Recensioni per
Lacerti
di Afaneia

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
21/10/23, ore 19:32
Cap. 9:

Questo capitolo mi ha fatto sputare una risata come una paperella di gomma schiacciata. Sa proprio di slice-of-life ma sono sposati da dieci anni e Revali ha deciso che deve torturare suo marito almeno due volte al giorno perché senza un po' di pepe al culo la vita è noiosa e ti si alza il colesterolo. Sono abbastanza sicura che si ritroverà un piatto di sole lische posizionate in modo da formare in un garbato "Vaffanculo" (in corsivo, pure, perché Link è un ragazzo talentuoso) prima di poter assaggiare la sua portata.
Ti ringrazio un sacco per avermi risollevato il morale, mi serviva proprio XD
Un abbraccio forte forte,
An13Uta

Recensore Veterano
21/10/23, ore 19:23
Cap. 4:

Sei onestamente una maestra nei dialoghi di questo genere, te lo devo dire. C'è una naturalezza davvero piacevole nel modo in cui li scrivi, dalla battuta di Revali sull'appendere Link a testa in giù se il suo posto a sedere attuale è troppo sicuro per i suoi gusti, alle pause, al modo in cui il discorso cade e viene ripreso.
Pensando a una "ora blu" io penso a quello che chiamo "il cielo delle 5", che mi è capitato di vedere durante alcune mattine presto particolarmente calde di alcune estati e mi ha assolutamente stregato. Rivedo in Link la mia stessa reazione, la stessa sensazione di onesta ammirazione e ammaliamento, lo stesso modo di perdersi in quel colore bellissimo al punto di percepire solo vagamente tutto ciò che ti circonda, l'assoluto focus su questo singolo momento ignorando tutto il resto, il sonno, i problemi, il caldo, il freddo.
La nostalgia di Revali che fai presagire appena, l'insolita apertura di uno spiraglio sulle sue tradizioni e quindi la sua vita privata, il fatto che sebbene voli ogni giorno della sua vita non avesse più dedicato tanto tempo a guardarsi intorno... Non ho le parole per spiegare come mi fa sentire. Somiglia ad un peso sul cuore, ma non negativo: prima se lo portava dietro solo lui, e ora gli ho alleggerito il carico. Un sentimento empatico.
Un abbraccione,
An13Uta

Recensore Veterano
21/10/23, ore 19:02

Ti posso assicurare che fai benissimo ad essere soddisfatta di questo capitolo, perché è veramente una bellezza.
Vappesca non appare molto nelle fanfiction da quanto io ne sappia - anche magari un po' giustamente, visto che questo povero villaggio lo hanno piazzato abbastanza in culo ai lupi e nonostante sia molto carino e visivamente distinto risulta magari un pochino scarno a differenza magari di Finterra (in BotW; in TotK il finale della sua quest mi ha messo un disagio pazzesco addosso onestamente, e non mi sento un granché di rivisitarlo). Ne hai caratterizzato la vita molto bene nonostante non ti ci sia soffermata molto: è gente molto cortese e ospitale, ma anche spaventata per le poche informazioni che gli arrivano a causa della loro posizione.
La descrizione di come Link si sveste, togliendosi di dosso non solo i vestiti ma anche la guerra - riprendendola poi dopo, quando pensa a quando dovrà tornare al villaggio e quindi alla guerra e alla morte, come se i tre fossero la stessa cosa sebbene Vappesca sia così lontano e pacifico - è veramente bella. Amo anche le minuzie che aggiungi man mano che si immerge, entrando nel riflesso della luna e diventando scuro come la notte, con i capelli che prima fluttuano intorno a lui e poi si avviluppano attorno alla sua gola come per strangolarlo, e poi la sua completa indifferenza al proprio corpo: il modo in cui lo razionalizza come passeggero, non suo, solo perché strappato al contesto bellico in cui è stato praticamente cresciuto e legato indissolubilmente ad un momento così effimero che non vale nemmeno la pena di sentirsi in imbarazzo, perché non si ripresenterà mai più.
Sembra quasi che Link e Revali abbiano una conversazione di nulla in quel lunghissimo sguardo che non interrompono neanche quando il primo esce completamente dall'acqua. Come se stessero comunicando telepaticamente in due lingue completamente diverse, ma si ascoltano lo stesso perché vogliono almeno provare, a capirsi così, anche se non sanno neanche da dove cominciare. Il loro dialogo parlato ha un'aria quasi... Onirica? Tra le parole aleggia un'atmosfera strana, un tentativo di trattenersi dal dire qualcosa, come se anche adesso che si possono comprendere e vogliono farsi comprendere ci fosse quell'ultima barriera che li blocca nonostante tentino di oltrepassarla. Si capiscono, ma il lettore è lasciato fuori da ciò che si stanno veramente dicendo. Ne ha solo una pallida certezza con l'ultima frase di Revali.
Veramente un capitolo bellissimo. Mi sembra diventare migliore ogni volta che lo rileggo.
Un mega abbraccio,
An13Uta

Recensore Veterano
16/10/23, ore 10:42

"Poiché non tollera d’essere ignorato, Revali mantiene la disapprovazione, ma abbandona il silenzio." Questa frase è così perfetta nello spiegare come funziona Revali che continuo a sghignazzare tutte le volte che la leggo. Lo amo. Devo assolutamente tirargli qualcosa in testa. Tipo un sasso, o magari un calcio rotante.
Questo tipo di interazioni tra di loro - Link che prende una decisione idiota e Revali lo riprende per questo - sono generalmente molto piacevoli da leggere: mostrano due lati di questi casi persi che non appaiono un granché nei flashback del gioco, l'impulsività anche pericolosa del primo e la cautela del secondo nonostante la sua tracotanza. L'aggiunta del loro imbarazzo alla soluzione che si rivela essere la migliore al momento, secondo me, mette in risalto anche il fatto che nonostante tutto sono comunque ancora giovani e goffi in situazioni che necessitano anche l'ombra di una vaga intimità. Dopotutto sono guerrieri probabilmente da quando erano bambini, non avranno proprio goduto di molti momenti simili, di tenerezza spassionata: è naturale che finiscano per sentirsi così.
Un abbraccio,
An13Uta

Recensore Veterano
16/10/23, ore 10:22
Cap. 1:

Mi devo strangolare, continuo a ripetermi di recensire questa fic e poi me ne dimentico completamente, scusa!
Come inizio questo capitolo è davvero bellino - c'è una calma serafica che aleggia tra loro, proprio quella di una mattina d'inverno in cui non hai impegni e puoi stare al caldo sotto il piumino a sonnecchiare in un vago dormiveglia... Il Borgo dei Rito in generale da' quell'impressione di confortevolezza, di sicurezza, di calore nonostante sia in mezzo al freddo becco di Hebra e non ci sia un muro neanche a pagarlo. E' davvero una storia che ti scalda la pancia come una tazza di tè.
Un abbraccio,
An13Uta