Recensioni per
Human - emozioni
di alicerovai
Beh, che dire.... |
Be', che dire? Inizialmente mi aveva lasciato perplesso, dato che il nome Paperone esiste veramente ( vedi qui :P ) Però devo dire che nel complesso la FanFiction è molto buona, se non ottima! :) È coinvolgente, e il finale mi ha commosso non poco. Mi ricordo che sul PaperSera avevo dato un commento un po' negativo dopo una lettura superficiale, e inoltre la FF era ancora incompleta: mi scuso per questo. Ora posso senz'altro affermare che è una delle migliori che io abbia mai letto! ^^ |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
come promesso,mi sono presa una mattinata intera per leggere il tuo lavoro ed ora sono pronta a dirti cosa ne penso,ho preferito leggerla tutta per farti una recensione completa direttamente. =) Dunque...è scritta veramente in modo corretto e non ho notato errori di nessun genere. |
Bel capitolo, così gioioso e rasserenante. Ancora una volta, mi sono piaciuti soprattutto i pensieri di Donald che parla con Dio, e il finale magistralmente chiuso da Elvira. Complimenti per il bel lavoro e per l'originalità dell'idea che ne sta alla base. |
Bel capitolo. Quelle che mi sono piaciute di più sono state le riflessioni di Donald, credo che in quella situazione anch'io mi sarei trovato a pensare qualcosa di simile. |
Ciao, |
Ciao Spheater, anche il secondo capitolo mantiene le promesse del primo. L'ansia e la tristezza che entrano dentro, rendendo vano il tentativo di esorcizzarle con lo shopping; l'inedita gentilezza di Scrooge, che sembra ispirata dal timore che sia stato il loro ultimo incontro della loro esistenza... Mi ricorda un po' un vecchissimo romanzo, L'ultima spiaggia, che racconta dell'attesa rassegnata ad una fine ineluttabile. |
Ciao, |
Carissima, eccomi qui, come promesso, a commentare questo tuo capolavoro. Il termine non è retorico, perché questa storia mi ha dato veramente tanto. Durante l’infanzia e l’adolescenza (ho 45 anni…) ero un assoluto cultore dei fumetti Disney, specialmente quelli "italiani" (sceneggiati e/o disegnati dai vari Martina, Scarpa, Cavazzano, De Vita e i tantissimi altri che mi scuso di non nominare). Non erano solo le storie "lunghe" a deliziarmi, ma anche (o soprattutto) quelle "corte", pubblicate su "Topolino" e "Almanacco Topolino", dove allora erano ben più valide delle attuali! Ti preciso (ma forse l’avevi già capito da sola) che dei due mondi paralleli - quello dei "paperi" e quello dei "topi" - ho sempre preferito il primo, specialmente per le storie lunghe (quelle ambientate a Topolinia erano quasi sempre dei "gialli", che non amo in particolare modo). Le storie corte ambientate a Paperopoli erano invece deliziose "sit-com" che mettevano a nudo i problemi quotidiani come i debiti di Paperino, il suo "combattivo" rapporto con la fidanzata, il conflitto generazionale coi tre nipotini, eccetera. Tu hai squisitamente approfondito questi argomenti focalizzando inoltre lo scenario introspettivo dei personaggi, che si confrontano con le loro debolezze, mettendo in luce tutti gli aspetti che i sceneggiatori disneyani hanno da sempre lasciato tra le righe (o sotto il tappeto): la storia d’amore fra Paperone e Doretta Doremì, l’inevitabile triangolo con l’intraprendente Brigitta, l’ambiguo sentimento di Amelia verso il suo sempiterno avversario paperopolese, l’ufficiale disprezzo e il celato rispetto fra il "vecchio cilindro" e il suo concorrente "bombettato", la devozione di Battista per il suo "principale", l'invisibile solitudine di Gastone, l’affetto maternalistico di Nonna Papera. Tutte questioni che, quando ho avuto l’età giusta per comprendere appieno, la qualità delle storie disneyane s’era già piuttosto abbassata, tanto che il mio orizzonte era diventato quello dei manga, dove appunto si affrontavano i medesimi temi "maturi": "Maison Ikkoku" (la lotta per la vita), "Kimagure Orange Road" (i triangoli amorosi), "Cat’s Eye" (la doppia personalità), "Kodomo no Omocha" (i rapporti coi genitori). Ho spesso immaginato una Terra "parallela", popolata dai miei beniamini dei "manga" e dei "comics", con l’immenso Oceano Pacifico che separava (od univa?) il Giappone di Nerima e Tomobiki dalla Calidornia di Paperopoli e Topolinia. C’era una vecchia storia con una petroliera (la "Bella Georgia") che salpava da Paperopoli alla volta del Giappone, dove in realtà non sarebbe mai arrivata, perché fatta autoaffondare da Paperone allo scopo di ingannare il suo “nemico” Rockerduck, che aveva dovuto obbligatoriamente assicurarla per una somma ingente. La trama non c’entra nulla, ma ho fantasticato sull’arrivo di quella nave nel paese del Sol Levante, dove Paperone, Paperino e Qui, Quo, Qua avrebbero incontrato i personaggi dei miei manga preferiti (nella fattispecie pensavo ai personaggi della famiglia Tendo/Saotome, non so bene perché): un singolare "cross-over", malauguratamente vanificato dal finto naufragio della "Bella Georgia", al largo della costa calidorniana. Personali stramberie a parte, tu hai comunque saputo dimostrare efficacemente che gli eroi dell’universo disneyano non sono secondi a nessuno come protagonisti di storie "profonde" e di questo te ne sarò sempre grato. I miei più sinceri e affettuosi complimenti! |
Mi ero già imbattuta in questa storia qualche tempo, fa ma |
Una storia davvero molto bella. E con un bell'insegnamento morale, oserei aggiungere. |
Degno Epilogo di questa bellissima storia. |
CIAO! ^-^ |
"Formidabile" è solo un misero eufemismo! Mi riservo un più degno commmento dopo l'ultimo capitolo. |