Recensioni per
These are the days of our lives (I giorni della nostra vita)
di Lella73
Grazie Lella73 per questa ff |
Carissima Lella, questa volta voglio iniziare il mio commento con la parola con cui solitamente lo chiudo: GRAZIE. Per tutte le emozioni che mi hai regalato con questa nuova splendida storia, che mi ha fatto battere il cuore come se avessi corso anch’io a perdifiato sulle spiagge della Normandia, o sotto la pioggia battente per cercare un riparo che non è mai abbastanza vicino. Grazie per avermi riportato le farfalle nello stomaco e quel subbuglio del cuore che conosce solo chi ama veramente per la prima volta. Grazie per ogni nuovo personaggio incontrato sulla strada che così sapientemente hai delineato per noi e sulla quale mi sono sentita condotta per mano. Grazie per l’ironica e spietata malignità con cui tu soltanto sai ritrarre Girodelle e tutte le sue manie di nobile vanesio incapace di cogliere il sentimento che unisce due anime destinate l’una all’altra sin dalla nascita. E grazie sempre per il grande amore ed il profondo rispetto che mostri verso Oscar e André e che è più che palpabile in ogni singola parola con cui ci parli di loro. Ho amato ogni riga di questo ultimo capitolo (fatico ad accettare che sia l’ultimo, davvero…), specialmente i piccoli dettagli in cui sei per me una vera maestra: la musica suonata nervosamente ed interrotta prima di concluderne l’esecuzione, le domande così rivelatrici di Oscar alla finestra (quante prime volte con André? Perché solo ed unicamente con lui potevano essere condivise!) – complimenti, a proposito, per aver recuperato la bellissima scena di lui che lava il cavallo, con i piedi nell’acqua, aggiungendo però il loro gioco di sguardi ed il sorriso di André in risposta. E poi quel punto particolare nell’ufficio di Oscar, dove lui si appoggia sempre mentre aspetta che lei concluda la sua giornata al comando della Guardia Reale, e che sembra improvvisamente così vuoto senza di lui, al punto da risaltare come se la cosa più importante di tutte fosse venuta a mancare. Per giungere poi ai ricordi del passato, così fondamentali da aprirle, anzi, spalancarle non solo gli occhi ma anche il cuore: lei che offre la sua vita per salvarlo dall’ingiusta punizione del sovrano, e le parole del prete sentite da bambina, sul significato più profondo del sacrificarsi per qualcun altro. Che modo meraviglioso di portare Oscar a prendere coscienza di quel sentimento che noi tutte vediamo in lei da sempre! E che tenerezza infinita lei che corre a casa con la smania di vederlo, infastidita dal contrattempo generato dagli ospiti del padre, che pure le offrono poi il pretesto per fare irruzione (!) nella camera di André, con quella scusa così ridicola di avere postato il rum! (mi permetto un’analogia che ho colto appartenendo alla tua stessa generazione: la protagonista di Dirty Dancing che giustifica la sua presenza ai balli “proibiti” con un laconico “Ho portato il cocomero”!). Il momento clou in cui Oscar e André finalmente si parlano, in cui cade il velo dietro cui lei ha cercato, fuggendo, di nascondere l’amore che lui le ha confessato, e che lei davvero pensava di non poter meritare, è così dolce che mi ha commossa, anche grazie a come hai saputo riproporre i dialoghi dell’anime adattandoli ad un contesto completamente diverso (e che bella la stessa posizione di Oscar sul petto di André, e la mano di lui a cingere la sua!!!). Cara Lella, che viaggio meraviglioso è stato il mio…il nostro! Non c’è nulla di quanto ho letto che non sia perfettamente plausibile pensando ai nostri beniamini. André audace? Ma chi non ricorda che nel manga addirittura arriva a rubarle un bacio ben prima della notte dello strappo? Il suo agire qui per me è perfettamente in linea con il suo personaggio, così come trovo straordinaria e al contempo naturale l’evoluzione dei sentimenti di Oscar e del suo comportamento, che lontano dalla reggia (e da certi drammatici eventi che invece accadono nell’anime) può concedersi di essere ben più morbido fino a recuperare parte di quella spensieratezza che l’ha sempre caratterizzata da bambina. Per tutte queste emozioni di nuovo GRAZIE, dal profondo del cuore: questa tua storia è come la pentola di monete alla fine dell’arcobaleno, il tesoro nascosto che solo pochi fortunati riescono a trovare. Io di certo lo custodirò gelosamente insieme alla più preziosa delle ricchezze: la tua amicizia. |
Trovo molto suggestivo il fatto che questa storia si chiuda con le parole che, nell'episodio 25, suonavano in bocca ad André così stranianti eppure così profondamente illuminanti. Proprio nel momento in cui, nella storia originale, gli equilibri stanno per saltare e la vicenda si avvia verso una china rovinosa, André vede tuttavia con chiarezza (e lo esplicita ad Oscar!) che la resa dei conti con la realtà dei fatti, con ciò che loro sono, l'uno per l'altra, è soltanto rimandato, perché ci sono cose che nessuno può impedire, per quanto si sforzi di farlo. |
Ed eccoci all’epilogo. Una storia bellissima ed emozionante. Come non notare i tanti riferimenti alle scene dell’anime che tu hai sapientemente riadattato alla tua storia! Sei riuscita ad integrale perfettamente in un contesto diverso e soprattutto a lieto fine. |
Carissima, |
Lella carissima, siamo alfine giunti alla fine di questo viaggio, non solo fisico quanto interiore, che ha visto protagonisti i Nostri due giovani alla ricerca e scoperta di se stessi. Durante il soggiorno alla villa normanna tante sono state le sensazioni che hanno sfiorato i loro cuori e altrettante le emozioni che sono state in grado di travolgerli: ma mentre uno era pronto, oramai da tempo, per affrontarle e viverle nella pienezza che aveva solo potuto sognare, l’altra ha avuto delle difficoltà, dovute alla sua educazione e al non pensare di potersi concedere di assaporare la felicità data un sentimento di amore e di appartenenza. Oscar, quando è in preda a perturbazioni di questo genere, che sconvolgono i suoi ritmi e mettono a nudo la sua anima, viene colta da un timore che pensa si possa smorzare solo con la fuga e, anche in questa occasione, l’ ha messa in atto, rientrando con l’intera comitiva a Palazzo Jarjayes, certa che, forse, all’interno di mura amiche, avrebbe potuto trovare quiete ai suoi turbamenti, avendo anche a disposizione del tempo per decidere come sarebbe stato meglio affrontare tutto quel tumulto che l’aveva avvolta. Appena rientrata, si era ritirata nei suoi alloggi, non volendo vedere nessuno e, soprattutto perché, così agendo, quasi nascondendosi ai più nell’intimità delle sue stanze, non avrebbe dovuto dare spiegazioni per le sue repentine decisioni, lasciando agli altri il fare congetture. Si era tuffata subito nel lavoro, senza perdere un attimo di tempo, al fine di avere la mente occupata in altri pensieri che avessero potuto distoglierla così da quello principale e quanto mai perturbante. Aveva voluto recarsi a Versailles sempre rigorosamente da sola per prendere un certo tipo di distanze, che, forse, è stato propedeutico al fatto di rendersi conto che quella solitudine avvertita era sempre più incombente e poco piacevole da vivere e che, presto o tardi, avrebbe chiesto conto. Nel frattempo André sembrava non essersi perso d’animo, forte del suo amore nei confronti di Oscar, si è predisposto ad attendere che anche lei fosse sulla sua lunghezza d’onda. E’ ammirevole André nella sua costanza e nella sua incrollabile fede che Oscar possa rendersi conto che la vita diventa veramente tale se la si può condividere con qualcuno che avverte lo stesso afflato, il quale conduce inevitabilmente a stare insieme, perché solo così ci si completa vicendevolmente. André non si è imposto, anche se questa ulteriore attesa ha scavato una profonda malinconia che si riverberava sull’intero suo essere e, una persona sensibile come Rosalie, se ne era prontamente accorta, comprendendo che fra i due giovani dovesse essere accaduto qualcosa di non ben definito, anche se nessuno dei due lo dava a vedere, mantenendo però un riserbo che non era quello solito, ma era più profondo e personale. |
Avevo letto come sai questa storia, ma è stato un piacere rileggerla. Se fosse stato così! Se oscar avesse aperto gli occhi prima ....❤️ |
"Se fuggire fosse la soluzione..." |
Cara Lella, se penso che il prossimo capitolo sarà l’ultimo, visto che ne hai annunciato 8, già sento la mancanza di questa storia. |
Carissima Lella73, che piega inaspettata hanno preso gli eventi in questo splendido capitolo! Avevamo lasciato un’Oscar che si stava avvicinando finalmente al suo André ed ora che lui finalmente trova la forza di dare un nome a questo forte sentimento, ecco che la paura di lasciarsi andare, di scoprirsi degna di questo amore, interrompe il suo cammino e la riporta bruscamente alla realtà. Sì…ma quale realtà? Quella che la vita le ha imposto? Che il padre ha plasmato per lei? Quella racchiusa in un’uniforme che pretende razionalità, obblighi, obbedienza, mentre silenziosamente schiaccia i bisogni della sua anima? Quanto deve far paura a chi non sembra aver conosciuto altro sin da bambina, scoprire che il cuore può chiedere, desiderare e addirittura essere pienamente corrisposto! Povera Oscar, mi fa un’infinita tenerezza e tu hai tratteggiato ogni sfumatura del suo dilemma interiore in modo così eccezionale da farmi vivere in prima persona le stesse emozioni. La fuga sembra al momento l’unica soluzione possibile, l’unico rifugio dinnanzi a qualcosa che è così grande da non poter essere contenuto in un cuore soltanto. Ed ecco allora l’altro cuore, che da sempre batte solo per lei, pronto a sfidare il destino pur sapendo che potrebbe perderla, che dando voce al suo sentire potrebbe essere respinto. Quanta pazienza questo splendido uomo che si è conquistato ogni tocco, ogni bacio con una fatica paragonabile solo a chi riesce a scalare una montagna! Grazie per averci regalato un André strepitoso che sa sempre cosa fare, sa sempre cosa non dire, sa sempre aspettare, e che – sono certa! – alla fine verrà giustamente premiato. Ho adorato anche in questo capitolo l’ennesimo splendido ricordo di un’infanzia condivisa, che li vede complici nel deridere il povero precettore dal nome così facile da storpiare, e che diventa un meraviglioso pretesto per portare Oscar, questa volta, a cercare il bacio di André, ad intrecciare la mano nella sua prima di farsi sfuggire la fatidica domanda… E quanto è stato bello leggere di Oscar che sente la sua mancanza mentre è in visita dalla sorella, al punto da correre a casa il prima possibile. Tanti piccoli gesti pieni di una tenerezza infinita, come lei che prima di partire lo rincorre per prendergli la mano, o che gli porta il pranzo mentre è impegnato nella riparazione del tetto. Così come ho trovato dolcissimo il gesto di Rosalie, che pur senza dire nulla, sfiora la mano di André alla locanda, conscia che qualcosa tra i due deve essere accaduto. Come sempre il tuo straordinario talento nel dare valore a tanti particolari, mi trascina in un mondo così vivo e reale da non poterlo più considerare un’opera di fantasia. Grazie davvero per ogni singola tappa di questo viaggio meraviglioso che vorrei non avesse mai fine. E grazie ogni giorno per la nostra amicizia, nata tra te righe di un racconto e destinata – quella sì! – a non avere mai fine. ❤ |
Che meraviglia questo capitolo, ricco di immagini che diventano autentiche visioni, inanellate l'una all'altra. La prima, nonché la più affascinante, ça va sans dire, è quella di André, in camicia con le maniche arrotolate e con addosso un paio di vecchi pantaloni (magari giusto quel filo troppo aderenti e sdruciti, eh?), intento nei lavori di riparazione del tetto. Mi viene giustappunto voglia di rimuovere alcune tegole, come quando, vedendo "C'era una volta Hollywood" di Quentin Tarantino, sono stata colta -insieme a migliaia di altre donzelle, ne convengo - dalla poderosa tentazione di estirpare la mia antenna TV, per vedere se magari arrivava un antennista come Brad Pitt a rimettermela in sesto! Scherzi a parte, che tenerezza questo André che tu delinei come giustamente stanco la sera, ma sempre capace di quell'attenzione nei confronti di Oscar che lo porta a rimettersi in ordine; e che tenerezza questa Oscar che, quasi ingannando se stessa sulle reali motivazioni del suo gesto, va sempre a portare personalmente il pasto ad André. E che delicatezza quella tua scelta lessicale a proposito dello sguardo di lui che resta "impigliato" negli occhi di lei, quasi che le sue lunghe ciglia fossero una sorta di rete da cui non è possibile liberarsi: Petrarca dovrebbe aggiornare il suo campionario di situazioni e immagini amorose! Ho adorato il modo in cui il ricordo delle birichinate d'infanzia ai danni del povero Monsieur Lachève alleggerisce il clima che si fa teso al momento del bacio, e la rivelazione dei sentimenti di André, in quel momento e in quella forma, mi sembrano estremamente credibili e plausibili, centrate sulla personalità e sul carattere di lui. Quanto alla reazione di Oscar, è proprio da lei! Turbata, e insieme orgogliosa, e consapevole di essere stata proprio lei, in fondo, a causare quella esplosione di sensualità. Grazie davvero per questo aggiornamento veramente ghiotto e bellissimo, come ghiotti e bellissimi sono i tuoi dolci. E, colpo di genio e tocco di classe, l'Armagnac, che adoro, e il cui sapore, per quanto ben noto anche a Oscar, doveva sembrare incredibilmente migliore attraverso la bocca di André. Bisous!!!!! A prestissimo, |
Mia cara Lella, è sempre piacevole e rilassante potersi immergere nella lettura di questo tuo racconto, che ci parla di vita, di quotidianità, di normalità, soprattutto per chi quella normalità forse non l’ha mai vissuta davvero e ora ne ha la piena opportunità. E’ un qualcosa che non deve essere sprecato, ogni minimo momento può rimandare delle sensazioni che, poi, solo con il tempo potranno essere riviste, e magari rivissute, provando ad esaminare le singole emozioni che lo hanno composto. |
E adesso comincia il percorso inverso fi oscar ,le prende la paura non capisce i sentimenti che prova pet André e non sa come elaborarli . Ti aspetto con i prossimi aggiornamenti , grazie |
Tanta tenerezza in questo capitolo in cui Oscar e André possono dimenticarsi dei loro ruoli e i sogni più arditi sembrano potersi realizzare. |
Bè, direi che questo capitolo inizia decisamente con il botto! Subito il primo approccio tra i nostri amati che vede Oscar, forse un po’ OOC, prendere inaspettatamente l’iniziativa e lasciarsi andare a una corsa liberatoria sulla spiaggia. Una spiaggia che sta diventando sempre più galeotta. Non ti nascondo che inizialmente ho pensato fosse un sogno e che Oscar si sarebbe svegliata provata dalle sensazioni e dal proprio inconscio. Invece è tutto vero e ora deve fare i conti con i sentimenti e la realtà che non sarà più quella di prima. |