Ciao carissima,
Perdonami per l'increscioso ritardo, sono già indietro di ben tre capitoli e non posso garantirti di riuscire a recuperarli tutti prima del prossimo aggiornamento. Cercherò comunque di fare del mio meglio e come sempre di essere all'altezza, ti avviso, però che le recensioni potrebbero sembrare più corte e sbrigative del solito, oppure incoerenti grammaticamente parlando, questo dipende dal fatto che a causa della mancanza di tempo le prendo e riprendo in diversi momenti e purtroppo non ho il tempo materiale per rileggerle attentamente, quindi ti chiedo scusa sin da ora. Bene fatti i saluti e date le dovute spiegazioni mi accingo alla correzione del capitolo:
- cunicolo → il cunicolo è una piccola e stretta galleria spesso sotterranea, forse intendevi vicolo;
- mormorando fra se e se → mormorando fra sé e sé;
- per tutto quello che hai fatto → di tutto quello che hai fatto (non è proprio un errore ma la ripetizione di “per” rende cacofonico il periodo);
- non né aveva la forza → non ne aveva la forza (“ne” in questo caso non indica negazione, come il successivo, ma si sostituisce a “qualcosa”; è come quando dico: non ne ho voglia, ossia non ho voglia di fare quella cosa. Cosa diversa sarebbe stata non ne ho né voglia né mezzi, ad esempio, come vedi il primo “ne” non va accentato);
- conosciuto invadergli → conosciuto invaderle, dal contesto si capisce che ti stai riferendo ad Hinata e non a Naruto.
Credo di aver corretto tutto, anche se ho il vago sospetto che qualcosa mi sia sfuggito. Questo capitolo mi è piaciuto molto, in particolar modo l'inserimento dei flashbacks, che hanno un peso non indifferente per la trama. Ma partiamo dall'inizio, ovvero dal primo flashback. Il ricordo dell'infanzia di Sasuke è molto importante, perché grazie a questo escamotage ci permetti da una parte di conoscere un pochino meglio la genesi dell'uomo che si sta raccontando in “Occhi Paradiso” e dall'altra aggiungi dettagli fondamentali sul rapporto speciale che lega Naruto e Sasuke. Credo che sia davvero importante, perché in “Filosofia di vita” hai inserito degli sprazzi della loro vita passata, ma erano un po' come le briciole di pane di Pollicino, nel senso che erano brevi informazioni che durante la storia ci permettevano di capire perché l'uno o l'altro dicevano determinate cose o avevano determinate reazioni rispetto ad alcune situazioni. Ora, invece, è importante focalizzare l'attenzione sulla genesi e lo sviluppo del loro rapporto e come esso influenzi nel presente le scelte di Sasuke. Quindi, questa parentesi sulla nascita della loro amicizia è fondamentale, a mio avviso, per capire meglio cosa Sasuke stia provando e come l'assenza dell'altro abbia realmente inciso su di lui, e naturalmente quanto di Naruto sia “trasmigrato” nel moro e viceversa. L'inizio ci catapulta nel mondo di un bambino che ha perso da qualche mese le fondamenta della sua vita. Sebbene si senta solo e abbandonato, si è adattato immediatamente per sopravvivere in un ambiente decisamente ostile e invivibile per un ragazzino della sua età. In pochi mesi ha già capito come muoversi in quella vita da strada, evitando di irritare qualcuno che non doveva essere irritato, ma facendosi anche rispettare non facendosi mettere i piedi in testa. Naturalmente,lo stato di abbandono in cui versa lo porta a sopravvivere, grazie ad espedienti, ma non a vivere, non avendo più sogni o aspettative per il futuro. Credo che la scelta di inserire il ricordo della nascita del legame tra i due e non di come si siano conosciuti, lasciandolo tra l'altro accennato, sia stata la scelta giusta proprio perché il protagonista deve essere il legame e non i singoli attori (e poi, se non ricordo male, il “come” si siano conosciuti lo ha accennato Naruto nella precedente fan fiction, quindi ribadirlo sarebbe stato ridondante). La descrizione di Naruto da parte del coetaneo è indicativa, in quanto finalmente abbiamo una descrizione del Naruto bambino dal punto di vista di un altro bambino, profondamente diverso. I due bimbi risultano opposti sia dal punto di vista caratteriale sia da quello fisico, come il buon Kishimoto li ha dipinti, l'uno cupo l'altro solare, l'uno taciturno l'altro chiassoso, ecc... Ho sorriso molto quando lo etichetta alla stregua di uno stolker!!! Anche il pensiero rivolto a Mikoto è stato dolce e malinconico, vista la perdita recente della figura materna, mi è piaciuto molto questo accenno perché sottolinea la giovane età di quel ragazzo che è dovuto crescere fin troppo in fretta.
Insomma la prima impressione di Sasuke non è delle migliori, ma nonostante il suo smisurato orgoglio il suo istinto lo induce a soccorrere lo sprovveduto biondino, questa è la scintilla , a mio avviso, del loro rapporto. Se si aggiunge, poi, la profonda antipatia che il moro ha nei confronti di colui che sta coordinando il pestaggi, beh ecco che il sangue Uchiha ribolle. L'intervento di Sasuke è provvidenziale affronta la banda di bulletti che ha preso di mira Naruto, il quale, anche se malconcio, contribuisce. Compiuto il salvataggio, Sasuke decide di aiutare quello strano bimbo biondo e lo porta con sé in un ricovero per senza tetto, e in un posto come quello germoglia un'amicizia fraterna che supera perfino la morte. Quel bambino riesce a dare una nuova prospettiva a Sasuke, credo che la cosa che lo sorprenda maggiormente è che, anche se la vita lo ha preso a calci così presto, quello strambo bambino biondo riesce a sognare e coinvolgere anche lui nei suoi sogni. Quando ho letto questa parte mi è venuta alla mente la scena di un Naruto adulto che, dopo aver chiacchierato con Hinata davanti ad una tazza di cioccolato caldo e una di caffè, rimane colpito dal modo in cui la ragazza riesce a vedere il mondo nonostante il dolore patito. Quel Naruto adulto, sebbene custodisca ancora il sogno del Naruto bambino, si comporta da disilluso, sembra aver assimilato parte del carattere spigoloso e coriaceo dell'Uchiha, mantenendo comunque una vena fanciullesca che lo contraddistingue da tutti coloro che lo circondano (quindi Sasuke è riuscito a farlo diventare un po' come lui, ma la cosa, credo sia reciproca). La vita di strada lo ha indurito, ma non cambiato, e comunque ha mantenuto la promessa che quel giorno fece a suo “fratello”. Il ricordo, naturalmente, porta Sasuke, nel momento della sottoscrizione del contratto, a porsi delle domande più che legittime. Il sogno di sfondare nel mondo della musica, di diffondere la sua musica ovunque era di Naruto, ma con il passare del tempo Sasuke da semplice strumento per raggiungere questo fine, ha fatto suo questo sogno, lo hanno condiviso. Probabilmente questa evoluzione è avvenuta a un livello inconscio perché ancora definisce quel sogno come “non suo”. Inoltre, afferma che la passione per la musica è diretta conseguenza del desiderio di aiutare il suo amico a realizzare il suo obiettivo, ma se davvero fosse così non sarebbe stato capace di comporre canzoni o di imparare nuovi strumenti, di vivere letteralmente di musica. Certo la musica rende vivo ciò che ha perso, o avvicina di più a Naruto, ma da molto prima che il ragazzo morisse il sogno del biondino era diventato anche il suo e la musica era diventata necessaria come l'aria, questa consapevolezza è latente ma non compresa, non ancora. Mentre elucubra su questo e sulla volontà di Naruto di perseguire sulla strada da lui tracciata, torna alla realtà e si rende spettatore di una scenetta simpatica, dove una piccola mancanza di Hinata scatena l'ilarità dei tre ragazzi. Questo conferma a Sasuke che la strada intrapresa è quella giusta da percorrere e anche se il futuro era ancora ignoto i presupposti per una nuova vita ci sono tutti.
Passiamo al secondo flashback, dire che l'ho adorato è poco, io adoro questa coppia e mi piace molto come la tratti. Il momento del risveglio è descritto bene e l'intimità che c'è tra i due è palpabile dall'atmosfera descritta. L'episodio risale proprio agli inizi degli Origin quando dovevano incidere il loro primo pezzo e giustamente Naruto è talmente su di giri che si è svegliato presto, molto presto. Hinata è lì accanto a lui e condivide con il ragazzo questo traguardo così importante per il biondo. L'adrenalina in circolo nel ragazzo lo porta lasciarsi andare ad effusioni mattutine con il suo angelo, ma all'improvviso si ferma cercando di calmarsi, perché vuole godersi le esperienze più importanti della sua vita una alla volta, così da associarne ad ognuna un colore, un profumo, una sensazione particolare evitando di mischiarle, ma assaporarle fino in fondo come si dovrebbe fare con la vita. Ho trovato questo Naruto estremamente romantico, soprattutto quando dice che per loro è troppo presto, peccato che il suo male, ancora sconosciuto in questo frangente, non gli ha dato molto tempo per godersi le piccole e grandi gioie della vita. Ho trovato molto carino anche l'ultimo scambio di battute, specialmente quando lei gli chiede cosa stia provando in quel momento e lui paragona il suo essere emozionato per la registrazione all'emozione che proverebbe facendo l'amore con lei. Questo ricordo emerge proprio quando è lei che si accinge ad incidere la sua prima canzone, lei si trova dove di solito si posiziona, ossia dietro il vetro vicino alla consolle, e riflette sulla sua vita, come ha fatto Sasuke, e come lui giunge alla conclusione che i suoi sogni sono arrivati quando ha conosciuto Naruto. Grazie alla sua influenza Hinata ha preso il coraggio a due mani e ha iniziato a vivere e non semplicemente a sopravvivere. L'esempio di Naruto, la sua determinazione, l'ha ispirata e le ha permesso di prendere definitivamente le distanze da quella famiglia che le stava decisamente stretta, e seguendo il suo amore per la musica ha fondato la sua casa discografica. Da questo punto di vista Hinata e Sasuke sono uguali: hanno iniziato a sognare grazie a Naruto e hanno fatto tutto quello che era in loro potere per fargli realizzare il suo sogno, infine hanno fatto proprio il suo sogno quando tutto era perduto. Mi è piaciuto molto l'inserimento della credenza secondo cui l'anima di un uomo pesi ventun grammi, e hai fatto bene a metterlo in nota a piè di pagina, ottima scelta stilistica, brava!!! L'idea di fare un parallelo con il flashback partendo dalla domanda di Sasuke “Come ti senti a incidere il tuo primo disco?” è stata buona, l'ho apprezzata molto. Hinata risponde proprio come Naruto quando fu lei a porgli quella domanda, naturalmente cambiando leggermente l'ultima parte, ora lei può capire totalmente cosa volesse dire il suo ragazzo quando le diede quella risposta e automaticamente risponde proprio come lui. Una parte di Naruto è evidentemente stata assimilata dalla bella mora. L'agitazione è tanta, ma la voglia di tornare ad essere finalmente padrona della sua vita e, allo stesso tempo, fare qualcosa che la avvicina di nuovo a lui, in un modo se vogliamo più intimo, amando ciò che amava lui, la stordisce e le fa fare un'altra figuraccia, fortuna che Sasuke, e gli altri, sono lì con lei e la appoggiano.
Bellissimo capitolo, scusa ancora per il ritardo.
A presto
Arcx |