16/08/2012
8 recensioniMarachelle
Giselle“Forza ragazzi, tutto qui”
Ed eccoci qui per un altro giorno di riprese.
Abbiamo iniziato da pochissimo e c’è molto da fare.
Però a volte mi annoio proprio.
Dal primo ciak sono passati pochi giorni e i miei genitori sembrano essersi trasformati.
Sì, è vero, non si sono dimenticati di me. Come potrebbero. Però non è più come prima e per attirare la loro attenzione devo sempre inventarmi qualcosa di nuovo.
Uffa.
“Nina tu stai seduta sulla panchina, Giselle invece ...”
Non sto minimamente ascoltando quello che Kevin mi dice.
Devo trovare qualcosa per movimentare questa giornata.
Ma cosa?
“Giselle?”
Mi richiama lui, ma niente.
“Giselle Kathleen Somerhalder”
Ouch. Mio padre.
“Si?”
E solo ora alzo il visino verso tutti loro che mi guardano un po’ dubbiosi.
“Che c’è?”
Chiedo quasi sbuffando.
Mi hanno interrotta.
Papà inarca un sopracciglio mentre mamma mi indica Kevin.
Cavolo.
“Sì, lo so che devo giocare! Me l’ha già detto la mamma ieri sera quando ha letto quei fogli”
Sono piccola, ma non stupida.
“Ok perfetto, allora giriamo”
Kevin sembra soddisfatto, non ha dovuto ripetermi la solita solfa.
Il posto che hanno scelto per girare questa scena è stupendo.
Un piccolo parco con tanti alberi e fiori.
Prendo posto vicino allo scivolo e aspetto.
“Azione”
Giocare mi piace.
Ma del resto, a chi non piacerebbe?
Sì sì, la risposta ce l’ho.
A quel musone di mio padre.
Okay, è un buon genitore, non c’è che dire, conoscendo il suo caratteraccio.
Ma se gli chiedi di giocare!
“Lily non ammazzarti su quello scivolo”
Mi volto verso la mamma che sorridente mi fissa.
Le faccio l’occhiolino e pronta mi lascio trasportare dal gioco.
“Ma quanto è graziosa”
Un attimo.
Mamma sobbalza, si alza dalla panchina e fa qualche passo all’indietro.
Dinnanzi a lei un uomo e una donna bionda bellissima.
“Klaus”
Ha detto Klaus … e allora perché io sto sorridendo vedendo Joseph?
Dai Giselle.
Aria spaventata.
Aria spaventata.
“Ottimo spirito d’osservazione”
Ma che bravo. Pure ironico.
No.
Aria spaventata.
“Stop. Stop. Stop.”
La scena si interrompe bruscamente.
Sta volta la causa sono io, sicuramente.
“Piccola, lui è cattivo … dal tuo sguardo sembrava che stessi vedendo per la prima volta un angelo.”
Lo sapevo. Accidenti.
Abbasso lo sguardo, rossa, imbarazzata.
“Non è niente”
Mi dice la mamma avvicinandosi.
“Io la comprendo, insomma guardatemi, sono bello. Vero tesoro?”
Sorrido.
“Ehi, ti ricordo che quella è mia figlia. Giù le mani”
Che carino quando fa il gelosone.
Io amo il mio papà. Anche in situazioni imbarazzanti.
Come questa.
“Papà”
Lo ammonisco, sempre più rossa.
Bene e quella scena, dopo tre volte, è finalmente andata.
E vai con la prossima. Non vedo l’ora di finire. Sono già stanca.
“Non so che intenzioni abbia. Lo giuro. Rebekah non vi farà nulla”
La voce di un uomo biondo mi fa uscire dal mio nascondiglio.
Mamma è seduta sul divano, papà è in piedi che fissa minaccioso l’altro e lo zio scruta fuori dalla finestra.
“Sì certo. Come l’ultima volta, vero Elijah? Elena è diventata una vampira per colpa di quella …”
“Damon. Vacci piano con le parole. Può sentirti”
Sbuffa pesantemente e sono certa, che mamma si riferisse a me.
Sono tentata. Entrare o no?
Ho già percorso mezza scalinata e nessuno sembra essersi accorto della mia presenza.
Mi incammino così verso il salone e, appena mamma mi vede, mi sorride.
Faccio una corsetta verso di lei e istintivamente papà mi si piazza davanti.
“Fa in modo che non tocchi né mia figlia, né mia moglie … nessuno delle persone che amo.”
“Stop. Straordinaria. Bellissimi. Giselle per oggi hai finito.”
Finalmente.
Con la manina saluto tutti e con la mamma mi dirigo nel suo camerino.
Michael
“Pronti? Azione”
“Ti rendi conto? Caroline mi ha lasciato”
Sono furioso. Come ha potuto?
Per Klaus? O per qualche altra strana creatura? Ormai posso aspettarmi di tutto dalla vita.
Il punto è che non so il perché.
Donne.
“Eh già, brutto colpo amico. E cosa intendi fare ora?”
Bella domanda. E chi lo sa. La riconquisterei ma conoscendola …
“Klaus è tornato. Forse la fiamma è lui. Quanti disegni hai detto che le ha regalato?”
“Oh ma stai zitto Jer.”
“No. Non voglio.”
“Giselle, non da quella parte”
Troppo tardi. La nanerottola Salvatore ha fatto il suo ingresso teatrale in scena.
Che stile quella piccoletta.
D’oh, ora mi tocca girare di nuovo la scena.
Se ti prendo.
“Scusate ragazzi”
Ma infondo come si fa ad avercela con una bimba che ti scorrazza allegramente per il set?
“Dai, riproviamo”
Giselle
“Katherina. Mi aiuti?”
Le porgo due fogli bianchi e le spiego cosa ci deve scrivere.
Se fossi stata più grande l’avrei fatto io ma, vista l’età …
“Ma che pestifera”
“E dai Kath”
Narratore esterno
E dopo aver dettato alla streghetta cosa scrivere, ecco che il piano è compiuto.
Con l’aiuto dell’attrice, Giselle è riuscita a nascondere due lettere in due camerini differenti. Ma di chi saranno?
“Sono stanchissimo. Vado a riposarmi un po’.”
Entrato nel suo “regno”, Paul si appresta a stendersi sul divano. Ma qualcosa lo costringe ad alzarsi.
Un foglio. Anzi, una lettera.
Al centro, un cuoricino rosso.
“Ma …”
Dubbioso apre il foglio e ne legge il contenuto.
“Ciao,
non sono una fun, ma una tua collega.
Lo so, è una notizia sconcertante.
Ne sono consapevole.
Ma tu mi piaci.
Ma che dico.
Io ti amo.
Devo dirtelo a voce però.
Ti prego fatti trovare alle quattro in sala riunioni. Lì non ci sarà nessuno.
Anonimo”
Se prima era dubbioso, ora è totalmente scioccato.
Una collega innamorato di lui?
Oh My God!!!
Nel mentre Candice sta cercando qualcosa che non trova oramai da mezz’ora e Claire sembra impaziente di riaverla indietro.
“Ti giuro che l’ho messo qua …”
“Candy, ferma. Quella cos’è?”
Accola, presa dalla curiosità irrefrenabile, si tuffa sulla lettera e la apre.
“Ciao,
non sono un fun, ma un tuo collega.
Lo so, è una notizia sconcertante.
Ne sono consapevole.
Ma tu mi piaci.
Ma che dico.
Io ti amo.
Devo dirtelo a voce però.
Ti prego fatti trovare alle quattro in sala riunioni. Lì non ci sarà nessuno.
Anonimo”
“Oh My God!! Hai uno spasimante. E all’interno del cast. Oddio. Oddio. Oddio.”
Candice sembra letteralmente imbambolata. A fissare quel foglio, a fissare quelle parole impresse con inchiostro.
“Impossibile”
“Ma come impossibile. Dai Candy, vacci. Please.”
Paul
Io ci provo.
Dopo Torrey non c’è stato più nessuno d’importante nella mia vita e devo guardare avanti.
Come se innamorarsi di una propria collega sia l’esatta definizione di “guardare avanti”.
Ah no.
Io non ci posso andare.
E metti che poi in realtà è una fun?
Che le dico?
Ormai sono qui e come uno scemo sto andando avanti e indietro.
Sono le 15.59 e lei non è ancora arrivata.
Forse è uno scherzo di Ian.
Sicuramente.
Ma io lo ammazzo.
Ma quando arriva?
Giusto.
È Ian e il suo dannato scherzo.
“Somerhalder non è divertente. Esci fuori se sei qui intorno.”
Candice
Impossibile. Impossibile.
Okay sono bella ma …
Impossibile.
No, non posso andarci.
Ma che figura ci farei se è tutto uno scherzo?
Ma poi chi sarebbe quella mente che organizzerebbe qualcosa del genere?
Oddio.
15.58.
Oddio. È tardi.
Paul
Sento dei passi. Lo sapevo. È Smolder.
“Brutto def … ”
Nella sua straordinaria bellezza ecco che si presenta …
Cioè.
Ripartiamo.
Bella, come sempre, si presenta …
“Candice?”
Oddio.
“Paul?”
E chi sennò?
Candice
“Paul?”
Sono sorpresa, tra tutti, lui proprio non me l’aspettavo.
“Ma che ci fai qua? Anzi no lo so. Ma perché non me l’hai detto prima? Insomma sì siamo amici, sono una tua collega e sono anche bella. Ma perché? Anche tu sei molto carino, però ecco …. “
Paul
Partita, come un razzo.
È da Caroline. È da Candice.
Ma a questi due uragani non ci si abitua mai.
“Rallenta! Detto cosa?”
Candice
Gli uomini.
Prima creano il danno e poi …
“Ma come? Che mi ami, cos’altro sennò!”
I nostri occhi si incrociano.
Sembra una telenovela.
Vorrei scoppiare a ridere.
È veramente bravo come attore. Sa fingere benissimo di non capirci nulla.
Paul
“Io cosa?”
Fermi tutti.
Stiamo scherzando.
Non ci sono telecamere in giro che ci stanno riprendendo, vero?
“E perché avrei dovuto dirti una cosa del genere …”
Oh!
“Ehi, no aspetta. E tu preferisci scrivere certe cose via lettera?”
Candice
E il premio Nobel per la recitazione va a …
Paul Wesley!!
“Lettera? Quale lettera?”
Povera me.
Paul
“Ma sì, quella in cui mi scrivi che mi ami”
Assurdo.
È assurdamente assurdo.
“Guarda”
Candice
Fisso il foglio che Paul mi mostra.
Assurdo.
E quasi non scoppio a ridere.
“Ma non l’ho scritta io! Guarda …”
E gli mostro la mia.
Paul
Lo stesso foglio di carta mi viene spiattellato davanti agli occhi.
Incredibile.
“Ma come …”
Candice
“… è possibile?”
Concludo io per lui.
“Giselle”
Pronunciamo all’unisono per poi scoppiare a ridere come due scemi.
Ian
“Tesoro, posso entrare?”
Sono alla porta del camerino di Nina ed è da dieci minuti che la stiamo aspettando per girare l’ultima scena che concluderà questa giornata infernale.
“Dove porca miseria l’ho messo. Dov’è sparito?”
La guardo sconcertato mentre corre da una parte all’altra della stanza senza mai fermarsi.
“Ma che diamine …”
“Il copione, il copione, non trovo più quei maledetti fogli e non so la parte”
Alzo gli occhi al cielo.
La solita disordinata.
“Hai guardato bene? Hai un senso dell’ordine pari a quello di tua figlia”
“A proposito, dov’è?”
Mi domanda con poca noncuranza. Il copione tutt’ora sembra più importante.
“Non faccio il giro degli studi un’altra volta. Sarà sicuramente con qualcuno. Ora trova quel copione e raggiungici.”
“Ian, non so la parte. Anche se lo trovassi.”
“Non potevi studiarla prima? Tipo … stanotte?”
“E quando? Mentre eravamo in bagno … o a letto?”
“Ian, Nina. Ragazzi, su”
È Julie che continua a chiamarci in continuazione.
Nina non ha ancora trovato il copione e, ahimè, ormai rassegnati, ci tocca uscire.
“Hai visto la mia giacca?”
Le domando sperando in una risposta affermativa.
“No. Perché, ti serve?”
Annuisco. Damon Salvatore non rimane mai, o quasi, senza quella giacca.
“Oh, ancora con quella storia. Damon se ne farà una ragione.”
“No”
E mentre raggiungiamo gli altri continuiamo a battibeccare fino a quando l’ultima parola ce l’ho io.
“Che problema c’è?”
“Nina non trova il copione, io la giacca”
“E perché, l’anello … dove l’hai cacciato?”
Mi guardo la mano e sbianco.
L’anello.
“Amen. Damon se ne farà una ragione.”
“No. No. No. L’ho già detto … no?”
“E va bene. A domani ragazzi. Per oggi abbiamo finito.”
Alleluia.
“Ian. Ian. Non puoi immaginare cosa mi sia successo.”
“No, carino. Ci sia successo.”
Ma perché tutte a me?
Davanti mi ritrovo una Candice e un Paul altamente trafelati, Nina isterica e io …
“Cosa vi è successo?”
“Due lettere d’amore. Uguali. Stessa calligrafia. E poi scopriamo che l’appuntamento era per noi”
Li guardo con occhi sgranati.
Cosa?
“Non ho tempo per le vostre smancerie. Vi siete messi insieme? Complimenti. Io me ne vado.”
“Che? No, aspetta.”
Candice prova a fermarmi ma io sono troppo distrutto.
Non ho le forze per ascoltarli.
“Sono stanco. Nina ha perso il copione. Io la giacca e l’anello di Damon …”
Nina si mette una mano sulla fronte, io sui capelli.
“GISELLE”
Angolo autrice:
Allora che cosa ve ne pare?
Giselle è proprio birichina, eh? xD
Volevo mettere un po’ di pepe in questo capitolo e credo di esserci riuscita.
Far impazzire tutto il cast mi fa morir dal ridere!!
Non voglio aggiungere nulla solo …
Chi riesce a leggere tra le righe forse avrà intuito qualcosa u.u
Ringraziamenti:
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E un grazie a quei lettori silenziosi che comunque la leggono =)
Un bacio,
MewAnna