, in anticipazione a ciò che accadrà nella FF PROUD TO BE A ROCKSTAR.
Buono sbavamento e....elettrizzatevi!

"Ti odio Jared Leto! Ti odio con tutta me stessa e se un giorno mi capiterà di rivederti ti salterò addosso e strappandoti i bulbi oculari ti farò in mille pezzettini, così piccoli da risultare difficile ricucirti!"

Quanto è difficile essere fedeli?
Quanto è difficile mantenere le parole date?
Una storia nata al suono di un temporale, una storia che nemmeno io vi so descrivere..
Leggete, forse capirete.