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Autore: emletish    31/08/2012    8 recensioni
Questa storia è ambientata al Tempio dell'Aria dell'ovest durante i primissimi giorni. Katara non si fida ancora di Zuko e ha acquisito un nuovo hobby. Pensavate che fosse Jet l'unico appassionato nel seguire Zuko di soppiatto? au contraire mes amis! Ciò che segue sarà il suo giornale "Inseguimento".
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katara, Quasi tutti, Zuko
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La parola P e la parola A

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Siamo atterrati sulla spiaggia dell'isola su cui ci eravamo accampati e Sokka e Suki erano lì ad aspettarci. In effetti stavano facendo più di quello - perché si stavano baciando mentre aspettavano. Sembra che ieri abbiano cambiato campo e Sokka è venuto qui per aspettarci sia ieri pomeriggio che oggi per poterci indicare il nuovo posto. Lui e Suki hanno trovato una casa estiva abbandonata che dovrebbe essere un po' più comoda di una tenda. Siamo saliti tutti su Appa. Sokka ci ha chiesto come fosse andata. So cosa stava realmente chiedendo, quindi gli ho semplicemente detto di non averlo ucciso. Dopo erano entrambi molto più sollevati.

Siamo atterrati su un'altura cinque minuti dopo. C'era una spiaggia con un piccolo punto di attracco e una vecchia casa diroccata. Il tetto era crollato e aveva quell'aspetto non-amato e non-vissuto. Potevo sentire Toph e Aang allenarsi dietro la casa, ma non riuscivo a vederli.

All'improvviso mi è venuta voglia di rimanere sola.

Volevo solo qualche minuto per pensare. Sapevo che poco dopo avrei dovuto avere a che fare con Aang, che probabilmente sarebbe stato un po' fuori di sé perché me ne ero andata nonostante la sua disapprovazione. Ha avuto un sacco di tempo per pensare ad altra saggezza dei templi per me mentre non c'ero e non ero sicura di poterla affrontare proprio in quel momento. Avevo solo voglia di poter pensare e mettere ordine ai miei pensieri. Ho detto agli altri che sarei andata alla spiaggia e mi sono diretta verso il ponticello d'attracco. Ho sentito Sokka dire che mi avrebbe seguita, ma il Soggetto ha detto a lui e a Suki che pensava mi servisse un po' di spazio.

Sono rimasta lì seduta per secoli. Solo a pensare. Ho pensato a mia madre e a quanto l'ho amata. Ho pensato a Yon Rha e alla pioggia. Mi sono assicurata che non mi dimenticasse mai. Ho pensato di quanto mi fosse servito questo viaggio, se solo per poterlo affrontare e scegliere per me stessa. Ho pensato molto a come prendere una decisione e avere a che fare con le conseguenze. Ho pensato di essere pronta a lasciare andare un po' di quella rabbia. Ho pensato al perdono e al fatto che molte persone non se lo meritino.

Ma poi ho iniziato a pensare che esistono altre persone che meritano davvero il mio perdono. Alcune persone sono davvero preoccupate per me dopo tutto. Alcune persone mi ascoltano davvero mentre parlo e mi rispettano anche quando mi comporto da pazza nei loro confronti. Alcune persone mi fanno sentire come se fossi io quella divertente tra i due. Alcune persone continuerebbero a raccogliere Pesche Luna per me e ad aiutarmi e a farmi sorridere e a forzarmi ad accettare la loro presenza e a preoccuparmi per loro finche non fossi pronta a perdonarli.

Forse è ora.

Stavo pensando un sacco al Soggetto.

-!-

Il sole stava già tramontando, quando sono venuti a prendermi. Appa volava sopra la mia testa e potevo vedere il Soggetto ed Aang nella sella. Il Soggetto deve avergli detto che non l'ho fatto, ma non credo gli abbia dati molti dettagli. Aang ha detto di essere fiero di me per non averlo fatto. Ho cercato di fargli capire quanto mi fossi sentita arrabbiata e quanto è stato difficile trattenermi. Mi sono servite così tante energie per non abbandonarmi a quella potenza oscura. E' stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto. Speravo che Aang avrebbe capito.

Ma le prime parole che sono uscite dalla sua bocca erano sul perdono. Perdono per Yon Rha.

Puah!

Non capiva per niente. Non perdonerò mai Yon Rha. Gli ho mostrato pietà e risparmiato la sua pietosa vita, ma non l'ho perdonato per ciò che ha fatto. Aang crede che il perdono sia cruciale nel processo di guarigione, ma credo di potermi guarire benissimo anche senza perdonare l'assassino di mia madre. Non dovrebbe chiedermi di farlo. Credo di essere arrivata al punto in cui posso iniziare a far andare via la mia rabbia, ma non posso perdonare una cosa del genere. Aang non dovrebbe chiedermelo. Il Soggetto ha ragione. Certe cose sono imperdonabili. Non l'ho ucciso, non è già abbastanza?

Non volevo iniziare una discussione con Aang sul perdono e sulla rabbia e la cura dal dolore perché sarebbe probabilmente finito con me arrabbiata ed Aang bisognoso di cure.

Ho visto il Soggetto in piedi dietro ad Aang e ho camminato verso di lui. Avevo qualcosa da dirgli. Beh, avevo molto da dirgli. Ma ho deciso per la prima cosa. Gli ho detto di essere pronta a perdonarlo. Solo per renderlo ufficiale e nel caso in cui non l'avesse già capito dalle coccole per il pianto moccoloso e le conversazioni ricche di significato e tutta la faccenda di comportarsi da amici. Il Soggetto qualche volta è un po' ottuso nell'interpretazione delle relazioni interpersonali.

So di essermi comportata in un modo un po'...err...scostante con lui in passato. Diventavamo amici e poi io mi arrabbiavo e tornavamo ad essere antagonisti. Ma questa volta era diverso. Volevo davvero essere sua amica dopo che lui è stato così gentile con me e volevo anche assicurarmi che lo sapesse. Aveva un'espressione timida e speranzosa.

Tui e La! Non esisteva forza terrestre abbastanza potente da essere in grado di fermarmi dall'abbracciarlo, in quel momento. Non ho potuto farci niente. Gli ho gettato le braccia addosso e gli ho dato un grande abbraccio. Mi ha avvolta con le sue ed era caldo e forte e gentile. Aveva anche un buon odore. Era un bell'abbraccio-ora-diventiamo-amici invece che un abbraccio-da-crisi-isterica-e-moccolosa-tutto-addosso-a-te-come-un-non-so-cosa. Mia madre diceva che i buoni abbracci sono come i boomerang, solo meglio, perché ritornano subito indietro. Questo è stato un abbraccio boomerang.

Non mi sarebbe dispiaciuto abbracciarlo un altro po', ma Aang stava guardando. A lui piace prendere parte agli abbracci e se questo fosse continuato si sarebbe trasformato in un abbraccio di gruppo davvero troppo imbarazzante. Quindi ho lasciato andare il Soggetto e mi sono diretta verso la casa.

-!-

La cena è stata interessante. Toph ha voluto sapere tutto. Avevo già raccontato tutto a Sokka e poi avevo dovuto ripetere tutto anche a Suki. Ero un po' stufa di dover raccontare tutto un'altra volta. Noi ragazze dividiamo una stanza, quindi le ho detto che gliene avrei parlato dopo. Poi hanno inziato a raccontare a me e al Soggetto gli avvenimenti di quando eravamo via. E tutti i problemi che hanno avuto per trovare questa vecchia casa.

Il Soggetto pensa che sia una casa di guerra. Non è insolito, nella Nazione del Fuoco, che ogni persona della famiglia sia vittima della guerra, specialmente se è un soldato semplice. Crede che sia probabile perché ora siamo su un isola più...povera e suo nonno firmò delle leggi di arruolamento che colpivano le classi inferiori. Queste famiglie avevano case, case robuste costruite per durare che vennero abbandonate alla furia degli elementi. Mi sembra tristissimo. La famiglia che viveva qui, sono tutti partiti e tutto ciò che è rimasto è questa casa scricchiolante. Difficilmente penso alle vittime della guerra della Nazione del Fuoco.

Aang, anche davanti alla mia crescente irritazione, ha usato la parola perdono guardando nella mia direzione già 27 volte questa sera. Nelle ultime quattro ore ha perdonato Sokka per una battuta di poco gusto, perdonato Toph per aver mangiato l'ultimo raviolo alle verdure, anche se ce n'erano ancora alla carne, perdonato il Soggetto per aver saltato tre giorni di allenamenti di seguito e perdonato Suki per un commento sarcastico che ha fatto sulla mancanza di iniziative di Aang quando si trova ad allenarsi senza un insegnante.

Se sento la parola P un'altra volta....

-!-

Okay. Lo scriverò solo una volta e poi farò finta che non sia mai accaduto.

Il Soggetto è piuttosto forte.

Ecco, l'ho scritto.

Sono stata colpita da quella stessa cosa strana che influenza le persone che fanno delle piccole vacanze con il Soggetto. Provo un grande affetto per lui e non ho la più pallida idea di come sia accaduto. Quest'affetto è stato particolarmente forte questa sera mentre lavavamo i piatti.

E' stato bello essere con il Soggetto perché almeno lui non continuava a insistere col chiedermi di raccontargli tutto sul viaggio o a parlarmi di perdono. Stavo strofinando vigorosamente una padella e allo stesso tempo mi stavo lamentando della parola F e dell'insistenza di Aang nell'usarla, anche se non ha a che fare con la situazione in cui ci si trova. Il Soggetto mi ha promesso che domani cercherà di parlargli.

Poi ha aggiunto, serio, che nonostante ciò che Aang ha detto è felice che io non abbia perdonato Yon Rha. E' piacevole sapere che qualcuno è d'accordo con me, ma il Soggetto aveva una scintilla d'impertinenza che gli si leggeva nello sguardo. Gli ho chiesto perché fosse contento che non l'avessi perdonato. Ha sorriso e ha detto che l'avevo fatto lavorare così tanto per il mio perdono che se avessi perdonato Yon Rha solo perché si era messo a piangere sopra a delle verdure nella pioggia, lui si sarebbe arrabbiato non poco. Gli ho spruzzato dell'acqua addosso. Lui ha risposto con altri spruzzi. Abbiamo avuto una piccola battaglia di spruzzi. Ho vinto io.

Il Soggetto mi ha sorriso sinceramente e ha detto che aveva scalato alberi da frutta e salvato gente dalla prigione e mi aveva tirato fuori da delle fontane - tutto per il mio perdono. Avrebbe sminuito il valore del perdono se avessi iniziato a darlo via.

Gli ho detto che è un idiota e lui ha risposto Se lo dite voi, vostra maestà e si è inchinato, deridendomi. Probabilmente c'è stata un'altra battaglia di spruzzi. Non so chi abbia vinto quest'ultima. Ma è finita con il Soggetto che mi metteva una corona di bolle di sapone e io che lo inseguivo per tutta la cucina cercando di strofinargli le suddette bolle di sapone tra i capelli in risposta.

-!-

Sono giunta a una decisione. Beh, due decisioni.

Smetterò di pedinare il Soggetto...Intendo dire, Zuko. Probabilmente dovrò trovarmi un nuovo passatempo per riempire tutto il tempo libero che avrò d'ora in poi. Ma comunque, penso che sia per il meglio. Gli amici non pedinano gli amici, dopo tutto. E Zuko è mio amico. Non ho più bisogno di pedinarlo perché si è dimostrato degno della mia fiducia.

Ho anche deciso che, così come l'ho magnanimamente perdonato questo pomeriggio, dovrei chiedere io stessa il suo perdono. Ho riletto questo giornale di spionaggio...ehm, registro di osservazioni, e mi sono resa conto che potrei essere stata un po' troppo severa nei suoi confronti. L'ho trattato un po', ehm, da pazza in questi ultimi tempi. Non sono stata davvero giusta con lui. E ora voglio scusarmi.

Voglio mostrargli che voglio davvero essere sua amica. Domani andrò al villaggio e gli comprerò quei suoi fiocchi disgustosi che gli piacciono così tanto. Non riesco a credere che questa sia la seconda volta in cui Zuko mi ha forzata a sprecare del buon denaro per quello spuntino orribile. Ma sono i suoi preferiti. Saranno la mia offerta di pace per lui e spero che l'accetterà. Comprerò anche un nuovo libro. Inizierò un nuovo giornale in cui non pedino Zuko o scrivo ossessivamente di lui, perché sarebbe strano. Però ormai ho l'abitudine di annotarmi le cose. Mi aiuta a riordinare i pensieri. Stiamo per fare storia. Mi piacerebbe che le persone del futuro conoscessero ciò che abbiamo fatto e che abbiamo raggiunto. Dovrei scrivere tutto ciò che ci accade per i futuri libri di storia e i posteri etc. E forse sarà bello poter scrivere solo per me stessa. Sta accadendo tutto così in fretta e non voglio dimenticarmi di niente.

Quindi questa sarà la mia ultima notizia sullo spiare il Soggetto.

Potrei aver perso un Soggetto da spiare, ma ho guadagnato un amico in Zuko.

Sono abbastanza soddisfatta del mio nuovo amico Zuko.

Anche se è un idiota.

-!-

Fine

-!-

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Ma solo per ora ;)

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Cari lettori! Avete raggiunta la fine! Congratulazioni! Grazie per essere rimasti con me fin qui. A tutti i recensori - sapete che vi adoro! Siete favolosi! Grazie davvero a tutti e spero di rivedere i vostri nomi scritti sulle recensioni in Not Stalking Zuko.

In questo capitolo: Le nostre due parole erano Perdono e Amicizia. Credo che qualcuno di voi le abbia indovinate! Dieci punti a voi!

Quella scena finale sul ponte. MI è sembrata una buona cosa che Katara si fosse presa un po' di tempo per pensare. Deve ancora digerire tutto ciò che è accaduto. Non credo che debba perdonare Yon Rha per guarire, ma credo che debba lasciar andare la sua rabbia. Penso inoltre che Katara, nel profondo, si senta in colpa per ciò che è successo e questo è parte del motivo per cui è così arrabbiata. Deve perdonare sé stessa, non Yon Rha, e accettare il fatto di non poter cambiare ciò che è successo quel giorno.

Ma comunque, quando Aang parla del perdono in quella scena credo di aver sperato di poter passare dallo schermo e comportarmi come il Mistake Guy in Scrubs e saltare fuori da dietro di lui dicendo Miiiiisstaaaaake! Perché davvero Aang, so che il perdono è una tua caratteristica, ma esistono un posto e un momento giusti. Non l'ha ucciso, ma ciò non significa che l'abbia perdonato. Secondo me Aang, che è molto legato agli insegnamenti dei monaci, cercherebbe di dirle sottilmente di tutti i meriti del perdono, ed è per questo che inizia a perdonare a destra e a manca.

Volevo anche che Katara riflettesse del suo rapporto con Zuko. Una cosa che mi piace di loro, almeno nella mia immaginazione, è che intorno a Zuko Katara si sente come se fosse lei quella divertente. E' stata davvero offesa quando gli altri l'hanno presa in giro per non essere divertente in La fuggitiva, e credo che le piaccia essere nel ruolo di quella divertente. Ogniuno ha la propria opinione, ragazzi. Si rende conto di essere stata un po'...scostante in come lo ha trattato e Zuko probabilmente non sa in che posizione si trova. Lo abbraccia/perdona perchè vuole davvero che capisca che questa volta lo vuole davvero. Vuole essere sua amica.

Molti dei miei recensori hanno pensato che sarebbe stato buffo se Katara avesse dovuto scrivere la frase maledetta! E Katara comunque sarebbe sempre finita col pensare che il suo Soggetto era piuttosto forte.

Guardando i Predatori Meridionali, c'è una piccola casa sullo sfondo durante la scena sul ponte. Cos'è quella casa? Non sembra la residenza reale e non volevo che arrivassero subito all'isola di Ember. Perché quello sarà un capitolo a parte nella mia prossima fic. Poi mi è venuta l'idea delle case abbandonate per la guerra e delle vittime della Nazione del Fuoco. Non credo che la Gaang abbia mai realmente pensato a quelle vittime, in modo comprensibile. Stavo giocherellando su Avatar Wiki (quel sito mi ha ormai divorato il cervello!) e c'era scritto che la Nazione del Fuoco prevede l'arruolamento forzato. Quindi non tutti nella Nazione del Fuoco sono felicissimi di andare in guerra. Per quel che ne so, l'arruolamento forzato entra in scena solo quando non ci sono abbastanza volontari. A giudicare da come quei generali erano pronti a sacrificare un'intera divisione durante la riunione a cui Zuko prende parte, immagino che l'aspettativa di vita dei soldati semplici della nazione del Fuoco non dovrebbe essere lunga.

Quando vivevo in Irlanda, sono stata scioccata dal numero di case abbandonate. Queste case sono rimaste lì dopo che la famiglia che vi viveva morì di fame. Sono l'unica cosa rimasta di quelle famiglie e rimangono lì diroccate ed è stata una vista tristissima. Quindi pensavo che sarebbe stato adatto che la Nazione del Fuoco avesse un fenomeno simile dopo 100 anni di guerra.

Alla fine Zuko e Katara sono davvero amici. Mi piacciono le loro piccole battaglie di spruzzi e pianifico di includerne molte altre! Molte! Ma comunque, mi sembrava che questo sarebbe stato un buon punto per porre fine alla parte "Soggetto" del giornale di Katara e per ripartire con qualcosa di nuovo. Mi sembra faccia senso che Katara provi a smettere di seguirlo, perché ora lo considera davvero un amico. Ma probabilmente nella prossima fic ci saranno momenti in cui cederà alla tentazione. E' fatta così. Non può farci niente. Benedette le sue calze di lana.

La cara Kimberly T *la saluta* ha detto parecchie recensioni fa che anche Katara dovrebbe scusarsi. E mi ha dato la migliore idea per come rendere quelle scuse adorabilmente imbarazzanti. Gli prenderà dei Fiocchi di Fuoco. Lui sarà confuso e l'imbarazzo regnerà! Ma dovrete aspettare il primo capitolo di Not Stalking Zuko per leggerlo! Mi dispiace!

Nessuno si ricorda di cosa ho scritto parecchi capitoli fa sul cibo preferito come un'espressione dei propri sentimenti? Solo per dire.

Bene, è tutto per Stalking Zuko! Spero davvero che vi siate divertiti a leggerlo tanto quanto me a scriverlo!

Alla prossima, cari lettori!

Emletish esce.

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Entra la traduttrice, che non si chiama emletish, ma questo non è un problema, vero?

Allora, ce l'ho fatta! Avevo detto che avrei finito stalking zuko entro il trentun agosto, ed ecco qui!

Bene, not stalking zuko dovebbe iniziare agli inizi di settembre, quindi preparatevi!

  
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