Sporca Mezzosangue.
)Perché l’aveva chiamata così?
Non aveva idea di cosa significasse quell’appellativo, sapeva solo di aver sentito la rabbia e l’umiliazione montare, portandogli alla bocca parole senza senso ma dal sapore aspro.
Dopo averle pronunciate, si era fermato a cercare di capire cosa significassero, ma era stato distratto dalla reazione di Hermione: il suo sguardo si era fatto vitreo, poi era scivolata a terra, mormorando frasi incomprensibili e iniziando a singhiozzare, dapprima piano, poi sempre più forte. Alla fine, si era ritrovato a reggerle la testa mentre lei fissava immagini che lui non poteva vedere.
L’aveva fatto tremendamente preoccupare.
Quando poi aveva ripreso conoscenza, sembrava quasi disgustata da lui.
« Non chiamarmi mai più così. »
Gli aveva già impartito quell’ordine.) anche dra inizia ad avre delle sensazioni sa che il termine è sbagliato ed offensivo ma sa anche che soa stata la rabbia adettarglielo, come sa che lei ha visto qualcosa
, tuttavia era sicuro di averla già chiamata così e che lei gli avesse intimato di non farlo più. A quanto pare, non l’aveva ascoltata. Tipico. Non sia mai che Draco dia retta a qualcuno. Sembrava conoscerlo tanto bene, eppure a quanto pare non era a conoscenza di quel piccolo particolare. Che cosa pensava di ottenere presentandosi davanti a casa sua per ordinargli cosa fare? Certo non l’avrebbe ascoltata.
« Non ha senso rischiare di morire così. »
Allora perché continuava a sentire la sua voce rimbombargli nella mente, accusandolo di essere uno stupido, di non saper apprezzare nulla, né godersi la vita?
anche i malfiy hanno diritto di vacillare come ogni essere vivente E ora, lei voleva rovinare questo già di per sé precario equilibrio.
Perché doveva preoccuparsi per lui?
Era palese che Draco provasse qualcosa di profondo per lei, ma non poteva permettersi di perdere la sua unica valvola di sfogo. Sarebbe scoppiato, se non avesse più potuto gareggiare.
E non avrebbe più gareggiato se si fosse affezionato davvero a qualcuno, se avesse avuto la certezza di far soffrire qualcuno con la sua morte.
Gli venne in mente Blaise, quel ragazzo che gli aveva subito ispirato simpatia e che aveva la sensazione di conoscere piuttosto bene, nonostante lo avesse appena conosciuto. Com’era accaduto con Hermione, in un certo senso.
Si ritrovò a riflettere sul perché gli succedessero tante cose strane ultimamente. Prima l’arrivo di Hermione, accompagnata dalle strane visioni che lo assalivano a sorpresa e si i ricordi inizia a tentare di tornare
Non voleva arrendersi, rivoleva Hermione con sé, ma iniziava a pensare che quel piano non avesse alcuna possibilità di riuscire. Astoria, purtroppo, non era dello stesso avviso.
Quella ragazza era testarda, accidenti, forse anche più della stessa Hermione. Entrambe, quando si mettevano in testa una cosa, diventavano cieche e sorde.
La Serpeverde era però subdola, calcolatrice, riusciva a trarre a proprio vantaggio ogni situazione. Non sembrava mai a disagio, ai i 2 respinti si stanno alleando più che mai vogliosi di riavere cio che credono loro
Harry è alla ricerca di vecchie risposte a cui solo sev puo rispondere e cosi insiste affinché gli sveli i suoi rapporti con lily alla fine sev ammette che fossero amici ma come lui avesse preso tutto da potter , ma sev sta mentendo in quanto il ragazzo come carattere è molto simile alla madre ma questo non lo ammetterà mai Si ritrovò a fissare quegli occhi verdi in cui da ragazzo si era specchiato tante volte, cercando di impedirsi di associare il giovane mago che aveva di fronte alla sua Lily, anziché a James come aveva sempre voluto fare.
« Non posso saperlo. Sirius mi parlava di papà, così come Remus, ma nessuno ha mai speso più di due parole per la mamma. Vorrei tanto sapere qualcosa di più su di lei. »
Piton si sentì toccato da quelle parole, ma non voleva cedere, non poteva.
Il suo passato con Lily era quanto di più caro avesse, nonostante gli provocasse sempre spiacevoli fitte al petto, non era disposto a condividerlo con qualcuno. Era un dolore soltanto suo. Va bene. Ma prima o poi me ne parlerà? »
No. Certo che no. Perché si sarebbe dovuto mettere a conversare amabilmente con il figlio di James Potter, perché avrebbe dovuto condividere il ricordo di Lily con lui? Non voleva farlo, non ne aveva nessuna intenzione.
« Vedremo. » si ritrovò tuttavia a rispondere.
forse perché facendolo sarebbe un po come far rivivere lily
herm lentamente sta mettendi insieme i vari pezzi e è molto vicina alla verità
Si sentiva solo, in balia di se stesso, preda a sensazioni contrastanti che rischiavano di soffocarlo con la loro irruenza.
Una parte di lui voleva salire sulla moto e correre da Hermione per scusarsi, anche in ginocchio se necessario, così da poter nuovamente vedere il sorriso che le illuminava così spesso il volto.
Tuttavia, la parte più orgogliosa del suo essere gli impediva di umiliarsi a quel modo e gli ripeteva che sarebbe stata lei a tornare, a scusarsi, a spingerlo a fare la pace.
Solo che non ne era così sicuro e non poteva sopportare l’idea di allontanarla ancora di più. Purtroppo, un’umiliazione del genere gli sarebbe risultata altrettanto insopportabile.Voglio chiederti scusa. » ripeté il ragazzo, in tono più sicuro « Non avrei dovuto chiamarti così. Non so bene cosa significhi, ma so per certo che si tratta di un insulto. Mi dispiace. Perdonami. »
Ti perdono… Però promettimi una cosa. » aggiunse, staccandosi leggermente da lui, che la guardava con sguardo rassegnato, come se avesse già capito cosa stesse per chiedergli.
« Dimmi. » la invitò, in tono incolore.
« Promettimi che non parteciperai più a quelle corse. Promettilo. »
Draco abbassò lo sguardo e annuì.
« Promesso. » mormorò, pur sapendo di mentire.
Solitamente era molto bravo a dire bugie, ma in quel momento non gli riusciva per niente, complice la sensazione che lei lo capisse talmente bene da riuscire a scoprirlo con un semplice sguardo
Herm è grande è riuscita a far promettere a dra di smettere ed ha anche capito che lui sia restio a chiedere scusa di carattere e quindi la cosa gli sia costata |