EXTRA #5 - Super Mario e Conquiste segrete... (Zayn's PoV)
«Ehi!»
Continua a sbattere i piatti sul ripiano della cucina
e a maltrattare i panini che sta preparando e fa finta di non sentirmi.
«Liam!
Se continui così quando stasera Ashley tornerà a
casa avrai distrutto la
cucina!»
Cerco di buttarla sul ridere, ma so perfettamente quanto gli
è costato sorridere ad Ashley e convincerla che non gli
pesava lasciarla andare
da Harry. Lo vedo tirare fuori il cellulare, sbloccare lo schermo,
iniziare a
digitare qualcosa… scuotere la testa e rimettere via tutto.
Sarà la trecentesima
volta in due ore che fa così.
«Liam, chiamala. Non puoi continuare
così» gli dico.
«Non voglio che pensi che la sto controllando.»
«Sono sicuro che non lo penserà»
rispondo. Gli infilo una
mano in tasca e gli porgo il suo iPhone.
Scuote la testa.
«No, Zayn, non la chiamerò. Mi fido di lei.
Lei…» lascia il
discorso a metà e sbarra gli occhi, così capisco
perfettamente quello che stava
per dire.
«Lei non è Danielle, Liam. Non lo è. E
Harry non è
quell’idiota di un ballerino spagnolo che avresti dovuto
prendere a pugni fino
a fargli saltare la perfetta dentatura costata anni di apparecchi
ortodontici.»
Per la prima volta in questo pomeriggio lo vedo sorridere.
«Davvero secondo te il tipo ha portato
l’apparecchio?»
Scoppio a ridere. «Non lo so, Liam. Ma passami quel panino,
ho fame!»
Mangiamo in silenzio, Liam con lo sguardo rivolto alla
finestra… no, al lavandino della cucina. Chissà a
cosa sta pensando. Cioè, lo
so a cosa sta pensando, ma quando fa così mi preoccupa e non
poco.
«Liam?» lo chiamo e lui si riscuote.
«Non sono molto di compagnia, oggi, vero?» mi
chiede,
abbozzando un sorriso.
«No. Ma cucini sempre bene» rispondo. Gli do un
pugno sul
braccio.
«Questo è un affronto!»
«No, era un guanto di sfida. Ti va di fare una partita a
Super Mario Kart?»
«Ti straccerò, Zayn. E pagherai
l’affronto!»
Lasciamo i piatti nel lavandino e ci fiondiamo sul divano,
ognuno col suo joystick. Di solito quando iniziamo a giocare compare
anche
Lucas, ma oggi pare non ci sia.
«Luke dov’è?» gli chiedo.
«Boh… credo abbia la ragazza, ma non mi ha detto
niente e io
non chiedo. Lo sai com’è fatto. E non lo chiamare
Luke, che si incazza.»
«Proprio per questo è divertente!»
«Invece di divertirti con poco, stai attento alla partita.
Chi prendi?»
«Mario, ovviamente!» rispondo, impossessandomi del
mio
joystick.
«Ci giochiamo la cena?» mi chiede. Valuto per un
attimo
perché sia proprio questa la posta che mette in palio. Poi
capisco, ha paura
che lo lasci qui da solo prima che Ashley rimetta piede in casa.
«Perfetto. Pizza?»
«Andata. E chi perde paga anche per Ash!»
*
*
*
Ci si mette
d’impegno come al solito, non gli è mai piaciuto
perdere, e siamo alla decima partita o giù di lì
quando la porta si apre.
Lucas
ha mandato un messaggio un’oretta fa, dicendo che non
sarebbe tornato a casa per la notta, quindi non può che
trattarsi di Ashley, ma
Liam non si muove. Continua imperterrito a giocare, concentrato sullo
schermo
del televisore senza dare segni di essersi accorto di niente.
«Sono
tornata!» urla, prima ancora di chiudere la porta e
sul viso di Liam compare un sorriso di sollievo, quasi avesse paura che
non
sarebbe tornata.
«Ciao,
amore!» le risponde, senza posare il joystick o
spegnere la TV, è proprio deciso a vincere e sa che questa,
in un modo o nell’altro,
è la partita finale… anche perché le
pizze stanno per arrivare!
«Ciao,
Zayn!» Ashley mi saluta con un tono palesemente
sollevato – credo che temesse di trovare Liam in preda alla
depressione, che poi
è il motivo per cui mi sono voluto assicurare che non
rimanesse da solo, questo
pomeriggio – prima di sedersi sulle ginocchia del suo ragazzo
e distrarlo dalla
partita, permettendomi di vincere facilmente tra le proteste di Liam,
redivivo.
Sono
contento di vederlo sorridere e mi sento di rubargli
qualcosa, rimanendo qui in casa sua per la cena. Ma dato che devo
pagarla io,
il minimo che possa fare è rimanere qui a mangiarla.
Probabilmente
avrei fatto meglio ad andarmene, comunque.
Questi due sono disgustosi e sembra quasi che non si vedano da un mese,
tante
sono le smancerie che si scambiano. Nessuno di noi è
intenzionato a parlare
della giornata che Ash ha trascorso sola con Harry, o forse loro non
sono
intenzionati a farlo davanti a me. D’altra parte li capisco,
neanche a me
andrebbe di parlare dei fatti miei di fronte agli altri.
E
infatti nessuno sa che mi sto vedendo con… lei.
Sospiro,
e aspetto il momento in cui sarò finalmente solo
per poter leggere in pace i messaggi che mi ha mandato nel pomeriggio,
che
capita proprio quando Karen chiama Liam al telefono e vuole parlare con
Ashley.
Mi
allontano dalla cucina e mi siedo sul divano, me ne
andrei, ma non è carino farlo senza salutare, e mi immergo
nella lettura degli
otto messaggi che mi ha mandato. Sorrido come un ebete fino a che una
mano non
mi si posa sulla spalla.
«Grazie»
è Ashley a cogliermi di sorpresa,
perché… cioè io e
lei non è che siamo proprio migliori amici. Insomma, la
maggior parte delle
volte in cui ha litigato con Liam c’ero io di mezzo. La colpa
era per metà mia.
E per metà di Harry, vabbè.
«Di
cosa?» le chiedo.
«Di
essergli stato vicino oggi pomeriggio» sta approfittando
del fatto che Liam e Karen stiano al telefono un sacco, per parlarmi. E
comunque lo fa sottovoce, cercando di non farsi sentire da lui.
«Da solo
sarebbe andato fuori di testa.»
«Veramente
ci ha provato anche in compagnia. Comunque prego,
anche se non è stato un grande sforzo, stare vicino ad uno
dei miei migliori
amici.»
Credo
di essere arrossito, perché lei scoppia a ridere e mi
dà un bacio sulla guancia. Credo sia la sua
spontaneità la cosa che piace di
più a Liam di lei. Somiglia molto a Sam, una volta che si
scioglie.
«E
con chi scambiavi messaggini, Casanova?» cambia argomento
come stesse cambiando i piatti a tavola. È destabilizzante,
in un certo senso. «No,
scusa, non sono affari miei. Quando vorrai parlarne sarai tu a
farlo» mi dice,
prima ancora che possa aprire bocca per risponderle.
Sorride,
è felice. L’avessi saputo che per toglierle il
muso
lungo degli ultimi giorni sarebbe bastato così poco avrei
insistito prima con
Liam perché la lasciasse far pace con Harry.
Forse,
però, è la sua poca insistenza che mi fa aprire.
«Si
chiama Perrie. È bionda, con gli occhi azzurri, un
sorriso stupendo e un corpo da favola. Ha tre-quattro anni
più di me – no, non
lo so e non mi interessa – e gli altri non ne sanno ancora
niente, perciò
silenzio.»
Sorride
ancora di più, se possibile.
«Sarò
muta come un pesce rosso» mi risponde, prima di
tornare da Liam.
Perfetto,
è riuscita a conquistare anche me. Beh, l’aveva
già fatto, ma finora avevo mantenuto il mio atteggiamento da
duro, con lei.
Ora
sa che è una facciata. Vabbè, probabilmente
già lo
sospettava da tempo.
Oh,
fanculo. È una ragazza fantastica e sono felice che stia
con Liam. Se la meritava proprio una come lei.
Mi
alzo in piedi, saluto e me ne vado.
***
Dunque, mi vergogno un po' a tornare con così tanto ritardo, ma l'ho fatto (finalmente), anche se il capitolo non è dei migliori. Zayn è davvero difficilissimo, come voce (almeno per me).
Vi do qualche notizia: mi sono laureata - sì tutto bene, e anche quasi tre mesi fa, quindi direte voi "perché sei sparita così a lungo?". Perché per rimettere mano alla tastiera mi ci è voluto un sacco di tempo, e ancora adesso non riesco a scrivere come vorrei. Comunque eccomi qui, spero di non mancare più per così tanto tempo.
Ringrazio chi non ha perso la speranza di vedere tornare la storia con un nuovo capitolo - anche se si tratta ancora di un'extra. Il prossimo sarà Niall, e poi via con i nuovi capitoli della storia. Spero di metterci meno tempo, ma non assicuro niente.
Ringrazio, come al solito, chi ha recensito lo scorso capitolo: Overseas, Glee__, Marti__, Samah, Clo_97, Zamieluna e Lucy_Bastet, grazie davvero ragazze (probabilmente qualcuna di voi ha cambiato nick da quelli che conoscevo prima, vero?)
Un bacio grande
PS: Non è colpa mia se Liam e Danielle si sono lasciati T______TPPS: La canzone per il capitolo è You Belong With Me di Taylor Swift