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Autore: La Chiave di Do    30/08/2012    2 recensioni
1. Grave ma non troppo
2. Moderato serioso
3. Tranquillo con grazia
4. Adagio cantabile
5. Tranquillamente doloroso
6. Andante mosso
7. Grave con dolcezza
8. --
9. Freddo, morendo
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Nuovo personaggio
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Out of nowhere.'
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Freddo, morendo         



*



Quando apri' la porta la trovo' stesa sul letto sulla schiena, immobile, lo sguardo fisso sul soffitto: stava cosi' da giorni interi.

Era ormai sera tarda ma nessuno dei due era riuscito a dormire, e lui non aveva neppure tentato: ormai dormiva al suo fianco da molte notti, cercando di portarle una nuvola morbida di calore, offrendole le braccia come una dolce morsa e le labbra come una droga vellutata.

Quella notte pero' era semplicemente entrato e aveva atteso che ricambiasse il suo, cosa che non fece.

Decise di ordinarglielo.

“Guardami”.

Lei si rifiuto' sia di parlare che di obbedirgli.

“Non puoi continuare ad ignorarmi, non piu'”.

La ragazza non si mosse, a differenza delle sue labbra.

“Ah no?” fece sarcastica “Perchè, cos'è cambiato da ieri, l'altro ieri, un mese fa?” una breve pausa, ma entrambi sapevano che non aveva ancora finito “Ti ignoro da molto tempo ormai, cosa dovrebbe cambiare?”

Lui rise, e per la prima volta da quando si trovavano in quel rifugio la sua risata la fece rabbrividire, tremare, le fece paura.

“Cambia che tu te ne vai”.

“Oh, e quando?”

“Stanotte”.

Era una semplice informazione: era tutto deciso, programmato, e non poteva cambiare quella decisione che lui sembrava aver preso senza interpellarla.

“Perchè?” lo chiese con voce dura e ferma, ma avrebbe voluto urlarlo in preda alla disperazione, piangere, strapparsi fuori il cuore che aveva preso a sanguinare non appena quell'avverbio di tempo gli aveva abbandonato labbra.

“Perchè lo dico io!” lo grido' con la forza di un tuono e la disperazione di un fulmine, una luce diversa ad attraversargli il volto.

“Tu!” rispose lei balzando in piedi per fronteggiarlo, alla distanza di un palmo, alla distanza degli innumerevoli baci che si erano barattati in quella gelida estate “Chi sei tu per dire, per ordinare, per decidere di me!?”

Il sorriso del ragazzo si piego' in una sfumatura amara che racchiudeva qualcosa di diverso e familiare, una nota involontaria di dolore.

“Io” rispose con calma “Sono te”.

I suoi immensi occhi scuri si tinsero di un rosso sangue. Il suo sangue. Il loro.

 

*



                    La Chiave di Do
          Finisce qui la mia lunghissima permanenza in quella casa. Credevo mi avrebbe fatto bene e invece sono piu' ammaccata di
          prima. Spero sinceramente che ci sia ancora qualcuno che attende la continuazione di questa storia e mi scuso con loro del
          mio lunghissimo ritardo, ma come sapete non dipende da me... o meglio, ora si, lo sappiamo che dipende da me, ma non il
          mio io, forse dal mio es, su cui nessuno ha il controllo.

   
 
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