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Autore: merryluna    02/05/2007    5 recensioni
Se cercate le battaglie sciamaniche... spiacente: non le troverete qui! In compenso vedremo come si muovono i nostri eroi dentro e fuori una stazione di polizia...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Manta Oyamada, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Incompiuta
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cap
IL GEMELLO, IL MISTERIOSO E LA FIDANZATA

-Capitolo 7°-


“...ed invece di preoccuparsi di bloccare il fantomatico Childy, le nostre forze di polizia vengono tenute impegnate in degli inutili servizi di vigilanza nelle mostre di gioielli ad appannaggio di ben pochi facoltosi in città.”
“Almeno concordiamo su qualcosa...” borbottò Yoh l’indomani rigirandosi tra le mani un quotidiano. Alzò gli occhi verso la vetrata del suo ufficio ed incrociò lo sguardo di un ragazzo dai lineamenti stranieri. Forse cinesi. Ma furono i suoi occhi a colpirlo in modo particolare: occhi d’ambra profondi, tenebrosi, che nascondevano un certo fascino. E poi un ghigno non proprio rassicurante. Di sfida, forse? Impossibile: perchè mai un perfetto sconosciuto doveva sfidarlo? In cosa, poi? Yoh si limitò a sostenere il suo sguardo ed a sorridere di rimando. Poi, quello strano tipo rigirò sui tacchi ed uscì dalla sua visuale.
Rimase un attimo interdetto. “Lyserg!”

Si dà il caso che il poveretto in questione in quel momento fosse impegnato nel trasporto di una decina di fascicoli di un’altezza considerevole e, sentendo quell’urlo inquietante, sussultò facendo finire gran parte dei fogli in terra. Imprecò silenziosamente e corse nell’ufficio dell’ispettore Asakura.
“Sì?” chiese leggermente spaventato.
“Portami un caffè. Lungo e molto dolce, mi raccomando” ordinò l’altro bruscamente.
Lyserg abbassò il capo e si diresse verso la macchinetta del caffè.
“Molto dolce, mi raccomando” lo scimmieggiò facendo una boccaccia. “Ma mi ha preso per la sua servetta? Non capisco perchè ogni volta che è arrabbiato se la prende con me...Ma tu guarda questo!”
“Qualche problema?” intervenne qualcuno alle sue spalle. L’inglese girò un po’ la testa ed il cuore gli si bloccò in mezzo al petto: Yoh lo stava guardando con un sorriso sornione, un berretto da baseball a nascondergli i capelli ed un pacchetto di sigarette in mano.
“N-no. Stavo solo pensando ad alta voce...” balbettò incerto porgendogli il caffè.
Yoh fece una faccia stupita, poi lo ringraziò e bevve un sorso di caffè che, con orrore di Lyserg, risputò subito nel bicchiere con un’espressione schifata.
“È poco dolce?” s’informò ripensando ai tre cucchiaini e mezzo di zucchero che vi aveva messo dentro.
“Tutt’altro! È dolcissimo! Fa schifo! Puoi farmene uno corto ed amaro? Mezzo cucchiaino di zucchero scarso...” e se ne andò diretto verso l’ufficio di Kanna.
Il ragazzo rimase attonito di fronte a quella richiesta: corto ed amaro? Da quando? Ma in fin dei conti non c’era da stupirsi di fronte alle richieste bizzarre di Yoh. Soprattutto durante una giornata «no» come quella. Preparò un altro caffè e si apprestò a portarglielo.

“Ma dico, sei forse impazzito?” urlò sputacchiando qua e là il caffè.
“È ancora troppo dolce?” chiese incredulo.
“Troppo dolce? È amarissimo!”
“Ma prima...” tentò di scusarsi prima che la porta si aprisse rivelando lo Yoh sorridente con il berretto da baseball. Un momento: Lyserg guardò ora dietro la scrivania, ora in direzione della porta. Cosa stava succedendo? Due Yoh? Qualcosa non quadrava.
“Qualcosa mi suggerisce che hai dato il mio caffè a lui...” disse il ragazzo ridendo di cuore. “E mi suggerisce anche che non sapevi che Yoh avesse un fratello gemello...”
Ora si spiegava tutto! Non c’era di mezzo lo zampino di un duplicatore di corpi con annesso sdoppiatore di personalità particolarmente efficace, come Lyserg aveva ipotizzato in un primo momento.
“Come mai da queste parti?”
“Kanna aveva dimenticato una cosa nella mia macchina, e così con questa scusa ho pensato di passare a farti un saluto” spiegò Hao accomodandosi su una delle due sedie girevoli che stavano nella stanza.
“Capisco” fece il fratello annuendo con la testa. “Lyserg, puoi andare ora”
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e scattò fuori da quella camera infernale: preferiva di gran lunga sistemare scartoffie che combattere con quel pazzo che si ritrovava come capo.
“Allora?”
“Allora cosa?” domandò Yoh di rimando, scocciato come più che mai. “Il giornale parla chiaro!”
“Certo, ma volevo sentirlo da te...” sorrise l’altro tranquillamente.
“Cosa volevi sentire?” lo aggredì duramente.
“Come ti butta...” si scusò alzando le spalle e porgendogli un sacchetto di carta.
Yoh rimase un po’ interdetto, afferrò il sacchetto e riconobbe al tatto il profilo di un cheeseburger. “Grazie” balbettò ritrovando la calma.
“È assurdo che il mio fratellino preferito sia sempre così agitato...un tempo eri così noiosamente, perennemente pacato...Lavori troppo caro mio, lasciatelo dire!” concluse guardandolo mentre mangiava di gusto.
“I tem..i ca..iano” farfugliò quello senza minimamente aspettare di inghiottire quel pezzo di carne che gli si rigirava nella bocca.
“Ho notato...Lei chi è?”
“Prego?” tossicchiò rischiando di soffocarsi con un pezzo di panino.
“Sulla tua scrivania c’è poggiata quella boccetta di profumo che ti ha regalato mamma e che usi con il contagocce...Ci dev’essere per forza una donna dietro...” spiegò con semplicità.
“Accidenti! L’ho lasciato qui!” esclamò terrorizzato all’idea che qualche malintenzionato potesse rubargliene un po’. Primo fra tutti, proprio suo fratello.
“Allora?”
“No è che l’altro giorno non potevo tornare a casa a cambiarmi...”
“Yoh!”
“Ok, ok. Niente di che. Ci sono uscito una volta sola e...”
SLAM
Due braccia stavano già circondando il suo collo, mentre una cascata di capelli rosa si agitavano, testimoni di una corsa indemoniata per i corridoi del commissariato.
Hao sorrise di nuovo, mentre il gemello tentava inutilmente di divincolarsi da quell’abbraccio stritolante.
“Ma che cattivone, quell’R.T.!” trillò la ragazza con una voce in falsetto. “Ma quante cose cattive che ti ha detto!”
“Tam-ao” ansimò quello debolmente, preso da una carenza di ossigeno. “Lasciami, ti prego!”
“Scusa! Non era mia intenzione accopparti!” disse lei facendosi da parte e scrutandolo con i suoi occhioni da coniglio.
“Non ci presenti?” risuonò una voce da dietro alle sue spalle.
“Certo. Tamao, questo è il mio simpatico fratellino...ed Hao, lei è Tamao, la...” spostò il suo sguardo su di lei lasciando la frase in sospeso.
“...la figlia appiccicosa del suo capo. E per tua informazione, fratello gemello di Yoh, non sono la sua ragazza. Sono già felicemente impegnata da quasi sei mesi!” annunciò pimpante.
“C-cosa? Sei fidanzata?” balbettò come un deficiente.
“Sì, perchè?”
“No, è che credevo che...” cominciò interrompendosi nuovamente.
Tamao sospirò e tornò a posare la sua attenzione su Hao.
“Tuo fratello è veramente troppo perbenista, non trovi? Ora mi farà la predica perchè ho tradito con lui il mio fidanzato...ma una volta ogni tanto bisogna anche divertirsi, tu non pensi?” chiese con una semplicità che lasciò di sasso l’Asakura poliziotto.
“Mi piacciono queste ragazze di larghe vedute...” commentò Hao maliziosamente.
“Mi piacciono i parenti dei subordinati di mio padre...” rispose quella a tono, facendoglisi più vicina.
“Scusate se la mia presenza possa recarvi disturbo!” s’intromise Yoh, ormai ripreso dallo shock. Possibile che quella ragazza flirtasse con tutti quelli che gli capitavano a tiro?
“Ma figurati!” esclamò Hao dandogli una pacca sulla schiena e ridendo come un matto. “Veramente pensavi che ci stessi provando con questa ragazzina?”
Tamao lo fulminò con lo sguardo. “Ragazzina?” ripetè alzando un sopracciglio.
“Già, mi spiace deluderti cara ma preferisco le donna più...mature, rispetto a te” spiegò, pensando alla sua attuale ragazza.
“Cosa?”
“E poi, al contrario di te, sono una persona fedele, IO!” esclamò uscendo fischiettando dall’ufficio, dopo aver salutato allegramente il fratello.
“Cosa diavolo gli hanno fatto per farlo parlare così? Da quando Hao è fedele?” domandò la Tamamura in preda al suo più grande shock dopo la scoperta che, effettivamente, Babbo Natale non vivesse esattamente al Polo Nord con una schiera di folletti al seguito.
“Ha trovato chi ha saputo mettergli la testa a posto. Ma credevo che voi due non vi conosceste...”
“È vero, ma lo conosco di fama...o meglio, conoscevo la sua fama...”
Yoh annuì pensando al burrascoso passato sentimentale del fratello, prendendo in mano la sua bottiglietta di profumo. Poi, con una semplice domanda, Tamao riuscì a sconvolgerlo.
“Cosa ci faceva qui il tuo amico giornalista?”
“Chi?”
“Come chi? R.T.!”
Un fracasso di vetri che si infrangevano a terra ed un delizioso profumo da uomo che prese a diffondersi per l’ufficio.
“Qualcosa mi dice che tu non lo conosci dal vivo, vero?” chiese la ragazza con un sorrisetto malefico.
 




Pensavate che l’avessi abbandonata? Sebbene non sembrerebbe, non è così...diciamo che mi prendo questi periodi di calma...molta calma. E se mai qualcuno di voi è ancora interessato alla storia, fatemi sapere.
Ringrazio Antineasan, Anna91 e Crikke90 per aver commentato il capitolo precedente...

 
  
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