Libri > Il diario del vampiro
Segui la storia  |       
Autore: immy    03/11/2012    3 recensioni
La premessa per leggere questa storia è che vi dimentichiate tutto ciò che ha scritto la Smith sui protagonisti... sono tutti umani innanzitutto e siamo ai nostri tempi.
Giuseppe chiede ad Elena di sposarlo, Damon naturalmente ci mette lo zampino di mezzo e combina un disastro che finirà per deudere molto la sua "sorellina" Bonnie.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Image and video hosting by TinyPic






La richiesta






<< Ti ho sorpresa vero? >> le domandò lui, dopo averla vista dilatare gli occhi, presa un pò alla sprovvista.

<< Elena, vero? >> gli domandò lei, senza giri di parole.

<< L'hai capito, quindi? Era tanto visibile ieri? >> le domandò curiosamente ridacchiando.

<< Bonnie, non sarà mai d'accordo con questa cosa. Lo sai quanto lei ci tenga a te e sicuramente non vorrà che nessuno entri all'improvviso nella sua vita. >> disse Denise, che si ritrovò completamente d'accordo con ciò che avrebbe pensato la Rossa.

<< Bonnie, non è più una bambina, Denise. Penso che se le mettiamo la pulce nell'orecchio, magari pian piano accetterà l'idea. Per questo ne ho parlato con te per prima. Vorrei che mi aiutassi con questa cosa. >>

<< Ah, capisco. >> disse semplicemente la tata. Profondamente delusa dalla rcichiesta del suo datore di lavoro. Sentiva già le lacrime che premevano per uscire.

<< Lei ti vuole bene. Cerca di spiegarle la situazione a modo tuo. Trova il momento migliore per parlargliene. >>

<< Certo, certo. Gliene parlerò. >> rispose di nuovo inespressiva.

<< Grazie, ora vado. >> le disse Giuseppe, che non si era minimamente accorto del suo cambiamento d'umore. Andò subito dopo nel suo studio in giardino, a finire di scolpire il ritratto che aveva comincato il giorno prima.

Una volta rimasta sola in giardino Denise dovette piegarsi, per poter respirare meglio.

Faceva fatica a credere a ciò che stava succedendo.

 

Intanto a casa Gilbert, Elena stava facendo colazione, con un'amica, della madre, ciò significava che era lì solo per spettegolare e lei era interessatissima a ciò che le avrebbe detto la madre su Giuseppe.

<< ...non immagini quanto si era infuriata quando gliene avevo parlato. >> diceva Rebekah, mentre le faceva il resoconto dettagliato di ciò che si era persa durante il ricevimento della figlia.

<< Possibile che non me ne sia accorta? >> domandò confusa Maggie, mentre sorseggiava il the.

<< Certo! Perché non avevi occhi che per Giuseppe McCullough. >> le spiegò l'amica con malizia.

<< Rebekah... >> disse Maggie con tono di ammenda.

<< Scherzavo, cara. Però state molto bene insieme. >> le disse la donna, prendendo anche lei una tazzina di the.

<< Eh sì, presto, potrei farti sentire delle buone notizie. >> le disse Maggie sospirando, mentre metteva sul tavolino la sua tazza, ormai quasi vuota.

<< Di che si tratta? >> domandò Rebekah, curiosa.

<< Ieri eravamo a cena da lui. >>

<< Ohh... perché non mi hai detto nulla, Maggie? >> le domandò l'altra guardandola fintamente imbronciata.

Intanto Elena, le guardava sorridendo: era arrivato il momento che tanto attendeva, voleva proprio sapere che idea si era fatta la madre.

<< Sapevo che era attratto da me, ma non avrei mai creduto che avrebbe mossso dei passi con questa velocià. Mi ha piacevolmente sorpreso.>> disse Maggie, sbattendo le ciglia.

Elena era sempre più divertita.

<< Che c'è Elena? >> le domandò Maggie quando la vide sorridere divertita.

<< Niente... ascoltavo. >> rispose la bionda ricomponendosi.

<< Maggie, non lasciartelo scappare. È un bell'uomo e poi è una fonte enesauribile di soldi. >> le disse Rebekah, scoppiando a ridere, subito dopo seguita dalla signora Gilbert.

 

 

Intanto a casa Salvatore, Denise era andata in camera sua, subito dopo aver parlato con Giuseppe e gli stava scrivendo per l'appunto una lettera.

 

" Caro Giuseppe,

Innanzitutto, voglio scusarmi perché ho preso la mia decisione, comunicandovela per iscritto. Sono stata costretta a lasciare il lavoro che svolgevo con tutto l'amore e la felicità... "

 

Stava scrivendo, ma poi decise che non andavano bene quelle righe, prese quindi il foglio e dopo averlo stracciato e buttato ne prese un'altro cominciando a scrivere una nuova lettera, con le lacrime agli occhi.

 

" Caro Giuseppe,

Dopo aver compreso di non essere adatta, come istituttrice, per i suoi figli, ho deciso di dimettermi... "

 

Ma neanche quelle parole le sembravano adatte, perché non era assolutamente vero niente di tutto ciò che aveva scritto. Il motivo , per cui voleva lasciare il lavoro era completamente di altra natura. Così dopo aver stracciato e buttato anche quel foglio ne prese un altro e cominciò a scirvere, questa volta la verità.

Mentre scriveva, le lacrime che ormai uscivano copiose dai suoi occhi le annebbiavaono la vista e a bagnare il foglio, ma lei continuò comunque a scrivere.

 

" Caro Giuseppe,

Non è più possibile per me rimanere in questa casa. Ti ho amato per anni, pur senza essere ricambiata. La tua presenza accanto a me mi bastava. Speravo che un giorno ti saresti accorto dei sentimenti che provo per te, un giorno. E ora, capisco che non riesco a sopportare la presenza di nessuna donna, accanto a te. Inoltre ci tengo a farti sapere che respingo assolutamente la tua idea che un'altra donna, oltre ad Abbie, possa prendere e giocare il ruolo di madre, nella vita dei tuoi figli, che sono stati affidati a me. Oggi, quando mi hai chiesto di parlare a Bonnie della tua decisione, ho sentito nella tua voce, l'amore che provi per quella donna. In quel momento ho capito che per me non c'era più speranza. "

 

Alla fine stracciò anche quel foglio, soffocata dal pianto.

Lo amava in silenzio da anni, forse anche da prima che Abbie morisse e in quel momento se lo vedeva strappare via dalle braccia da Elena Gilbert. Una donna che non le incuteva di certo tranquillittà. Non poteva continuare a lavorare in quella casa. Non poteva neanche parlare a Giuseppe dei sentimenti che provava per lui. No, avrebbe trovato qualche scusa valida per potersene andare, senza far star male nessuno.

<< Oddio! Scusami. Non credevo che fossi qui. >> disse Camille, che era appena entrata nella sua stanza, con in mano un aspirapolvere, senza bussare, e quindi sorprendendola in lacrime.

<< Non fa niente, vai pure. >> le disse Denise, asciugandosi in fretta le lacrime.

<< Ho sentito Bonnie che suonava, quindi credevo che fossi con... - > cominciò a dire Camille per scusarsi ma venne interrotta da Denise, che le ripeté che non c'era nessun problema, per poi congedarla.

<< Certo. >> ripspose Camille, chiudendo la porta della stanza, dispiaciutissima per l'intrusione.

Dopo essere rimasta sola in camera, Denise si asciugò meglio le lacrime e prese una foto che aveva sulla scrivania; erano Bonnie e Matt da piccoli, inviaggio per Disneyland.

Guardando la foto fu sopraffatta dal ricordo della loro mamma nonché sua migliore amica: Abbie.

 

Era in letto di morte. Letteralmente.

Denise, era al suo cappezzale, non potendo e non volendo lasciarla. Giuseppe invece guardava fuori dalla finestra straziato dal dolore della perdita della moglie.

A causa della malattia, i capelli ricci e rossi, di Abbie, avevano perso colore, il colore chiaro, della sua carnagione era praticamente diventato cadaverico e la sua costituzione di norma minuta era diventata scheletrica, persino gli occhi, solitamente verde smeraldo, avevano perso colore. Era una rosa, che stava pian piano appassendo.

<< È molto tempo che non riesco a stare con Bonnie e Matt, senza sentirmi male davanti a loro. >> sussurrava Abbie rivolta ad entrambi. Anche la sua voce solitamente squillante e alta, per la malattia era cambiata.

Abbie ormai parlava solo sussurrando, non aveva più la forza di parlare ad alta voce.

<< A volte la sento, piangere chiedendo di venire da me. I suoi pianti e singulti mi distruggono. Non riesco più a lottare, eppure ci provo, con tutte le mie forze. Non so quanto tempo mi rimanga. Però dovete farla abbituare alla mia assenza. Più sta lontano da me meglio è. Si avvicinerà di più a Giuseppe. E anche a te, Denise. >> continuò a sussurrare la signora McCullough, a fatica.

Giuseppe, si girò a guardare la moglie che ingoiava un groppo che le si era formato in gola, prima di contiuare a parlare. Strinse forte gli occhi, incapace di vederla in quello stato e tornò a guardare fuori dalla finestra.

<< Me ne vado tranquilla. So quanto voi la amiate. Denise, ti lascio i miei figli da accudire. Sono sicura che sarai una seconda madre per loro. Mi fido di te. >> mormorò ancora Abbie, prendendo per mano l'amica che ormai piangeva a dirotto.

 

 

 

Intanto nella cucina di casa McCullough i pettegolezzi si sprecavano, ma la signora Flowers e Sue si dovettero interromprere con l'arrivo in cucina di Camile.

<< Hai finito di pulire? >> s'informò la madre mentre riempiva uno strato di lasagne.

<< Mi è rimasta solo la stanza della signorina Denise... non sono entrata, anzi sì, ma sono uscita subito. Era seduta sulla scarivania e piangeva. >> comunicò la ragazza, attirando tutta l'attenzione della cucina sul fatto in questione.

<< Perché? >> domandò la singora Flowers interessata.

<< Non lo so. >> rispose la figlia alzando le spalle.

<< Oh, chissà che è successo... >> disse Sue alla signora Flowers.

<< E a voi che interessa? Pettegole... >> commentò Jeb scocciato.

<< E tu non ci ascoltare Jebediah. Smettila con i conbenevoli, apri gli occhi o guarda che sta succedendo nella villa... >> lo rimbeccò la moglie, guardandolo torva.

<< Che vuoi che succeda... >> continuò lui con la sua voce burbera.

<< La visita di Maggie e delle sue figlia non mi convince per niente. Porterà moltissimi problemi, lo vedrai. >> gli disse Theophilia, ignorando la sua richiesta.

<< Per me anche a Denise dà molto fastidio. È da ieri che non apre bocca. Non ha parlato con nessuno. >> intervenne Sue.

<< Dici che l'arpia ieri ha detto qualcosa che ha offeso Denise? >> domandò la signora Flowers vagliando anche quella possibilità.

<< Se è così, perché ha aspettato fino a oggi per mettersi a piangere? Sicuramente c'è dell'altro. >> disse a sua volta Camille.

 

 

Denise che nel frattempo si era lavata il viso e in quel momento stava scendendo le scale, diretta alla stanza del pianoforte, per dare la notizia a Bonnie, che ignara di tutto si stava ancora esercitando.

Rimase qualche minuto davanti alla porta cercando di trovare le parole e soprattutto il coraggio per dirle tutto. Sapeva che Bonnie ne sarebbe rimasta sconvolta e voleva farlo con il più tatto possibile.

<< Hai sentito gli ultimi accordi che ho fatto alla fine? >> le domandò Bonnie quando la vide entrare.

<< Sì... >> disse Denise chiudendo dietro di sé la porta e avvicinandosi a Bonnie in silenzio. Le accarezzò i capelli per un pò, forse nel tentativo di accusarle il colpo, almeno un pò.

<< Ti devo parlare. >>

<< Che c'è? >> le domandò Bonnie preoccupata.

<< Sediamoci. >> disse la tata prendendola per mano e accompagnandola verso il divanetto dietro il pianoforte.

<< Mi stai facendo paura, Denise, che succede? >>

<< Tu ami molto tuo padre, vero? >>

<< Che domanda è? >> domandò sorpresa la ragazza.

<< Certo che lo ami... >> le rispose Denise intavolando la conversazione.

 

 

Intanto nel piccolo studio di Giuseppe il giardino il signor McCullough era intento a scolpire lunghi capelli lisci, quando sentì bussare al vetro della finesta.

Alzò lo sguardo e vide che era Damon, si affrettò quindi a comprire la lastra e ad andare ad aprire la porta.

<< Come mai era chiusa a chiave? >> domandò Damon sospettoso, mentre entrava.

Lui non chiudeva mai la porta dello studio a chiave quando era dentro.

<< Non so come ho fatto a chiuderla... non ci avevo fatto cosa. >> improvvisò Giuseppe e Damon sembrò bersela.

<< Sei scappato di casa e ti sei nascosto qui... significa che c'è qualcosa che ti preoccupa... >> azzardò il moro.

<< Ti improvvisi psicologo adesso? >>

<< Coraggio, dimmi, cosa ti preoccupa? >> domandò Damon dopo una risata.

<< È una cosa privata. >> disse Giuseppe cercando di trovare le parole giuste per dirgli tutto.

<< Quanto privata? >> chiese nuovamente Damon piegando la testa curiosamente.

<< Siediti. - disse lo zio indicandogli la poltrona. - devo parlarti di una cosa. >>

<< Che c'è? Ti ascolto. >> domandò il ragazzo dopo essersi seduto spavaldamente ed aver sfoderato il suo immancabile ghigno.

<< Meredith ora è una donna sposata, Damon. E tu mi hai detto che te l'eri tolta dalla testa. >> gli disse Giuseppe senza troppi giri di parole.

Damon, non appena Giuseppe aveva cominciato a parlare di Meredtih si fece serio. Aveva per caso saputo delle rose che le aveva mandato?

<< Ed è così. >> gli disse Damon con il chiaro intento di negare ogni cosa.

<< Ottimo. D'ora in poi, figliolo. Dovrai fare attenzione a quello che dici e a come ti comporti, perché Meredith potrebbe diventare una tua parente. >>

A quel punto Damon si lasciò andare ad un sorriso, da una parte sollevato, per non essere stato scoperto e dall'altra sospettava che lui e Magnolia avrebbero combinato qualcosa.

<< In poche parole, ho deciso di sposarmi. >> gli disse, infine Giuseppe.

La cosa sorprese Damon e non poco. Non avrebbe mai creduto che suo zio avrebbe ceduto tanto presto alle avance di Maggie.

Perciò non poté fare a meno di lasciasi andare ad una fragorosa risata.

<< Ho detto che la questione è importante. Sii serio, per favore. >> lo rimproverò Giuseppe.

<< Scusa, zio. >> gli disse Damon tornando serio.

<< Io avevo percepito qualcosa, ma non credevo che fosse così seria, la questione. >>

<< Anche Denise ha capito... prima ancora che le dicessi chi avessi intezione di sposare, lei ha detto:"Elena". >> gli rivelò Giuseppe sorridendo.

<< Elena? >> domandò Damon con un ghigno.

Se non era una Gilbert, allora era l'altra. Chissà perché la cosa non lo sorprendeva...

<< Sarà una zia molto gentile e affettuosa, per te Damon. >>

<< Elena.. >> surrurrò nuovamente il ragazzo, pensieroso.

Chissà cosa aveva in mente quella ragazza.

<< Maggie, ancora non ne sa niente. E prima di fare qualcosa di ufficiale, dovremmo farlo sapere ai ragazzi. E Elena la pensa come me. >>

<< Quindi avete parlato... >> disse Damon sorridendo.

C'era veramente tanto bisogno di correre? A meno che... Sì, ragazza era sicuramente interessata ai soldi.

<< E secondo te ti dico queste cose senza che lei avesse accettato? >> domandò retoricamente lo zio.

<< Quindi? >>

<< Non penso che Matt abbia qualcosa in contratio a questo matrimonio. Quanto a Bonnie... io ho chiesto a Denise di parlargliene e anche tu... se magari mi aiutassi... >> gli disse Giuseppe con un sorriso.

Sapeva quanto la figlia fosse legata a Damon e quanto ascendente avesse su di lei. Se le avesse parlato lui sicuramente avrebbe acconsentito a quelle nozze.

<< Certo che ti aiuto... >> gli rispose Damon, per poi cacciarsi nuovamente a ridere.

<< Ah, zio... tutto questo e io non ne sapevo nulla... >> gli disse sarcasticamente, ma in fondo un pò deluso.

<< A dire la verità fino a pochi giorni fa non c'era nulla di fatto. >> si giustificò Giuseppe.

<< Zio... congratulazioni. >> disse Damon alzandosi per stringergli la mano.

 

<< Perché non è venuto a dirmelo lui? >> domandò freddamente Bonnie, guardando il vuoto.

Suo padre voleva sposare Elena Gilbert.

La notizia di lui che avrebbe sposato Maggie, probabilmente l'avrebbe sconvolta di meno, in fondo se lo aspettava.

A quella domanda Denise non seppe rispondere. Non aveva idea del perché Giuseppe non abbia voluto comunicarglielo di persona, ma non dovette scervellarsi molto perché Bonnie riprese a parlare.

<< E io che pensavo che fosse una ragazza troppo piccola per lui. La ragazza si è rivelata più furba anche di sua madre. >> disse sorridendo amaramente, fra le lacrime.

<< Anche tuo padre è giovane. >>

<< È molto bella. >> diede voce ai suoi pensieri la Rossa, pensierosa.

<< Per me non é più bella di te. >> le disse Denise sorridendo nel vano tentativo di tirarla su di morale, ma Bonnie non le diede retta.

<< Vorrà dormire in camera di mamma? >> domandò poi la ragazza con la voce strozzata dal pianto e facendo anche fatica a parlare per il groppo che aveva in gola.

<< Non lo so... al massimo le darà una nuova stanza e ce la fa stare da sola, ma una volta sposati, temo proprio che... >> le disse pensierosa anche Denise e lasciando in sospeso l'ultima frase per non ferirla ullteriormente.

<< E come vuoi che tratti Matt, come tratterà me? >> domandò poi l a Rossa volendo cambiare argomento.

<< Non so... >> mormorò nuovamente la tata, dopodiché la andò ad abbracciare cercando di consolarla.

Poco dopo decisero che per quel giorno le esercitazioni erano finite e proprio mentre uscivano dalla stanza incrociarono Damon e Giuseppe che rientravano dallo studio di suo padre.

Rimasero a fissarsi per qualche istante e poi Bonnie decise di sfoderare il miglior falso sorriso che avesse.

<< Ehm, papà... dov'è Matt? >> domandò tentando di trovare una scusa per allontanarsi.

<< L'ho visto con Stefan poco fa... >> le rispose guardandola sospettoso.

Che Denise non le avesse detto nulla?

<< Vado a cercarlo. >> rispose andando verso la porta, dove trovò Damon.

<< I tuoi vestiti fanno schifo e puzzi. >> gli disse la Rossa fulminandolo con lo sguardo, per poi uscire.

Il ragazzo aveva addosso, una semplice maglietta, dei jeans e un paio di scarpe, il tutto rigorosamente nero e non puzzava, ma Bonnie doveva pur sfogare la sua rabbia in qualche modo.

Damon rispose con il solito ghigno, per nulla toccato dalle parole della sorella.

<< Le hai parlato? >> domandò Giuseppe a Denise, una volta che Bonnie fu abbastanza lontana da non sentirli.

<< Sì, le ho parlato. >>

<< E...? >> domandò Giuseppe in attesa di sapere la reazione della figlia.

<< E niente. >> rispose semplicemente Denise, con un alzata di spalle.

<< Ciò significa che la sua non è una reazione normale. >> intervenne Damon, che si improvvisava nuovamente psicologo.

<< Grazie, Denise. >> disse Giuseppe, per poi andare verso il suo ufficio, lasciando Damon e la tata soli, nell'atrio, ma presto anche Denise se ne andò a fare una passeggiata e Damon seguì suo zio nell'ufficio.

<< Non avrei dovuto lasciare che le parlasse Denise. Avrei dovuto farlo io per primo. >> mormorò Giuseppe guardando la tata, che passeggiava per il giardino, in pena per Bonnie.

<< E se non accetta cosa farai? >> gli domandò Damon, vagliando tutte le possibilità, mentre giocherellava, facendo roteare un mappamondo, sulla scrivania dello zio.

<< Sta sera le parlerò... e tu dovrai aiutarmi, Damon. >>

<< Questa sera devo vedermi con degli amici per studiare. >> gli disse Damon che non voleva sorbirsi i piagnistei della Rossa.

<< Ok, annullerò. >> disse poi vedendo lo sguardo ammonitore che gli rivolse Giuseppe.

Quella sera cenarono in giardino tutti insieme. Giuseppe, avrebbe voluto parlare a Bonnie della sua decisione, ma non seppe neanche come incominciare e la Rossa di certo non gli facilitava il compito taciturna com'era.

<< Cos'è successo? Perché non parla nessuno? >> sussurrò Matt a Denise.

<< Lo stai facendo tu adesso? >> gli sussurrò lei con un sorriso, per poi tornare a mangiare in silenzio come stavano facendo tutti.

<< Perché Bonnie non mangia? >> domandò ancora sussurrando il piccolo di casa, che non stava capendo nulla.

<< Perché non mangi? >> domandò, questa volta Giuseppe, direttamente a Bonnie.

<< Sto mangiando. >> rispose Bonnie continuando a giocherellare con il riso, creando una montagna con la forchetta, per poi disfarla e ricominciare.

Il commento di Bonnie scatenò una risatina di Damon.

<< Quindi non possiamo mangiare sereni? - le domandò retoricamente. - senti, se sei a dieta, basta dirlo, che ti portiamo qualcosa di più adatto. >> le disse ancora con il chiaro intento di prenderla in giro.

<< Non sei divertente. Smettila. >> sibilò Bonnie freddamente.

<< Quindi è vero. >> disse Damon scoppiando a ridere.

<< Ti ho detto di smetterla. >> gli disse Bonnie questa volta a voce più alta, mentre le lacrime minacciavano di cominciare a scendere copiose.

<< Quando avete finito avvertitemi, così almeno parleremo di qualcosa di più sensato. >> li interruppe severamente Giuseppe.

<< Fa sempre così papà! Non c'è un solo giorno in cui non mi prenda in giro. >> mormorò Bonnie con la voce rotta per l'imminente pianto.

<< E perché sei arrabbiata? Non dovresti esserci abituata? >> intervenne Matt, cercando di capirci qualcosa.

<< Non lo fare più! Non scherzare più con me, tu! >> disse Bonnie al Moro scattando in piedi e buttando addosso a Damon un tovagliolino, che lo prese in pieno viso.

<< Che succede? >> domandò ancora Matt, sorpreso.

<< Denise... >> disse Giuseppe alla tata, che ne frattempo si era alzata per seguire la Rossa, indicandole la sedia.

Lei tornò a sedersi, continuando a guardare nella direzione in cui era andta via via Bonnie, preoccupata per lei.

In quel momento arrivarono Sue e Stefan a servire il dessert, naturalmente avevano visto e sentito tutto e Stefan continuava a guardare Damon deluso, ma per nulla sorpreso dal suo comportamento, quest'ultimo si girò scocciato verso Stefan continuandolo a fissare nel chiaro intento di fargli volgere lo sguardo da un'altra parte.

Stefan appunto si girò dall'altra parte, arrabbiato.

Rimasero lì seduti per un pò, nessuno aveva il coraggio di aprire bocca, madopo un pò Giuseppe si scusò, lasciando il tavolo, dicendo che non aveva più fame e dopo di lui Damon. Denise, rimase con Matt, facendogli mangiare tutto, per poi portarlo a letto.

 

 

Intanto in cucina Stefan entava furioso, mentre Sue lo seguiva.

<< Che succede? >> s'informò la signora Flowers.

<< L'idiota di Damon ha fatto piangere Bonnie. >>

<< Shh... Che dici? >> intervenne Jeb

<< Si è offesa ed è andata via. Ha lasciato il piatto vuoto per colpa sua. >> gli disse Stefan ancora furioso.

<< Lei ha usato Damon come scusa, non mangiava già da prima. >> disse Sue, difendendo il Moro.

<< Ma questo chi si crede di essere? Maleducato. >> disse Stefan schioccando la lingua infastidito.

<< Calmati Stefan, innanzitutto perché non c'entri nulla. E poi questo è normale qui. Non te la prendere troppo, tanto tra poco faranno pace. >> gli disse Jeb.

<< Non date sempre la colpa a Damon, anche Bonnie, è da un pò di giorni che è strana. >> intervenne la signora Flowers.

 

 

Intanto Bonnie in camera sua stava guardando fuori dalla finestra, pensierosa, quando sentì bussare alla sua porta e poco dopo il padre le chiedeva se poteva entrare. Lei si limitò ad annuire.

<< Stai bene? >> le domandò affettuosamente raggiungendola accando alla finestra.

Lei di nuovo annuì.

Temeva che se avesse parlato sarebbe nuovamente scopppiata a piangere.

<< Ti chiedo scusa, papà, ma non lo sopporto più! È troppo pesante. Perché mi tratta così? Non è giusto! >> disse la ragazza poi con rabbia.

<< Bonnie, sei sicura che la colpa sia solo di Damon? O è anche per la notizia che ti ha dato Denise? >> le domandò Giuseppe arrivando subito al nocciolo della questione.

Infatti prese Bonnie in contro piede. Lei sbattè un pò le palpebre sorpresa e poi abbassò la testa.

<< La ragazza... >> incominciò a dire Bonnie a testa bassa.

<< Elena. >> la corresse il padre.

<< Da quanto tempo è nella tua vita. >> gli domandò Bonnie ignorando la correzione fattale poco prima.

<< Non da molto. >> le rispose sinceramente Giuseppe, alzando le spalle.

<< Se sposi questa ragazza.... dimenticherai la mamma? >> gli domandò Bonnie dopo aver annuito alla sua risposta.

<< Com'è possibile che io la dimentichi! Abbie, mi scorre nelle vene... >>

<< Ma se hai deciso di sposarla significa che la ami. >> lo interruppe Bonnie alternando lo sguardo tra il pavimento e suo padre.

<< Denise mi ha detto che vuoi sapere se accetto. >> gli disse Bonnie vedendolo in difficoltà, non nel dire che la ama, ma nel dirlo davanti a lei, sapendo che non lo avrebbe accettato.

<< Tesoro, non sono un bambino, so quello che è giusto o sbagliato per me e nonostante ciò mi interessa molto che tu accetti il fatto che io mi voglia risposare. Io so che è la cosa giusta per me. Ho preso questa decisione solo dopo averci pensato per molto tempo, vagliando i vari pro e contro. So che è la cosa giusta da fare. >> le disse dolcemente, accarezzandole i lunghi ricci.

<< Se è questo che pensi... >> gli disse freddamente Bonnie torturandosi le dita a testa bassa.

Non voleva mostrargli le nuove lacrime che facevano capitolino sui suoi occhi.

<< Da quest ultimo commento capisco che non sei d'accordo... senti, parliamone più avanti, d'accordo? Però io voglio che tu ci pensi molto bene, prima di dirmi quello che deciderai mettiti al mio posto e agisci di conseguenza. >> le disse affettuosamente, dopodiché la lasciò con un bacio sulla fronte e dopo un'abbraccio, chiuse dietro di sè la porta della camera della Rossa, che una volta che il padre uscì tornò a guardare fuori dalla finestra e a pensare a ciò che le aveva detto.

 

Il giorno dopo trovò Giuseppe, nel suo studio in giardiono, che continuava con la nuova lastra.

Bonnie intanto aveva appena finito di sistemarsi i capelli e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

<< Buongiorno. >> salutò freddamente suo fratello e Denise, tirando dritto.

<< Buongio- >> stava dicendo Matt, quando si interruppe chiedendosi cosa avesse la sorella.

Bonnie scese le scale e alla fine incontrò Camille, che stava facendo il suo solito giro con l'innaffiatorio.

<< Hai innaffiato quella in camera tua? >> le domandò con un sorriso la ragazza.

<< No. >> rispose bruscamente Bonnie, continuando a camminare e poco dopo arrivò di fronte alla porta della cucina.

<< Buongiorno, piccola mia. >> la salutò calorosamente la signora Flowers, mentre i presenti in cucina, cioè Stefan, Jeb e Sue le rivolgevano un sorriso caldo.

<< Papà è già sveglio? >> domandò Bonnie ignorandoli.

<< Sì. Si è svegliato presto ed è andato nel suo laboratorio, in giardino.. >> le comunicò Sue preparando il caffè per la colazione.

Stefan le sorrise in segno di saluto, mentre Jeb andava da lei, per il solito bacetto mattutino.

Bonnie dopo avergli dato distrattamente un bacino sulla guancia uscì di casa, andando verso il laboratorio del padre, che non appena la vide si affrettò a nascondere la lastra a cui lavorava nel cassetto della scrivania per tirare fuori la lastra di Bonnie e coprirla con il vellutto. Solo allora andò ad aprire la porta, chiusa a chiave.

<< Papà... - disse Bonnie mentre entrava lentamente nella casetta. - continuerai a volermi bene? >> << Che domande sono, piccola mia. Come potrei non volerti più bene? >> le domandò Giuseppe facendola sedere sulle sue ginocchia come si fa con i bambini.

<< Anche se ti sposerai? >> gli domandò ancora incerta.

<< Certamente. >> le disse sorridendo.

Stavano raggiungendo un accordo.

<< Me lo prometti? >>

<< Te lo prometto. >>

<< Allora va bene. >> disse freddamente alzandosi di scatto.

<< Se non cambierà il modo in cui tratti me e Matt, allora va bene. >> gli disse guardandolo fisso negli occhi.

<< Grazie, tesoro mio. >> le disse Giuseppe con un sorrido felice, mentre si alzava ad abbracciarla.

<< Ti voglio bene, papà. >>

 

 

 

Intanto a casa Gilbert Maggie, Meredith e Alaric erano seduti in giardino a fare colazione, mentre Elena si faceva la doccia, in camera sua.

<< Meredith, l'hai vista questa? >> domandò Maggie alla figlia facendole vedere una foto del matrimonio, nel giornale che leggeva.

La foto ritraeva i due sposi con lei vicino e accanto ad Alaric i suoi genitori.

<< Sì. È venuta male vero? >> le domandò la figlia, sgranocchiando una fetta biscottata.

<< Anche quello che c'è scritto sotto, fa schifo. >> le disse Maggie con un sospiro accingendosi a leggere.

<< "Guerra fredda al matrimonio della giovane Gilbert. La famiglia dello sposo lascia la festa prima che questa cominci. " >>

Meredith lanciò uno sguardo preoccupato al marito.

<< Io e Meredith abbiamo deciso di non leggere nulla di quello che c'è scritto sui giornali. Finirebbero solo per rovinarci l'umore. >>

<< Tutte stupidaggini. >> disse sta volta Maggie, chiudendo il giornale e buttandolo su un tavolino lì accanto.

<< Guardate invece questa foto. Io e Giuseppe nella stessa foto. >> disse Maggie, mentre guardava un'altra rivista.

<< Fammi vedere... >> le disse Meredith sorridendo.

La madre gliela porse e la sposa annuì con un sorriso tirato quando si accorse che nella foto, accanto a loro era presente anche Damon.

Intanto in camera di Elena, la ragazza sì era sciugata i capelli, si era vestita, e si stava truccando quando lo squillare insistente del suo telefono la interruppe.

Era Giuseppe.

<< Pronto. >>

<< Buongiorno. Ti ho svegliata? >> le domandò Giuseppe preoccupato.

<< No. Mi sono svegliata presto. Ero seduta in camera e aspettavo solo di sentire la tua voce. >> gli disse Elena civettuola.

<< Elena. Ho parlato con Bonnie... >>

<< E...? >> gli domandò lei aspettando che continuasse.

<< Ha accettato la situazione senza fare troppi capricci. >> le comunicò contento.

<< Davvero? >> domandò lei un pò dispiaciuta.

Significava che non avrebbe giocato ancora per molto con i sentimenti della madre.

<< Quindi... se ti va ... ufficializziamo la cosa. >>

<< Certo che mi va. >> gli rispose lei con un ghigno.

Mentre giocherellava con delle ciocche di capelli.

<< E... per Maggie? Glielo dici tu o lo faccio io? >>

<< Fallo tu. Però faccia a faccia, non per telefono. >> gli disse Elena pregustando la faccia della madre quando l'uomo che aveva puntato le avrebbe detto che voleva la figlia.

<< D'accordo, ma non di prima mattina. La chiamo più tardi per vedere quando è libera. >>

Elena si affacciò alla finestra e vide la madre che leggeva il giornale chiacchierando con la sorella.

<< Mamma è sveglia. Per lei non è presto, puoi parlarle anche adesso. >> gli disse gongolando lei. Non vedeva l'ora di vedere la reazione della madre.

<< D'accordo, allora arrivo. Sono molto nervoso mi sento un ragazzino. >>> le disse ridacchiando nervosamente.

<< Anche io lo sono. >> gli disse falsamente lei mentre se la ghignava divertita.

<< Ci vediamo tra poco allora. >> le disse chiudendo la telefonata.

<< A dopo. >> gli rispose Elena, per poi rimettere il telefono sulla toeletta e tornare a truccarsi.

Dopo essersi truccata raggiunse gli altri in giardino.

<< Buongiorno. >> disse allegra andando a dare un bacio sulla guancia sia alla sorella che al cognato.

<< Non sei andata da tuo padre, oggi? >> le domandò Maggie curiosa.

<< No, volevo vedere Meredith e Rick. >>

<< Oh, significa che ci vuoi bene. >> le disse scherzando Alaric.

<< Avevi dubbi? >> gli domandò Elena stando al gioco, mentre si sedeva accando alla madre, di fronte alla sorella e ad Alaric.

<< Ti vedo euforcica, oggi. Cos'è successo? >> domandò Meredith, altrettando allegra.

< Ho dormito bene. >> le rispose semplicemente Elena, mentre si versava dell'aranciata.

<< Guarda le riviste. Parlano tutte del matrimonio. >> le comunicò Maggie, contenta per essere riuscita ad attirare l'attenzione dei Media.

<< Davvero? Le guardo dopo. >> le rispose Elena bevendo il suo succo.

<< Signora Gilbert, il signor Giuseppe McCullough chiede di lei. >> le disse Katherine entrando, o meglio uscendo in giardino con il telefono in mano.

Maggie, lo prese chiedendosi perché Giuseppe l'avesse chiamata. Elena intanto faceva colazione, comportandosi come se non ne sapesse nulla.

<< Pronto, Giuseppe. >>

<< Buongiorno Maggie, come va? >> le domandò per essere cortese.

<< Bene grazie, tu? >> gli domandò lei atrettanto cortese.

<< Bene, grazie... se non ti da fastidio, vorrei farvi visita. >> le disse il signor McCullough non sapendo come diglielo.

<< Oggi? Sei sempre il benvenuto, nessun fastidio. >> gli rispose lei mentre si ravvivava i capeli con una mano.

<< Sì, vorrei parlarti di un'argomento abbastanza importante. >>

<< Buone notizie, spero. >>

<< Lo spero anche io. >> le disse lui, che intanto si stava allacciando la cravatta, preparandosi ad andare da lei.

<< Oh, Giuseppe. Mi hai messo la pulce nell'orecchio. Di che si tratta? >> gli domnandò Maggie facendo la gatta morta.

<< Ehm, non sono cose da dire al telefono. Vengo da te e poi ne parliamo. >> le disse Giuseppe un pò in difficolta.

<< D'accordo. Ti aspettiamo. >> gli disse salutandolo e poi chiudendo la chiamata.

Comunicò il tutto ai presenti sul tavolo, euforica Elena, le fece i complimenti con un ghigno, mentre Meredith sentiva puzza di bruciato, metaforicamente parlando, Alaric invece non sapeva che pensare.

Dopo averli salutati Maggie, si andò a preparare contentissima.

Giuseppe intanto si era messo uno smoking nuovo e stava scendendo le scale diretto alla macchina per andare a casa Gilbert quando incontrò Bonnie che le stava salento.

<< Dove vai? >> gli domandò, tranquilla.

<< A casa Gilbert. Voglio informare Maggie della nostra decisione. >> le disse sorridendo.

Bonnie intatnto si sentì tradita.

Non aveva aspettato neanche 24 ore per andare da Maggie e lascire che Bonnie si abituasse all'idea.

Aveva fretta si disse severamente.

<< Siamo d'accordo, no? >> le domandò Giuseppe vedendo che la ragazza non reagiva.

<< Sì. >> rispose sempre tranquillamente lei.

<< Bonnie... >>

<< Matt, ancora non ne sa nulla. >> lo interruppe prima che potesse dirle qualsiasi cosa.

<< Sono sicuro che per lui non ci sono problemi. Gli parlerò dopo. >> le disse il padre con calma dopodiché le scoccò un bacio sulla fronte e uscì, lasciandola devastata.

Bonnie dopo che il padre uscì lasciò scorrere le lacrime che le si erano accumualate negli occhi e cominciò a correre per le scale andando verso la sua stanza.

Il cima alle scale incontrò Denise, che aveva assistito a tutto e la guardava mortificata, come se fosse colpa sua se Giuseppe aveva deciso di sposarsi.

Bonnie la guardò nel qualche secondo e poi le si buttò tra le braccia cercando conforto e Denise glielo diede più che volentieri.

 

 

 

A casa Gilbert intanto erano tutti in salotto, seduti e di fronte a soro Giuseppe.

<< La villa è belllissima, mi è piaciuta molto. E Bonnie è adorabile. >> si stava complimentando Meredith.

<< Grazie. >> le rispose Giuseppe lusingato.

<< Giuseppe, se vuoi possiamo parlare in ufficio. >> disse Maggie, volendo un pò di pivacy.

<< No, no. La verità è che forse è meglio che parliamo di fronte a tutti. >>

<< Mi hai davvero incuriosita. Di che si tratta. >> gli domandò Maggie, facendo una voce da adolescente in piena crisi ormonale mentre sbatteva vistosamente le ciglia.

Ad Elena venne da ridere, vedendola e le venne ancora più voglia di vedere quanto l'avrebbe sconvolta la notizia che stava per ricevere.

<< Vi chiedo scusa, se sono un pò nervoso.- incominicò a dire Giuseppe lisciandosi la cravatta. - Maggie, come sai io sono solo da molto tempo. >> riprese Giuseppe, tremendamente serio.

La signora Gilbert si limitò a sbattere le ciglia annuendo.

<< E mi vorrei risposare con un bella donna. >> continuò a dire.

Maggie, sorrise imbarazzata abbassando gli occhi.

Alaric guardò Maggie, Elena guardava la madre con un ghigno, ma Meredith guardava la sorella, cominciando a temere di sapere per quale bella donna Giuseppe si era presenattato. E si domandava come la sorella avesse potuto fare ciò alla madre.

<< Io ho avuto il coraggio di venire solo perché so che i miei sentimenti sono ricambiati, in questa casa soprattutto. >> continuò a dire Giuseppe, mettendo in imbarazzò Maggie, che continuava a sorridere guardando a terra.

Giuseppe si fermò per un attimo, in cui scambiò uno sguardo intenso con Elena poi prese coraggio e si rivolse nuovamente a Maggie.

<< Non farò molti giro di parole. Maggie, io... dopo la tua approvazione... io... chiedo la mano di Elena. >> disse sconvolgendola.

Il sorriso che Maggie aveva stampato in viso si congelò.

Alzò gli occhi guardando Giuseppe e poi guardò la figlia.

<< S-Stai scherzando vero? Sicuramente è uno scherzò. >> disse alternando lo sguardo tra Giuseppe e la figlia che la guardava godendosi la scena.

 

 

<< Veramente no. Sono molto serio Maggie. >> le disse Giuseppe, sorpreso.

<< Come puoi pensare che Elena possa essere un sposa per te, non vedi la differenza di età tra voi? >> gli sbottò contro Maggie scattando in piedi.

<< Mamma... >> disse Elena ammonendo la madre.

Non si aspettava una reazione così drastica.

<< Credi veramente che sia la donna adatta per te? Ma con che coraggio?! Davvero non hai notato la differenza d'età? >> continuò ad urlagli contro Maggie ignorando la figlia.

<< Mamma... per me non è importante. >> disse Elena riferendosi alla differenza di età.

Giuseppe intanto abbassava la testa sconvolto dalle parole di Maggie, non avrebbe mai pensato ad una reazione come quella da parte della donna, anzi pensava che avrebbe accettato più che volentieri.

<< E ti sei dimenticato di avere due figli? Tu figlia ha quasi l'età di Elena! >> continuò la donna sprezzante, mentre indicava Elena.

<< Mamma... >> le disse Meredith, cercando di calmarla in quache modo.

<< No... non è possible... farò finta di non aver sentito nulla. >> gli disse nuovamente Maggie, dopodiché lasciò la stanza furiosa.

Tutti i presenti in stanza la seguirono con lo sguardo, sconvolti dalla sua reazione e soprattutto dalle sue parole.

<< Io, credo sia ora di andare. >> disse Giuseppe dopo un pò, ancora scosso dalla reazione esagerata della donna.

<< Scusate. >> disse alzandosi dalla sedia e facendo per andare via, ma Meredith cominciò a parlare dopo che anche lei si alzò e con lei tutti gli altri, tra cui Elena che andò a prendere Giuseppe per il braccio, come a trattenerlo.

<< Signor McCullough, non si offenda per la reazione di mamma, è solo che è rimasta un pò sorpresa. >> disse cercando di rimediare per la madre.

<< Abbiamo preso la nostra decisione. Non ci serve il permesso di mamma per sposarci, quindi che lei lo voglia o no, noi ci sposeremo. >> le disse Elena, gelida, accarezzando il braccio di Giuseppe, per poi finire la frase prendendolo per mano.

<< Buon viaggio. >> gli disse semplicemente Giuseppe, sorridendo cortese.

<< Grazie. >> risposero quasi in coro i neosposini.

Dopo aver annuito leggermente Giuseppe lasciò la stanza diretto verso l'uscita ed Elena lo accompagnò.

<< Maggie, non avrebbe dovuto comportarsi in quel modo. >> mormorò Alaric, dispiaciuto per Giuseppe.

Meredith, non potè che annuire dando ragione al marito.

Sua madre aveva esagerato.

Intanto nell'atrio della casa Elena aveva fermato Giuseppe e gli disse che non voleva che lui se ne andasse, guardandolo dispiaciuta.

<< Ne parleremo un'altro giorno, ora devo andare. >> cominciò a dire Giuseppe, ma si interruppe quando vide Maggie fare capolino dalla porta del salotto, fissandoli con uno sguardo che lanciava fulmini e saette.

Giuseppe ricambiò lo sguardo, furente e poi uscì seguito da Elena.

Non era mai stato trattato in qual modo e Magnolia Gilbert era l'ultima persona al mondo che poteva giudicarlo.

<< Giuseppe... >> disse Elena posizionandosi di fronte all'uomo e fermandolo forse casualmente... forse, di fronte alla finestra del salotto, dalla quale Maggie li stava guardando, ma Giuseppe essendo di spalle, non aveva notato nulla.

<< Non te la prendere. La nostra decisione è quella che conta di più. >> gli disse Elena dolcemente.

<< Io ti amo. >> gli disse ancora falsamente guardandolo dritto negli occhi.

<< Non avrei mai pensato che tua madre ostacolasse il nostro matrimonio. >> le disse Giuseppe dopo essersi ripreso dalla confessione di Elena, che guardò la madre oltre la finestra alle spalle di Giuseppe e la fulminò.

<< A quanto pare ho superato il limite. Non avevo messo in conto questo. >> continuò a dirle Giuseppe ripensando alle parole di Magnolia.

<< Giuseppe, ti amo. Nient'altro conta. >> gli ripeté Elena guardandolo fisso.

<< Non voglio metterti contro la tua stessa famiglia. >> le disse Giuseppe ragionevolmente.

Elena anuuì leggermente e fulminò nuovamente la madre, dopodiché mise su un ghigno che avrebbe fatto preoccupare chiunque, poi accarezzò la guancia di Giuseppe, che apprezzò quel contatto.

<< Accetterà, amore mio, non ti preoccupare. >> gli disse continuando ad accarezzarlo.

<< Mi ha sonvolto, non so più che fare. >> le confessò lui, ad occhi bassi.

Elena dopo avergli sorriso e lanciato un ghigno alla madre, si avvicinò a lui, per poi baciarlo, per la prima volta.

<< Andrà tutto come vogliamo noi, ne sono sicura. >> gli disse poi.

Giuseppe, le prese la mano, che lo accarezzava e le lasciò un tenero bacio sul palmo, in segno di saluto, dopodiché se ne andò lasciando Elena a casa sua. Maggie, alla vista di quel bacio si girò disgustata, mentre Elena con un sorriso affettuto, quello che stava giusto rivolgendo a Giuseppe, continuò a guardare verso la porta della villa finché non vide Giuseppe salire in macchina e andarsene, dopodiché il sorriso si trasformò in una smorfia infuriata e la ragazza rientrò in casa a passo di carica.

Elena aveva appena varcato la soglia di casa diretta verso il salotto quando Meredith la fermò appena in tempo, per un braccio.

<< Elena! Non parlarle ora, lascia che sbollisca un pò la rabbia. >>

<< No! Deve pagarla, per tutta quella insolenza. >> sibilò la bionda scollandosi di dosso la mano della sorella.

<< Sporca bugiarda! Da quanto tempo è che stai architettando tutto ciò? >> le domandò con calma Maggie appoggiandosi al tavolo, di fronte alla figlia, dall'altra parte del mobile.

<< Lui si è avvicinato a me. La copa è sua. >> le rispose altezzosa la figlia.

<< Il tuo è solo un capriccio, per farmela pagare. A te di Giuseppe non interessa proprio nulla. >> continuò Maggie, con una calma innaturale.

<< Io e Giuseppe ci amiamo da tempo. >> urlò Elena.

<< Ah sì? E allora perché non lo hai detto tempo fa? >>

<< Perché non volevo distruggere i tuoi sogni. >> la scimmiottò Elena con un sorriso derisorio.

Intanto Alaric e Meresith, sulla porta, assistevano impotenti al litigio.

<< Maleducata. >> sibilò Maggie, disgustata dalla sua stessa figlia.

<< Eri così persa nei suoi sogni che ho voluto lasciarteli godere per un pò. >> le disse Elena tirandosi teatralmente i capelli indietro.

<< Vedrai chi è che finirà per bruciarsi tra noi due. Non ti sposerai con Giuseppe. >> sibilò Maggie solenne.

<< E chi vuoi che ci fermi? Tu? >>

<< Sì, io! >> rispose Maggie, guardandola con odio.

<< Giuseppe ti ha parlato solo perché é un uomo corretto e rispettos. Ho 25 anni e faccio quello che mi pare. >> le urlò contro Elena.

<< Appunto! Hai 25 anni! Milioni di ragazzi vorrebbero mettersi con te. Perché proprio lui, eh? Perché?! >> disse urlando per la prima volta anche Maggie.

<< Perché tutti i ragazzi intorno a me, mi conoscono come "la figlia della signora Gilbert". >> le disse Elena girando attorno al tavolo e avvicnandosi alla madre lentamente.

Meredith intanto, non riusciva a sostenere quella conversazione, ma non poteva che assitere. L'unica cosa che poteva fare era stingere spasmodicamente la sua borsa sperando che quella conversazione, o meglio che quel litigio finisse in fretta.

<< Ci sorridono cortesi, quando siamo con loro, ma non hai idea di quello che ci dicono alle spalle. Prendi Eric Salzman. Ha rifiutato di venire a chiedere la mano di tua figlia per colpa delle storia che girano su di te, Magnolia. >> le gridò letteralmente in faccia, le separavano solo pochi certimenti ormai.

<< Taci. >> sibilò Maggie.

Alle parole di Elena, Meredith, sentì spezzarsi qualcosa dentro di lei. Sapeva che la sorella aveva ragione e lo sapeva anche lei prima di sposare Alaric, ma aveva preferito non pensarci, fare addrittura finta di non averlo capito, pur di sposare l'uomo che amava.

Dopo aver abbassato lo sguardo cercando di repremere le proprie lacrime Meredith guardò verso il martio e trovò anche lui a testa china.

<< Vado in macchina. >> le sussurrò, per poi uscire.

Erano cose di famiglia e lui non aveva alcun diritto di stare ad ascoltare. Si sentiva di troppo.

<< Sei sulla lingua di tutti! E mi vergogno di te. >> continuò a urlarle contro la Bionda.

<< Zitta, ti ho detto di tacere! >> gridò anche la madre, furiosa.

<< Giuseppe, ha ignorato tutte quelle voci e ha fatto finta di non sapere nulla perché ama me. >> disse Elena sbattendo emergicamente la mano sul tavolo.

<< Hai sentito? Una persona per bene e seria mi libererà da questo schifo di casa. Quando mi sposerò con Giuseppe, non sarò più "la figlia della signora Gilbert". >>

<< Continua pure a sognare. Non ti concederò questo lusso. Non permetterò questo matrimonio, per nulla al mondo! >> sbottò Mggie.

<< E perché? Perché Giuseppe non ha chiesto la tua mano? >> le domandò malefica, Elena.

Il tempo di assorbire quelle parole e il classico rumore di una schiaffò si fece sentire in salotto.

Un schiaffo talmente forte che fece voltare la testa alla bionda, che insensiblie e più cattiva che mai, girò la testa verso la madre, guardandola dritto e non dando cenno di esserci fatta male.

<< Lui ha scelto me! Se avesse scelto te staresti facendo i salti mortali per tutta casa, ma lui ha scelto me! >> le disse Elena fra i denti, inviperita.

<< Villana! >>

<< Non hai alcun potere in questo. Non riuscirai a fare nulla. >> le urlò Elena ignorando l'insulto che le rivolse la madre. E dopo averle lanciato uno sguardo pieno di odio e risentimento, uscì di casa, trascinando per mano la sorella, che le correva dietro, instabile.

<< Aspetta qui. Prendo le chiavi della macchina e vi accompagno in aeroporto. >> le disse una volta in atrio mentre si accingeva a salire le scale, con furia.

Arrivata in camera sua, la bionda si sedette sul letto, cercando di calmarsi facendo profondi respiri, poi andò di fronte alla toeletta a guardarsi e lì si rifece il trucco con un ghigno.

 

 

 

Intanto Giuseppe, dopo aver lasciato casa Gilbert, andò direttamente al cimitero, a visitare Abbie. Era lì, fermo di fronte alla sua tomba, ma non faceva che pensare alle parole di Maggie.

Come puoi pensare che Elena possa essere un sposa per te, non vedi la differenza di età tra voi? Credi veramente che sia la donna adatta per te? Ma con che coraggio?! Davvero non hai notato la differenza d'età? E ti sei dimenticato di avere due figli? Tua figlia ha quasi l'età di Elena! No... non è possible... farò finta di non aver sentito nulla.

Non faceva che pensarci, profondamente sconvolto e ferito.

Pensava e ripensava a quelle parole, mentre accarezzaca distrattamente la tomba di sua moglie.

 

 

Intanto a casa McCullough, Bonnie gironzolava per il giardino cercando di passare il tempo mentre aspettava il ritorno del padre, quando si tirovò davanti al laboratorio del padre.

Si avvicinò alla porta, mise le mani a coppa sul vertro della porta e cercò di guardare all'interno. Appoggiandosi alla porta, questa si aprì.

Giuseppe non l'aveva chiusa, prima di uscire.

Bonnie si torturò le dita per qualche secondo, non sapendo che fare, doveva entrare o no?

Poi si decise ed entrò lentamente avvicinandosi alla scrivania, sulla quale c'era la lastra alla quale Giuseppe stava lavorando, protetta con il solito fazzoletto in velluto.

A Bonnie scappò un sorriso, pensando che quella fosse la sua lastra, presa dalla curiosità di vedere come stava venendo scoprì la lastra.

Ciò che vide la sconvole.

Quella non era la sua lastra, ma un'altra, dalla quale emergeva il viso di Elena Gilbert ed era già terminata. Bonnie la prese un'attimo in mano, non credendo ai proprio occhi e poi appurando che i suoi occhi funzionavano più che bene buttò la lastra con un tonfo sulla scrivania, come se si fosse bruciata e si allontanò di qualche passo, ancora incredula.

Furiosa cominciò ad aprire tutti i cassetti della scrivania in cerca di qualcosa con cui distruggere quella lastra. Continuando ad aprirli, vide un'altra lastra, nascosta in una cassetto e anche quella protetta con del velluto. La prese lentamente in mano e la scoprì: era la sua.

Non finita.

La prese, la mise sulla scrivania e con calma richiuse tutti i cassetti rimise la astra della Gilbert al proprio posto per poi ricoprirla, poi prese la sua lastra, se la strinse al petto e uscì dal laborariorio del padre , lasciando tutto come lo aveva trovato, camminanco svelta per andare in camera sua.

Mentre saliva le scale incontrò Matt e Damon che le scendevano.

<< Dimmi dove vai, per favore. >> chiedeva il ragazzino sporgendo il labbro inferiore, cercando di intenerire il fratello.

<< Oggi, la mia ragazza, torna da un viaggio. Vado a prenderla in aeroporto. >> comunicò Damon spettinando i capelli al ragazzino, che infastidito, se li pettinò con le mani.

<< La tua ragazza Caroline? Portami con te, la voglio conoscere. >> gli disse Matt congiungendo le mani in segno di preghiera.

<< No, un'altra volta, ora devo andre. >>

<< Oh, mi dici sempre così, poi scappi lasciandomi a casa da solo. >> gli rispose il ragazzino sbuffando e facendolo scopiare a ridere.

<< Buongiorno, signorina >> disse Damon a Bonnie dandole una pacca sul sedere, per infastidirla, ma Bonnie non reagì. Si limitò a nascondere la lastra dietro la schiena mentre saliva le scale con lo sguardo rivolto verso Damon, che le aveva scese da poco.

<< Abbiamo salutato, asociale. >> disse nuovamente il Roro, per farla sclerare, come al solito, ma lei lo ignorò, girò i tacchi e corse verso la sua stanza.

Damon intanto, si liberò di Matt, e andò diretto verso l'aeroporto.

Intanto Bonnie in camera, aveva lasciato libere le lacrime, e mentre scopriva la lastra e la accarezzava, pensando alla promessa che le aveva fatto il padre quella stessa mattina nel suo laboratorio.

 

 

 

Intanto a casa Gilbert, Elena aveva preso la sua borsa e stava uscendo diretta alla macchina così mandò Katherine a chiamare Meredith e Alaric che la aspettavano in sala da pranzo.

Meredith prima di uscire, tornò in salotto per salutare la madre e dirle che era preoccupata per lei; Maggie le rispose che non c'era nulla che potesse metterla di cattivo umore e dopo averle detto di godersi la luna di miele la abbaraccio, per la prima volta affettuosamente, come solo una madre poteva fare e la lasciò andare dopo aver abbracciato anche Alaric.

Merdith salì, silenziosa, sul lato del passeggero accanto ad Elena.

<< Come sta? >> si informò la Bionda, atona.

<< Come vuoi che stia?- le domandò retoricamente Merdith mentre si allaciava la cintura di sicurezza.- Perché mi hai tenuto nascosto una cosa del genere? >>

<< Non volevo dire niente, prima di essere sicura. >> le disse Elena mettendo su una faccia da cane bastonato.

Alaric, intanto portava in macchina le valigie.

<< Come si è arrivato a questo? Quando vi siete avvicinati tanto? >> le chiese ancora la sorella sconvolta.

<< È una storia lunga. >> le disse Elena, per niente intenzionata a raccontargliela.

<< Sei sicura di amarlo? >> le domandò severamente Meredith.

<< Sì. Lo amo molto. La voce e gli sguardi di Giuseppe, mi fanno provare cose, che non avevo mai provato con nessuno. Vedo una tristezza infondo ai suoi occhi e ci rivedo me stessa. È una persona sensible, e affettuosa... >>

<< E ricca. >> la interruppe Meredith, volendo capire se era per i soldi che gli si era avvicinata.

<< Mi sento al sicuro e amata accanto a lui. Sono sicura che sarò felice al suo fianco. >> continuò a dire Eleana ignorando l'affermazione della sorella.

<< Anche se mamma non lo vuole? >> le domandò fredda Meredith.

<< Sì, anche se non lo vuole. >> le rispose Elena anche lei mettendosi la cintrura di sicurezza, mentre Alaric che aveva messo tutte le valigie per portabagagli, saliva in macchina, ignaro della conversazione tra le due sorelle.

Elena partì, silenziosa, così come sua sorella.

<< Sono molto felice per te Elena. Il signor Giuseppe è una bravissima persona. Tutti lo stimano e lo ammirano. >> disse all'improvviso Alaric.

La diretta interessata si limitò a sorridergli continuando a tenere gli occhi sulla strada.

<< Non avresti mai avuto il coraggio di dirlo di fronte a mamma. >> intervenne Meredith ridacchinado e facendo scoppiare a ridere anche il marito.

<< Sarò imparentato con Giuseppe McCullough... davvero bello. >> disse Alaric guardando dalla finestra ridacchiando.

<< Io ho paura di quello che potrebbe accadere, per colpa di questa storia. >> mormorò preoccupata invece Meredith.

<< Non succederà un bel niente. Lei accetterà. Non ha altra scelta. >> le disse tranquillamente Elena.

Sapeva che la madre avrebbe accettato, almeno per i soldi.

<< Scusami, se andate d'accordo e vi amate, perché qualcuno dovrebbe mettervi i bastoni fra le ruote? >> domandò retoricamente Alaric.

<< Tu non hai idea di quello che dice e fa mia madre quando è arrabbiata. >> gli disse Meredith, per nulla tranquilla.

<< Sta tranquilla. Nessuno influenzerà la mia decisione, non c'è niente al mondo che possa imperdire il mio matrimonio con Giuseppe. >> le disse Elena, determinata.

A quella confessione Meredith fece un sospiro. Quella storia non prometteva nulla di buono.

 

Intanto a casa Gilbert Katherine aveva detto a Maggie che l'avvocato la aspettava in macchina, per andare nel suo ufficio a discutere di lavoro. Così dopo essersi cambiata, Magnolia uscì di casa diretta verso la macchina dell'avvocato con portamento regale.

Sembrava la regina dei ghiacci.

 

Allo stesso tempo a casa McCullough, Bonnie stava parlando con sua zia, nonché sorella maggiore di Giuseppe.

<< Ok allora ci vedremo oggi... ti serve qualcosa da qui? Ok... sì, zia... gli parlo e poi ti saprò dire... >> Bonnie chiuse la chiamata, frettolosamente, perché vide la macchina del padre, entrare nel cortile della villa.

Giuseppe salì stancamente le scale, distrutto dal peso dei suoi pensieri. Andò direttamente in salotto nel primo piano e lì si sedette, cercando di annalizzare la situazoione a mente fredda.

<< Posso rubarti un minuto? >> gli domandò Bonnie entrando quando lui annuì, intanto Matt, passava di lì e si unì a loro, curioso di sapere cosa avesse da dire la sorella.

<< Sei stato occupato nell'ultimo periodo...- disse Bonnie dopo che si sedettero sul divano e poi continuò.- e ho pensato che magari possiamo andare alla fattoria, da zia Martha e passiamo qualche giorno lì. >>

<< Sì! Quando? >> scattò Matt, saltellando sul posto.

<< Oggi, dopo pranzo. >>

<< Sì, è una bellissima idea sorellina. >> le disse il piccolo saltandole addosso per poi stritolarla in un abbraccio.

<< Così tu portrai lavorare in pace e noi non ti disturberemmo. >> gli disse velenosa, la Rossa, ripensando alla lastra sulla scrivania del suo laboratorio.

<< Chi verrebbe con voi? >> le domandò guardandola un tantino male per il tono che aveva usato.

<< Io e Matt. >>

<< Sì. >> ripetè il ragazzino continuando a saltellare.

<< E lo diremo a Denise, magari viene anche lei con noi. E anche Stefan. >> elencò a testa bassa, torturandosi le dita.

<< D'accordo. >> gli disse Giuseppe.

<< Sì! Vado a dirlo a Stefan e anche a Denise. >> urlò Matt, cominciando a correre diretto al piano inferiore.

<< Aspetta Matt! Prima dobbimamo parlare con vostra zia e vedere se le va bene. >> disse il padre interrompendo la sua corsa.

<< Le ho parlato poco fa. Ci sta aspettando. >> gli disse freddamente Bonnie, sorprendendolo. Il comportamento della figlia non lo convinceva affatto.

Sicuramente gli nascondeva qualcosa.

<< Allora vado a dirlgielo. >> urlò ancora Matt e si rimise a correre per le scale.

<< Va bene. Io vi raggiungo a fine settimana. >> le disse Giuseppe accarezzandole distrattamente il braccio.

<< Ci raggiungi davvero? >>

<< Finisco quello che ho da fare qui e vi raggiungo. >>

<< D'accordo, allora ci farai sapere. >> rispose Bonnie freddamente.

<< Altro? >> le domandò affettuosamente il padre.

<< No grazie, nientr'altro. >> rispose la rossa guardando dritto di fronte a sé.

Giuseppe dopo aver annuito si alzò e andò in camera sua.

 

 

 

Damon intanto fuori dall'aeroporto era appogiato alla machchina e aspettava che Caroline uscisse, mentre giocherellava con le chiavi dell'auto.

Proprio in quel momneto Elena parcheggiò dietro di lui, naturalmente Damon non poté lasciarsi perdere l'occasione di infastidire qualcuno, così li raggiunse.

La prima a notarlo fu Meredith, che lo guardò con aria preoccupata.

Che altro voleva?

<< Buongiorno. >> li salutò.

Meredith non gli rispose, anzi guardò dalla parte opposta.

Elena lo fulminò con lo sguardo come al solito.

L'unico a salutarlo se pur in modo freddo e disataccato fu Alaric, che tirava fuori le valigie dalla macchina di Elena.

<< Sei venuto a salutarci? >> gli domandò sarcasticamente mentre chiudeva il portabagagli.

<< Ah, se avessi saputo che andavate in viaggio giuro che sarei venuto. Sono qui a prendere una persona. >> gli comunicò stando al gioco, mentre si toglieva teatralmente i Ray Ban.

<< Che coincidenza... >> mormorò Alaric nuovamente sarcastico.

<< Si chiama così per questo. >> rispose l'altro alzando le spalle ghignando.

<< Come va? Sei felice? >> domandò poi direttamente a Meredih usando un tono di voce molto intimo.

<< Molto, grazie. >> rispose lei con un sorriso forzato.

<< Aspettatemi, faccio il ticket e vi raggiungo. >> intervenne Elena spegnentdo il motore della macchina e uscendone.

Solo in quel momento Damon si accorse di lei.

<< Non c'è bisgono, tesoro. Siamo in ritardo, saliremo subito in aereo. >> le disse Meredith.

<< Come volete... >> disse andando ad abbracciare la sorella raccommandandole di avere cura si sé per poi salutare anche Alaric, facendogli promettere che avrebbe avuto cura di Meredith.

<< Ho sentito la lieta notizia. Presto saremo parenti. >> disse tagliente Damon, non appena i due sposini entrarono nell'aeroporto.

<< Già... è questa la parte peggiore. >> rispose Elena altrettanto velenosa, aprendo la portiera dell'auto.

<< Eehhh. Perché non andiamo in un bar e ne parliamo davanti ad una tazza di caffè? >> le domandò il ragazzo richiudendole la portiera dopodiché ci si appoggiò impedendole così di salire in macchina.

Elena lo guardò per qualche secondo, chiedendosi che avevesse in mente.

<< Il tuo ospite è arrivato. >> gli disse la Bionda facendo cenno con la testa alle sue spalle.

Damon dopo essersi guardato alle spalle intravedendo Caroline, si allontanò dall'auto disgustato, permettendo così ad Elena di salirci e poi andare via.

<< Amore... >> disse Caroline andandogli incontro.

<< Bentornata. >> rispose lui baciandola.

<< La ragazza di prima assomigliava molto a Merdith. È la sorella? >> si informò la biondina, domandandosi perché fosse lì.

<< Eh sì. Elena. La fidanzaata di mio zio. >> le rispose lui, dopodiché si cacciò a ridere constatando quanto quella situazione fosse buffa.

<< La fidanzata di tuo zio? Non mi dire... Davvero si sposeranno? Incredibile! >> replicò la ragazza sconvolta e curiosa allo stesso tempo mentre Damon metteva la piccola valigia blu nel bagagliaio e le diceva di salire ridacchiando ancora.

 

Intanto a casa McCullough, Jeb aveva chiesto un giorno di permesso e una piccola vacanza per Camille, che c'era rimasta male quando Bonnie aveva invitato Stefan e non lei.

Giuseppe gli disse che andava bene, dopodiché andò in laboratorio per poter lavorare, ma si accorse che la lastra a cui lavorava era stata spostata e il velluto che prima la copriva uniformemente ora formava delle onde, come se qualcuno lo avesse sbirciato e poi lo avesse ricoperto distrattamente, così preoccupato lo scoprì e subito dopo pensò allo strano comportamento di Bonnie, così aprì un cassetto in cerca della sua lastra, ma non la trovò.

 

Nello stesso momento Bonnie era sullo Yacht con Stefan e Matt. I ragazzi avevano deciso che sarebbero andati con lo Yacht e che arrivati a destinazione sarebbe venuta a prenderli la zia, perché la prima macchina l'aveva presa Damon e la seconda serviva a Giuseppe.

<< Perché sei arrabbiata? >> domandò Matt a Bonnie vedendola seduta sul divanetto in silenzio a gurdare il mare.

<< Non sono arrabbiata. >>

<< E allora perché quel muso? >>

Bonnie lo guardò per un istante indecisa se digli o meno della decisione del padre, ma poi pensò che era giusto che lo sapesse anche lui. Presto o tardi sarebbe venuto a saperlo lo stesso.

<< Matt, papà si vuole sposare. >>

<< Stai scherzando... >> le disse con un sorriso.

<< Chi è? La conosciamo? >> domandò poi curioso il ragazzino quando Bonnie gli disse che non era uno scherzo.

<< Si, la conosciamo. Abbiamo cenato tutti insieme. La nostra nuova mamma sarà Elena. >> gli disse spuntando il nome della ragazza, disgustata.

<< Giura! >>

<< Lo Giuro. >> rispose Bonnie alzando gli occhi al cielo.

<< Sì, sì, sì! >> urlò Matt contentissimo.

<< Ti vedo felice e contento! E io che avevo paura di dirtelo, per non turbarti. >> gli disse Bonnie offesa tornando a guardare l'oceano.

<< E perché mi avrebbe turbato? La ragazza è stupenda. >> rispose facendo il sapientone.

<< È anche più bella di Angelina Jolie. >> le disse ancora con un sorrriso.

<< Non così tanto. >> Elena non era così bella.

<< Sì invece. > le rispose il fratello contento.

<< Allora non hai capito. Ti ho detto che papà si risposa e quella lì diventerà la tua matrigna. >> disse la Rossa guardandolo negli occhi.

Matt non poteva accettare una cosa del genere!

<< Sì che l'ho capito. Sempre meglio di una brutta vecchia e cattiva. >>

<< Quand'è che crescerai, Matt? Quand'è che comincerai a guardarti intorno e a vedere quello che succede? >> gli urlò contro Bonnie scattando in piedi arrabbiata e facendo preoccupare Stefan.

Lo guardò ancora arrabbiata per qualche istante e poi si allontanò andando sulla prua, dove guardò il mare per qualche minuto poi si cacciò a piangere disperata.

<< Ma che ha? E cos'è che non capisco? >> domandò Matt a Stefan, chiedensosi il perché della reazione della sorella.

<< Matt, vieni un pò qui. >> gli disse Stefan con un sorriso, facendogli posto accanto a lui e permettendogli di mettere le mani sul timone, facendo finta di guidare.

<< Bonnie è solo gelosa di Elena. >> disse Matt guardando dritto davanti a sé.

<< Shh. Non si dice. >> lo ammonì bonariamente Stefan.

 

 

 

Intanto Maggie, era andata nell'ufficio e aveva firmato le ultime carte, grazie alle quali i creditori avrebbero ricevuto i loro soldi.

Quei soldi non sarebbero bastati a coprire tutti i debiti, ma almeno l'avrebbero coperta per un pò. Il tempo di trovare un'alrtro modo per pagare, o meglio, altri soldi.

 

 

A casa McCullough, Giuseppe stava andando verso la sua stanza quando incrociò Denise, che usciva dalla propria.

<< Esci? >>

<< Vorrei fare una passeggiata. E devo anche spedire una lettera. >> gli rispose cortesemente Denise.

<< Tutto bene? >> domandò Denise, quando lo vide pensieroso.

<< Ti volevo parlare. Mi piacerebbe che andassi anche tu alla fattoria. Sono preoccupato molto per Bonnie. >>

<< Qualcosa non va? >> domandò Denise, preoccupata per la Rossa.

<< Beh...- incominciò a dire, ma venne interrotto dal suo cellulare che si mise a squillare. Lo prese dalla tasca e guardò chi chiamava.- ne riparliamo dopo va bene? >> le disse andando verso il suo studio, per avere più privacy.

<< Pronto, Maggie. >>

<< Ciao. >> lo salutò freddamente la donna ancora arrabbiata.

<< Dimmi. >>

<< Sono molto a disagio per quello che è successo questa mattina. >>

<< Io pure. >>

<< Mi scuso, se ti ho offeso. >> gli disse la donna addolcendo il tono.

<< Lo hai fatto. E sinceramente mi chiedo il perché di quella reazione. >> le rispose sinceramente Giuseppe, chiudendosi la porta alle spalle.

<< Non mi piace parlarne al telefono, vorrei che ne parlassimo a quattrocchi, se possiblie. >>

<< Certamente. Quando preferisci? >>

<< Ora, ti va bene? >> domandò Maggie, guardando distrattamente fuori dal finestrino.

<< Perché no... >> le rispose Giuseppe, dopo qualche secondo.

<< Sono vicino a casa tua. Se vuoi tra un pò passo da te e ne parliamo. >>

<< Va bene, non c'è problema. Ti aspetto. >> le rispose Giuseppe distaccato.

E dopo essersi salutati entrambi chiusero la chiamata.

 

 

Elena invece dopo aver lasciato la sorella in aeroporto andò al cimitero, dal padre.

Era in piedi di fronte alla sua tomba e pensava che non l'avrebbe mai perdonata per quello che gli aveva fatto.

Non era la figlia di Maggie, ma solo figlia di John Gilbert, lei non aveva nulla a che vedere con la madre, nulla in comune con quella donna se non il DNA. Pensava che non appena avrebbe sposato Giuseppe sarebbe diventata un'altra ragazza. Una persona completamente dieversa.

Giuseppe era un gran brav uomo, sensibile, dolce e gentile. Sarebbe stata molto felice con lui e non sarebbe rimasta un pasto per Mangnolia.

Non le avrebbe permesso di sfruttarla, come aveva fatto con Meredith, vendendola letteralmente ad Alaric, solo per soldi.

<< Ti rovinerò la vita. Non vivrai mai felice, finché ci sarò io, Magnolia Gilbert. Lo prometto. >> disse solennemente Elena pensando alla madre con odio mentre guardava la tomba del padre.

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:

Ciao a tutti..

Sì lo so anche questo capitolo è stato immenso, ma non sono riuscita a scrivere di meno... mi dispiace... tutto quello che c'è in questo capitolo è importante per altri avvenimenti che scateneranno reazioni un pò a catena nella storia, qundi....

Vabbeh... passo a commentare un minimo di questo capitolo...

  • Ebbene sì, ho rubato il nome Rebekah dalla serie tv.. spero non dispiaccia a nessuno, non avevo idea di come chiamare l'amica pettegola di Maggie, così mi dissi:" perché non usare un nome dalle protagoniste della serie. Solo che non è giovane e bella come Clair, ha più l'aspetto di una vecchia bionda e pure zitella. Non ho voluto perdere molto tempo a descriverla, anche perché non conta molto nella storia, la verdemo almassimo due volte, poi scompare, per lasciare spazio ai vari inciuci, che si scateneranno (ho fatto uno spoiler involontario, ma va bene lo stesso)

  • Nel capitolo "conosciamo" anche Abbie, ( spero vi piaccia il nome, non sapevo che altro scrivere ) la madre di Bonnie e Matt, ancora dei flashback, che sono sempre scritti in corsivo, le lettere che Denise aveva scritto a Giuseppe invese le ho scritte con un carattere diverso dal Time new Roman, con cui scrivo sempre, per differenziarle un pò dai numerosi flashback che avremo nella storia. Molte caratteristiche dei personaggi, infatti, è causata da ciò che avevano vissuto in passato, per ciò mi sempra giusto rendervi partecipi :)

  • Lo so nel capitolo ci sono troppi baci e abbracci tra Bonnie e suo padre, ma è perché volevo insistere sul fatto che Bonnie nonostante abbia 17 anni è ancara la cocca di papà... il suo personaggio avrà una bellissima metamorfosi nel corso della storia, promesso :)

  • Elena detesta la madre e le ha promesso una vita piena di sofferenze... la cosa ci sorprende? ;)

Beh a prte questo non ho altro da dire.. il capitolo è stato pienissimo di avvenimenti.... che mi sembra inutile stare a commentare una per una perché ci metterò una vita... se voi non avete ca pito qualcora o se non vi è piaciuto qualcosa spero vi rivolgerete a me, che sarò più che felice di dirvi tuto quello che vi serve :)

non so.. non ho altro da dire se non che spero che il capitolo vi sia piciuto e che commenterete ah... e non so quando aggiornerò Roba da donna... perché ho pochissimo tempo tra verifica, scuola e esame non so più dove sbattere la testa, quindi spero avrete un pò di pazienza con me... comunque lo pubblicherò, non so quando, ma lo farò :)

beh non credo di avere altro da dire...

Bacioni...

a presto

Immy

 

 

 

 

Famiglia McCullough

Giuseppe McCullough (capo famiglia. Ha lavorato molto per costruire l'impero di cui gode. È un uomo molto onesto e diretto, di conseguenza odia i sotterfugi, i segreti...) 56 anni

Bonnie McCullough (figlia di Giuseppe non che sorella maggiore di Matt. Legattima al padre dopo la morte di sua madre. Adora Damon, ma non glielo direbbe mai in faccia. A volte si comporta in modo infantile, rischiando di sembrare viziata. Altre volte invece è brusca nei suoi modi di fare da rasentare la maleducazione, ma lo fa per proteggere le persone a lei care)17 anni

Matt McCullough (figlio di Giuseppe e Fratellino di Bonnie. Un bimbo molto biricchino. Vede in Damon il suo punto di riferimento, nonché fratello maggiore) 7 anni

Abbie McCullough (madre biologica di Bonnie e Matt deceduta dieci anni prima) 40 anni

Damon Salvatore (figlio adottivo di Giuseppe. Ha perso i genitori, amici di Giusppe in un incidente stradale e on avendo nessuno che si potesse prendere cura di lui è stato preso da Giuseppe) 25 anni

 

Famiglia Gilbert

John Gilbert (padre di Elena e Meredith morto di infarto meno di un mese prima del matrimonio di Meredith ) 57 anni

Magnolia Gilbert, detta Maggie (madre di Elena e Meredith, tradiva continuamente il marito quando era in vita) 54 anni

Elena Gilbert (figlia di Maggie, ha studiato in Italia e sposato Giuseppe per fare un dispetto alla madre in quanto le da la colpa per la mmorte del padre) 25 anni

Meredith Gilbert (sorella maggiore di Elena nonché ex ragazza di Damon e moglie di Alaric dal quale aspetta un figlio) 28 anni

 

Banda dei domestici...

Famiglia Stryder

Jebediah Stryder, detto "Jeb"(lui fa un pò di tutto lavora da quando era giovane nella villa dei McCullough, lui e Giuseppe sono molto aici, anche se c'è sempre il rispetto dipendente-datore si lavoro) 60 anni

Theophilia Stryder (moglie di Jeb, un brava donna anche se un pò pettegola a volte. Odia Maggie e anche lei lavora a villa McCullough da quando era giovane) 57 anni

Camille Stryder (figlia dei coniugi Stryder. È nata e cresciuta con i McCullough è andata a scuola fino ai 16 anni e poi l'ha lasciata per mttersi a lavorare definitivamente a casa McCullough. In precedenza lo faceva, ma part time, a causa della scuola. Era lei a volerlo) 20 anni

Gli altri

Katherine Pierce (domestica dpersonale di Maggie ed Elena. Una donna velenosa e subdola, lo vedremo più avanti [non è uguale ad Elena descritta dal libro e dalla mia storia, ma è più come quella del telefilm, per intenderci] ) 35 anni

Stefan [ancora non ho trovato un cognome e non credo mi servirà] (figlio di immigrati italiani molto poveri, lui lavora dai McCullough per arrotondare, ma alla morte dei suoi genitori si è trasferito definitivamente nella villa facendo un pò di tutto anche lui ed è oggetto delle continue prese in giro da parte di Damon sulle sue umili origini. Era in classe con Bonnie perché era entrato dopo, prima di andare a lavorare dai McCullough con sua madre, non era mai andto a scuola e una volta che Bonnie entrò alle elementari Abbie constrinse anche lui ad andre a scuola.) 25 anni





Pubblicità alle altre storie, come sempre:



 


Che dire? Il titolo dice tutto... i nostri protagonisti sono un pò fuori di testa in questa storia.
Autore: immy | Pubblicata: 22/10/12 | Aggiornata: 22/10/12 | Rating: Giallo | Genere: Comico, Commedia | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Damon Salvatore/Elena Gilbert, Elena Gilbert/Stefan Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 7 recensioni


Abbiamo i nostri protagonisti, nessun vampiro. sono tutti bambini, all'uscita da scuola... beh non so che altro dire... leggete e fatemi sapere.
Autore: immy | Pubblicata: 13/10/12 | Aggiornata: 13/10/12 | Rating: Verde | Genere: Comico, Commedia, Romantico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Matt Honeycutt, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 8 recensioni


Damon Salvatore... beh è sempre il solito Damon solo che è umano e che una delle sue tante ex gli gioca un brutto tiro, con lo scopo di fargliel pagare per averla lasciata dopo neanche una settimana che si frequentavano.
Il raiting per ora è giallo, ma probabilmente più avanti potrei modificarlo.
Autore: immy | Pubblicata: 25/07/12 | Aggiornata: 12/10/12 | Rating: Giallo | Genere: Comico, Commedia, Romantico | Capitoli: 6 | In corso
Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Meredith Sulez | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 46 recensioni


Elena un giorno decide che Damon beve troppo e quindi per "aiutarlo" lo manda in una clinica per alcolizzati, ma in suo soccorso arriva la Streghetta. Che succederà?
Autore: immy | Pubblicata: 05/09/12 | Aggiornata: 05/09/12 | Rating: Arancione | Genere: Comico, Romantico | Capitoli: 1 - One shot | Completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 9 recensioni


Ciao a tutti allora questo è in un certo senso il continuo di " Things of the otherworld" che alcuni di voi già conosceranno. Innanzitutto voglio anticipare il fatto che cui non ci sarà azione o "cattivi da uccidere" ecc... è semplicemente una storia romantica. Si può capire un pò dal titolo che significa " Il mondo è alcune tenere imprecisioni " che la storia sarà piena di sorprese.
Allora passo ad una piccola sintesi: Rachel è tornata a casa e Stefan si è rimesso con Elena, che succede se un giorno Rachel tornasse, ma con una sorpresina per Stefan?
Autore: immy | Pubblicata: 07/01/12 | Aggiornata: 04/06/12 | Rating: Verde | Genere: Comico, Romantico | Capitoli: 6 | In corso
Personaggi: Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore | Note: Nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Categoria: Libri > Il diario del vampiro | Leggi le 35 recensioni





 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: immy