Recensioni per
Advent calendar 2016
di Hotaru_Tomoe
Ciao! |
Fabtastica!!! Credo che sia la prima potterlocke che leggo con questi ruoli, John auror e Sherlock pozionista... e direi che sono perfetti! |
I baffi sono un pericolo per John da tempi immemori, e Sherlock è diabolico come sempre. L'unico furbo rimane comunque Mike, sempre e comunque (o quasi). |
Non so dire se sia la mia immaginazione ad avere qualche rotella fuori posto, o se per il fatto che John "minacci" di lasciare l'appartamento che condivide con Shelrock, ma la prima parte di questo racconto, ai miei occhi, é risultata macabra e lugubre al pari della scena iniziale de "L'ordine della Fenice". Il clima ha cominciato, in modo crescente, a rassenerarsi, dopo la prima misteriosa comparsa dei baffi di John. Ho trovato John particolarmente donnaiolo, cosa alquanto disdicevole. Il "rimedio" di Sherlock é a dir poco geniale; così come la scelta di uno Sherlock pozionista, e un John Auror (il corrispettivo dell'esercito Babbano, immagino). |
Sarò strana io, ma i baffi di John li amo in qualsiasi versione. Più in quella vittoriana, per ovvie ragioni, ma in qualsiasi modo lo abbia visto... sono del partito "Watson baffuto sempre piaciuto" che Sherlock non condivide manco per scherzo. XD |
Il nervosismo di John lo rende assolutamente adorabile. Ho apprezzato particolarmente l'inserimento di un ipotetico divorzio da Mary (si vede che non mi sta particolarmente simpatica, vero?) e l'impegno per la proposta di John mi ha provocato la stessa sensazione di una coperta calda sulle spalle dopo essere stati schermati dall'aria fredda. Dolce e leggera come una carezza, questa one-shot racchiude l'anima del rapporto dei due personaggi: John, tradizionale e agitato; Sherlock assolutamente fuori dalle righe, stravagante, perfetto proprio per questo. |
Ritorna il problema dei baffi di John che tanto ha scioccato in TEH. Tutto sommato non gli stavano male ma tu interpreti trasversalmente la “maledizione” che Sh ha lanciato contro quella “novità” sul volto di Watson. Qui diventano, addirittura, frutto di un incantesimo che dovrebbe tenere lontani pericoli femminili dal coinquilino di Holmes. Geniale la tua idea nell’escogitare quella punizione per John-Casanova: una spada di Damocle che piomba ogni volta che lui cerca di essere…eterosessuale. E chi altri potrebbe essere stato ad escogitare un simile tormento se non Sh, geloso marcio del suo coinquilino?! Tenera e coinvolgente l’ultima scena che vede Sh addirittura approntare un albero di Natale. E chi avrebbe il cuore di lasciarlo….Brava. |
Questa volta Sherlock ha fatto a John veramente un bello scherzetto!! |
Torna l’atmosfera più ironica e divertente dei capitoli 2 e 3, ed è il nostro John a dover sciogliere il nodo di un problema che, per lui, è veramente difficile da risolvere in quanto il destinatario di una proposta, così importante e delicata come può essere quella di matrimonio, è Sh e tutti sappiamo bene quanto tortuosa possa essere la strada per arrivare alla semplice comprensione ed all’accettazione di qualcosa da parte del consulting. Già è divertente pensare a Watson di fronte allo specchio del bagno, sul lavandino, niente di più antiromantico, ma è un luogo dove si possono strutturare tattiche ed iniziative senza essere disturbati. Le variabili che saltano alla mente di John (“…nella camera mortuaria del Barts…”) sono adatte, comunque, all’eccentricità di Sh ma siamo consapevoli che dev’essere qualcosa di unico. Unica la scena in cui il John scopre che il detective ha sentito tutto…È una ff che illumina di ottimismo, di serenità, con quel pizzico di divertimento che non guasta. |
Santo cielo, sono troppo carini *-* John è un patato a preoccuparsi così, insomma è risaputo che Sherlock è pazzo per lui e sinceramente pensavo si sarebbe messo a piangere mentre urlava "Sì" sulla porta del bagno. |
Molto carina questa proposta di matrimonio, e divertente ovviamente. Ho innanzitutto apprezzato i toni più lievi rispetto alla storia precedente, con accenni a una storia d'amore che si è evoluta ed è maturata nel tempo sino a diventare qualcosa di profondo. Il problema gravissimo che si ritrova ad affrontare John fa sorridere, ma in buona parte mostra molto bene quella che è una buona caratterizzazione. Si chiede quale tipo di proposta potrà fare a Sherlock di modo che sia nel "mood" giusto e quindi fa tutta una serie di teorie, dal ristorante (che scarta immediatamente perché porta a Mary) sino al viaggio in un'altra città alla ricerca di luoghi romantici. Ovviamente, dato che si tratta di loro, le cose avvengono alla maniera di Holmes che piomba a casa improvvisamente e si trova una proposta di matrimonio che, forse, non si aspettava. |
John è di una tenerezza infinita, quando fa le prove davanti allo specchio del bagno! Per non parlare della dolcezza di Sherlock, che gli getta le braccia al collo quando capisce quello che sta accadendo... |
Chi sa scrivere, tra le altre doti, ha pure una capacità evidente di eclettismo nel senso che sa trattare con bravura i vari tipi di testo. Poi, è evidente, che i vari Autori prediligono far ridere, far sognare o far piangere i loro lettori. Dal divertimento e dalla simpatica atmosfera di leggerezza dei primi tre capitoli ci troviamo qui nel cuore di John. Un cuore grande, reso tale anche dalle sofferenze e dalle prove difficili che si è trovato ad affrontare sul proprio cammino, dalle difficoltà familiari, alla guerra. Questo lo sapevamo già, ma tu hai rappresentato un lato della loro storia d’amore che, in genere, non viene prediletto nel fandom. Infatti, proprio per la sua straordinaria generosità, lealtà e pazienza, è John che, di solito, sostiene Sh e diventa, per lui, quasi un traduttore affettuoso, un filtro per gli stimoli che il mondo esterno trasmette ad Holmes. Lo aiuta a rialzarsi dalle sue cadute ed a uscire dal labirinto del Mind Palace, quando il “viaggio” diventa troppo lungo, lo perdona per le sue frequenti bugie. Lo accoglie nuovamente anche dopo un finto suicidio. Invece tu sviluppi una potenzialità affettiva di Sh che si è fatta più evidente nella terza serie e cioè il suo sacrificarsi per John, il suo restargli vicino anche con la consapevolezza che, dopo il matrimonio, la loro “era” è finita. In questa ff Mary ed il matrimonio sono lontani anni luce, grazie di esistere, ma tratti proprio la dedizione di cui può essere capace Sh, le sue caparbietà, dolcezza e assoluta gratuità del suo affetto per John. Questa che hai scritto è una delle più belle e credibili lettere d’amore che io abbia letto. Per tornare all’introduzione di questa mia chiacchierata, sei un Autore con la maiuscola, in quanto stai esprimendo la grande capacità d’interpretare l’animo umano nei suoi vari aspetti, tragici, sentimentali o divertenti, abbinando ai diversi contenuti il linguaggio appropriato. |
Decisamente le tue idee narrative hanno il sapore dell’inaspettato e dell’originale, oltre che del puro divertimento. Grazie per questo. Perdona il mio scendere a chiacchiere da fandom ma, ti confesso, che io, dietro a Strange, in certi momenti, ci vedevo i tratti di Sh, molto probabilmente scherzosamente richiamati dalla Marvel per la gioia dei fans. Qui il cross-over è surreale, ben costruito e sono sempre la sacrosanta pazienza di John ed il suo profondo affetto per Sh ad arginare le fisime del nostro amatissimo sociopatico (“…ci mise un secondo a comprendere…”). Il divertimento prosegue, anzi, cresce man mano che si va avanti con la lettura. Ci si trova immerso in un vortice di immagini e termini specifici, da “addetti ai…lavori”. Ed aumenta anche la sicurezza di Sh nel sentire Watson vicino a sé, tanto da ricambiare volentieri il bel bacio cinematografico. Brava. |
Questa lettera di John a Sherlock è una stupenda dichiarazione. Non è nemmeno troppo plateale, ma molto terra a terra e proprio per questo molto vicina a John. Ho trovato credibile l'idea che un uomo come lui preferisca scrivere certe cose invece che dirle a voce, perché beh, la scena del treno fa vedere quanto John fatichi a esprimere ciò che prova per Sherlock. Quindi mi è piaciuta questa tua trovata di usare il post di un blog, tenuto privato naturalmente e in cui si toccano temi delicati e molto personali, alcuni anche gravi come la perdita di una persona cara e la depressione. Quello che più mi ha colpita è la maniera in cui John descrive quello che Sherlock ha fatto per lui. Perché fa capire molto bene l'amore incondizionato che Sherlock prova e che viene mostrato sopratutto dai piccoli gesti, come cucinare o stirare... Per chi altri un uomo come Holmes farebbe cose simili? Non so immaginare un altro nome. |