Recensioni di Mendori

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia La malerba - 29/10/13, ore 16:14
Capitolo 33: # Caccia
E' uno spaccato dolcissimo nella sua crudezza. Come al solito sai rendere Fenrir ferino (compiacendosi nel sangue) e allo stesso tempo di una sensibilità goffa ma commovente (nel cedere il coniglio al fratellastro).
Non ho mai di seguire questa storia, per questo mi dispiace averla trascurata tanto con le recensioni. Perdonami, ma l'uni mi sta mangiando la vita. Mi metterò alla pari! Ti seguo sempre con ammirazione.
 
Recensione alla storia La malerba - 08/07/13, ore 17:55
Capitolo 32: # Lupo
Dai, no.
Quando pensavo di non poter stare peggio a proposito di Vali, mi tiri fuori questa drabble.
Io l'ho trovata invece una cosa interessante da precisare, il fatto che Vali sia in tutto e per tutto un animale, senza la coscienza di sé che può avere Fenrir, e che l'unica cosa che sopravviva della sua passata identità sia quest'ombra di dolore per quello che è successo... è assolutamente un pugno nei feelings. 
E' vero che è l'ultima cosa che gli rimane di umano/divino, ma sarebbe stato meno tragico se avesse perso pure quella scintilla.
Complimenti intrisi di lacrime!
Recensione alla storia La malerba - 20/06/13, ore 16:51
Capitolo 31: # Legami fraterni
Aaaw, l'idea che Vali abbia trovato conforto in Fenrir dopo quello che è successo mi intenerisce (in quella maniera dolceamarastraziante in cui inteneriscono le cose tristi - e tu che hai letto JiM dovresti essere un'esperta in questo campo! XD ), ma mi chiedo davvero cosa ne sarà di lui in futuro. 
D'altro canto, quest'alternanza tra una dolcezza nascosta, mai completamente sbandierata, e la violenta ferinità di cui si fa vanto Fenrir davvero mi fanno impazzire. Questo è il momento della dolcezza, eppure non fa storcere il naso, forse anche grazie alla sapienza con cui scegli le parole. Ad esempio Fenrir "spia" il fratello che dorme, non lo "guarda", ed è come se stesse facendo qualcosa di segreto, che vuole tenere nascosto al mondo - e forse anche a se stesso. Bravissima.
(Una sola cosa m'è dispiaciuta, ma credo più che sia un problema mio che non una pecca oggettiva. Dopo un periodo relativamente  lungo all'estero mi sto ancora riappropriando dell'italiano, e quindi mi capita abbastanza spesso di leggere qualcosa e pensare "ommioddio questa parola è bellissima, l'avevo completamente rimossa!" e quindi usarla a oltranza nei giorni successivi per fissarla bene a mente.
Nel capitolo scorso m'è capitato con "remissivo". Per questo rileggerlo oggi, sempre usato per descrivere l'atteggiamento di Vali m'è suonato un po' come una ripetizione. Non lo so, c'è da considerare che comunque sono due capitoli diversi, e che appunto io ho riservato un'attenzione anormale a questa parola, però a me ha fatto questo affetto. Niente di che, comunque. ;) )
Recensione alla storia La malerba - 10/06/13, ore 21:11
Capitolo 30: # Diverso ma familiare
Oh santo cielo.
Nella manciata di secondi che servono per leggere la drabble m'hai fatto passare dall'allegria per l'aggiornamento al più triste magone. La mia immediata reazione alla lettura è stata quella di scendere in cantina a prendermi del gelato, il tutto combattendo selvaggiamente la voglia di lacrimare, te lo giuro.
Non si dice una parola in questa drabble, eppure è uno degli scambi più forti di tutta la raccolta. Non so cosa dire. Ogni parola è al posto giusto, il modo in cui alludi all'identità del lupetto è perfetta. Il gesto di Fenrir mi spezza il cuore.
Scusa per la recensione laconica, ma volevo lasciarti un commento a caldo. E' davvero intensissima, complimenti senza fine.
Recensione alla storia La malerba - 22/05/13, ore 11:01
Capitolo 29: # Spina nella zampa
A me invece è piaciuta molto, specialmente la metafora della spina nella zampa.
Al di là che mi ha davvero fatto sorridere ritrovare un'espressione come quella della "spina del fianco" riadattata in modo così efficace a un lupo,  questa immagine dà proprio l'idea di un dolore cronico, che non si quieta mai del tutto, e allo stesso tempo sembra suggerire che ci sia proprio un limite fisico che impedisce al lupo di liberarsene (d'altronde, già non è sempre così facile togliersi una scheggia con dei pollici opponibili e delle pinzette, figuriamoci se il tuo unico strumento sono dei denti!). Mi ha ricordato la drabble in cui si diceva che per sua natura Fenrir non poteva temere per Loki, in quanto il lupo era un predatore e Loki in quel momento una preda - era anche questo un suo limite.
E poi quello delle spine è anche un dolore "scomponibile", nel senso che il risultato può anche essere un male generalizzato, ma Fenrir riesce a ricondurre una spina all'essere stato umiliato, un'altra all'essere stato tradito, etc... suggerisce bene l'idea di tanti dolori che si sommano.
Che il lupo si riferisca ai fratelli dicendo che gli sono stati "portati via" m'ha dato un tuffo al cuore, per l'affetto che c'è nascosto. E anche il riferimento a Loki, e alla sua bravura a serbare rancore... è davvero un epilogo inquietante, perché me li immagino questi due, padre e figlio, collegati, oltre dal legame del sangue, dalla prigionia e dall'immenso risentimento che coltiveranno fino alla fine del mondo. A pensarci bene è qualcosa che toglie un po' il respiro.