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Autore: _Sihaya    01/12/2006    11 recensioni
Immaginate che Hiroyuki Takei non abbia mai disegnato “Funbari no Uta”…
Immaginate che Yoh e gli altri non siano riusciti a sconfiggere Hao nel continente di Mu…
Immaginate che durante gli scontri nei Plant non solo Faust, ma anche Lyserg, Chocolove e Iron Maiden Jeanne abbiano perso la vita…
Ora fate trascorrere cinque anni di tregua in cui ci si prepara per un nuovo scontro e…
Beh, non vi resta che cominciare a leggere!!
“Shaman King”: il mio finale.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Horo Horo, Nuovo personaggio, Yoh Asakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il burattinaio

Il burattinaio

By Sihaya10

 

* * *

 

Premessa (da leggere per capire la storia!): la fic è una “A.U.” perché è ambientata cinque anni dopo il torneo. Ed è una “What if…?”: siccome la conclusione (se si può considerare tale) del manga mi ha fatto letteralmente schifo, ho cambiato il finale e ho pensato a come sarebbero poi proseguiti gli eventi.

Ho stravolto un po’ tutto: la trama, i poteri dei personaggi, l’ambientazione… spero non troppo il loro carattere.

Ho immaginato che Hao vincesse il torneo divenendo Shaman King e che da quel momento trascorressero cinque anni in cui ha regnato incontrastato; che Yoh&Co abbiano tentato invano più volte di contrastarlo e che in questi scontri qualcuno abbia perduto la vita. Più precisamente il gruppo di Yoh sarà composto da Horohoro, Ryu e Ren (…in effetti l’ho sfoltito un pochino…-_-”)

Ci sarà qualche flashback, ma non descriverò quasi nulla di questi eventi passati, li introduco nella premessa perché per seguire la storia dovete almeno sapere che li ho immaginati.

Un’ultima cosa: Opacho sarà considerata una bambina, come nella versione giapponese.

 

* * *

 

Master of puppets, I'm pulling your strings
Twisting your mind and smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master!  Master!

 

* * *

 

Burattinaio, manovro i vostri fili

Contorcendo la vostra mente e distruggendo i vostri sogni

Accecati da me, non riuscirete a vedere nulla

Chiamate il mio nome, perché vi udirò urlare
Padrone!
Padrone!

 

Metallica, Master of puppets

 

* * *


Prologo

 

Shaeera guardò la sorellina che urlava in preda alla disperazione, accasciata sopra ai corpi senza vita dei loro genitori. D’istinto si portò le mani alle orecchie per far tacere quel pianto acuto e devastante.

«ASSASSINO!» Gridò con odio feroce. «Ti ammazzerò, lo giuro!»

Le sue parole si spensero sovrastate del frastuono della libreria che le crollava addosso. Senza che facesse in tempo ad accorgersene era stata scagliata contro il mobile da una forza spaventosa e terrificante, che quell’uomo sapeva controllare alla perfezione.

 

Non aveva mosso un passo dalla soglia della porta, eppure aveva sterminato la sua famiglia.

 

Il Re degli Sciamani.

Hao Asakura.

 

La piccola Tam continuava a piangere, ormai non aveva più voce.

Shaeera la invidiò. Anche lei voleva piangere, ma non una maledetta lacrima bagnava il suo viso; le sue palpebre erano congelate e i suoi occhi fissi sull’assassino, la cui ombra, proiettata dalla luce che proveniva alle sue spalle, si prolungava fino ai suoi piedi.

Cercò di rialzarsi. Le costole le dolevano in modo insopportabile, le schiacciavano i polmoni rendendole difficile il respiro. Era impensabile mettersi in piedi: una fitta alla coscia, come un coltello affondato nella carne, la costrinse a ricadere a terra. Il femore… forse era rotto, oppure…

 

Cos’altro poteva averle fatto quel mostro che uccideva con un solo sguardo?

 

Respirare divenne ancora più faticoso.

I suoi genitori erano morti; sua sorella Sibilla, pure. Il suo corpo giaceva a terra con la folta chioma bionda, di cui andava tanto fiera, intrisa di sangue scuro.

 

E lei non riusciva a distogliere lo sguardo da Hao.

Aveva ucciso i suoi genitori che stoltamente avevano provato ad affrontarlo, e Sibilla che aveva cercato di fermarlo.

 

Ma perché si tratteneva ancora? Cos’altro cercava?

 

All’improvviso la piccola Tam sollevò la testa dal corpo della madre e si alzò in piedi fronteggiando il nemico. «TI ODIO!» gridò con tutto il fiato che aveva.

 

No Tam! NO!

 

Shaeera gridò ma avvenne solo nella sua mente: anche la sua voce era congelata dalla paura.

 

Lo Sciamano alzò la mano destra in aria. «Non fare tanto chiasso…» disse con il tono dolce che si usa coi bambini. Poi puntò l’indice verso la bambina e sorrise.

In un istante la piccola crollò a terra priva di vita.

 

Come ha fatto!?

 

Shaeera tremò sconvolta.

Lo Sciamano volse lo sguardo verso di lei, che giaceva a terra fra i resti del mobilio devastato, in quella che fino a poco prima era stata la sua camera da letto. La ferita alla coscia sanguinava cospicuamente e si stringeva tremante contro la parete. Aprì la bocca per parlare, ma non vi riuscì.

 

Il Re degli Sciamani ghignò osservando gli occhi verdi della sua prossima vittima.

Vibravano, ma non era semplicemente paura.

Probabilmente lei non ne era nemmeno conscia, ma ciò che si leggeva nell’iride color smeraldo era… ammirazione.

 

Puro terrore misto ad ammirazione.

 

Il fascino del potere. Hao sorrise compiaciuto.

 

E’ un peccato sbarazzarsi di lei, ma non c’è modo di evitarlo… pensò con una smorfia capricciosa.

 

Ma si sbagliava.

Sorprendendolo, con un fili di voce Shaeera parlò: «risparmiami.»

Non era una supplica. Sembrava piuttosto una sfida.

Shaeera aveva trovato, nei reconditi del proprio cuore, il coraggio di affrontare il suo nemico e di questo andava orgogliosa. Il fatto che lui non si muovesse e continuasse a guardarla senza agire le diede ancora più forza: «risparmiami! Io…»

 

«Non darmi ordini!! » Hao fu sul punto di darle una lezione definitiva, ma…

 

No. Non è un ordine.

La frase era rimasta in sospeso, come se ci fosse ancora qualcosa da dire… o da offrire.

 

Un’offerta! Gli occhi di Hao s’illuminarono. La ragazza stava mercanteggiando!

Chiedeva di essere risparmiata in cambio di qualcosa; Hao divenne curioso.

 

«Che vantaggio ne trarrei nel risparmiare la tua vita?» chiese impaziente di conoscere la merce.

La ragazza inspirò profondamente: «posso darti…»

Hao si mosse in quel momento; il suo poncho strisciò in terra e contro la sua pelle. Era eccitato.

Non era mai sentito così: era la prima volta che un semplice essere umano osava contrattare con lui.

Si spostò lentamente e si appollaiò sul letto della camera, in parte distrutto. Incrociò le gambe e appoggiò i gomiti sulle ginocchia in una posa infantile. Una mano appoggiata sulla gamba, l’altra sotto al mento.

La ragazza rimase in silenzio per tutto il tempo, in attesa della sua attenzione.

 

Quando lo Sciamano fu comodo e la guardò negli occhi, riprese: «ti offro il mio corpo», disse sostenendo il suo sguardo.

E con quale arroganza!

Hao ne fu deliziato… ma non soddisfatto: «c’è di meglio…», sibilò imbronciato.

 

Shaeera era determinata: «sarò per sempre al tuo servizio…». Parlava a fatica, le costole le dolevano ad ogni respiro: «salvami la vita e ti servirò con il mio corpo…» tossì «…e con i miei poteri.»

Hao si sporse un poco verso di lei; un sorriso malizioso gli incurvò un angolo della bocca: «quali poteri?»

La ragazza rantolò, era allo stremo delle forze: «io non sono uno Sciamano, ma sono in grado di …»

Hao sbuffò e s’alzò in piedi con fare sbrigativo: «di fare cosa?» domandò annoiato.

 

La risposta giunse imprevista: «posso controllare le persone, faccio fare loro quello che voglio.» di nuovo un colpo di tosse; un rivolo di sangue scese dalle labbra della ragazza.

 

Hao si trattenne incerto. Fino a che punto poteva essere vero quello che diceva?

 

«Dimostramelo.»

«Tu salvami la vita.»

 

Giusto, pensò Hao, stiamo ancora contrattando.

 

«Dimostramelo e ti salverò la vita…»

La ragazza chiuse gli occhi certa che, se lo avesse soddisfatto, lo Sciamano non avrebbe mancato la sua parola. Era il momento di mostrare la sua merce.

 

Inginocchiati.

 

Un ordine perentorio rimbombò nella testa di Hao. Chi ha parlato?!

La sua vittima teneva gli occhi chiusi, le sue labbra non si erano mosse. 

 

Inginocchiati!

 

Che violenza in quell’ordine!

Hao tremò impercettibilmente. Sentì l’incavo delle ginocchia dolergli come se l’avesse colpito la sferzata di una frusta.

 

Inginocchiati!

 

Il suo corpo si mosse contro la sua volontà e il ginocchio destro si piegò fino a toccare terra. Sentì i muscoli delle gambe tesi al limite per opporsi a quel movimento.

Da dove diavolo proveniva quella forza? Era lei? Lo stava davvero costringendo a fare ciò che ordinava? Poteva entrargli nella testa e corrompere il suo corpo piegandolo al suo volere: era quello dunque il suo straordinario potere?

 

La voglio! La voglio al mio servizio!

 

Inginocchiati! Continuava…

 

Hao inspirò profondamente e si rialzò da terra. Era forte, la ragazzina, ma non abbastanza da controllare il re degli Sciamani. …Questo no di certo!

La guardò dall’alto in basso.

Teneva ancora gli occhi chiusi, il respiro era debole e quasi impercettibile. Non sentiva più la sua voce nella testa. Stava morendo.

Hao congiunse le mani in un gesto simile alla preghiera e recitò una formula in lingua antica: «il tuo potere sarà al mio servizio» disse «…per sempre.»

 

Continua…

 

* * *

 

NdA:

 

Tutti i personaggi di questa fic appartengono a H. Takei e al mondo di Shaman King, tranne Shaeera e la sua famiglia (di cui avete letto in questo prologo) che sono una mia creazione; inoltre sono tutti maggiorenni (esclusa ovviamente Opacho).

 

Questa storia è nata per caso. Ho letto una frase (che più avanti citerò) e da quella è nato tutto. Man mano che ho scritto, però, migliaia di cose mi hanno ispirato e vorrei ringraziarle tutte.

Ecco le mie fonti d’ispirazione:

 

-          i manga, gli anime e le colonne sonore di Shaman King (…ovviamente…), Chrno Crusade, Naruto, Saiyuki;

-          i libri della saga di Dune (F. Herbert), Q (Luther Blisset), Cuore di tenebra (J. Conrad);

-          i brani musicali Master of puppets (Metallica), Bring me to life (Evanescense), Crash & Burn (Savage Garden);

-          i film Memorie di una Geisha (regia di Rob Marshall) e La tigre e il dragone (regia di Ang Lee);

   
 
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