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Autore: ichigo_sakura    21/11/2012    4 recensioni
31 ottobre. Una notte strana, annuncia la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno, (si lo so che in realtà c'è di mezzo l'autunno, ma a me non piacciono le stagioni intermedie :p)c'è chi dice che tutto può accadere in questa notte speciale, addirittura si crede che tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si apra un varco cosicché i nostri cari possano accompagnarci, se siamo stati rispettosi nei loro confronti, verso una stagione fortunata. Non è vero. La fortuna non esiste, te la crei da solo facendo le scelte giuste, ma in una splendida notte di fine estate chiunque rivolga lo sguardo al cielo pensa, in cuor suo, di essere almeno un po' fortunato...
Anche se da questo breve trafiletto non si capisce la storia tratta della storia d'amore tra Strawberry e Kisshu
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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24 Dicembre 20XX, nove e mezza di sera.
Era una serata terribilmente fredda. Le nuvole ricoprivano completamente il cielo di Tokyo.
Le luci erano tutte accese, sia quelle degli enormi edifici in centro che quelle natalizie che addobbavano e illuminavano tutto rendendo l’atmosfera piacevolmente placida e soffusa.
Gente con pacchetti e pacchettini era impegnata negli ultimi preparativi per la festa, eppure nella città sembrava non esserci mai stata tanta quiete, era tutto silenzioso apparte un brusio di sottofondo di tanta gente che parlava, ma non dava fastidio… affatto.
Il campanile sembrava assonnato: muoveva le sue lancette più lentamente del solito segnalando costantemente lo stesso orario.
Era arrivata troppo presto. Il loro appuntamento sarebbe stato un quarto d’ora più tardi, ma voleva disperatamente vederlo, parlargli, stare con lui gli trasmetteva quella grande serenità che con nessun’altro aveva mai provato. Neppure con Mark si era mai sentita tanto protetta.
Si scaldava freneticamente le mani, aveva dimenticato a casa i guanti, le accostò alla bocca scaldandole con il respiro, provocando diverse nuvolette di vapore acqueo.
Seduta su una panchina aspettava, aspettava di vedere, in mezzo alla folla, dal nulla spuntare quei due bellissimi occhi oro accompagnati da un seducente sorriso… ma lui non arrivava.
Si era vestita davvero bene: per l’occasione aveva messo il suo vestito preferito, un vestito color lampone a collo alto e maniche lunghe stretto in vita che s’allargava in una gonna pomposa fino alle ginocchia coperte, poi, da un paio di calzettoni neri.
§ Uffa! È in ritardo! § pensò sotterrando le mani nelle maniche del giubbotto. Guardava la gente che si spingeva per entrare nei negozi, o nei bar a cercare un po’ di tepore.
Strawberry s’alzò e prese a camminare. Si sentiva davvero stupida.
§ Dove diavolo sei? §
 
Ammettiamolo, dall’alto era estremamente più facile trovare i luoghi. Invece in mezzo a tutta quelle persone la vista gli si annebbiava… s’era perso.
Kisshu spintonava la gente cercando un indizio, per capire dove si trovasse… era sicuro di aver già visto quell’edificio.
§ Sono al punto di partenza! § non ne poteva più, era già da mezz’ora che girava in tondo, era partito col buon presupposto di arrivare in anticipo facendo così bella figura ai suoi occhi… e invece, aveva fatto solo la figura del cretino!
Vedendo una ragazza che chiamava con il telefono cellulare gli venne in mente che avrebbe potuto farlo anche lui. Frugò insistente nelle tasche della giacca di pelle, troppo leggera per quella stagione, ma non ci badava, finché si rese conto che lui non aveva mai posseduto un cellulare, non ne aveva mai avuto bisogno. Si morse un labbro fino a farlo sanguinare.
§ Merda!! § si mise la mani nei capelli, letteralmente, non ci poteva credere, stava davvero sprecando così l’unica possibilità che gli rimaneva per stare con la sua adorata gattina?
Rendendosi conto di non poter fare alto ricominciò a camminare.
 
Strawberry non si era nemmeno resa conto di dove fosse andata, fino a quando non si trovò davanti ad un’enorme albero tutto addobbato di mille colori, e un’enorme stella sulla punta, brillava come diamanti.
Le venne addosso una tale tristezza: perché stava passando la serata più bella dell’anno ad aspettare qualcuno che non sarebbe, evidentemente, arrivato?
Senza neppure rendersene conto erano ormai le dieci.
 
§ Le dieci?! § Kisshu era in preda al panico, gli restavano quattro ore per trovare Strawberry, prima di andarsene avrebbe voluto vederla, almeno un’ultima volta… perdersi nei suoi bellissimi occhi nocciola, accarezzare i suoi morbidi capelli rossi, vedere ancora le sue guance paffutelle diventare rosse per l’imbarazzo… baciare le sue morbide labbra al sapore di fragola… il pensiero lo fece sorridere un po’.
-Ma che cosa sto facendo???- urlò rendendosi conto di stare perdendo nuovamente del tempo, incurante degli sguardi curiosi dei passanti.
Poi, all’orizzonte, dietro un’immensa folla, vide un flebile bagliore: qualcosa in alto brillava.
§ Una stella? § pensò Kisshu rivolgendo lo sguardo verso l’enorme albero che da quel punto, però, non sembrava più grande di una persona.
Qualcosa, in quel punto, lo chiamava… non sapeva come, neppure il perché, ma sentiva che doveva proseguire in quella direzione.
Prima camminava, poi aumentò il passo, s’accorse solo quando ormai era arrivato che stava correndo.
Ai piedi dell’albero, bambini, donne e uomini, erano tutti ammucchiati li sotto con gli sguardi rivolti verso l’alto per osservare quel capolavoro di luci e colori.
Tra tutti… Kisshu aveva visto solo lei… i codini rossi che si muovevano al ritmo del vento gelido, le sue mani tenute chiuse lungo i fianchi… non aveva bisogno di vederle il volto, era lei.
La sua micetta speciale.
 
-Sono qui!- una voce affannata si rivolse a lei.
Strawberry si girò, Kisshu aveva il fiatone e nuvolette di fumo uscivano una dopo l’altra veloci dalla sua bocca, per poi trasformarsi in leggere goccioline d’acqua, i capelli erano spettinati e svolazzanti, i suoi occhi la fissavano, la studiavano… Strawberry capì che in quel momento doveva avere la sua stessa identica espressione dipinta sul volto.
-Perché piangi micetta?- chiese lui avvicinandosi.
Non se n’era accorta fino a quel momento, ma le sue guance erano bagnate e la sua vista offuscata, stava davvero piangendo.
Kisshu cercò di avvicinarla… ma lei si scostò.
-BRUTTO IDIOTA!!!!- la gente intorno a loro si fermò a guardare, ma con un semplice sguardo omicida di Kisshu ripresero tutti a camminare.
A quel punto fu lei a fiondarsi tra le sue braccia e affondare la faccia nel petto caldo del ragazzo.
-P-pensavo non… non… saresti p-più venuto!- singhiozzava con voce smorzata, presa in un pianto intenso.
Kisshu l’abbraccio e appoggiò la bocca tra i suoi capelli profumati.
-Anch’io pensavo di non riuscire più a trovarti…- la strinse più forte –Ma sono qui, non ti lascio più!- era consapevole che quella non fosse altro che una palese bugia, anche se non avrebbe voluto che fosse così, ma ormai erano le dieci e mezza.
 
Rimasero abbracciati per diversi minuti, poi Strawberry si staccò, tirò su col naso e alzando lo sguardo verso Kisshu sfoggiò il sorriso più bello che si potesse immaginare, neanche in un sogno sarebbe mai apparso così bello.
-Dove andiamo?- chiese lei prendendolo sotto braccio congiungendo la sua gelida mano con quella di lui, calda.
Gli servì qualche minuto per riprendersi, le strinse la mano.
-So che è un po’ tardi, ma tu non hai fame?- chiese massaggiandosi lo stomaco, quella corsa gli aveva messo appetito.
-Da morire!- fu la sua unica risposta.
S’incamminarono verso bar carinissimo tutto decorato di bianco per la festa, ordinarono da mangiare. Lui finì in fretta e rimase a guardare lei che mangiava la sua fetta di torta al cioccolato. Lei con la forchetta ne prese un pezzo e glielo piazzò davanti al naso sorridendo.
-Fai: “Haaa”!-  disse avvicinando sempre di più la forchetta alle labbra carnose di lui che s’incurvarono in un’espressione sorpresa e lievemente imbarazzata, ma aprì la bocca per farsi imboccare da lei, quella torta aveva il suo stesso sapore: era dolce, ma con quel particolare retrogusto di fragola che la rendeva unica.
Finito entrambi di mangiare iniziarono a vagabondare per la città, con la sola compagnia delle loro parole e dei loro sentimenti. Sul volto di entrambi si leggeva sempre un sorriso, anche solo accennato, ma comunque sincero… neanche un momento di noia, o un brutto pensiero attraversava le loro menti quando stavano assieme.
Così mano nella mano, ogni persona che li guardava si poteva accorgere, che risplendevano come stelle.
 
Si ritrovarono di nuovo a punto di partenza, davanti a quell’abete, ma ormai l’atmosfera era cambiata, non c’era più nessuno, solo loro due gironzolavano ancora per le strade di Tokyo.
§ Ho deciso… devo farlo! § Kisshu strinse i pugni, mentre rivolgeva un ultimo sfuggevole sguardo alla stella per poi guardare Strawberry. § Se gli confesso tutti i miei sentimenti forse lei mi dirà i suoi… non ho altra scelta! § socchiuse gli occhi § Poi… non voglio andare all’altro mondo senza averglielo detto §
-Strawberry…- si girò verso di lei completamente.
 
La rossa guardava ancora la stella, ma proprio mentre si girava il suono di un campanile echeggiò nel silenzio di una città dormiente.
Era mezzanotte.
Una luce abbagliante avvolse la stella che si frantumò in mille pezzi, ma ricadendo sulla terra, Strawberry s’accorse che non erano altro che fiocchi di neve.
No. Non erano solo fiocchi di neve. A contatto con la pelle di Kisshu sprigionavano una luce blu come quella della stella. Rimase a bocca aperta. Il corpo dell’alieno fece sempre più brillante… era la Mew Acqua che lo richiamava.
-Strawberry!- le prese le mani e le tenne strette.
-Kisshu…! Ma che succede…? Non capisco!- la sua espressione era un misto tra il confuso e lo spaventato.
-Strawberry…- continuò imperterrito lui – Io ti…!- un dolore al petto gli smorzò il fiato, laddove aveva quella ferita, quella che si era fatto combattendo contro Profondo Blu… gli faceva male come se fosse stata ancora aperta.
Socchiuse gli occhi -…ti…a…- li chiuse definitivamente e si lasciò avvolgere dalla luce che lo sollevò in aria, ma lei lo bloccò per un braccio.
 
Pochi secondi prima.
Dove aveva già sentito quelle parole? Quelle dolci parole… quella frase che non aveva mai avuto un seguito…
D’un tratto tutta la nebbia formatasi nel corso del tempo si diradò.
Quel giorno, l’ultimo giorno che aveva sentito quelle parole Kisshu era morto. Non poteva permettere che succedesse di nuovo, non avrebbe lasciato che se ne andasse un’altra volta da lei senza una parola.
§ NO! §
S’affrettò a prendere la sua mano e dopo pochi secondi gridò:- IO NON TI LASCIO! NON TE NE ANDRAI DI NUOVO DA ME, NON PRIMA CHE TU SAPPIA CHE…- fece una pausa cercando, con le lacrime agli occhi di trattenere verso di se il corpo di Kisshu, e finché non lo ebbe tra le sue braccia non continuò la frase lo abbracciò forte iniziando a baciarlo.
-TI AMO! Ti amo… quindi apri gli occhi ti prego!!!- ormai il flusso di lacrime non si fermava. –Brutto idiota!! Apri gli occhi!- si era seduta a terra con tra le sue braccia l’alieno che ancora non apriva gli occhi. –Ti amo… ti amo…- ormai i suoi non erano altro che sussurri strozzati, quasi impercettibili.
-Anche io…-
Quello che Strawberry però non sapeva, è che all’udito di un alieno non sfugge nulla.
-Anche io ti amo micetta…- la mano di lui si posò sulla sua guancia e ne asciugò le lacrime –Più della mia stessa vita!-
-Kisshu!-
 
I due s’alzarono in piedi, dell’Acqua Mew non c’era più traccia, ma la neve continuava a scendere candida.
-Quindi…- Disse lui –Ti ricordi di me?- cercò di avvicinarsi alle labbra di lei che da tempo bramava.
-Si… Stupido alieno!- disse lei con foga tirandogli un pugno ben assestato sulla testa obbligandolo ad abbassarsi di una ventina di centimetri.
-HAIA!!! Perché???- fece lui massaggiandosi il punto appena colpito.
-Questo…- iniziò lei muovendo le dita della mano dall’interno verso l’esterno –È per quando te ne sei andato dal pianeta senza dirmi una parola pur sapendo che ero viva!!!!!!-
Strawberry s’avvicinò lo prese per il colletto della giacca e si mise in punta di piedi per riuscire a guardarlo negli occhi ambrati, così limpidi che riusciva a specchiarcisi.
-Questo invece…- fece una pausa arrossendo –È perché sei tornato!!- chiuse gli occhi e s’avvinghio a lui baciandolo.
Kisshu rimase esterrefatto dal quel gesto. Un bacio dolce e al sapore di fragola, che ogni secondo diventava più passionale, più intenso… più loro.
 
In quella notte nevicosa di pieno inverno, quella notte magica, ognuno di loro sapeva di appartenere solo all’altro. Solo loro... solo tu...  
 
 
Ecco la fine della mia prima FF!!
Spero l’abbiate trovata bella fino all’ultima riga!!
Prima di lasciarvi ci sono delle persone che vorrei ringraziare:
 
Raf 96;
la_bella_;
lupa grigia;
Lady S;
Ninfa Azzurra;
 
Che hanno recensito la mia storia!!!
 
La_bella_ (ancora);
lupa grigia (ancora);
marta_2012;
 
Che hanno messo la mai storia tra le preferite!!!
 
CartoonWordl;
la_bella_ (ri-dinuovo XD);
Melody90:
Pannera;
Strawberry_chan93
 
Che l’hanno messa tra le seguite!!!!!
 
Per non dimenticare tutti coloro che hanno letto!!!!!
 
Un grazie infinito!!! Vi voglio bene!!! *-*
 
Alla prossima storia!!!!
ichigo_sakura <3<3
 
 
  
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