Recensioni per
Il giorno migliore
di Eryca

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/01/13, ore 22:02

La solitudine. Siamo tutti un po' soli in fondo, in certi momenti, anche se siamo circondati da gente, e tu hai saputo spiegare questa cosa in modo sublime, grazie all'aiuto del vento, personificazione di Guida, come Virgilio nell'Inferno. Il centro della città, le vetrine, le persone vestite bene... è il cuore del paese e allo stesso tempo il posto più arido, sì, perché la maggior parte è falsa, finge, è costruita semplicemente per apparire.
Sei incisiva e diretta e poetica al tempo stesso, davvero. Favolosa, perché in questi pochi capitoli sei riuscita a far riflettere su diverse tematiche che riguardano tutti. Per questo, BRAVISSIMA, e secondo me il trucco è stato anche in questo. Sei riuscita a condensare nella giusta lunghezza le tue riflessioni senza strafare, sei stata giusta ed equilibrata, ed io sono felicissima di leggerti e lasciarmi incantare dall'armonia della tua scrittura. <3 <3 <3
I miei complimenti, tesoro
Tua Ania <3

Recensore Master
29/01/13, ore 21:54

Questo è uno dei miei capitoli preferiti. Il tema della libertà è bellissimo e tocca l'uomo in prima persona, sempre, in ogni circostanza, parlandone in positivo e negativo. Tutti noi siamo quella tigre imprigionata, le nostre sbarre sono la scuola, le persone che ci circondano, una città troppo piccola, mentalità troppo chiuse, barriere che ci separano dalla felicità. La nostra vita è quello zoo e questo paragone ti è venuto benissimo, proprio perché tu scrivi benissimo e tutto questo è sentito, vero, si vede che viene dal tuo cuore anche se è filosofico. Ma c'è chi pensa e riflette per natura e chi si lascia scivolare tutto addosso, tu sei una di quelle persone e va benissimo così, tesoro, perché è una cosa... speciale, ecco. Sei speciale <3 <3 <3 <3
Bravissima, davvero bravissima <3
Un bacione
Tua Ania <3

Recensore Master
26/01/13, ore 12:52

Bellissima, brava, come sempre del resto. Si, infatti sono d'accordo con te su tutti gli aspetti, e mi piace sempre di più come descrivi i sentimenti del protagonista e le situazioni che vive. Spero di leggere presto il seguito. Ciao alla prossima. :-)
Zonami84

Recensore Junior
25/01/13, ore 19:57

Ciao Eryca,
con un enorme, vergognoso ritardo, mi accingo a recensire questo capitolo.
E' davvero molto bello: molto bello come descrivi ogni singolo personaggio che il protagonista incontra, il modo in cui fai lo riflettere su ogni avvenimento, piccolo o grande, che ruota attorno a lui... e sembra colpirlo particolarmnte, anche se esso non fanno parte della sua vita; in fondo è il semplice quotidiano del ragazzo, che lo spinge ad analizzare ogni piccolo fatto.
La cosa stupefacente è proprio questa, il fatto che questo ragazzo si ferma ad osservare quello che gli succede attorno come se facesse parte di se' stesso, una ricerca globale di se' al di fuori del suo io. E mi piace molto come egli ricava lezioni morali o spunti di pensiero da piccoli avvenimenti che l'uomo moderno, così preso da se' stesso, dalla fretta e dall'ansia, non noterebbe nemmeno se gli si fosse messo davani al naso.
Ad esempio la donna budino, indelebile simbolo dello scorrere del tempo, o dell'autista oppure ancora l'accattone.
Mi è piaciuto moltissimo, soprattutto per la cosa delle riflessioni profonde del protagonista! Credo proprio che qualcosa come questo chap serva a tutti per un secondo di riflessione, perchè, a parer mio, spesso la gente dimentica di poter compiere un'azione così fantastica, così straoridaria e miracolosa da sottovalutarla. In fondo, è proprio grazie alle nostre facoltà di pensiero che ci distinguiamo da ogni altro essere vivente sulla terra, e questo capitolo è proprio fatto apposta per questo, l'occasione buona per fermarsi un animo e riflettere.
Ok, dopo questa inondata di serietà estrema, che a me fa male soprattutto (mi spavento da sola °-°) ti lascio dicendoti che appena posso recupero i chap successivi e che mi spaice moltissimo non aver dedicato il mio tempo a questa splendida storia; mi farò perdonare, GIURO ^.^
Grazie mille per i preziosi, splendidi e rari momenti di riflessione che mi regali con le tue storie.
Bacioni e alla prossima,
Mikilo_Akiko chan... o Silvia xD

Recensore Junior
25/01/13, ore 14:04

Già dal titolodel capitolo avevo capito che arebbe stato uno dei migliori, dopo quello della donna-budino.
La libertà è un argomento sempre in voga, che non stanca mai perchè c'è sempre tanto da dire e alle volte le parole nemmeno bastano.
Servono immagini, suoni, odori per comprendere.
Servirebbe essere imprigionati per assaporare meglio la libertà.
L'uomo è fatto così. Percepisce il valore di qualcosa solo dopo che l'ha persa.
La tigre, però, è diversa.
Rimane fiera, seppur triste, rimane libera seppur ingabbiata.
E' tanto tempo che non vado allo zoo. Da piccola lo adoravo, adesso non credo riuscirei mai ad andarci.
La sofferenza che tu hai mostrato negli occhi della tigre, sono sicura che la vedrei anche in quelli di un elefante, una foca o un gorilla.
Chi siamo noi uomini per decidere chi debba stare in libertà e chi dietro le sbarre?
Perchè ci ostiniamo ad imporre le nostre leggi anche su un mondo che ne ha già di proprie?
Gli animali vengono forse a metter bocca sui nostri condannati?
Forse dovrebbero. -
Forse questo tuo capitolo potrebbe servire a qualcuno.
Forse sarebbe un bene che la gente si soffermasse a pensare, a  interrogarsi, a chiedersi se quel che facciamo è giusto...e se lo è, per chi è tale.
Il problema è che il mondo corre e noi allunghiamo il passo per stargli dietro, perciò di tempo per interrogarci non ce n'è.
Fortuna, però, che ci sei tu che scrivi queste cose.
Sono spunti davvero interessanti.
Grazie, tesoro bello.
Al prossimo capitolo.

Tua Pippi.
Ps: sono ancora offesissima all'ennesima potenza XD

Recensore Master
23/01/13, ore 18:41

Non mi sono mai piaciuti gli Zoo.
Non sono una persona particolarmente animalista, lo so puo sembrare brutto detto così ma per come sono fatta presto più attenzione agli esseri su due zambe che quelli su quattro. (anche se a volte non lo meritano.) Ma lo Zoo è una cosa che esula dalla mia mente. Costringere qualcuno a vivere rinchiuso per il divertimento di altri. La metafora perfetta di come sia diventata anche la nostra vita in questa era moderna. gente che si rinchiude su isole, case, fattorie, scuole e si fa spiare costantemente per guadagnare una notorietà effimera, gente che forse non ha davvero capito, non è la quantità che fa la vita ma la qualità.
E poi ci sono quelle persone che della libertà, invece, vengono private e non volontarimente, tanti casi al limiti ma anche fatt quotidiani, persone che non si possono esprimere come vorebbero perchè se no verebbero giuducati. Chi non si fa ingabbiere dalle cnvenzioni e un folle e viene guardato male.
Chi non sceglie di essere come gli altri, chi sceglie la libertà e da tenere a distanza.
Vivamo tutti rinchiusi nello zoo della vita ma a volte, qualcuno trova la forza di liberarsi, aprire quel cancello e vivere davvero.
Questa storia a la sua forza particolare nello spingere il lettore a riflettere, a farsi domande , a non rimanere alla sterile lettura ma a fare il passo successivo.
Tu sei meravigliosa tesoro e qua siamo di fronte a un vero modello di bel scrivere.
Al prossimo capitolo.
Ti voglio bene
Emi

Recensore Master
23/01/13, ore 18:31

Sai uno dei primi filosofi della storia ha fatto, a mio parere, una delle teorie migliori sulla vita. Tutto scorre. Così come non ci si può  bagnare due volte nell'acqua dello stesso fiume così non esiste un attimo uguale a se stesso.
La nostra vita è fatta di momenti, di momenti che passano e non possono più tornare indietro, di momenti che diventano passato e che non si possono rivivere. Perchè il fiume scorre e non torna indietro. La nostra vita va avanti e possiamo o meglio, doppiamo, seguirne il flusso. Andare incotro al futuro senza paura, perchè rimanere bloccati in un passato, bello e  brutto che sia, non serve a niente.
é questo il messaggio profondo che ho letto fra queste righe, è questo che con grande classe mi hai trasmesso emozionandomi.

Recensore Master
23/01/13, ore 18:24

Sai, io ho una strana abitudine. (strana mica poi tanto, sono sicura che in molto lo fanno) a volte mi perdo a guardare la gente e a domandarmi quale sarà la sua storia?
Qua siamo a l'opposto non è il protagonista che chiede ma viene raccontato lo stesso. Perchè la nostra vita e fatta di persone, persone che ci circondano, persone che ci sfiorano, ogni persona con il suo bagliio di esperienze di passato, di storie da narrare. Persone che non sono solo quello che appaiono ma che sono le loro storie. Una signora grassa che era bella, un autista del bus che attende. e l'attesa non è forse la parte migliore della vita?
Ma come è articolato bene questo tuo viaggio mentale e quanto è coinvolgente.

Recensore Master

Questo prologo è un CAPOLAVORO.
E non lo dico per amicizia, non lo dico perchè sei tu. Lo dico da lettrice. Lo dico da una che di parole e di storie ci vive. Questo prologo a tutto quello che deve avere un prologo. Lo finisci di leggere e non puoi non correre al capitolo , perchè ti lascia addosso quella voglia di sapere, di scoprire, di vivere questa storia non storia.
Per cui corro corro e ci leggiamo fra poco.

Recensore Master
20/01/13, ore 13:08

Bellissima, come sempre. Ecco che cominciato il viaggio del nostro protagonisti capiamo i suoi punti di vista sulla vita che gli gira intorno e che continua scorrere anche se lui non ci fosse, proprio come il fiume. Spero di leggere presto il seguito. Ciao alla prossima. :-)
Zonami84

Recensore Master
19/01/13, ore 16:41

Salve carissima, chiedo umilmente scusa col ritardo che mi presento a recensire questa seconda parte semplicemente meravigliosa. Mi sono nuovamente immedesimata nel tuo scritto quasi come volessi lasciare un messaggio a noi lettori. Ben celato ma, comunque sia, riesce ad arrivare al cuore di chi veramente riesce a coglierne il senso nel suo astrattismo.
Ho amato le metafore usate come "le piante che urlano" e "il fiume parla, generando quasi emicrania". So che lo hai ripetuto anche tu nel tuo scritto ma questo è un vero e proprio richiamo della natura verso gli umani che, con le loro cose artificiali -appunto- distruggono tutto ciò che è vivente e pulsante, come le piante.
Ho amato il gufo, la quale mi è ricordato Anacleto della "Spada nella roccia" spero mi perdoni per questa piccola scemenza, ma l'ho davvero amato, come ho amato anche la descrizione che gli hai dato: è vero, i gufi fanno paura XD e son fieri, gli si gonfia il petto per questo, facendolo sembrare proprio come hai detto tu.
Ora son davvero curiosa di vedere la prossima parte che aspetto con ansia.
Ah, dimenticavo. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico ti do semplicemente dieci, non c'è nulla fuori posto. Ottima, continua così, non posso che appoggiarti. Un bacio alla prossima, muàààààà.

Recensore Master
18/01/13, ore 18:49

Una cosa che mi piace tanto di questa tua storia è l'immedesimazione del ragazzo con la natura che sì, adesso può parlare e vivere come noi uomini, che molto spesso la distruggiamo. Sai che cosa mi ricorda? Un'opera del filosofo Giordano Bruno che ho studiato mesi fa, non mi ricordo l'opera precisa, comunque parla di un uomo che guarda la Dea Diana che si bagna nel fiume e diventa talmente parte della natura da trasformarsi in un cervo. Ecco, il tuo ragazzo è molto simile, anche se resta lo stesso, si lascia così coinvolgere dalla natura, dalla sua armonia e dalla sua legge che sembra farne parte, essere al suo stesso livello, non come tutti gli altri uomini. E mi hai fatto apprezzare molto di più questa cosa, fermarsi e guardarsi intorno, chi lo fa mai con questa vita frenetica? ma in realtà è davvero bellissimo <3 <3 <3 Bellissimo il paragone con il fiume per la vita, ma questa storia mi fa pensare sempre ai filosofi puahahahahha. Panta rei, diceva Eraclito. Tutto scorre. Come il tuo fiume che lascia indietro il passato e lascia spazio alla vita.
Bravissima e tanto profonda, tesoro <3
I miei complimenti,
Ania <3

Recensore Junior
17/01/13, ore 12:39

Mi sono imbarcata in questa avventura con te, armata della mia solita pragmaticità, della razionalità...e mi sono resa conto che non era la chiave di lettura giusta.
Domande come ''un gufo che parla? Il protagonista è come Harry Potter che parla il serpentese? Sta sognando? E' finito nel bosco delle Pixie o ha alzato un po' troppo il gomito?'' sono fuoriluogo e anche stupide.
Non è questo che tu volevi farmi arrivare (parlo di me, ma intendo in generale, eh).
L'avevi premesso e io non ti sono stata a sentire: è uno scritto che deve comunicare, che deve lasciare addosso una sensazione.
Vuoi che chi legge provi qualcosa, non che prenda le tue parole per quel che sono e dica ''sì, sei da rinchiudere perchè del fiume che scorre non ce ne frega una mazza quadrata''.
So che magari tutto questo non ti sembra un complimento e ti stupisci persino del colore verde della recensione, ma quello che sto cercando -senza successo- di dirti è che non conta dove vuoi arrivare, ma quel che si percepisce durante il viaggio no?
E a me non frega se il tizio in questione finisce nel Paese dei balocchi con Pinocchio, sotto una cascata a gambe incrociate a meditare o tra le fiamme dell'inferno con Satana che lo punzecchia col forcone. Non mi interessa perchè mi piace il modo in cui lui...VIVE.
La città spesso soffoca le sensazioni che si hanno mentre annusiamo una rosa, mentre scivoliamo sulle foglie umide a terra, mentre sorridiamo ad un signore anziano e lo aiutiamo ad attraversare le strisce...
Soffoca quel che di genuino c'è nell'animo umano con il suo grigiore e il suo cemento.
Inquina l'aria e ce la spaccia per ottima; offusca la nostra fantasia col suo smog.
Ha senso quel che ho scritto? Fai finta he ne abbia, ti prego Pippi.
Non saprei scrivere nulla di meglio.
Ho aperto la pagina delle recensioni e ho lasciato che le mani corressero senza collegarle al cervello prima.
E' una recensione -come si suol dire in gergo ''fanfictionaro''- di pancia.
Te la becchi così come viene, senza senso, e intaschi in silenzio.
Posso aggiungere un'ultima cosa?
ADORO la signora BUDINO. Non mi era mai passato per la testa di associare un budino ad una persona sovrappeso.
L'idea, in effetti, è calzante e mi sono riletta il primo capitolo ben due volte,perchè mi sembrava di averla vicina io stessa nel tram.
Il suo chiacchiericcio non richiesto, il suo bisogno di sfogo, di immergersi in ricordi torbidi che la sollevino un po'...E' un bisogno che sembra quasi infettivo, si propaga spesso tra la gente che ti si affianca.
Io credo che ognuno di noi, arrivato ad un certo punto, avverta il bisogno di esporsi. Con chi non gli importa.
Vuole solo dire ''sono qui. Non sono invisibile!'.
Se ho colto almeno un decimo di quel che volevi trasmettere...beh, messaggio ricevuto.
Altrimenti fingi di non aver letto questo papiro e astieniti dal commentare che sarebbe imbarazzante sentirmi dire ''quella che ha alzato il gomito sei tu, amica mia''.
Ti voglio bene, piccola.
Un bacino.

Tua Pippi -calzelunghe con i capelli castani XD-
<3

edit delle 17:17.
Ho solo dato una sistemata alla grammatica, perchè scrivo sempre di corsa al lavoro. Nient'altro ^^
(Recensione modificata il 17/01/2013 - 05:20 pm)

Recensore Master
13/01/13, ore 13:28

E così comincia il nostro viaggio, il nostro viaggio che va avanti con questo ragazzo senza nome che osserva, fotografa con gli occhi, filma e ascolta. Aspetta la sua fermata, aspettare è una cosa bella proprio perché si deve aspettare e si desidera di arrivare. La donna budino? Particolarissima... quante ne abbiamo viste di persone così? Sul treno, sul pullman, per strada... persone che magari un tempo erano davvero belle e che con il tempo si sono lasciate andare... perché l'attesa è meravigliosa ma a volte dura davvero tanto, il trucco sta nel non restare fermo, aspettare restando dinamici :)))
Mi piace, mi piace molto. Il tutto accompagnato dalla tua scrittura che analizza benissimo la psicologia, nell'armonia dei pensieri <3 <3 <3
Brava, davvero brava
Un bacione
Ania <3

Recensore Master

E' stato un piacere betare questa storia *-* è particolare, riflessiva, profonda, e un po' bizzarra, ma proprio per questo rimane impressa. Il tutto, accompagnato dal fatto che è scritta benissimo, con uno stile armonioso, scorrevole e introspettivo, com'è il tuo. Il tuo modo di scrivere entra dentro e ti lascia quello strano formicolio di quando resti per tanto tempo ferma e incantata a fare qualcosa <3 Bellissimo.
Hai fatto bene a scriverla, perché la sentivi, e una cosa che sto imparando, è che quello che si scrive bisogna sempre sentirlo <3
I miei complimenti
Un bacione
Ania <3