Prologo
–
Non è
una storia, ma deve essere narrata
Ci sono vari
tipi di storie.
Le storie che
inducono gli ascoltatori a rizzare le
orecchie, sbarrare gli occhi e afferrare ogni singola parola, ogni
singola
lettera, congiunzione.
Le storie che
sono come musica. Note musicali infinite,
strofe poetiche e commoventi che ogni persona ascolta e apprezza.
Le storie
banali, quelle di cui si conosce già l’epilogo al
primo capitolo, ma riescono comunque a far innamorare, ridere, piangere
il
lettore.
Ci sono anche
storie che viaggiano sulle nuvole, si posano
sulle stelle e dormono un po’ nei cieli, facendo sognare il
lettore.
Ce ne sono a
milioni, di storie.
Ma questa non
può essere classificata in nessuna di esse.
Forse, questa,
non è nemmeno classificabile come storia.
Eppure deve
essere narrata.
*
Note
dell’autrice fuori di testa
Cari
lettori,
questo
prologo –con tutte le probabilità del caso- non vi
avrà lasciato che un senso
di confusione e spaesamento: non si capisce nulla. In realtà
si capirà solo alla
fine ciò che intendevo con queste parole di overture. Quindi
mettevi i cuori in
pace :D
Due
paroline su questa storia.
In
realtà, proprio come dice il prologo, non so se è
classificabile come storia. È
il racconto per iscritto di una giornata molto particolare, per il
protagonista
(che non avrà mai un nome, poverino xD), con in serbo molte
sorprese e nuovi
incontri.
Il
protagonista si sposterà in diversi luoghi, quindi ogni
capitolo sarà dedicato
ad un posto diverso e ad un tema particolare che
“l’eroe” dovrà affrontare.
Sono sei capitoli, compresi prologo ed epilogo, quindi è
molto corta come
storia.
“Ma
che problemi ha, questa?”, starete pensando, giustamente.
Bene,
se siete arrivati fino a qui senza scappare a gambe levate devo farvi i
miei
complimenti.
Comunque
sia, spero che questa storia possa piacervi o anche solo darvi una qualche emozione,
perché a me ha lasciato uno
strana sensazione e ho voluto condividerla con voi.
Seguitemi,
ragazzi, e lasciate un commentino. (Anche solo un “drogati di
meno”).
La
vostra Eryca.
(che
va a farsi rinchiudere in clinica psichiatrica).