Capitolo I: Rendez-vous at Midnight
Era una notte buia e tempestosa, di quelle in cui è meglio starsene rintanati al calduccio sotto le coperte e, nel caso il sonno tardi ad arrivare, fantasticare un po’ ad occhi aperti. Questo
era ciò che una persona normale avrebbe fatto ma, sfortunatamente per lui,
il destino ancora una volta gli aveva giocato un brutto tiro, come del
resto faceva da quando aveva aperto per la prima volta gli occhi al
mondo…Quante volte aveva cercato di ribellarvisi, peggiorando solo la
situazione… «Basta!» urlò una flebile voce
nella sua mente, fioca e lontana; «Il passato è passato, non puoi
continuare a tormentarti in eterno!»
aggiunse
ancora. «Sì,
ma come posso pretendere di scordare ciò che è accaduto…ciò che io ho
fatto…» “Ci
sei o dormi?!” Il
ragazzo sobbalzò, non rovesciando per poco il tripode su cui stava
seduto. Davanti
a lui, un giovane sulla ventina, dai lunghi capelli semi mossi, blu mare
alla pari degli occhi, lo squadrò da capo a piedi con un
ghigno. “Ah,
sei tu, Milo” rispose semplicemente il ragazzo, tornando a fissare un
punto non meglio precisato del pavimento. “Siamo
loquaci, stanotte” lo punzecchiò l’altro, con una buona dose di
sarcasmo. La
scena, che sarebbe apparsa bizzarra ai più, vedeva questi due ventenni
intenti a conversare nel cuore della notte, in uno dei tanti corridoi di
marmi e colonne, illuminato da una fila di torce, di quello che
simboleggiava per eccellenza l’arte classica greca: il celeberrimo templio
di Atena Parthenos, ad Atene. Ciò
che molti ignoravano, era che quei due giovani, rivestiti da splendenti
armature d’oro, fossero in realtà due dei paladini al servizio di colei
che, dai tempi del mito, era atta a difendere il mondo: erano cavalieri di
Atena, la dea guerriera della sapienza e della giustizia; anzi, a
giudicare dall’accuratezza con cui erano forgiati i due cloth, dovevano
appartenere alla cerchia più alta dei prescelti, i Gold
Saint. I
dodici cavalieri d’oro, sin dai tempi antichi, traevano la loro immane
forza dalle dodici costellazioni maggiori dello zodiaco, tuttavia, dopo
l’ultima guerra sacra, soltanto sette di essi erano ancora vivi, non
perché sopravvissuti, bensì resuscitati dopo il loro sacrificio per
abbattere le porte del regno di Hades. Questo era ciò che la loro dea
protettrice era riuscita a patteggiare, dopo la sconfitta del sovrano
dell’Oltretomba, con il padre, il sommo Zeus Olimpio: la vita di tutti i
saint che non fossero già deceduti una volta, prima che il re dei Morti li
riportasse in vita, per attuare uno dei suoi malvagi
piani. Erano
passati solo quattro mesi da allora… «E
c’è da dire che, al ripensare a ciò che ero prima, fatico ancora a credere
che quello che sta seduto qui, rivestito da questa nobile armatura, sia
proprio io…» “Allora
, ma mi stai ascoltando o no?!” Il ragazzo rimase assorto nei suoi pensieri ancora qualche istante, per poi ridestarsi di colpo. Quindi,
sollevò la testa, fissò il compagno d’armi, e con voce pacata chiese:”No,
scusa, non ti stavo seguendo…hai detto qualcosa?” Milo
s’arrabbiò:”Prendi pure in giro?Guarda che
t’ammazzo!” Il
ventenne ridacchiò, chiudendo gli occhi. “Mi
ammazzi?Carina come minaccia…In confronto, le prigioni di Sunion mi
parranno una pacchia…” riaprì gli occhi, e per un istante essi
dardeggiarono, fiamma scarlatte, uniche testimoni di quel ricordo
doloroso. “Insopportabile,
e pure nostalgico!Guarda che se continui a rimproverarti per le tue
azioni, finirai coll’autodistruggerti!In ogni caso, fa come ti pare, ma
ascoltami!Prima ho parlato con Shaka, a quanto pare ci sono dei nuovi
casini…insomma, credo che la pacchia sia finita!Altrimenti che senso
avrebbe convocarci così, su due piedi, nel cuore della notte…”bortottò
Milo quasi tra sè e sè, sfilandosi l’elmo e scostandosi i capelli dagli
occhi. L’altro
cavaliere fece spallucce:”Sinceramente, è meglio così: odio stare fermo in
un posto troppo a lungo, e il Santuario iniziava a stancarmi…questo
Chrisos Synagein(*da Cav.dello Zodiaco G=adunata dei Gold Saint in casi di
pericolo) giunge perfetto a smuovere la situazione” «Tsk!Parli così perché sei
cavaliere d’oro da poco!»
avrebbe voluto replicargli Milo,
ma fu interrotto da un rumore di passi affrettati. “Ecco
dove eravate finiti!Ma il concetto di puntualità lo avete oppure no?Se è
così, compratevi un orologio!” La
voce seccata di un terzo cavaliere li investì in pieno. Un ragazzo, loro
coetaneo, apparve sulla soglia del corridoio: aveva capelli castani,
corti, e occhi di un indefinito verde-blu; lo sguardo, fiero e deciso, era
incorniciato dall’elmo del gold cloth che indossava. “Aiolia
di Leo…è ben strano udire da te prediche sulla puntualità!” sghignazzò
Milo, prima di essere messo a tacere da un’occhiataccia del nuovo
venuto. “Fa
a meno del sarcasmo per una volta, Scorpio! Lady Saori ci ha convocati con
urgenza non certo per udire le tue idiozie!” “Simpatico
come sempre, stupido di un gatto!” “Fingo
di non sentire, ma sta pur certo che questa la metto in conto tra i pugni
che devo rifilarti al prossimo allenamento!” “Sì,
sì, come al solito…uha, che sonno…-Milo sbadigliò-Allora, si può sapere
dove sono gli altri, se c’è così tanta urgenza?” Aiolia
lo guardò truce:”Cretino, mancate solo voi due! È quasi l’una, il
rendez-vous era a mezzanotte!” Prima
che Scorpio potesso rispondergli, l’altro cavaliere intervenne:”Veramente
a noi Milock ha detto all’una…” “Milock
sta invecchiando, non riesce a tenere a mente nulla!In ogni caso,
incomprensioni sull’orario a parte, direi che è il caso che vi muoviate!Mi
hanno mandato apposta a cercarvi, Atena ha bisogno di tutto l’aiuto
possibile!”sbottò Aiolia. “Ma
si può sapere che diamine è successo?C’è qualche altro imbecille con la
brillante idea di conquistare il mondo?Sarebbe solo il terzo o quarto
sulla lista…”ribattè Milo esasperato. “Dipende
da chi includi nella lista…” gli fece eco l’altro guerriero, con tono
ironico. “Appunto,
infatti…” Scorpio tacque: solo allora si rese conto di ciò che aveva
appena proferito. “Cretino…”sentenziò
Aiolia, scuotendo il capo. “Ah…scusa…” Il
ragazzo scosse la testa:”E di che ti scusi?è stato così, no?Ormai sono
rassegnato a confrontarmi con la verità…” il suo tono era
amaro. Aiolia
gli mise una mano sulla spalla:”Il passato è passato: Atena si fida di te,
e noi pure!” “Amico,
te l’ho detto, smettila di autodeprimerti!E adesso andiamo, o finisce che
davvero questo rendez-vous inizia all’alba!”. S’incamminarono
lungo il corridoio, in silenzio, giungendo dinanzi ad un alto portale,
finemente intarsiato, che introduceva alla Sala del
Trono. Milo
e Aiolia entrarono, mentre il terzo cavaliere indugiò un istante sulla
soglia, pensando che quello era il primo Chrisos Synagein a cui
partecipava, da quando era stato nominato cavaliere d’oro. Il suo riflesso
lo fissò di rimando dalla doppia fila di specchi che ornava le pareti
della sala. Un giovane dai capelli color del cielo al crepuscolo, due
occhi profondi come laghi, che celavano un doloroso passato, fece la sua
comparsa sulla superficie argentea, splendente di luce nella sua fulgente
armatura dorata. Fuori, la tempesta era finita, e il cielo andava man mano
rasserenandosi; in cuor suo, si disse che prima o poi, anche la sua anima
avrebbe trovato la felicità, pur dovendo convivere con quel passato
incancellabile. «Il
tempo risanerà le ferite che hanno straziato il mio cuore…ho chiesto
perdono per ciò che ho fatto, e sono pronto a ridomandarlo…Ora ho uno
scopo nella vita, un dovere da rispettare: vedrai Saga, fratello mio, non
ti sarò meno come cavaliere» Lo
specchio riflettè il sorriso d’incoraggiamento che per un attimo increspò
le labbra del giovane, prima che la sua immagine scomparisse in uno
scintillio dorato, mentre il ragazzo avanzava a passo sicuro verso il
centro della sala, verso il gruppetto dei suoi compagni Gold Saint, già
inginocchiati ai piedi di una fanciulla vestita con un abito candito,
reggente lo scettro di Nike, la Vittoria: Saori Kido, incarnazione terrena
di Atena. “Perdonate il ritardo, milady. Kanon di Gemini è qui al vostro servizio” disse il cavaliere d’oro, inchinandosi alla pari degli altri paladini della dea.
Fine primo capitolo! Allora, che vi sembra?D'accordo, già mi pare di sentire la voce del mio migliore amico, Alcor-Kun (il mio gemellino buono) che mi dirà:"Eh, lo sapevo io, che se ti mettevi a scrivere una fiction su Saint Seiya, quale personaggio non saresti andata a ripescare, se non un cattivo??" Be, a tutto voi che leggerete(grazie), e magari avrete anche voglia di lasciarmi un commentuccio(1000 grazie!!), vi dico da subito che mi sono innamorata di qst personaggio da qnd lo vidi x la prima volta a 10 anni, ed è da qst mitica serie che è nata la mia passione x i manga. Comunque, in qst storia, post-guerra sacra, Kanon sarà tendenzialmente buono... Dico tendenzialmente, xkè leggerete poi cosa non gli combino...muahaha A presto! Mizar89
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