15.
Love
Quando Damon aprì gli occhi vide solo
un’immagine confusa. Talmente
familiare, però, che non aveva bisogno di mettere
completamente a fuoco per
riconoscerla.
“E’ questo il paradiso dei
vampiri?” – mormorò chiudendo nuovamente
gli
occhi.
La risata cristallina di Elena lo
risvegliò di nuovo - “No, temo di essere
solo io.”
Damon sentì un sorriso formarsi sulle
sue labbra, mentre rispondeva a bassa
voce - “Mi accontento comunque.”
“Tieni.” Prese il bicchiere
colmo di sangue che Elena gli stava porgendo e,
al primo sorso, sentì tornare abbastanza forze per mettere a
fuoco i dintorni.
Si rese conto di essere in camera sua, sdraiato sul grande letto, Elena
accanto
a lui.
La guardò con occhi interrogativi e
preoccupati - “Cos’è successo? Sei
… ?”
Elena lo aiutò a sistemarsi meglio sui
cuscini, prima di proseguire - “Sempre
un vampiro, sì. Cosa ti è saltato in mente,
Damon?” C’era dolcezza nella sua voce,
velata appena anche da una punta di apprensione.
Damon prese un altro sorso e lasciò
andare la testa all’indietro sul
cuscino. “Oh, lo sai. Fare l’eroe, salvare la
ragazza. Quelle cose lì.”
Elena lo guardò seria e
replicò in tono grave - “Sei tu quello ha avuto
bisogno
di essere salvato.”
Damon contrasse le labbra in una smorfia, e scosse
la testa. “Quante volte
devo dirlo? Non voglio essere salvato.”
“Beh, io non ho intenzione di lasciarti
molta scelta” – ribatté decisa
Elena.
Damon alzò lo sguardo su di lei, e
quando lo trovò, di fronte a quella
determinazione, non poté fare a meno di cogliere
l’ironia e lasciarsi sfuggire
un involontario accenno di sorriso.
“Questo è davvero un colpo
basso detto da te” – ammise, prima di bere
nuovamente.
Elena sorrise, prese il bicchiere ormai vuoto dalle
sue mani e lo posò sul
comodino, quindi si strinse a lui appoggiando la testa
nell’incavo del suo
collo. Pensava a quei terribili, lunghissimi, infiniti minuti in cui
era
rimasta immobile e inespressiva accanto a lui, prima che gli altri la
raggiungessero dopo essersi lasciati sfuggire Klaus. Pensava al senso
di
devastazione e annientamento che aveva provato, prima che Bonnie la
rassicurasse che tutto era andato secondo i piani. Pensava a quello, e
rifletteva
che, se all’idea di perderla per sempre, lui provava anche
solo lontanamente le
stesse cose … allora era molto più disposta,
anche se non a giustificare,
almeno a comprendere tanti dei suoi atteggiamenti.
Damon rimase un attimo assorto ad accarezzarle
lentamente i capelli, prima
di proseguire e chiederle, sospettoso - “Come …
hai fatto?”
“Bonnie.” – sorrise
tra sé Elena – “Stefan è
venuto al ballo ad avvertirmi e,
poco prima che Klaus mi rapisse, sono riuscita a parlare con Bonnie e
l’ho
convinta a non farlo. Per prendere tempo ed ingannare le apparenze,
durante l’incantesimo
ha rallentato il tuo processo di rigenerazione, senza però
bloccarlo del tutto,
come invece avrebbe dovuto. Ecco perché ci hai messo
così tanto a riprenderti. E’
stata brava, molto brava. Tanto che per un po’ mi hai
spaventato sul serio. Ma
tornerà tutto normale nel giro di poche ore.”
“Mi ha fregato ... Piccola streghetta
ingrata” – mormorò Damon tra i denti.
Elena alzò lo sguardo verso di lui e
proseguì, non sapeva se più
arrabbiata, preoccupata o semplicemente divertita - “Dice che
adesso siete
pari, e di non importunarla mai più con le tue insane
idee.”
Il voltò di Damon fu attraversato da un
ghigno beffardo. “Non posso assicurare
niente.”
Aggrottò leggermente la fronte.
“Perché Elena? … Avresti potuto …”
Elena lo interruppe, e gli prese il volto tra le
mani. “Non lo capisci?”
Damon posò la mano sulla sua, ed Elena
ne percepì il leggero tremito. I
suoi occhi scuri brillavano, fermi nei suoi, mentre proseguiva con voce
dolce –
“Non ho bisogno di nessuna strana magia nera per tornare
umana. Tu sei ciò a
cui mi sono aggrappata, ciò che mi ha fatto vedere
attraverso la mia parte
migliore, ed anche quella peggiore. Tu mi fai tornare umana.”
“Ti amo, Damon.”
Lo sguardo di Damon di fronte a quelle parole
andò a scuoterla nel profondo
in un modo che mai avrebbe immaginato. Stupore, smarrimento, speranza,
desiderio, bisogno … questo e molto altro
attraversò in quell’istante i suoi
occhi di ghiaccio, meno freddi e più ardenti che mai.
Elena appoggiò la fronte sulla sua e
mormorò di nuovo, come per
rassicurarlo che non fosse stata un’illusione –
“Ti amo.”
Mentre, ritrovando in un secondo tutte le forze,
Damon le stringeva forte i
fianchi per attirarla ancora più contro di sé, e
cercava le sue labbra per trovarvi
un nuovo, finora sconosciuto, senso di appagamento, Elena sapeva che
l’avrebbe
fatta soffrire, e resa felice ogni oltre immaginazione.
Perché lui la divorava, e al tempo
stesso la rigenerava ogni volta.
Sapeva che ci sarebbero stati fin troppi ostacoli
sulla strada, ostacoli
che a volte avrebbero affrontato insieme ed altre in cui lui avrebbe
ancora dato
di matto. Sapeva che non sarebbe mai stato facile, o meno esasperante,
intenso
e complicato di come era stato fino a quel momento. Sapeva che avevano
molte
sfide davanti a loro.
Ma al momento, ciò che importava era
altro. Erano le sue labbra, che
assaporavano, avide, ogni più nascosto angolo della sua
pelle. Era il suo
sguardo, perso dentro di lei. Erano
i
loro respiri, che si mischiavano e si rincorrevano, dopo essere stati
soffocati
troppo a lungo. Erano le sue mani, che esploravano, dolci e possessive,
la
geografia delle sue forme, andando a prendersi ciò che era
finalmente suo di
diritto. Il suo corpo, il suo intero essere.
Per tutto
il resto, avevano l’eternità.
Spazio autrice:
Spero
che vi sia piaciuto
il percorso che ho immaginato per Elena, almeno quanto a me
è piaciuto
scriverlo.
Si
sa che Damon, a
differenza di Stefan, ha ritrovato la sua umanità proprio
grazie a Elena, e mi
piaceva pensare che, in un certo senso, può essere
così anche per lei.
Spero
che tutto abbia un
senso, ma se ci sono punti (anche nella successione degli eventi finali
che,
per lasciarvi un pochino più sulle spine, ho volutamente
mescolato e omesso)
che non vi sono chiari, non esitate a recensire e risponderò
al mio meglio a
tutte le vostre domande.
Spero
anche che vi sia
piaciuta la svolta che ho dato ad Elena, e che l’abbiate
comunque trovata
coerente. La verità è che io nel suo personaggio
vedo del carattere e della determinazione
di fondo, solo che lei, sempre sballottata qua e là, non ha
ancora avuto modo
di esplorarlo e mostrarlo a dovere, e spero che la 4° stagione
ci dia
finalmente un’eroina più decisa e consapevole di
quello che è e, soprattutto,
di quello che vuole. Plecca, ti prego, non mi deludere.
Di
solito non sono una grande fan dei finali sdolcinati, ma mi sembrava
giusto che i due avessero almeno un momento di
felicità
… anche se qualcosa mi dice che la nostra coppia preferita
ne dovrà davvero
affrontare molte.
Ringrazio
sentitamente
tutti voi che mi avete seguito e soprattutto recensito! Anzi, vi invito
nuovamente a lasciare una recensione, sia critica che positiva, ci
vuole davvero poco e rende felice chi ha scritto questa storia ... ;)
E’
stato un
bell’esperimento scrivere questa ff, un esperimento che forse
avrò voglia di
ripetere, non si sa mai … E’ ancora lunga da qui a
ottobre!
Un
bacio e
un abbraccio a
tutte!