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Autore: SoleDincht    18/02/2007    10 recensioni
Un fiore di ciliegio che fiorisce dal terreno...
lei era così.
aveva sbagliato tutto...
fin dall'inizio.
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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come i petali di ciliegio cap 1

Come una piuma…

…persi nel cielo…

Come un rubino…

…rosso carminio…

come il più forte sentimento della terra…

…pesante eppure leggero…

Come i petali di ciliegio…

…trasportati dal vento…

…in una storia senza fine e senza inizio…

…la MIA storia

COME I PETALI DI CILIEGIO

Un lungo viale di ciliegi in fiore.

Uno spettacolo che tranquillizzava anche i cuori più duri.

Quindi lui era automaticamente escluso.

< eheh…lo vedi Betrayal? >

< sì >

< qui tra poco passerà lei…>

< lo so Envy >

< bene, perché allora saprai cosa fare >

< certo >

< uff…sei di poche parole…>

< che speravi, di intraprendere una loquace conversazione? >

< bè…visto che non sei uno di noi…volevo vedere chi ho di fronte…e copriti quella parte del viso, fai impressione…! >

< … >

Il moretto risparmiò una qualunque risposta per l’ homunculus, indirizzandogli lo sguardo verso il viale.

< è il momento >

< lo so Envy >

e il giovane scomparve in un turbine di petali di ciliegio, lasciando Envy a sogghignare, sussurrando tra sé…

< vediamo cosa sa fare il pivello…>

***

< Ehi fratellone!!! Hai visto quanti ciliegi?! >

< eh sì! Come ti senti ora che puoi sentire il profumo dei fiori? >

< benissimo! È una cosa che ora mi sembra bellissima! >

< ^^ >

< Ed…guarda là! >

il giovane dai capelli leggermente castani si chinò di fianco ad un corpo abbandonato sulla strada, che lasciava una macchia rossa sulla manica di un mantello beige.

< Ed…è una ragazza…>

< vedo…ha una brutta ferita al braccio…meglio portarla in casa…>

il più grande dei fratelli si caricò in spalla la giovane, diretto alla loro casa in periferia di Central city.

Appena entrati nella casa, la deposero sul letto, interrogandosi su alcuni particolari:

< Hai notato la fasciatura? >

< come non farlo, le copre esattamente metà viso! Poi hai visto i capelli? >

< Tu hai già visto quelle trecce attaccate a quei cerchi di metallo? Sai se sono caratteristiche di qualche popolo? >

< non che io sappia…che ne pensi? Non sarà pericoloso? >

< non credo, piuttosto, come credi che sia finita lì con quella ferita?>

< non ne ho idea Al…non ne ho idea… >

…mmm…

la ragazza strizzò l’occhio visibile, socchiudendo leggermente la bocca, per poi aprirlo lentamente del tutto, spalancandolo per lo spavento.

< io…voi…>

lo sguardo le cadde sul braccio fasciato, prendendo calma e constatando che non era più in pericolo.

< io…che ci faccio qui…? >

< bè…eri svenuta in mezzo ai viali con i ciliegi, con il braccio ferito, e ti abbiamo portato a casa nostra…>

disse il biondino incrociando “innocentemente” le braccia sulla schiena, dimenando leggermente il codino che arrivava a metà schiena.

< allora credo di dovervi ringraziare… >

< di niente, finché non ti sarai rimessa completamente, alloggerai da noi, nella stanza degli ospiti >

< …grazie, ma non vorrei essere di disturbo >

< nessun disturbo figurati, io sono Alphonse, e lui è mio fratello Edward >

< io mi chiamo Faith. >

< piacere, ah…la tua borsa è su quella sedia là, se vuoi puoi cambiarti >

< grazie, ne avrei piuttosto bisogno >

i due ragazzi abbandonarono la stanza, lasciando Faith sola a fissare il vuoto.

Scese cauta dal letto, notando che i pantaloni erano macchiati qua e là da macchioline di sangue, mentre la felpa era completamente da buttare.

Si avvicinò alla borsa, e tirò fuori una gonna e una camicia, li indossò sistemandosi le due trecce sul davanti, preparandosi ad andare da quella persona.

Scese le scale lentamente, cercando il modo migliore per dire semplicemente :

- scusate, sapete dirmi dove si trova il quartier generale degli alchimisti? –

ma nonostante le numerose prove mentali, ne uscì solo un flebile…

< scusate, non è che uno di voi due saprebbe dirmi dove si trova il quartier generale degli alchimisti? >

i due fratelli si guardarono stupiti, una ragazza che vuole andare al quartier generale degli alchimisti…era veramente molto strano…

< certo, ti ci accompagno, un attimo che prendo la giacca >

Ed si diresse in anticamera, dove erano appese le giacche, mentre Al guardava incuriosito la ragazza

< posso chiederti perché ci devi andare? >

< bè…devo parlare con “Fuoco”…>

fu allora che le mascelle di Al furono lì lì per sfondare il pavimento, cerano molte ragazze che ogni giorno pretendevano di “parlare” a Roy, ma ben poche (nessuna) lo chiamava col nome da alchimista.

< bene, noi andiamo, Al ciao >

< ok…a dopo…O-O >

alla fine della strada, ormai nell’atrio dell’edificio, Ed formulò la fatidica, inevitabile…

< tu che devi fare qui? >

< devo parlare con Flame… >

bè…che dire, la reazione di Al era niente se confrontato con il principio di svenimento, i cinque infarti e un curioso caso di morte/resurrezione da parte del biondino.

Faith lo guardò sorridendo, grattandosi una guancia:

< h-ho…detto qualcosa che non va…? >

< …O.o >

< oh…ciao Full “small” metal…>

Entrambi strabuzzarono gli occhi a quel saluto, e vi assicuro che Faith aveva un buonissimo motivo per farlo…

Una grande porta in legno si era aperta, rivelando la figura del giovane colonnello.

< NON CHIAMARMI FAGIOLINO MICROSCOPICO!!! >

< ciao Fuoco >

la ragazzina si fece strada nell’entrata, occupata interamente dal giovane che si era fatto incredibilmente grande di fronte all’insulto.

< ‘giorno Darkness, che posso fare per te? >

< eeeeeeeeeeh????????? >

< Full Metal, ti presento Darkness, alchimista di stato >

< …scusa se non te l’avevo detto, io sono alchimista di stato da cinque anni >

< io da…tre, più o meno >

< comunque, che posso fare per te? >

< a East City mi hanno detto di rivolgermi a te per rinnovare la mia carica. >

< difatti…seguimi . >

i moretto si alzò dalla scrivania, seguito da Riza, che sorrideva paziente.

< Full Metal, vuoi assistere? >

< certo >

li condusse in una stanza gigantesca, col soffitto alto e un lungo tavolo su un lato.

Roy vi prese posto, invitando Edward a fare lo stesso.

< vai, facci vedere che sai fare. >

la ragazza sfilò le mani dalle tasche della giacca, per poi sfregarle leggermente l’una con l’altra.

Con decisione, le puntò a terra, al centro della sua ombra.

Milioni di fili neri la raggiunsero raccogliendosi ai suoi piedi, per scorrerle poi sulle gambe, raccogliendosi infine nell’avambraccio sinistro.

Ora Faith teneva in quel braccio una specie di gelatina nero e/o viola che ondeggiava formando figure indistinte.

Faith concentrò la materia in una lunga e grossa spada, al cui interno si poteva riconoscere i movimenti della strana materia.

< e ora… >

La voce sembrava rimbombare, una specie di sdoppiamento vocale, come se a parlare fossero de persone che dicevano le stesse cose nello stesso istante.

La puntò contro a Ed, al che si allungò velocemente, diventando sottilissima.

Ed inarcò un sopraciglio…che fegato…

La lama gli passò al lato del viso, tagliando un minuscolo frammento di capelli, che caddero sul tavolo.

< Scusa full metal…avevi una doppia punta. ^^ (smile) >

< la devo prendere per una fida ? >

< vuoi un combattimento carino? Fatti sotto! >

Un ghigno si fece largo sul viso di Ed.

Congiunse velocemente le mani, portandole al terreno, estraendo da esso la solita lancia (cavolo che fantasia).

Con un salto oltrepassò il tavolo, mentre la ragazza scomponeva l’ombra per poi ricomporla in due daghe.

< colonnello, non li ferma? >

< e perché dovrei, tenente? Voglio vedere fino a che punto arrivano >

< Allora full metal…a te l’onore…>

< ti vedo temeraria…>

< non è il momento di discutere…fatti sotto…>

< con piacere! >

le si scagliò addosso, puntando l’arma al petto, attacco che fu schivato con poca fatica.

< dovresti saperlo full metal, la lancia è un’arma da punta, di conseguenza…>

< può essere facilmente evitata…ma…>

con un movimento calcolato, la puntò alla gola della ragazza, prevenendo il posto dove si sarebbe diretta per schivare l’attacco.

< ma tu dovresti sapere che il primo attacco è sempre una finta…>

< giusto, ma questo non lo sarà >

bè…tutti sanno che un qualunque colpo nello stomaco fa male…se poi dato con un manico di un’arma…

lei gli puntò una daga alla testa.

< allora come la mettiamo full metal ? >

< così >

sfregò le mani, puntandole velocemente al terreno, Faith fu circondata da spuntoni di metallo.

< uhm…parità biondino? >

< se ritiri quel arma credo di sì >

< vale lo stesso per le “spine” alle, no, sulle mie spalle…>

< è presto fatto >

gli spuntoni scomparvero.

< grazie carino …>

Faith ritirò le daghe, condensandole in una nuova bolla di materia oscura.

Con uno schiocco di dita, questa si scompose, tornando al proprio posto.

< allora flame Alchemist…che mi dici? >

< che ti chiami ancora darkness…e che stai sanguinando dal braccio sinistro…>

< merda…la ferita…>

< si è riaperta? In effetti era piuttosto brutta…che è successo quando te le sei fatta ? >

Faith si portò la mano sul braccio ferito, scostando lo sguardo imbronciato.

< niente, assolutamente niente! >

< ma…>

Roy sospirò, prese il biondo per un braccio e lo portò in una angolo della stanza.

< (sussurrando) ricorda full metal…mai fare domande del genere alle donne! >

< (sussurrando) e perché? >

< (portandosi una mano sul viso) uff…ma tu non ci capisci niente di donne…>

< è-é mi vuoi rispondere? >

< mai, e dico mai fare domande sul passato di una ragazza se non è lei a raccontartelo, e poi il suo… >

Ed si girò a guardare la ragazza, ora china sul tavolo a compilare delle carte consegnatele da Riza:

più o meno della sua età ( 16/17 anni ( il tempo è passato cari miei)), gli arrivava alla spalla ( finalmente Eddino è cresciuto in altezza!!!), i capelli neri e l’occhio nero, un fisico normale, e delle bende sul lato sinistro del viso…

ecco, questo particolare lo metteva particolarmente in soggezione…

cosa c’era di tanto misterioso/orribile/strano in quel lato del viso?

Cosa voleva celare quella ragazza?

Cos’era successo in quel viale?

Oltre a tutte queste domande…Ed sapeva e sentiva che Faith avrebbe portato un mucchio di guai…

Allora...questa storia mi è venuta in mente per caso ascoltando (per l'ennesima volta) Moment, ovvero la canzone dell'opening di - Bluebirds illusion - il videogioco di full metal alchemist.
Comunque, mi è venuto in mente il personaggio di Faith, e tutta la sua storia, e non ho resistito a scriverla e pubblicarla...

nota: si svolge circa un annetto dopo che Al riceve di nuovo il suo corpo, mentre Ed ha ancora gli auto-mail, è cresciuto in altezza e tiene i capelli in un codino.

mi sembra tutto, ditemi che vi sembra perchè l'ho scribacchiato, non so se è venuto bene...

Ah sì...gemellina...AGGIORNA UNDER THE RAIN!!!!!

Sole-chan

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