Recensioni per
Il colore che inseguivo
di l_s

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
22/11/11, ore 16:34

Complimenti è davvero bellissima!
A me piace molto, soprattutto per i riferimenti che hai fatto.
E' davvero ben fatta!
Continua ad aggiornare!
Un bacio, Ree.

Recensore Veterano
21/08/11, ore 01:36

Ti porgo una virtuale seppure inutilissima ed inadeguata spalla virtuale su cui piangere il dolore di questa incompensabile perdita. Il gesto più utile sarebbe stato probabilmente una silente presenza, ma questo mezzo non lo permette. Struggente e disperata...
Non posso comprendere ma ugualmente mi prostro innanzi al tuo dolore.

Recensore Junior
19/07/11, ore 23:12

Avessi taciuto questa tua splendida creazione, la tua Raccolta sarebbe stata incompleta. Non lo dico con leggerezza, ma con una certa consapevolezza interiore che sento mia, quanto -sicuramente- anche tua.
Eppure, "Il Paradiso degli Sciocchi" mi pare così TUO, così personale ed introspettivo che quasi mi vergogno di leggerlo, come se potessi scoprire più del dovuto.
Il "groviglio che parte dalla mente" è sicuramente ciò che ti consente di Essere. L'insostenibile peso dei sentimenti ti divora, ma tu SEI ancora, e scrivi con indescrivibile bellezza perfino della putrefazione più indicibile: quella interiore.
Ogni tua poesia mi incute un sottile senso di soggezione che mi pesa così tanto ... pesa perfino sulle dita, che nel timore di sbagliare e di non essere all'altezza evitano di scrivere qualsiasi cosa.
-In-comprensibile esistenza fugace.
Grazie infinite per aver condiviso questa Tua con tutti noi.

Cecilia

Recensore Junior
14/07/11, ore 11:14

Comincio con il dire che questo tuo componimento mi ha davvero affascinato. Dai tuoi versi si percepisce un senso di turbamento e smarrimento, quasi la realtà fosse un ghiribizzo dell'utopia che quasi spesso cagiona nell'animo una sensazione di vuoto. Dalla terza strofa si comprende che 'il paradiso degli sciocchi' altro non è che una chimera, un ideologia che è stata generata dal groviglio della mente umana: un groviglio che non ha mai né capo né coda.

Complimenti Sentiti.

Cordiali Saluti.

AH

Recensore Master
12/06/11, ore 20:31

L'avevo mancata e me ne pento, perchè hai dato una definizione praticamente perfetta di quella che è l'ispirazione che ci coglie per scrivere: commozione fertile.
E' un'ottima definizione, ma, nel complesso, non è che la poesia mi colpisca più di tanto. La trovo troppo complessa, nel senso che tiri in ballo soggetti più disparati e li metti tutti insieme in questi versi, ma l'effetto non è quello tuo solito.
Vado a leggere e a commentare la prossima.

Recensore Veterano
01/06/11, ore 01:29

Percepisco rancore, ma un rancore dato da una ferita profonda.
Magari sbaglio, ma l'ho avvertito dentro.
La potenza espressiva dei tuoi componimenti mi lascia sempre spiazzata, come a corto di parole, troppo presa nella contemplazione del turbinio di sensazioni che mi suscita.
Salgono dirette dalla pancia, si amplificano e raggiungono la gola.
Sei quella che taglia, e le tue parole fendenti mi hanno raggiunta e colpita in pieno.
"Povera" colei che è incappata nel tuo odio, anche se devo ammettere di avere una predilezione per coloro che sono in grado di essere in contatto con i propri sentimenti negativi sino a questo punto.
Denotano buona conoscenza di sè e grandi capacità introspettive.
Sapevo che avrei trovato fra i tuoi scritti una nuova perla degna di nota.

Recensore Veterano
08/04/11, ore 19:15

...ed io sono un'idiota.
Per vari motivi, sostanzialmente, ma in primis perchè ho trascurato questa tua raccolta non dedicandole l'attenzione che merita.
Non mi sono nemmeno accorta della tua dolcissima dedica, la prima che mi sia mai stata fatta: grazie di cuore.
Grazie sia per il gesto in sè, sia perchè, inconsciamente non potevi dedicarmi componimento più calzante.
Forse anche a causa della grande risonanza che hanno avuto queste tue parole nella mia mente, probabilmente hanno acquisito ai miei occhi un significato differente dai tuoi intenti.
Al mio orecchio hanno parlato di una casa che soffoca, dai muri grigi, gli affetti bloccati, priva d'aria come d'amore.
Cuori fragili e desiderosi di dare, ma incapaci di sopportare l'intensità dei sentimenti.
L'immagine della culla è veramente straziante. Squallida la casa...
L'ho caricata di significati piuttosto personali, ma l'angoscia che mi suscita è più che autentica e la tua bravura come sempre indiscussa.
Sei la mia preferita, c'è poco da dire... è squallido a dirsi, ma comprerei un libro di tuoi compinimenti, da leggere e rileggere nei momenti bui.
Le ho lette tutte e che dire...m'inchino.
Non ti conosco, ma devi essere una persona preziosa, complessa e affascinante.
Grazie per le intense emozioni.

Recensore Master
31/01/11, ore 16:09
Cap. 3:

Non saprei dare un nome a questa sensazione di cui tu parli, ma mi sembra estremamente familiare.
Magari mi sbaglio, magari è solo tua, magari è un'esperienza che io ancora non ho affrontato, ma "Con vapori fluttuori bolliva la pelle fino a - putrefarsi?" è un verso che mi ricorda sensazioni già provate. Forti, sensazioni incredibilmente forti. Talmente forti da sopraffarti e da lasciare di te solo uno sbiadito ricordo, lontano, annebbiato dalla testa, che punge.
Sì, sono convinta di capire quello di cui tu parli. E vorrei dire di più, ma non trovo le parole (neanche per scrivere quella lettera, al momento).
A presto, spero molto presto.

Recensore Master
16/12/10, ore 18:05

Fantastica. Sul serio.
Adoro quelle "e" lasciate in sospeso, come un singhiozzo soffocato, come un sospiro, come un'attesa che non finisce mai, come un colpo al cuore, come la mancanza di un battito, come un mal di testa improvviso. Come qualcosa che colpisce e lascia il segno. E questo è anche quello che è capace di fare questa poesia. Colpisce e lascia il segno.
Una casa per il dolore.
Già solo quest'idea è fantastica. Una casa dove prendersi cura del proprio dolore, dove cullarlo e cibarlo, dove crescerlo e dove vederlo maturare. Dove coltivarlo e dedicarsi solamente a lui. Che poi i muri siano lisci, lisci e grigi e spalancati su un vuoto che non lascia spazio, non fa che iniziare la poesia con una bellissima prima strofa, affannata, ma piena, piena di tutto. E poi quel cuore monotono. Monotono. Aggettivo azzaccatissimo, trovo. Aggettivo perfetto.
Brava. Ancora una volta, come tutte le volte.
Non deludi mai.
Alla prossima.

Recensore Master
16/12/10, ore 17:56

Che bella Lù.
Te l'ho già detto in separata sede, però è bello commentare e poi devo arrivare alle fatidiche 500 recensioni (me ne mancano solo 6!).
Ad ogni modo, arriviamo a parlare di questa poesia. Si vede che sei maturata. Si vede che stai prendendo sempre più confidenza con la penna. Si vede che il tuo rapporto con lei è più d'intesa e, quest'intesa, si sente. Si sente nei veloci elenchi che fai di sensazioni e di osservazioni, senza cadere nel banale, nel già detto, già sentito, già scritto, già tutto. Rimani lì, sul filo, a parlare di cose di cui tutti parlano, in maniera nuova, in maniera più matura appunto.
Questa poesia ha il ritmo a la forma di un pensiero che scivola e s'insinua nella mente.
Ha, allo stesso tempo, tutte le caratteristiche delle idee e delle immagini che si infiltrano veloci nella mente di un osservatore attento.
E poi le tue parole, Lù!
Che sono le tue, solo tue, unicamente tue. Io non smetterò mai di dirti quanto mi piace il tuo modo di cucirle assieme e di far loro assumere un senso nuovo e perfetto. Da questa storia nascono immagini, fuoriescono immagini. Ed è una capacità unica, quella di creare immagini diverse per ogni lettore.
Per cui, come sempre, complimenti.
Vado a commentare la prossima poesia, che ho letto di volata ieri sera e che mi è piaciuta tantissimo.

Recensore Veterano
22/11/10, ore 02:12

Particolarissimo ed innovativo.
Mi hai sinceramente colpita.
Questo tuo modo di impostare i versi, spezzandoli, frammentandone il significato ed al contempo legando ogni verso con il precedente ed il successivo.
La stuttura stessa del componimento, queste forme quasi geometriche...affascinanti.
Il contenuto poi mi cattura: parla di fragilità, di pallore, incarnato di porcellana incrinata, bambole tossiche, irrealtà...tutto è profondamente sbagliato, disarminico e corrotto.
Lo adoro.
Amo le sinistre incongruenze, adoro la crepa che si insinua ed incrina in modo subdolo tutto ciò che è perfetto, la corruzione di ciò che è immacolato.
Questa poesia è dark nell'animo.
Respiro a pieni polmoni.
Mi piace da morire.