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Autore: HelenaRavenclaw    14/05/2012    4 recensioni
l'idea è quella di raccontare le giornate di Hermione da quando ha scoperto di essere una strega fino al primo giorno di scuola!
"«Quello che voglio sapere è se ti è mai capitato di fare accadere delle cose senza sapere come. Cose particolari e quasi impossibili. Dimmi, ti è mai successo?»
Tutti e tre i Granger furono spiazzati da quella domanda.
Come faceva quell'uomo a saperlo? Forse finalmente avrebbero saputo la verità?
«Ehm, si. Si mi è capitato.»"
(cit. dalla storia)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Storia di hermione 2

Capitolo secondo.

Buone notizie da un gufo.



C'era un enorme letto matrimoniale che volava sopra la campagna londinese.

Su di esso erano seduti Eglantine Price, Charlie, Paul e Carrie Rawlins e una bambina di cui non vedeva il viso, ma che aveva dei capelli ricci e cespugliosi.

Mentre volavano la signora Prince raccontava ai bambini qualcosa circa la Scuola per Corrispondenza di Stregoneria.

Loro pendevano letteralmente dalle sue labbra e quasi non guardavano il bellissimo paesaggio che gli scorreva sotto.

Stava lentamente scendendo la notte, piano piano le stelle si accesero tutto intorno a loro e il silenzio li avvolse.

Tutto era tranquillo, quando improvvisamente la scena mutò.

Erano in una classe e la signorina Prince era seduta alla cattedra, mentre i bambini sedevano a dei piccoli banchi.

Ogni cosa aveva un'aria antica, la stessa stanza sembrava un vecchio teatro.

Egalntine Prince si alzò in piedi e iniziò a fare delle domande alla ragazza dai capelli crespi: «Allora, come si fa a far volare gli oggetti?»

«Ehm...»

«Saprai certo come si prepara una pozione.»

«N-no.»

«Oh ma insomma, dimmi come far uscire un coniglio da un cilindro.»

«Mi dispiace io...» la bambina si interruppe perché gli altri cominciarono a ridere.

«E' scandaloso, verrai bocciata in tutto...»

La bambina scoppiò a piangere e in quel momento la poté vedere in faccia: quella bambina era lei.

«NOOO...!»

Hermione si svegliò di colpo tutta sudata e con il volto solcato dalle lacrime.

«Che succede? Hermione?» suo padre era arrivato correndo e aveva acceso la luce.

«S-sono stata bocciata...» singhiozzò.

«Tesoro era solo un sogno!»

«NO! Verrò bocciata in tutto! Io non so niente di quelle cose, tutto quello che ho studiato in questi anni non mi servirà dove sto andando.»

«Su, su. Non angosciarti vedrai che...»

«Tu non capisci! Non posso andare ad Hogwarts senza sapere niente. Papà dobbiamo andare subito a Diagon Alley!»

«Hermione, queste due settimane è impossibile, lo sai che...»

«Ma è già il 20 luglio. Ti prego papà...»

«Forse per adesso puoi andare a cercare in biblioteca!»

Hermione sbuffò: «Figurati se hanno dei libri di magia!»

«Beh allora... Ho trovato! Perché non mandi una lettera a Silente? Gli puoi chiedere se esiste il modo di ordinare i libri da casa. Che ne pensi?» il signor Granger la guardava di sottecchi.

«Si, si farò come dici tu!» disse con decisione asciugandosi le guance col dorso della mano.

Stava già per scendere dal letto quando suo padre la ricacciò indietro.

«Non adesso, sono le 4 del mattino!»

«Va bene pa', grazie.»

«Buona notte...» suo padre sembrava ancora sospettoso, non era da lei arrendersi così facilmente.

«'Notte!» appena suo padre si fu richiuso la porta alle spalle, Hermione si precipitò giù dal letto.

Al diavolo! Qui ne va della mia futura promozione!

Era già seduta alla scrivania con carta e biro davanti:


                       Gentile professor Silente,

                    Le scrivo perché preoccupata riguardo al mio attuale

                       livello di istruzione magica.

                      Essendo io cresciuta in una famiglia ...


Com'era quella parola?

Quello era un segno di ulteriore preoccupazione: lei non si dimenticava mai niente.

Ah già: babbani.


                    babbana non so nulla che riguardi il vostro mondo: niente

                   sulla storia, sulle magie, le pozioni e tutto il resto.

                  Devo assolutamente documentarmi, vede non è da me essere

                   impreparata quindi ho proprio bisogno di studiare!

                  Quello che le chiedo è se esiste il modo di ordinare da casa

                   qualche libro perché, purtroppo, non potrò andare presto a

              Diagon Alley e non posso aspettare.

                 So che sarà impegnato ma la prego di rispondermi presto.


Hermione Granger.                                                                                

                                                            

Prima di chiuderla nella busta la rilesse più volte finché non ne fu soddisfatta, poi prese la lettera che le aveva consegnato il professore il giorno precedente e ricopiò l'indirizzo della scuola.

Quando finalmente l'ebbe sigillata, un altro problema la fece ripiombare nello sconforto: come diavolo avrebbe fatto ad inviare la lettera alle quattro di notte e senza un postino?

Stava per rimettersi a piangere, perché doveva essere così difficile?

Ma capì che per quella notte doveva arrendersi, stava per alzarsi quando si accorse che la sua mano non stringeva più niente: la lettera doveva esserle caduta.

Guardò per terra, sotto la scrivania, dietro di essa, addirittura sotto il letto, ma niente.

La lettera era sparita!

Pensierosa, Hermione tornò verso il letto.

Faceva un caldo insopportabile, cambiò direzione e decise di aprire la portafinestra.

Mentre indugiava sul balconcino un pensiero le fulminò il cervello: devo aver fatto una magia!

Certo. Il professor Silente ha detto che avviene quando provo forti emozioni!

Con quella nuova speranza nel cuore andò a coricarsi, spero solo di averla fatta arrivare nel posto giusto!

E nel giro di qualche minuto si addormentò.


**


Si svegliò di punto in bianco, ma non all'improvviso: semplicemente un attimo prima stava dormendo e quello dopo era sveglia.

La stanza era piena di luce e una leggera brezza le carezzava la pelle.

Si domandò il perché di tanta luce, poi le tornò tutto alla mente: la bocciatura, i libri, Silente... la lettera.

La lettera!

Si alzò di slancio, se la lettera era arrivata a destinazione forse oggi le sarebbe arrivata la risposta.

Scese di corsa le scale e si precipitò in cucina stupendosi nel trovarla deserta.

Poi si ricordò che era lunedì e che i suoi genitori uscivano prima delle 7 per arrivare in centro, ma in ogni caso avrebbe dovuto trovare Bessie, la donna che due volte alla settimana andava a fare le pulizie.

Guardò l'orologio, segnava le 11 e 45, Bessie andava via alle 11.

E' impossibile.

Non aveva mai dormito così tanto in tutta la sua vita.

Si avvicinò al tavolo dove trovò un biglietto di sua madre:


                         Ben alzata tesoro,

                      Non abbiamo voluto svegliarti e abbiamo lasciato scritto a Bessie di non

                      farlo nemmeno lei.

                     Trovi il pranzo in frigorifero, non tornerò prima delle 17.00 quindi non

                     aspettarmi.

                    Con affetto,

                                                                                            Mamma.


Era ancora presto per pranzare e in ogni caso c'era una cosa che doveva fare prima di ogni altra.

Corse all'ingresso ed eccola lì, sul pianerottolo, la posta.

L'afferrò: bolletta, lettera dalla banca, pubblicità dalla compagnia farmaceutica, lettera per papà da un paziente...

Niente.

Non poté nascondere la delusione.

Tornò in cucina trascinando i piedi, era assolutamente certa che avrebbe trovato una risposta.

Si lasciò cadere su una sedia e iniziò a tamburellare con le dita sul tavolo.

Si sentiva incredibilmente inutile, il suo sguardo incrociò di nuovo l'orologio: mancavano circa 5 minuti alle 12.

Il professor Silente potrebbe essere stato impegnato tutta la mattina, si! Sicuramente non avrà ancora aperto la posta del mattino.

Rincuorata da questo nuovo pensiero, decise di accontentare il suo stomaco brontolante.

Aprì il frigorifero, il pranzo consisteva in due fette di arrosto con patate... decisamente troppo per lo spuntino che voleva fare.

Decise di mangiare qualche fetta biscottata con un po' di succo.

Aprì l'anta del pensile di fianco alla finestra per prenderle, ma quando la richiuse per poco non le venne un colpo: un enorme gufo fulvo era appollaiato sul davanzale.

Ma che...

Non osò avvicinarsi, quello fece schioccare il becco verso di lei e solo in quel momento notò il pacchetto su cui era appoggiato.

Il gufo sembrò aver capito che lei lo aveva notato perché planò dentro la stanza fino a fermarsi sul tavolo.

Hermione continuava a fissarlo allibita e quello fece schioccare di nuovo il becco, ma stavolta le sembrò impaziente.

«Cosa...?»

A quel punto il gufo picchiettò col becco sul pacco.

«E'... è per me?» chiese allungando la mano, incerta.

Quello allungò la zampa in risposta.

Ci mise un po' a slegare il nodo, un po' perché continuava a lanciare occhiate preoccupate al becco affilato dell'uccello e un po' perché il nodo era molto stretto.

Quando finalmente ci riuscì il gufo stridette e si avvicinò zampettando al bicchiere con il succo, ci ficcò dentro il becco e poi se ne volò via.

Hermione ci mise un po' a metabolizzare quello che era appena accaduto.

Wow...

Si riscosse e iniziò a scartare il pacco con mani tremanti.

La prima cosa che notò fu una lettera con un sigillo in ceralacca, era della stessa fattura di quella che le aveva consegnato Silente.

Prima di aprirla dette un'occhiata al secondo contenuto del pacco: un libro con la copertina rigida di pelle scura.

Sopra vi era inciso a fuoco un blasone contenente un leone, un tasso, un serpente e un corvo uniti da una grande H e sotto di esso c'era la scritta “Draco dormiens nunquam titillandus”.

Vi passò sopra la mano quasi in adorazione.

Il titolo del libro era Storia di Hogwarts: resistette a stento alla tentazione di iniziare a leggerlo, lo posò e riprese la lettera.

Era inequivocabilmente indirizzata a lei, il recapito sul retro diceva:


           Signorina H. J. Granger

           Terza stanza a destra

           74, Upper graund

           Londra.


Strappò la busta e iniziò a leggere, la calligrafia era stretta e sinuosa:


                               Cara Signorina Granger,

                               visto che sono le 4 del mattino e che la sua lettera è appena apparsa sulla mia scrivania,

                               immagino che lei debba essere sinceramente preoccupata.

                               Voglio tranquillizzarla: ogni anno arrivano ad Hogwarts molti bambini cresciuti in famiglie

                               babbane e apprendono qui a scuola tutto ciò che gli occorre sapere.

                               Gli stessi bambini cresciuti in famiglie magiche non sanno poi molto più di lei!

                               Non si angosci e si goda la fine delle vacanze.


Non può credere che mi accontenti di una risposta simile!

Riprese a leggere bramosa:


                               In ogni caso, se proprio non può mettere a tacere la sua sete di conoscenza, questo è l'indirizzo

                               della miglior libreria magica londinese:


                                     Il Ghirigoro
                                     First Street
                                     3, Diagon Alley
                                     Londra


                               Basterà che lei consegni la lettera al postino domattina e questa troverà il modo di arrivare a destinazione.

                               L'unico problema rimane il pagamento, non credo che la signora Calten accetti pagamenti in denaro

                               babbano.

                               Per questo motivo le ho allegato un biglietto in cui certifico che lei è una ragazza affidabile e che

                               certamente salderà il suo debito prima del 1° settembre.

                               Qui di seguito sono indicate alcune letture adatte al suo scopo:

                               -Storia moderna della magia

                               -Ascesa e declino delle arti oscure

                               -Grandi eventi magici del Ventesimo Secolo

                               Per il resto penso che troverà molto esaustivi i libri scolastici.

                               Cordiali saluti,


A. P. W. B. Silente                                                                                           


                               P.s. Dato che potrà dover aspettare qualche giorno prima dell'arrivo dei libri ho pensato di mandarle un

                               libro sulla storia della nostra cara scuola, sono sicuro che lo troverà molto interessante.

                               P.p.s. Spero che il gufo non l'abbia spaventata!


Non sapeva bene perché, ma era certa che Silente si fosse fatto due risate nello scrivere quella lettera.

Hermione era raggiante.

Dette solo un'occhiata fugace al biglietto per la proprietaria del Ghirigoro, non vedeva l'ora di darsi alla lettura.

Decise che avrebbe scritto più tardi la missiva per la libreria, in fondo il postino non sarebbe passato prima delle 8 della mattina seguente.

Prese Storia di Hogwarts, il cuore le batteva all'impazzata, senza indugi lo aprì e iniziò a leggere.


**


«... Ehi, Hermione» qualcuno le strinse la spalla.

«Oh, ciao mamma» la bambina alzò gli occhi dal libro.

«Santo cielo. Sei incredibile, ti ho chiamata tre volte dall'ingresso»

«Scusa, ero tutta presa dalla lettura»

«Si l'avevo capito. Comunque, cosa leggi?»

«Oh, è un libro che mi ha mandato il professor Silente...» si era alzata in piedi e la testa aveva iniziato a girarle pericolosamente.

«Wow...» disse ripiombando sulla sedia.

Sentiva una sensazione strana allo stomaco: «Ma tesoro, perché non hai mangiato l'arrosto?»

Hermione sentì le guance arrossarsi, si era dimenticata di pranzare!

«Ehm, credo di essermi dimenticata di mangiare!»

Sua madre alzò gli occhi al cielo: «Non so veramente cosa fare con te» sospirò.

«Vuoi mangiare adesso?»

«Direi proprio di si!»

Prese il libro e lo portò in salotto assieme alla lettera di Silente.

Quando tornò in cucina l'arrosto con le patate si stava già riscaldando nel microonde.

Prese un piatto e un bicchiere dalla credenza mentre sua madre le sistemava una tovaglietta sul tavolo.

«Allora, come mai il professor Silente ti ha mandato un libro?» le chiese sua madre mettendole il cibo nel piatto.

«Me lo ha mandato insieme alla lettera di risposta a quella che io gli ho inviato.»

«Veramente? E come hai fatto ad inviargli una lettera? Sei andata alle poste in bicicletta?»

«Mh, in realtà l'ho inviata stanotte... Non so bene come ho fatto!» rispose prima di iniziare a mangiare.

«Ah, capisco.»

Rimasero in silenzio per un po'.

Poi sua madre le chiese: «Posso leggere la lettera del professore?»

«Va bene.»

La donna andò a prenderla, evidentemente era rimasta a leggerla in soggiorno perché quando tornò, dopo qualche minuto, in mano teneva solo il libro Storia di Hogwarts.

«Non indovinerai mai come mi è stato recapitato il pacchetto!» disse Hermione tutta eccitata.

«Come?» chiese curiosa la signora Granger rigirandosi il libro tra le mani e sedendosi accanto alla figlia.

«Lo ha portato un gufo! Un gufo, mamma! Era rossiccio e enorme. Ho quasi preso un colpo quando l'ho visto sul davanzale!»

Sua madre era stupita: «Un gufo? Accidenti!»

«Se vuoi puoi leggerlo quando l'ho finito, non mi manca molto.» disse Hermione notando che sua madre continuava a sfogliare Storia di Hogwarts.

«Si, grazie. Ho letto che il professor Silente ti ha scritto l'indirizzo di una libreria...»

«Esatto, domattina consegnerò una lettera al postino con tutti i libri, anche quelli di scuola!»

Sua madre le sorrise dolcemente: «Tutti? Tienine qualcuno per la fine delle vacanze! E poi pensa al povero gufo che dovrà portarti tutto quel popò di roba!»

Hermione scoppiò a ridere: «D'accordo... .»

«Tra l'altro, come pensi che facciano i maghi a ricevere la posta dai babbani? Pensi che ce ne sia qualcuno che lavora alle nostre poste?»

«Forse, oppure c'è dietro qualche stregoneria!» disse Hermione eccitata.

Passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare di come i maghi possano vivere senza mai farsi vedere e di altre cose simili.

Poi, quando fu arrivato anche suo padre, Hermione raccontò loro le cose incredibili che aveva letto quel pomeriggio.

Dopo cena sedettero tutti in soggiorno: mentre sua madre e suo padre discutevano di alcuni pazienti che avrebbero visitato il giorno seguente, Hermione scrisse la lettera per il Ghirigoro e poi lesse qualche altra pagina del libro che Silente le aveva mandato.

L'ora di andare a dormire arrivò in un baleno.

Salutò i suoi genitori e poi salì in camera sua, la portafinestra era ancora aperta ma la notte fuori era calda e priva di vento, così decise di non chiuderla.

Dopo essersi cambiata e lavata programmò la sveglia per le 7 e 30, voleva essere sicura di svegliarsi e visto quanto aveva dormito quella mattina non voleva correre rischi.

Si coricò, l'ultima cosa a cui pensò prima di addormentarsi furono i giardini e il castello di Hogwarts: non vedeva l'ora di vederli di persona.






********************************************************************************


Ed ecco qui il secondo capitolo!

Come avevo un po' anticipato, vediamo la cara Hermione in tutta la sua ansia!

Spero che vi piaccia e che, in ogni caso, lascerete i vostri pareri e consigli!

Un abbraccio e un grazie!

Helena.

   
 
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