Ciao!
Come promesso, eccomi per una nuova recensione alla tua storia.
Mi dispiace che anche stavolta non abbia un esito positivo, ma mi trovo costretta a lasciarti una bandierina rossa e ora ti spiego il motivo.
Qualcosa, in realtà, ricalca quello che ti avevo già scritto la settimana scorsa, di cui farò un breve elenco:
- Brevità del capitolo: come ti avevo già detto, anche stavolta (per quanto sia un pochino più lungo), il capitolo continua a risultare troppo breve. Non so in quanti capitoli è strutturata la tua storia, ma uno non fa in tempo ad appassionarsi che è già finito. Anche stavolta si tratta di una singola scena, un mega dialogo quasi privo di azioni e poco altro. Nella risposta alla mia precedente recensione mi hai detto che avrei dovuto aspettare il secondo capitolo per dare un giudizio del genere, ma non è che la "pappa" sia cambiata molto: è troppo, troppo breve;
- Mancanza di descrizioni: anche qui, come la scorsa settimana, c'è una totale assenza di descrizioni. A partire dal vestiario dei personaggi presenti all'ambiente circostante, è come guardare delle teste muovere la loro bocca e parlare tra loro immerse nel vuoto. Dal punto di vista del lettore, intendo. Vanno descritti i dettagli, lo scenario in cui i ragazzi si trovano, quello che indossano, ciò che pensano... è impossibile capirci qualcosa. Non si percepisce e per questo il lettore non li "vede", non so se mi sono spiegata. E di conseguenza anche la lunghezza del capitolo ne risentirebbe in modo positivo.
- Mancanza di introspezione: anche stavolta, non ce n'è traccia. Come si sente Sam all'idea che il padre sia scomparso? E Dean?
In più, ho notato delle altre cose che mi hanno fatto storcere il naso.
In primo luogo, questo capitolo mi è sembrato una mera trascrizione della medesima scena del "Pilot": addirittura è presente il dialogo tra gli agenti quando, a occhio (dico a occhio perché, ancora una volta, non è specificato) i ragazzi erano abbastanza lontani da non poter sentire nulla. In più, se proprio doveva in qualche modo "ricalcarlo" o comunque essere una scena che si riallacciava a qualcosa di nuovo, manca una cosa fondamentale: perché i ragazzi sono sul ponte? O meglio, perché Dean - e di conseguenza anche Sam - non capisce al volo che il posto di blocco c'è a causa del caso su cui stava indagando il padre, proprio come accade nel "Pilot"?
Poi, c'è un'altra cosa che stona: la reazione di Sam alla visione dei documenti falsi. Sam non è nuovo a questo mestiere e sa benissimo che, per "mimetizzarsi" alle forze dell'ordine, è necessario utilizzare dei trucchetti. Da qui, si evince che per Sam è quasi una prima volta, o che comunque la cosa lo scandalizza. Così come il fatto che sembra quasi... "spaventato" dal posto di blocco. E' avvezzo al mestiere, tanto da raggirare i poliziotti poco dopo, perché dovrebbe? Ed è pure strano che dica addirittura "Merda"... boh, l'ho trovato un po' forzato. E poco "da Sam", che solitamente, a meno di casi eccezionali, è difficile che utilizzi parolacce.
Insomma, ci sono davvero tante cose da rivedere. Mancano un sacco di perché, di motivi per cui avvengono i fatti, di ciò che spinge i personaggi a muoversi e a comportarsi in un determinato modo. Ci vorrebbe un po' più di filo logico. E di dettagli.
Mi dispiace anche per questa recensione negativa, ma ecco, mi sembrava giusto continuare a dire la mia, vista la tua risposta alla mia recensione precedente. Spero che tu la prenda come uno spunto ad ampliare un po' il tuo scritto, quantomeno per renderlo più fruibile ai lettori.
Ti auguro una buona serata, alla prossima! |
