Buongiorno Triade,
è da un po' che rimando questa recensione e sono contento di poterla scrivere, anche se nel mezzo di un periodo parecchio complesso. Il capitolo, a essere onesti, l'ho letto un paio di giorni dopo la pubblicazione e da allora ho anche dato un paio di riletture veloci. Ora che, però, ho tempo di leggerlo senza fretta e soffermarmi su certi dettagli, mi rendo conto in toto di quanto sia ben articolato e funzionale. C'è da dire che in genere i primi capitoli sono sempre un po' tediosi, sia da scrivere che da leggere, e la questione diventa più difficile con l'aumentare dei personaggi da presentare. Di diretta conseguenza, comprendo e giustifico benissimo certi piccoli errori di battitura o lievi incoerenze lessicali, proprio perché l'obiettivo, che è stato anche raggiunto, non era la perfezione stilistica ma un contenuto scorrevole. Le scene sono spezzettate tra punti di vista vari e interessanti, che si spostano dagli occhi degli Eletti a quelli dei vampiri, passando per gli Indicibili. Mi piace il modo in cui lasciate accenni e riferimenti criptici, senza spiegare più dell'indispensabile, e l'abilità con cui vi giocate il fattore mistero che è il cuore pulsante della vicenda da raccontare. Ancora una volta, certe espressioni che suonerebbero ridondanti in un altro contesto ("l'alba di una vita mostruosa che tanto sentiva di aver da sempre incarnato", tanto per citarne una) si sposano deliziosamente con la trama barocchesca che state tessendo. Proprio qualche giorno fa ho iniziato in collaborazione a tradurre una delle prime edizioni de les Fleurs du Mal di Charles Baudelaire per conto della mia università e devo dire che è piacevolissimo ritrovare nei vostri scritti un po' del suo simbolismo. Non vorrei esagerare con i complimenti e le catalogazioni, ma non riesco a inquadrare meglio di così il vostro modus scribendi: la scelta attenta del lessico, le figure retoriche e di suono, l'accuratezza delle descrizioni contribuiscono a rendere la lettura di questa storia un'esperienza a suo modo catartica.
Dal punto di vista della vicenda in sé, le cose iniziano a farsi complicate a partire dalla prima notte. I circoli di conoscenze sono molto più complessi di quanto mi aspettassi e vanno al di fuori del semplice schema dei Clan. Impossibili da ignorare sono, ad esempio, gli ovvi trascorsi tra Aelrindel (pronunciato con il dittongo latino o no?) e Alvit, tra Atheneis e Mr Booker, tra Salem e Lisimaco, giusto per citarne alcuni. In equal modo rimangono un mistero il profondo disprezzo di Mr Rollings per i vampiri, il motivo per cui Nausicaa si trovi tra i Guerrieri o i vari motivi che hanno spinto gli Eletti verso la Rosa dei Venti.
Le tensioni, insomma, sono tante (e di tanti tipi ahahahah), ma per il momento mi taccio e smetto di fare il simpatico dato che ora le conspiracy theories sono premature anche per i miei standard. Il capitolo, come dicevo prima, è piuttosto lungo e mi sembra contro-produttivo analizzarlo nel dettaglio scena per scena e personaggio per personaggio, anche perché si tratta pur sempre di un'introduzione. Dunque, cercherò di esaminare i punti che ho trovato più interessanti, senza coinvolgerne troppo i protagonisti.
•La prima scena che mi piacerebbe analizzare è quella di introduzione di Anakena, secondo membro del Clan dei Nomadi. Questa è senz'altro una delle mie parti preferite del capitolo, da un lato perché i personaggi coinvolti mi incuriosiscono parecchio e dall'altra perché l'ho trovata particolarmente scorrevole. Il rapporto tra Anakena e Calima di certo non è quello che mi aspettavo. Mi sembra di aver capito che siano sorelle, o comunque imparentate in qualche modo, e confesso che mi ha fatto tanta tenerezza (soprattutto dato il contesto in cui si trovano) il loro legame; è anche vero che Calima è un tipo notoriamente espansivo, a giudicare dal modo in cui si comporta con Theodore, ma ho avuto l'impressione che entrambe tengano molto l'una all'altra. Considerato che una buona parte del concilio della Rosa dei Venti aspetta solo una scusa per saltarsi addosso (ne parleremo dopo), l'ho apprezzato un sacco. Ora, questa scena comporta anche un dialogo a quattro vie, che è perfetto per presentare squarci di più personaggi senza ricorrere alle loro autobiografie aggiornate. In questo caso non soltanto Anakena si mostra per la prima volta ma anche Evander. Quanto ad Ana -iniziamo subito con i soprannomi, ecco-, è ovvio che sia dello stesso stampo, almeno a grandissime linee, di Calima e Leviathan. Mi fa piacere osservare come tutti i personaggi rappresentino le qualità del proprio Clan in sfumature diversissime e ancora più interessanti sono le interazioni tra gli Indicibili e i vampiri. E' chiaro, ad esempio, che Evander non abbia avuto a che fare con i Nomadi quanto Theodore: difronte al loro modo di fare parecchio trasparente (a partire dall'abbraccio fino alle imprecazioni con l'Anziano), Theo non sembrava granché sorpreso mentre Mr Booker ha assunto un atteggiamento più che altro di osservazione clinica. E, d'altra parte, è ovvio che abbia anche lui la sua esperienza con i vampiri, a giudicare dall'incontro criptico che ha avuto con Atheneis. Da non dimenticare, la reazione di Anakena alla menzione del nome di Evander, che qualcosa di sicuro dovrà significare e che temo rimarrà un mistero da relegare ai prossimi capitoli. Come dicevo prima, di misteri e simbolismi ce ne sono davvero tanti in questo capitolo e purtroppo non ci sono abbastanza informazioni di fondo per capirne neanche mezzo. Poveri noi. La scena si chiude in modo naturale e simpatico, con Calima che si riconferma patrimonio nazionale dell'Unesco mentre augura "un colpo" al povero (e neanche tanto) Lisimaco. Insomma, gli Indicibili avranno un bel da fare per sventare eventuali guerre civili.
•E parlando di guerre civili, non possiamo che menzionare un'altra scena che ho apprezzato tantissimo. Ma quanti problemi daranno i Guerrieri? A pelle, dico molti. Seth mi aveva già incuriosito un po' dal suo trafiletto nel capitolo di selezione degli OC, ma ora sono decisamente interessato a saperne di più. Il suo rapporto di odio cordiale con Calipso è piuttosto credibile, oltre che in parte scontato, e mi chiedo se non siano già venuti alle mani in tempi andati, anche se la figlia di Dracula non mi sembra il tipo che si fa coinvolgere in risse da taverna. Tornando a Seth, personalmente comprendo e apprezzo la sua evidente misantropia e non posso che chiedermi cosa ci faccia alla Rosa dei Venti uno come lui, che non mi pare, almeno a primo acchito, interessato a rivedere vecchi amici o ad abbracciare qualcuno. D'altra parte, anche di lui si sa così poco che queste sono soltanto ipotesi di prima mano e c'è un'alta possibilità che io non abbia capito proprio niente di lui o che abbia i suoi personalissimi piani circa quest'intera situazione. Quali che siano le sue intenzioni, non c'è dubbio circa il fatto che sia parecchio impulsivo e trovo la similitudine con Dioniso tremendamente interessante. Un personaggio come lui, di primo acchito, potrebbe essere associato più facilmente ad Ares, se vogliamo rimanere nel campo della mitologia greca, o, come citato da voi stesse, ad Apollo. Ericripto invece è una delle divinità più controverse del pantheon greco, come dimostrato dall'opera Le Baccanti di Euripide, in quanto rappresenta un certo dualismo (che, tra le altre cose, abbiamo visto anche in questa scena) tra lo charm di una divinità del popolo e la follia lucidissima e spietata di un dio che è anche un imprenditore e passa dal fascino alla sociopatia in uno schiocco di dita. E mi pare che anche la divinità egizia Seth non fosse proprio uno zuccherino, sempre a patto che il nostro Seth abbia questo nome in onore suo. Comunque, questo è anche troppo per il primo capitolo. Siamo ancora al livello delle speculazioni e, se vogliamo mantenere questo passo, possiamo anche dire che Shogun si dimostra all'altezza del suo, di nome, in quanto -anche se più giovane di un paio di secoli- riesce a imporsi sul suo collega biondo prima che la situazione sfugga di mano a tutti. E poi c'è Nausicaa. Impacciata, timida, adorabile Nausicaa, che fa parte del Clan dei Guerrieri e ha cicatrici sospette sul corpo. A essere onesto, non me la sento di biasimare Seth per averla guardata un po' storto (anche se quel commento se lo poteva risparmiare) e mi chiedo se lei e Shogun si siano già conosciuti bene in passato o se si stia semplicemente affidando a lui perché è il Responsabile del Clan. Anche per i Guerrieri vale lo stesso discorso accennato prima per i Nomadi: pur avendo poco e niente in comune, tutti e tre sono spartani e di poche parole, a proprio modo a disagio nell'ambiente aristocratico dell'assemblea e, con ogni probabilità, desiderosi di tornarsene ognuno ai propri affari il prima possibile. Ma questa è soltanto una prima impressione e non escludo l'idea che siano anche loro pronti a creare drammi.
•A questo punto, già che abbiamo accennato ai drammi, non posso che chiamare in causa l'incontro tra Salem, che mi aveva colpito già dalla sua prima scena, e l'Anziano. Beh, che dire? Qualcuno dia a Lisimaco un "flirting for dummies" o un pugno in faccia. Prima di tutto, voglio un attimo esprimere il mio sconcerto nel rendermi conto che Lisimaco ci stava provando con Salem. Non chiedetemi perché. Ora che ci penso, mi rendo conto che non è così assurdo, ma all'inizio me l'ero figurato troppo preso nella sua comprensibilissima misantropia per certe cose. E invece no. Sconvolgimento a parte, questa scena, anche più delle altre, è tutta un unico simbolismo. Ci sono così tanti riferimenti a cose che il lettore medio (aka ME) non sa, che a tratti è addirittura difficile da leggere. Non che questo sia un difetto, eh. Assolutamente. E', anzi, un valore aggiunto. Il fatto che abbia dovuto rileggere certe battute più e più volte provando a trovarci un senso logico non fa che gettare una luce di mistero su tutta la faccenda e dare pieghe interessanti a due personaggi che, ingenuamente, credevo di aver compreso a grandi linee. Salem mi è sembrato, almeno all'inizio, l'archetipo prevedibile -ma non per questo spiacevole- dell'Innocente; la sua chiara introspezione e brillante fede verso l'umanità, il suo amore per lo stato di equilibrio (e penso che il nome Salem, che significa "pace", ne sia un riferimento) puntavano nella stessa direzione. Non è che ora io abbia cambiato idea, solo mi rendo conto che è più complesso di così. Mi ha fatto genuinamente tenerezza il fatto che, quando in precedenza ha incontrato l'Anziano, gli abbia chiesto del nodo di Gordio, delle avventure di Alessandro Magno e delle poleis elleniche. E' qualcosa che farei anch'io, in tutta onestà, se incontrassi un personaggio storico di questo calibro. D'altra parte, però, è anche ovvio che Lisimaco NON è una libreria ambulante in stile sedicesimo secolo e mi chiedo se in passato non abbia avuto le sue buone ragioni, molto al di fuori della bontà d'animo, per assecondarlo. Poi si mette in mezzo una certa Qamar (che, dalle mie basilari conoscenze di arabo, deduco essere una donna), a cui entrambi fanno riferimento come precedente "intralcio" tra loro. Mi fa strano identificarla come la sua ex, visto che sia Lisimaco che il trafiletto di Salem nella selezione indicano una sua tendenza omosessuale, ma non vedo alternative al momento. Poi c'è da dire che Salem non lo rifiuta apertamente, neanche nei pensieri, e sembra più deluso dai toni volgari della proposta che dalla proposta stessa, quindi forse c'è davvero un interesse reciproco ma Lisimaco ha sbagliato in toto l'approccio. O forse il rifiuto è implicito e Lisimaco sta approfittando della propria autorità per ottenere quel che vuole; il ché sarebbe disgustoso ma possibile. Infine, c'è da dire che la risposta di Salem è molto interessante, perché sembra che stia cercando di tenersi a freno, ma dal fare cosa? Non credo che, se non avesse un qualche potenziale offensivo degno di nota, penserebbe di mettersi contro l'Anziano. Sarebbe una cosa da matti, una cosa Guerrieri e non da Diplomatici, giusto? Giusto? Le mie teorie si fermano qui. Onestamente, non conosco bene nessuno dei due e non riesco a decifrare questa scena e mi sto un po' mangiando la testa. Mi sa che dovrò farci l'abitudine :/
Parlando invece di Leviathan, innanzitutto vi ringrazio per averlo accettato nella storia con un ritardo tanto clamoroso e sono contento di sapere che vi sia piaciuto nel complesso. Mi sono sentito un po' chiamato in causa quando avete accennato alle schede "moooolto, molto, molto lunghe" e spero proprio di non avervi causato troppi disagi. Ammetto che è da tanto, tanto tempo che non partecipo a un'interattiva e mi sono fatto un po' prendere da tutta la questione della storia dopo l'abbraccio (colpa di quel corso di latino medievale, non mia). Di conseguenza, comprenderei benissimo se qualche passaggio non vi fosse chiaro e vi invito caldamente a contattarmi per qualsiasi dubbio o perplessità; tra l'altro, la lunghezza stessa della scheda non esclude eventuali errori. Ad ogni modo, devo dire che nella sua scenetta di introduzione Levi si è comportato benissimo e l'ho trovato coerente a quel flusso di coscienza e morale kantiana che era la sezione "carattere" della sua scheda. Intravedo, colpa di entrambi, un rapporto burrascoso con Lisimaco, di cui neanche mi sorprendo tanto: in fondo sono inconciliabili sotto molti punti di vista, da quello comportamentale (ne parlerò meglio in privato, circa il rapporto con gli altri personaggi presentati) a quello ideologico. Ho la netta sensazione che entrerà in scena al momento sbagliato (che lui -in qualità di batman medievale- reputerà giustissimo) e farà tutt'altro che riequilibrare la situazione. Ma chissà. Devo dire che anche il trafiletto di presentazione è piuttosto consono. Ammirevole capacità di sintesi. Questo ve lo concedo di sicuro. A riguardo, non c'è altro da dire: nella sua prima scena, Leviathan è proprio come me lo sono immaginato e non dubito che continuerà a esserlo.
Per riassumere, direi che ora le mie preferenze vanno di certo a Ernest tra gli Eletti, Edmund negli Indicibili, Nausicaa e Salem tra i vampiri. Quanto agli altri nuovi personaggi, non mi sono fatto un'idea solida di loro, anche se più o meno mi rendo conto di chi sta simpatico e chi no a Levi. Calipso, che ora so essere figlia di Dracula, si mostra sempre più calcolata e attenta; è costantemente vigile e consapevole di ciò che la circonda e non è un caso che fosse vicino a Theo all'arrivo degli Eletti. Theodore, invece, si svela un po' di più come socialmente impacciato e molto più familiare ai vampiri di quanto mi aspettassi; le sue interazioni sono tra le più interessanti proprio perché si altalena tra la rigidità educazionale e una certa goffaggine. Atheneis, per mio disappunto e mia delizia, rimane un piacevolissimo mistero e uno dei miei personaggi preferiti in assoluto: è il suo essere criptica e contraddittoria a renderla tanto interessante. Per esempio, non posso fare a meno di citare in giudizio il modo in cui Aerlindel sottolinea il termine "amico" in riferimento al suo rapporto con Lisimaco e a come lei risponde che "non c'è scelta". E' un commento po' laconico, a dire il vero. Niente di grandiosamente esplicito. E tuttavia apre un mare di possibilità, soprattutto se associato all'incontro ambiguo tra i due nel prologo e alla loro evidente intimità. Ma evitiamo le conspiracy theories. Come dicevo prima, non voglio sbilanciarmi dal primo capitolo e ne ho già fatte più che abbastanza ahahah
Non posso che rinnovarvi i miei complimenti e sperare di risentirvi, presto o tardi che sia. Prometto che manderò in serata la risposta alle varie domande che avete presentato, con la promessa di non scrivere un altro saggio di sociologia, e vi auguro una buona giornata :))
il drago della montagna accanto
Smaug |