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Autore: msmerybolla21    30/06/2012    9 recensioni
Eccomi finalmente con una storia.
Il titolo è tratto dal libro della scrittrice Rosa Viola.
Non sarà molto lunga. Ha inizio dalla fine del Cell Game.
Dal prologo:Il piccolo Trunks, avvertita l'aura del suo papà, aveva smesso di piangere ed aveva iniziato a guardarlo, curioso e felice di rivedere quel viso familiare, ma molto spesso assente
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui dopo non sò quanti giorni.
Ho terminato prima questo sesto capitolo ed allora ho deciso di pubblicarlo.
Spero sia di vostro gradimento e che mi avvertiate dei possibili errori ortografici.
Grazie a chi lo recensirà o lo leggerà soltanto.
Dimenticavo: da qui in poi parlerò in terza persona!
A presto!



Cap. 6

Lo scroscio dell'acqua nella ampia vasca, che pian piano stava scivolando lungo il bordo, per poi ritrovarsi sul pavimento in marmo, fece destare Bulma dai suoi pensieri.
Da circa due ore era chiusa nel bagno della sua camera, immersa nell'acqua oramai ghiacciata. Continuava a toccarsi il ventre ed a pensare a quanto fosse stata stupida a non accorgersi prima di quello che le era accaduto.
Aveva gettato la sua vita in un cassonetto della spazzatura, anzi non solo la sua, ma anche quella di un esserino appena concepito che non aveva avuto modo di godere della propria vita, di vedere la luce del sole ed i colori.
Le lacrime non si erano fermate da quando aveva saputo di aver perso la sua vita. Non aveva parlato con nessuno, si era solo chiusa in bagno a rimuginare su cosa fare, su cosa dire. Per tutto il tempo aveva solo pensato a lei ed al suo bambino. Era stata solo colpa sua se il suo cuore aveva smesso di battere, era stato soltanto colpa sua se Trunks non avrebbe avuto un fratellino con cui giocare.
Si immerse completamente nell'acqua piena di sali e schiuma con la bocca e le narici aperte, come per affogare. Quello voleva, cessare di esistere.
Con lentezza, l'acqua iniziò ad insinuarsi nelle vie respiratorie ed il buio a farsi luce nei suoi occhi.

"Vorrei avere un altro bambino Vegeta..." disse ansante tra un gemito e l'altro. "Vorrei che il nostro amore si coronasse un'altra volta..." la voce strozzata le fece a malapena finire la frase.
"E cosa dovrei farmene di un altro mezzosangue donna?" dure le parole del principe, il suo modo di esprimersi.
Anche se in realtà un altro mezzo-terrestre da poter allenare non sarebbe stato niente male. "Dovrei allenarlo per un nuovo attacco nemico?" continuò ghignando, riconoscendo il grande potere del suo figlio del futuro, del moccioso di terza classe e del cresciuto Trunks.
Gemendo, diede un'ultima spinta nel bacino di Bulma, spargendo il proprio seme nel suo utero, per poi accasciarsi sfinito di fianco a lei dopo quelle di ore sesso-amore.


La porta del bagno venne aperta in malomodo proprio pochi secondi dopo il mancamento della scienziata.
Dopo una ristorante ed abbondante cena Vegeta aveva deciso di stabilirsi momentaneamente nel bagno per rinfrescarsi e ripulirsi dai residui di sangue e sudore. Era stato mentre saliva rapidamente le scale che aveva sentito l'aura di Bulma diminuire ancora di più. Così aveva aumentato il passo.
"Che diavolo sta succedendo lì!?" aveva urlato aprendo la porta.
L'amata scienziata era completamente immersa nell'acqua ghiacciata della vasca.
Un tonfo al cuore. Per la prima volta aveva avuto paura.
Con facilità, la prese e con destrezza percorse il breve tratto che divideva il bagno annesso alla camera al grande letto. La adagiò su di esso, ritrovandosi bagnato e pieno di schiuma.
Nei periodi da soldato sottomesso di Freezer, gli avevano insegnato come rianimare un soldato in guerra. Strinse i denti. Posizionò le mani sul torace della compagna ed iniziò a spingere. Essendo piccolo e fragile, il corpo reagì agli stimoli subito, facendo uscire l'acqua dalle cavità respiratorie.
Vedendola tremare subito dopo, in malomodo aprì l'armadio e prese una delle tante coperte posizionandogliela sul corpo infreddolito.

Cosa è saltato in testa a questa stupida oca! Voleva uccidersi?! aveva pensato.

Iniziò a girare intorno alla stanza.
Si ricordò che Bulma gli aveva detto di possedere con cura alcuni fagioli magici, per le emergenze.
Mentre rovistava tra i vari cassetti, si accorse che, per un momento aveva avuto davvero paura di perdere quella terreste.

Ma cosa mi salta in mente di pensare! Non ho bisogno di lei. L'aiuto solo perchè mi serve! pensieri gettati al vento. In cuor suo sapeva di non poter fare a meno di quella turchina dagli occhi color del mare.

Dopo un'ansiosa e confusionaria ricerca, in uno dei casetti del comodino trovò i tanto desiderati fagioli e si apprestò a farne mangiare uno alla scienziata.
I suoi occhi si schiusero, ma Vegeta si accorse che non erano di quel azzurro cristallino e acceso, erano grigi, spenti, tristi.

Vedendolo, i suoi occhi si riempirono di lacrime e scoppiò in un pianto disperato. Non poteva guardarlo. Il suo corpo aveva ucciso il secondo erede della stirpe saiyan.
"Vegeta..." aveva sussurrato amaramente, mentre le lacrime le rigavano le guance pallide e profumate. "... mi dispiace!" iniziò a piangere più forte, portandosi le mani ai capelli, ad urlare.
Il principe, sbalordito e rabbioso, non riusciva a capire cosa fosse accaduto, come si sarebbe dovuto comportare e soprattutto perchè gli aveva detto che gli dispiaceva? E di cosa poi?!
Si allontanò dal letto, con un cipiglio interrogativo e sconcertato, ma allo stesso tempo serio.

"Che cosa è successo? Volevi ammazzarti per caso?" la rabbia lo assalì all'improvviso. Avrebbe dovuto ucciderla lui, non suicidarsi da se'. Quando girò lo sguardo verso il corpo della compagna, incrociò il suo sguardo quasi morto.
Cosa era accaduto in quelle ore di allenamente nella camera gravitazionale?
"Vegeta io... " non riuscì a finire la frase. Le lacrime riiniziarono a percorrere il suo viso. Come poteva spiegare cosa era accaduto?
"Vegeta... perdonami... non so come sia potuto accadere..." continuava a piangere, ma a basso tono, non voleva che Trunks la sentisse.
"Di cosa stai parlando donna! Dimmelo, non girarci intorno!" disse sempre più furente, con le nocche violacee. La stava iniziando ad odiare.
"Ho perso il bambino... " ora, era crollata in un pianto ancora più disperato.
Vegeta la guardava con uno sguardo stupefatto. "Di quale bambino stai parlando donna... " poi i ricordi riaffiorarono.
Si ricordò improvvisamente di quella notte di passione, in cui aveva impiantato il suo seme nell'utero della compagna.
Senza accorgersene, era caduto in ginocchio. Aveva perso un altro figlio.
"Puniscimi!" urlò la scienziata. "Fa quello che avresti dovuto fare tanto tempo fa! Uccidimi..." le parole andavano via via svanendo, lasciando spazio ai singhiozzi ed ai sospiri.
Alzò lo sguardo verso la sua Bulma.
"Perchè dovrei farlo! Non è certo successo per colpa tua!" Aveva cercato di pronunciare quelle parole il più gelidamente possibile. Non voleva sembrare debole.
"E' stata colpa mia invece! Il mio corpo non è riuscito a portare avanti questa gravidanza. Non sono degna di crescere un saiyan come Trunks.." sentì le forze sparire, poi il nulla, ancora una volta il buio totale.
Scoprendola, Vegeta l'aveva vestita velocemente, coprendo il suo corpo nudo ed ancora bagnato e velocemente l'aveva condotta, ancora una volta, all'ospedale vicino.
  
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