Alla taverna dei poeti...
Omero « Cantami, o diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempia), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille. »
Scrittore: “Mi dispiace, ho finito gli spicci”
Omero: “Chi è parla? Non ci vedo...”
Scrittore: “Sono il pelide Achille!”
Omero: “Ahahahaha! Bella battuta! Tu sei quel deficiente dello scrittore…”
Scrittore: “Ma allora ci vedi!?”
Omero: “Certo. Quello della cecità è solo un trucco per andare nel parcheggio dei disabili...”
Scrittore: “E io che pensavo che nell'antica Grecia la cecità fosse simbolo di ispirazione poetica...”
Omero: “Balle!”
Scrittore: “E io che pensavo che tu non esistessi...”
Omero: “Balle! La questione omerica non ha fatto altro che danneggiarmi. Sono diventato lo zimbello di tutti i poeti, anche più di Dante...”
Scrittore: “Più di Dante!? A proposito, lui come sta? Ha risolto il problema dell'alcolismo?”
Omero: “Purtroppo no. L'hanno mandato in un centro riabilitativo per alcolisti-tossici ma continua a raccontare una strana storia in cui lui va a fare una visita guidata all'Inferno insieme a Virgilio... (detta anche Divina Commedia)”
Scrittore: “Allora sta proprio male! Poveraccio! ”
Omero: “Scusami, ma perché sei venuto a trovarmi?”
Scrittore: “Per chiederti il permesso di fare una parodia dell'Iliade”
Omero: “Fai come ti pare...”
Foscolo (piangendo): “Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque”
Scrittore: “Che bei versi! Questa è una delle mie poesie preferite! Eh, Omero, che ne pensi?”
Omero (mentre prende a calci Foscolo): “Stai zitto, sottospecie di poeta!!!!”
Autore: “Come non detto...”
Omero (allontanandosi da Foscolo): “Che mi dicevi?”
Scrittore: “Niente, lascia stare. Alla fine me lo dai questo permesso?”
Omero: “Che cosa mi dai in cambio?”
Scrittore: “Niente”
Omero: “Allora no”
Scrittore: “Va be, ti do 50 centesimi, ma non di più”
Omero (felicissimo): “50 centesimi? Veramente?”
Scrittore: “No”
Omero: “Dai, l'Iliade vale molto di più!”
Scrittore: “No”
Omero: “Che palle! Almeno 20 centesimi me li dai?”
Scrittore: “No”
Omero: “10...”
Scrittore: “No”
Omero: “5...”
Scrittore: “No”
Omero: “Ma che ti sei impallato?”
Scrittore: “No”
Omero: “Dai, per 5 centesimi ti faccio veramente una super offerta!”
Scrittore: “Va be, accetto. Affare fatto!”
Omero (mentre intasca i soldi): “Ma come la intitoli questa parodia?”
Scrittore: “Io avevo pensato a Epical Cazzata”
Omero: “No, è troppo volgare, meglio Epical Tragedy!”
Scrittore: “Non sapevo che sapessi l'inglese!”
Omero: “Ti pare? Secondo te parlo il greco e non so l'inglese?”
Scrittore: “yes, I think that you don't speak english”(se sbagliato colpa di google traduttore)
Omero: “Che?”
Scrittore: “Meno male che sapevi l'inglese!”
Omero: “ϝαφφανκουλω! (vaffanculo)”
Scrittore: “Che hai detto!”
Omero: “Che so l'inglese solo superficialmente”
Scrittore: “Ah...”
Omero: “Ma tu conosci bene l'Iliade?”
Scrittore: “Più o meno”
Omero: “Come più o meno? Se devi fare una parodia deve essere come si deve!”
Scrittore: “Ma tanto guardo su WIKIPEDIA”
Omero: “Su WIKIPEDIA? Ti serve qualche esperto per aiutarti...”
Scrittore: “E dove lo trovo?”
Omero: “Beh, aggiungendo 40 centesimi...”
Scrittore: “Ho capito, piglia sti soldi!”
Omero (mentre intasca il denaro): “Ti presento i maggiori esperti greci dell'Iliade: Imbecillicle, Impeditocle e Deficientocle”
Scrittore: “Che bei nomi...”
Omero: “Si, glieli ho dati io. Ora ti manca solo di fare una cosa!”
Scrittore: “Che cosa?”
Omero: “Scrivere!”
Scrittore: “Ok. Allora vado, tornerò dopo che avrò finito di scrivere”.
Così lo scrittore se ne andò via insieme a Impeditocle, Imbecillicle e Deficientocle...