Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Nemia    19/05/2007    5 recensioni
Un ragazzo inquieto, dai pensieri tristi, solitario e forte.
Un ragazzo spensierato, felice, altruista e fragile.
Ma chi dei due è quello veramente fragile?
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Organizzazione XIII, Riku, Sora, Xemnas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Riku90 tuffo nel cuore

Riku90 tuffo nel cuore? O.o e che roba è? Mai sentito.. cmq ok, grazie delle precisazioni, modificherò subito ^^ cmq, ci tengo a ricordarti che: QUESTA STORIA NON SEGUE FEDELMENTE LA TRAMA ORIGINALE! Ok? Quindi se troverai cose diverse (tipo xem) nn stupirti.. ah, sei un boy? XD sorry, allora se ti ho dato della girl!! ^^ spero tu continuerai a commentare!!

The Bookman  grazie per aver commentato ^^ ehi, cmq ti avviso che la storia nn sarà proprio quella del videogioco, xk la modificherò un po’.. cmq qst cosa della porta l’ho rivista neanche due giorni fa che stavo ricominciando kh senza l’impiastro del mi fratello.. ^^ grazie a lui ho saltato molti pezzi importanti.. -.- grazie, cmq!!  Ma, visto k ti trovo informata, sai se qui uscirà final mix??

Black Kairi grazie ^//^ ma non esageriamo..!! Riku pucci? OO sono riuscita a renderlo così??

L_Yasha Shaman Slayer ma ammora ma ciaao XD in effetti il capitolo era un po’ corto ^^ già, Inuxsesshou nn è male come coppia.. ma ascolta, posso chiederti una cosa? Tu conosci un po’ ff7? Cmq.. qui sul sito c’erano tante SephirothxCloud.. ‘ndo cazzo sono finite? Le hanno levate tutte, accidenti?! È troppo bella come coppia, e delle storie a proposito ci devono essere, accidenti!! Non è possibile! Ora ci sono solo storie insignificanti su Vincent e non so chi (sia chiaro, io adoro anche Vincent, ma non si può neanche fare questo..!)..!! ne sai qualcosa? Non sarà mica xk facevano Seph maggiorenne e Cloud, no, vero?!

Duffy Duffyyyyyyyyyyyyy!!!   ç...ç

Vai e si parte con la storia.. grazie a tutte, comunque!! XD e scusate per il ritardo mostruoso ma avevo il pc distrutto.. ç…ç

 

 

 

 

 

 

L’acqua fredda era piacevole contro la pelle dei piedi e lo aiutava a pensare, come sempre. Le onde muovevano piano l’acqua verso di lui, contro il legno della zattera. Era praticamente finita. Quasi non ci credeva.. sarebbero partiti il giorno dopo. Sora aveva insistito tanto che era troppo presto, che mancavano delle provviste e aveva tirato fuori un discorso enorme, che alla fine lo aveva convinto a dargli ragione, pur di zittirlo.

Sorrise.

Che chiacchierone che era quel bambino.

Vide Kairi da lontano che gli veniva incontro, correndo. Che voleva?

_ Riiiku!! _ gli gridò, poi arrivandogli vicino ansimando. La guardò riprendere fiato. _ Senti, mancano le ultime provviste..! Puoi andarle a cercare tu? _

Riku incrociò le braccia, sbuffando. _ Sì, sì, faccio sempre tutto io.. possibile voi siate così pigri? _

Kairi gli fece gli occhi dolci, battendo le palpebre, cosicché Riku sbuffò, rassegnato.

_ Che devo prendere? _

Kairi sorrise felice, incrociando le braccia dietro la schiena. _ Allora.. mancherebbero un po’ di funghi, delle noci e delle uova.. _

_ Ok, ok.. vado, principessa _

Riku si diresse verso la porta di legno che faceva accedere all’altra parte dell’isola, mentre Kairi gli mandava baci con le mani. Bah.. rise tra sé. Sarebbe stato curioso di vedere la faccia di Sora se avesse saputo che Kairi era venuta a letto con lui. Come minimo sarebbe morto sul colpo oppure.. già, avrebbe potuto anche chiedergli che cos’era il sesso.

Mentre raccoglieva i funghi gli venne in mente quella volta in cui Sora gli aveva chiesto che cosa fosse un preservativo, a che cosa servisse.

Ricordò la faccia che aveva fatto e la faccia incuriosita di lui. Ovviamente si era rifiutato di spiegarglielo ed era andato via sconvolto. Non capiva ancora bene il perché e come faceva a essere così informata, ma poi era stata Kairi a schiarire le idee di Sora che non li aveva guardati in faccia per un po’..

Altra provvista..? Ah sì, le uova.

 

 

Quella sera si sentiva inquieto.. aveva una strana ansia addosso.

Era sul letto, le braccia dietro la testa, ed era un’ora che non riusciva proprio a dormire.

Non era per la partenza di quella notte, era qualcosa di diverso, di più.. eccitante.

Fissando il soffitto aveva in testa il viso contento di Sora, le sue labbra sottili disegnate in un sorriso, le guance colorate di rosso mentre fissava Kairi. Sospirò, stanco. Poi, veloce come un lampo, gli schizzò in mente il viso di Xemnas, le sue labbra carnose, il suo odore..

Scattò a sedere, fissandosi i piedi. Cosa cazzo..?!

Si tenne la testa, alzandosi a andando in bagno a bagnarsi la faccia. L’acqua fredda sul viso fu come uno schiaffo, e la sua mente sembrò liberarsi da quel poco torpore che gli era rimasto.

Lasciò il bagno per controllare lo zaino. Una cosa tipo la quindicesima volta da quel pomeriggio.

Si stava ossessionando.. cominciava a credere che se non fossero partiti sarebbe diventato pazzo..

Oh, accidenti, c’era proprio tutto! Non mancava nulla..ma mancava così tanto, ancora..

Lasciò cadere la testa in avanti, sconsolato, buttandosi a pancia in giù sul letto. Il viso soffocato nel cuscino.

La mente vagò verso gli avvenimenti di quei giorni.. aveva archiviato la questione Xemnas tra “Incubi” ma non era sicuro di aver fatto bene. Aveva i brividi al ripensare a quel fatto. Il trovarsi così alla mercè di qualcuno era stato orribile.

Sentiva il cuore battere veloce nel petto, sempre più veloce. Si portò una mano al torace, chiudendo gli occhi. Perché..?

Improvvisamente vide il nascondiglio segreto. Le rocce scure erano lì, con i loro disegni. Sorrise a vedere i disegni abbozzati di Sora e.. Kairi. Il sorriso divenne amaro. Già. Cosa lo aveva fatto sorridere, esattamente? L’altra che mordeva il paopu non era lui.

La luce che emanava la porta lo fece voltare. Fissò incantato le rifiniture dorate  brillare, la luce della porta era di un bianco accecante.. si avvicinò ad essa. L’uomo di quella mattina.. come faceva a saperlo? Da.. dove veniva?

Moriva dalla voglia di saperlo, accidenti.

Appoggiò le mani sulla porta, sfiorando il legno. Una serratura, una serratura d’oro nella porta apparve, quella serratura che aveva già visto anni addietro in quella stessa porta, in quello stesso posto. Appoggiò la mano su di essa, senza pensarci.

Ci fu uno schiocco, come se qualcosa si fosse aperto..

La porta.

Ah, stupido, non poteva essersi aperta.. con quale chiave, poi? 

La porta si spalancò, improvvisa, facendolo balzare indietro. Scorgeva solo il buio più profondo, un’oscurità annientante.. in un certo qual senso pulsante.

Si mosse, governato da una forza a lui sconosciuta, camminando verso la porta aperta.

Un rumore come quello dell’aria risucchiata nei polmoni lo trascinò dentro.

Il fiato gli si spezzò in gola.

 

 

Sul pontile. Fissava il mare, un sorriso sulle labbra.

L’ultima volta che lo avrebbe visto. Poi lui e Sora sarebbero andati via da lì e avrebbero visto altro. Niente Kairi, niente famiglie, niente amici, niente isola.

Lui. E Sora.

L’oscurità.. che prezzo poteva mai essere? Aveva sulla pelle la sensazione che gli aveva dato l’essere entrato in quella porta. Ed era magnifica. Brividi sulla pelle al ricordo.

Quanto ci metteva Sora ad arrivare?

Lui. Solo lui. Sarebbe venuto con lui.

E se non avesse voluto..?

Quasi rise al pensiero. Figurarsi. Lo avrebbe ritrovato, o comunque.. sarebbe tornato da lui. E gli avrebbe raccontato tutto. Avrebbero parlato, avrebbero riso.. era o non era il suo migliore amico? Sarebbero sempre rimasti insieme.

E perché tutti questi problemi? Sora sarebbe venuto con lui.

Alzò il viso a guardare il cielo nero.

Ecco Sora..

Sentì la sua voce chiamarlo, la avvertì limpida e chiara, come sempre era la voce di Sora.

_ Dov’è Kairi? _ gli chiese Sora, spaventato.

Kairi. Giusto, Kairi. Sempre Kairi. Bella Kairi, tesoro Kairi. Non seppe cosa disse poi, vedeva semplicemente il proprio corpo muoversi e lui assistere.

Ricordava di avergli sorriso. Di avergli porto la mano, di averlo invitato a seguirlo.

Un’enorme pozzanghera nera si aprì sotto i suoi piedi, mentre Sora correva verso di lui. Morbidi tentacoli neri cominciarono ad afferrarlo, portandolo giù, sempre più giù. Fissava Sora, lo stesso sorriso sulle labbra, mentre era allontanato dalla sua mano che si protendeva disperata verso di sé. Che fai, spastico? Non è così difficile, dai. Sono qui, prendi la mia mano. Dai.

Il proprio corpo chiuse gli occhi e non vide più Sora, l’isola, le palme, il mare.. o era la luce che era sparita? Gli occhi erano aperti, ma era cieco, completamente cieco. Non vedeva niente.

Ma era calmo. C’era silenzio, pace.

Ma cadeva. Avvertiva il proprio corpo cadere.

Qualcosa gli afferrò il cuore, facendolo correre a velocità spaventosa.

Aria, aria, aria. Aveva bisogno di aria, il cuore era troppo veloce, sarebbe esploso.

Lo sentiva in gola, nella testa.. tum. Tum. Tum. Era vertiginoso.

Sentì la caduta arrestarsi, i piedi fermarsi su qualcosa di indefinito. Ma fermarsi.

Sembrò non pensare al fatto che Sora non era con lui.

_ E infine eccoti qui, Riku _

Riku non credette alle proprie orecchie. Possibile che fosse lui?

_ Sai, non pensavo ti saresti spinto fino in fondo.. _ l’uomo gli si avvicinò. Gli toccò i capelli, gli sfiorò una guancia.

Riku scattò a colpire con uno schiaffo quella mano, allontanandola da sé. Si voltò per fissare l’uomo, i suoi occhi e i capelli strani divenuti ormai familiari.

Aveva uno strano prurito alle labbra. Come se.. cazzo, come se avesse voluto un bacio da lui?!

Perché no..

Si avvicinò di più, appropriandosi delle sue labbra, unendole alle sue in un bacio profondo. Xemnas rimase stupito, sul momento. Gli occhi ridenti. Mise le mani sui suoi fianchi, appoggiandole sul sedere. E che sedere..

_ Ehi.. cos’è.. ora.. mi baci? _ gli sussurrò nei vari stacchi-attacchi del loro lungo bacio. Riku gli morse la lingua, staccandosi. Lo fissava, gli occhi fissi nei suoi.

Riku alzò le spalle, con noncuranza, nonostante percepiva una sottile vena di terrore serpeggiare lungo la propria spina dorsale.

_ Sì _ gli rispose, accennando un sorriso. Bè, gli andava di baciarlo, ecco tutto. E così magari sarebbe stato pure lasciato in pace.

_ Bè, se devi farlo, almeno fallo come si deve, no? _ disse Xemnas avvicinandosi facendo un sorrisetto. Afferrò Riku, stringendolo contro di sé, facendo aderire ogni singolo centimetro della propria pelle alla sua. Com’era caldo, il ragazzo. Ora che lo guardava non sembrava poi molto contrario.

Lo baciò a sua volta, arrivando a farlo gemere. Fissò Riku sospirare, ad occhi chiusi, cercando di controllarsi. A quanto sentiva non ci riusciva un granchè, però.

Sentì le mani di lui sulla schiena, e poi scendere a stringergli il sedere. Sembrava implorarlo di fotterlo.

Peccato che il tempo a sua disposizione fosse terminato.

Strappò un altro bacio alle sue labbra, allontanandolo da sé. Riku lo fissò quasi contrariato. O almeno sembrava. Non era un genio a decifrare le emozioni.

_ Spiacente, il tempo a nostra disposizione è terminato _ lo disse in maniera piatta. E Riku lì per lì non rispose.

_ Perché, cosa..?! _ il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che Xemnas sparì  nel nulla.

Avvertì la sensazione tremenda che il cuore si comprimesse, che l’aria gli venisse strappata via dai polmoni.

Riprese a cadere.

 

 

Schiuse piano gli occhi, battendo le palpebre più volte.

Cascate d’acqua che correvano verso l’alto..?!

Si alzò in piedi, poiché era sdraiato in terra. No, non era terra. Era.. un pezzo di ghiaccio coperto di mattonelle marroni. Dov’era..?

_ Dove sono? _ chiese ad alta voce a sé stesso, pretendendo una risposta, forse..

Il panico sembrò attanagliarlo. Era solo. Completamente solo.

Aveva ripreso coscienza di sé, la sua mente e il corpo sembravano essere una cosa sola di nuovo. Lui.. era caduto e.. e cosa era successo poi?

Era solo, dannatamente solo. La disperazione esplose.

_ Sora! Kairi! _ lo gridò con tutte le proprie forze, guardandosi intorno. Magari erano.. atterrati più lontano e non lo trovavano, proprio come lui. Magari lo cercavano.

Accidenti. Erano spariti..

Sospirò, tristemente.

Accidenti.

Ma era sicuro che li avrebbe rivisti.. o almeno lo sperava con tutto sé stesso.  

Fissò le strane mattonelle sotto i suoi piedi, lo sguardo pensieroso.

Strinse i pugni.

Alzò gli occhi per fissare quei sassi volanti fatti di ghiaccio, osservando che potevano fargli da scala per arrivare al castello che si intravedeva in lontananza. Prese la rincorsa, prendendo a saltare da uno all’altro.

Ma si sentiva osservato.

Arrivò in uno spiazzo con una pozza d’acqua al centro, coperto dalle stesse strane mattonelle. Con delle colonne che non reggevano niente.

Si ritrovò davanti ad una donna alta, coperta da un lungo mantello nero e un vestito curioso. Aveva strane corna nere sulla testa. 

_ Non mi dire che sono nel mondo di Halloween! _ esclamò Riku, scoppiando a ridere. La donna lo fissò sorpresa, mentre rideva di gusto. Poi sorrise.

_ No, Riku _ disse sorridendo. _ Benvenuto ad Hollow Bastian _

Riku si zittì, fissandola meglio. Come sapeva il suo nome? Strinse gli occhi, fissandola diffidente.

_ Chi sei tu? Come fai a conoscermi? _

Lei sorrise di nuovo. Riku si ritrovò affascinato da quel sorriso. Quella donna lo affascinava, in qualche strano modo.

_ Sei tu che hai aperto la porta dell’oscurità. Sei tu che sei giunto fin qui.. io mi chiamo Malefica _ rispose lei, chinando la testa in segno di saluto. Riku ricambiò, sghignazzando.

_ Malefica, eh? _ disse sarcastico. Malefica lo guardò interrogativamente. _ Non è che sia proprio un nome rassicurante.. _

Malefica ridacchiò a sua volta, stupendolo. _ Già. Vieni, seguimi.. _

Riku non si mosse. _ Perché dovrei, scusa? _

_ Non vorrai rimanere qui, vero? E non stavi cercando i tuoi amici..? _

Riku si zittì. Stava per chiederle come faceva a saperlo, ma probabilmente lo aveva sentito gridare..

La superò, arrivando fino al bordo di quel sasso enorme. In fondo si scorgeva l’immensa fortezza volante. La donna lo raggiunse, alzando lo scettro che teneva stretto con la mano sinistra. Uno strano mezzo di trasporto volante si avvicinò loro, come scendendo lungo un filo invisibile.

Salirono.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Nemia