Serie TV > Flor - speciale come te
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Autore: lovelyhead    27/01/2013    3 recensioni
Si conoscono da quando erano piccoli, sono cresciuti insieme, hanno creato tra loro quell'enorme complicità che solo loro intendono; poi, un giorno, quella parola in più, quella luce negli occhi e quella complicità si trasformano in qualcosa di molto più forte e indissolubile: Amore.
Riusciranno i nostri beniamini a contrastare tutte le dure prove e ad essere davvero felici? A voi scoprirlo!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maia Fritzenwalden, Matias Ripamonti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Delfina: Spiegami immediatamente che ci fai tu qui! – Pensavo di essermi liberata di lui, di averlo lasciato nel dimenticatoio per sempre, di averlo sepolto in un passato colmo di cose bruttissime, che al solo pensiero mi terrorizzano, ed ecco che me lo ritrovo di fronte a me, con i suoi occhi grigio-azzurro, lo stesso colore del mare d’inverno, lo stesso colore che vidi e mi rimase impresso nella memoria perché era identico al suo, quando proprio lui mi portò a vederlo… -
Pedro: Volevo salutare la padrona di casa: sono il tuo nuovo, o meglio, vecchio, personale autista – scruta attentamente ogni singolo centimetro del corpo di Delfina, così perfetto, così aggraziato e divino, gli ricorda tanto tutte le notti clandestine che hanno passato insieme, tutti i loro baci, i loro fugaci incontri in quella casa galeotta per l’amore; gli ricorda un passato immensamente pieno sia d’amore, di rancore, rabbia, ma anche qualcosa che andava oltre quello; e, forse, quel qualcosa li ha fatto rincontrare ancora, ma questa volta non solo per poco tempo… -
Delfina: Io dovrei passare più o meno tutte le mie giornate insieme a te, visto che non guido?! Io non… - …non riuscirei a non baciarti ogni volta, ad accarezzarti, a guardarti languidamente, chiedendoti perdono per tutte le menzogne, le carognate che ti ho fatto per tanto; trascorrerei le mie giornate domandandoti scusa ogni volta, dimostrandoti quanto ti amo ancora e sperando e pregando che tu possa perdonarmi, lasciare che io ripari ai miei errori standoti accanto come meriti; ma io non posso… -
Pedro: Che c’è, Delfina, hai paura a rimanere da sola con un tuo ex? Non penso che questa volta ti lasceresti trasportare da me, guardando questo palazzo, questa camera, me ne sono reso conto immediatamente: questa volta presteresti più attenzione e sceglieresti con più cura i tuoi amanti – Delfina rimane colpita dalle parole di Pedro, parole dure, penetranti, dettate da una rabbia talmente grande nei suoi confronti, che quasi le mette paura, la lascia senza parole: si è resa conto in un secondo di quanto dolore abbia provocato in lui, quanta rabbia, quanto odio nutra verso di lei; sentiva le lacrime arrivarle in gola, un magone si fa spazio nel suo stomaco, l’espressione diventa seria, triste, abbattuta, e anche iraconda: gli da uno schiaffo –
Delfina: Vattene, esci di qui! Nessuno mi da della sgualdrina a casa mia, nella mia stanza! Mi fai schifo! – lo guarda negli occhi, lo fissa in quei suoi occhi così belli e riconoscibili tra migliaia e migliaia di persone, cerca una sua reazione, uno stato d’animo, cerca una risposta nei suoi occhi, una minima reazione che le faccia comprendere che piega prenderanno le cose: è sicura che litigheranno, che si faranno ancora del male a vicenda, che continueranno sempre e comunque a rivangare il passato e a rinfacciarsi che sono stati dei falsi ipocriti l’una dei confronti dell’altro; invece, entrambi vorrebbero sistemare tutto, ma c’è ancora troppa rabbia, un muro che li separa, non li rende capaci di lasciarsi tutto alle spalle, voltare pagina e amarsi come vogliono, essere felici e vivere la loro vita insieme –
Pedro: Se qualcun altro ti avesse detto questo, di certo avresti riso; ma con me, no, con me è tutto sempre diverso, hai sempre avuto dei comportamenti che non ti rispecchiano per niente, non sembri te stessa: tu sei te stessa, dicendo queste parole, perché sai che dentro di te, questa volta, esiste un sentimento vero, oltre i soldi, oltre tutto; tu provi amore, finalmente lo provi, finalmente, ma non è per me… - abbassa lo sguardo, per un attimo si ferma a guardare il pavimento e sospira, come per prendere forza, continuare ad essere forte nonostante tutte le avversità della vita, nonostante la sofferenza e le sconfitte che riceve il cuore, che oramai è dolorante, tanto… -
Delfina: Non dirmi queste cose, ti prego… - ha sempre proferito queste parole per le recite con Federico, parole false, macchiate solo d’interesse e di vendetta contro Florencia, ma, stavolta, sono parole vere, macchiate solo della sincerità del cuore, dell’anima pura e ingenua, che ha sempre voluto nascondere agli occhi di tutti per timore che gliela potessero distruggere; le parole di Pedro la fanno piangere, le scende una lacrima sul viso, una lacrima che lascia trasparire quanto sia addolorata e quanto abbia bisogno di essere amata davvero da qualcuno, che ricambi del tutto i suoi sentimenti e non la butti via; l’unico problema è che quella persona, forse, vuole solo vendicarsi, vuole solo cercare di trovare pace facendogliela pagare per quello che ha fatto: la sua paura più grande è che questa sia la verità… -
Pedro: Delfina… - sorpreso, basito dalla reazione così inaspettata di Delfina, la guarda con affetto, con un grande affetto verso quella reazione così sincera, così onesta, priva di qualsiasi recita: finalmente, lui e lei, loro, insieme all’interno di quattro mura, senza barriere, solo loro e ciò che sentono; questo rende Pedro così felice, così gioioso per quel traguardo, quel trionfo per il quale ha dovuto patire anni e anni di rifiuti da parte di Delfina, ma alla fine, l’amore prevale su qualsiasi barriera; Pedro inizia ad accarezzarle il viso, le sorride dolcemente –
Delfina: Non ti ho mai usato, mai, non ne avevo il coraggio né adesso né allora, quando attorno a me c’era solo un castello di menzogne, che io ho costruito per difendermi da tutto e tutti; ho sbagliato a mettere una barriera anche con te, che mi amavi così tanto… - in quel momento, dopo aver pronunciato quelle parole così importanti, Pedro inizia a sentirsi un mostro: vuole vendicarsi di lei, una persona che ha così tanto da dare, che vorrebbe tanto amare qualcuno che la ricambi allo stesso modo, con gli stessi sentimenti, vorrebbe soltanto ottenere quella felicità che le è stata negata dalla vita tante volte, fino a renderla la persona così apparentemente malvagia; la bacia, consapevole che quel bacio potrebbe significare un nuovo inizio, una nuova vita insieme, qualcosa di molto importante per entrambi; Delfina si lascia andare, lo bacia, si rifugia tra le sue braccia, nel calore del suo petto, che è l’unica cosa le fa intendere che non è sola, e non lo sarà finché ci sarà Pedro al suo fianco –
All’ospedale:
Federico: Matias, basta, lascialo!! – trattiene Matias, che sta quasi per ammazzare Lorenzo per tutto quello che ha fatto a Maia, anche se vorrebbe tanto che la pagasse cara per aver spaventato tutti, per averli impauriti avvelenando la sua povera piccola sorellina –
Lorenzo: Ma si può sapere che vi prende?!! Io non capisco! – O qui sono diventati tutti dei pazzi stravolti, oppure io mi sono perso un evento davvero sconvolgente: perché Federico e Matias mi hanno attaccato in quel modo, soprattutto Matias? Li vedo così decisi a volermi distruggere, mi odiano a morte, lo vedo dai loro occhi agguerriti, ma quello che dovrei sapere è perché: sicuramente, si tratta di Maia –
Flor: Basta, smettetela tutti quanti! Federico, porta Matias via di qui; io devo parlare con Lorenzo – Dobbiamo finirla con tutti questi dubbi, con queste domande senza risposta: io devo avere una conversazione privata con Lorenzo per provare almeno a capire se potrebbe essere stato in grado di commettere un atto del genere, e scoprire, o almeno intuire il motivo per cui avrebbe fatto una cosa simile –
Federico: Io non ti lascio qui con questo tizio!! – Flor lo guarda decisa, molto determinata a voler rimanere sola con Lorenzo per scoprire un minimo: questo lo deve alla sua migliore amica, cognata e presto anche zia; Federico capisce che Flor vuole a tutti i costi parlare con Lorenzo, così la lascia sola con lui –
Lorenzo: Flor, io non riesco a capacitarmene, è così strano! Ti giuro che io ieri volevo solo che Maia stesse bene, che ridesse, si sentisse apprezzata, amata per ciò che è da me, che non avrei mai il coraggio di farle del male; voglio solo che siamo felici insieme, così da dimenticare tutto quello che ci fa soffrire, soprattutto a lei; ho fatto tanti errori nella mia vita, ho tante colpe da espiare, e, forse, non ho neanche il tempo per poter riparare tutte le mie colpe; ma ti giuro che questa volta ho solo la colpa di amarla tanto… - E’ la verità, senza maschere, travestimenti e piani malvagi dietro, è la pura verità del mio cuore, della mia anima, è ciò che provo per quella ragazza, per quell’angelo, che mi ha salvato da un destino immerso nell’oscurità, nella malvagità, nella tristezza e nell’angoscia; mi ha salvato da una vita piena di dolore, piena solo di piani di vendetta e senza amore: come potrei far del male ad una persona così importante per me? –
Flor: Mi sono accorta dal primo giorno, in Canada, che tu tenevi particolarmente a Maia da quando l’hai incontrata nella hall dell’albergo; e Maia è fortunata ad averti, è davvero tanto fortunata ad avere accanto qualcuno come te, che cerca sempre di amarla e proteggerla ad ogni costo, pur sapendo che lei nel suo cuore ha qualcun altro; questo ti fa davvero onore, ed è per questo che non credo che tu sia stato ad avvelenarla, non lo riesco a credere… - E’ come pensavo: Lorenzo è più innocente di un bambino appena nato, non avrebbe mai il coraggio che ridurre Maia in quel letto d’ospedale, mai, perché l’ama tanto, farebbe qualsiasi cosa per lei, darebbe la sua vita per proteggere Maia; io gli credo, voglio credergli, perché quell’espressione, quegli occhi così abbattuti, ma allo stesso tempo con una luce dentro così intensa è tipica delle persone innamorate, prese dai sentimenti così imponenti per qualcuno… -
Lorenzo: Non le farei mai una cosa del genere, mai… - Federico ascolta ogni singola parola, ogni secondo di quella conversazione, e giunge anche lui alle stesse conclusioni di Flor: non è stato lui, non è proprio possibile che Lorenzo le abbia potuto somministrare del veleno per ucciderla, perché è troppo coinvolto nella loro relazione; bisogna cercare qualcun altro, qualcuno che fa parte della vita di Maia, della sua quotidianità; ma è anche possibile che potrebbe trattarsi di qualcuno che fa parte del passato di Maia, un passato oscuro, che nessuno conosce… -
Intanto, in camera di Maia all’ospedale:
Matias: Amore, come ti senti? Va tutto bene? – si avvicina verso il letto su cui Maia è sdraiata, le sorride dolcemente, accarezzandole teneramente la fronte e chinandosi verso di lei per darle un bacio; nota che Maia è totalmente assorta nei suoi pensieri, quasi preoccupata: si morde il labbro, rannicchiata su se stessa, fissa la parete della camera, come se migliaia di ricordi, di immagini, di scene del suo passato fossero proiettate su quel muro – Ehi, a cosa pensi?
Maia: A nulla, sono solo ancora spaventata per quello che è accaduto oggi; ma è tutto finito, va tutto per il meglio adesso – abbraccia Matias con amore, lasciandosi circondare da quella sicurezza che solo gli abbracci di chi ama di più al mondo riesce a darle, e dimenticando tutto, tutti i pensieri negativi, le paure, le angosce e la realtà, che pone sempre avversità al loro amore –
Matias: Sei sicura? Io ti vedo così pensierosa, a tratti triste e sconsolata… - e aveva ragione: Maia è triste, pensierosa, preoccupata e molto sconsolata, quasi arresa per il biglietto che ha ricevuto, così velatamente minaccioso, ambiguo, incute terrore, perché lascia chiaramente intendere che chiunque l’abbia scritto è intenzionato a provocare tante disgrazie alle persone che ama, a se stessa, a Matias; e per questo ha così timore che gli possa succedere qualcosa, qualcosa di irreversibile, che lo possa portare a smettere di provare quell’amore unico che solo loro sentono; o forse potrebbe portarlo via da lei per sempre, lasciandola sola al mondo; è cosciente del fatto che dovrà lottare ancora, come sempre, insieme a Matias per restare uniti, proteggersi a vicenda e non dividersi mai… -
Maia: Va tutto bene, sta’ tranquillo… - Non posso, non posso farlo, non posso addossargli ancora altre preoccupazioni, altri timori a causa mia, perché non se lo merita, non posso continuare a renderlo così vulnerabile, così abbattuto, angosciato e stravolto come adesso: lui c’è sempre stato quando avevo bisogno, quando stavo malissimo, quasi per morire, addirittura è arrivato a salvarmi la vita, mi ha consolato nei momenti peggiori della mia vita, e ha gioito insieme a me nei momenti migliori; mi ha sempre sostenuto e protetto,  sempre; ora, tocca a me proteggerlo: non gli dirò del biglietto, non voglio, non se lo merita… -
Matias: Quando uscirai di qui, e credo proprio che accadrà domani, staremo insieme tutto il giorno: voglio stare con te, voglio che siamo felici, come una volta – nota come Maia in un attimo cambia totalmente espressione, un’espressione di repressione di ogni sentimento che prova, una repressione che ha visto molto spesso, quasi sempre, ogni giorno della sua vita sul volto della sua amata: purtroppo, sono ritornati di nuovo in una spirale senza fine di litigi continui, gelosie, paranoie, scenate di gelosia che culminano sempre con un fugace bacio o con una nottata clandestina perché non devono farsi scoprire; torneranno di nuovo a sfinirsi l’un l’altra con questo, anche se non vogliono, ma è inevitabile… -
Maia: Anch’io vorrei che fossimo felici come tanti mesi fa… - Era inevitabile che succedesse una cosa del genere, siamo caduti in pochi secondi di nuovo nella solita situazione che ci allontana l’uno dall’altra continuamente, ci rende nervosi, arrabbiati l’uno con l’altra perché cerchiamo sempre di essere disfattisti, continuamente indisponibili verso l’altro, per paura che possiamo avvicinarci più del necessario; io non so se farlo, non lo so… -
Matías: Non mi devi dare subito una risposta, però sappi che sarò qui, qualsiasi cosa tu abbia bisogno, non me ne andrò – le da un innocente bacio in fronte, e lascia quella camera, lascia sola Maia, che non può fare a meno di lasciarsi andare ad un pianto struggente, perché soffre, soffre incredibilmente per tutti i dubbi che ha, tutte le sue paure e il timore di poter far soffrire gente che non se lo merita; avverte che sta sbagliando tutto, completamente… -
Intanto, in Kricoragan:
Delfina: Basta, Pedro, basta… - si allontana bruscamente da lui, dandogli le spalle e mettendosi le mani nei capelli, in segno  che non sa più che cosa sta combinando: avverte come stia rovinando tutto a causa del suo passato, ancora, ancora una volta, tutto sta andando a rotoli perché i vecchi sentimenti, quelli che dovrebbe lasciato alle sue spalle per sempre, come si era ripromessa di fare, stanno tornando repentinamente nella sua vita, e gliela stanno distruggendo, come se questo non bastasse; ma lei non vuole, e farà di tutto pur di mantenere in piedi un rapporto fondato sulla fiducia, di tutto, perché non vuole farsi scappare l’opportunità di essere felice… -
Pedro: Perché, Delfina, perché vuoi mettere la parola fine a quello che ci lega da oltre due anni?! Perché continui a mentire a te stessa?! – si avvicina pericolosamente a lei, che indietreggia verso il muro, spaventata e allo stesso tempo attratta sempre di più da quelle labbra così rosee, viene braccata, non ha via di scampo: ma Delfina non se ne andrebbe mai da quella trappola così romantica… -
Delfina: Smettila! Io e te siamo solo padrona e domestico! VATTENE! – urla apparentemente furiosa con Pedro e cercando di liberarsi dalla vista di quelle labbra così vicine alle sue, per fermare una conversazione e azioni indesiderate, che potrebbero portarli entrambi a fare cose di cui in un futuro potrebbero pentirsi amaramente, soprattutto Delfina, che non sopporterebbe più rimorsi –
Maximo: Delfina, va tutto bene?! – le domanda, fuori dalla porta, mentre Delfina impallidisce vistosamente… -
Il giorno dopo, Maia viene dimessa dall’ospedale per la gioia di tutti, viene portata a casa da Federico e va subito in camera sua per potersi rimettersi in sesto e riposarsi ancora un altro po’, visto che durante la notte in ospedale non ci è riuscita più di tanto; mentre invece, Matías, Flor e Federico si riuniscono nello studio per parlare di quanto accaduto:
Flor: Non è stato Lorenzo ad aver avvelenato Maia, ve l’assicuro! Ieri ho parlato con lui: mi è sembrato così innocente, non era a conoscenza di nulla, era davvero molto scosso e sorpreso, e, da quel che ho potuto captare, ama Maia moltissimo e non le farebbe questo… - Convincetevene, non è stato Lorenzo, non lo farebbe mai! Spero solo di non sbagliarvi su una questione così delicata, perché qui ne vale della vita di Maia, ma io sono sicura che lui non è stato, non potrebbe mai essere… -
Matías: Ma come fai a dirlo? Io non credo a quel tipo, non gli credo per niente! Voglio che Maia stia a migliaia di kilometri di distanza da quello là! – Secondo me è giusto che Maia rimanga in casa sotto la protezione e la continua sorveglianza di tutti noi, per evitare che qualcuno di estraneo le si avvicini e cerchi di nuovo di mandarla in ospedale in condizioni molto critiche, non riuscirei a sopportarlo… -
Federico: Io sono d’accordo con Flor, perché ieri ho ascoltato tutto; e penso che tu, Matías, abbia torto, perché parli da uomo geloso e sei accecato da una rabbia personale per Lorenzo, che non ti fa vedere le cose per come sono; però su una cosa ti do ragione: Maia dovrebbe stare a centinaia di kilometri di distanza, insieme a te… - E’ un piacere che faccio ad un amico e ad una sorella che vorrebbero stare insieme, ma non possono; però io li aiuto ad esaudire il loro desiderio, anche se non sarà per sempre, e oltretutto, mi serve anche per preservare Maia, quindi ho un doppio vantaggio; spero solo che non si opponga a stare con Matías in Germania, da soli… -
Matías: Se mi vuoi mandare in Germania con Maia, sappi che sono più che d’accordo, così tu potrai dirigere le indagini da qui, io, invece, recluterò persone che possano sorvegliare per bene la casa dei tuoi genitori in Germania, e ti aiuterò con le indagini da lì; tutto mantenendo la massima riservatezza, chiaramente… - Così finalmente potremmo trascorrere dei giorni insieme, io e Maia, senza nessuno che ci possa interrompere, solo io, lei e il nostro amore, che potrà essere vissuto alla luce del sole, senza paure; potremmo essere davvero felici, anche se non per molto… -
Flor: Maia di certo si chiederà il perché di tutto questo, quindi dovremmo dirle che è stata avvelenata: chi lo fa? Io sarei disponibile a farlo, anche se comunque mi dispiace troppo per la mia piccola cognata… - viene interrotta –
Matías: Tranquilla, Flor, lo farò io, non appena arriveremo in Germania, le dirò tutto, così potrà sfogarsi serenamente al sicuro e cercherò di tenerle su il morale… - Flor e Federico annuiscono, sono d’accordo con le misure di precauzione prese finora, la parte più difficile sarà rivelare tutta la verità a Maia, che ne resterà sconvolta; ma riuscirà a riprendersi con Matías al suo fianco… - Ora scusate, ma vado a casa a riposarmi un po’: sono stanco morto, e anche voi dovreste fare lo stesso…
In Kricoragan:
Delfina: Fate partire le ricerche immediatamente, scoprite tutto dei suoi movimenti e rintracciatela; quando ci sarete riusciti, ci sentiremo per chiarire i pagamenti e le altre cose… - chiude la chiamata – Chissà Catherine dove sarà andata, non viene neanche a me un’idea! Con un bambino in grembo di circa tre mesi e con una vendetta da portare avanti, mi sembra strano che lei sia sparita in questo modo, senza lasciar detto niente a nessuno; magari, qualcuno del covo sa… -
Pedro: Adesso ti dedichi alle attività di spionaggio? – Non cambi mai, sei sempre la stessa doppiogiochista, falsa, ipocrita, che mi viene a fare la morale su ciò che è giusto o sbagliato, che mi dice di andarmene, di sparire dalla sua vita perché vuole costruire un rapporto su basi solide, e alla fine si rivela sempre per ciò che è; ma io ne sono innamorato ancora, nonostante tutto –
Delfina: E a te che importa? – viene interrotta –
Maximo: Vedo che vi siete già conosciuti! Delfina, lui è il tuo autista personale – Delfina stava quasi per scoppiare, non ce la faceva più: aveva i suoi due pretendenti che si erano conosciuti, lì, in quella stessa casa, prima che lei potesse scoprirlo e cercare di fermare il trambusto che si sarebbe andato a creare; ma ormai è troppo tardi: bomba è esplosa, adesso bisogna solo fare in modo che faccia meno vittime possibili –
Pedro: Diciamo che sono diventato anche il suo fabbro personale: ieri la signorina è rimasta rinchiusa in camera sua, così io l’ho aiutata ad uscire di lì… - Voglio vedere come se la cava adesso, deve dare assolutamente delle spiegazioni a Maximo, perché ieri gli ha detto che andava tutto bene, così l’ha liquidato; ma, in realtà, stava facendo ben altro! –
Delfina: Sì, purtroppo, e siccome non volevo che tu, Maximo, ti preoccupassi, ho chiamato Pedro… - Io ti ammazzo!! Perché doveva per forza ricapitare nella mia vita e rendermela così difficile! E’ una bomba ad orologeria, lui sa tutto di me, tutto, qualsiasi cosa, e, cosa peggiore, ho anche avuto una relazione con lui, quindi potrebbe ricattarmi in qualsiasi momento! Non so come fare, mi sta mettendo in seria difficoltà… - Adesso, scusate, ma devo andare a fare un servizio, a dopo – da un bacio, un vero bacio a Maximo, che fa ribollire il sangue nelle vene di Pedro, divenuto geloso in un secondo: la piccola vendetta di Delfina ha avuto un effetto rapido e doloroso, ha colpito nel segno, e la ex strega se ne va via sorridente e facendo un occhiolino a Pedro –
Pedro: Devo venire con lei, signorina? – Questa me la paghi! –
Delfina: Certamente! – Mi farò delle risate sicuramente! –
Al passaggio dei baci:
Franco: Mia sorella sta bene, e tu invece mi sembri un cadavere ambulante e distrattissimo: Facha, sputa il rospo che ti tieni dentro da mesi! – Una donna, sono più che certo che una donna c’entra col malessere interiore di Facha, che è più depresso del solito: quando, ad esempio, stava con mia sorella e seppe che lei era innamorata di Matías, stava male, ma così distrutto come negli ultimi mesi non l’ho mai visto… -
Facha: Catherine, la fidanzata ufficiale di Matías, mi ha lasciato: entrambi avevamo una relazione, un’intensa relazione, ci amavamo e ci amiamo ancora; ma lei mi ha lasciato, e io sono preoccupato per lei e sconvolto per non averla più accanto… - Amore mio, amore mio, dove sei? Che fine hai fatto? Perderti è stato come morire, mi stai uccidendo senza la tua presenza, sento che non amerò mai nessun’altra donna come te, nessuna, vivrò col ricordo di noi, di quello che ci unisce e ci ha unito nonostante tutte le avversità; io voglio te, solo te… -
Franco: Proprio di lei ti dovevi innamorare?!! Ti sei messo in una trappola… - a Facha squilla il telefono, lo prende e risponde; non appena la chiamata ha inizio, il suo volto sbianca improvvisamente, e lui e Franco corrono via dal passaggio dei baci, per andare chissà dove… -
Nel bagno di casa Fritzenwalden, vicino alla camera di Maia:
Maia: Ma cosa…? – dopo aver appena terminato di fare la doccia, Maia sente dei rumori provenire da camera sua, e, incuriosita, va a vedere che cosa stesse succedendo; appena entra, vede un biglietto e un’altra rosa sul suo letto: la sensazione di gridare le invade il corpo come non mai, è spaventata, si sente perseguitata da qualcuno, che vuole terrorizzarla a morte e non lasciarla mai tranquilla; ma quando lo legge, si sente ancora peggio –
Ti avevo detto che sarei tornato.
E, invece, Matías se ne andrà.

Maia: Matías! – quelle poche, semplici parole la spingono a rivestirsi in fretta e ad uscire da casa Fritzenwalden senza farsi vedere da nessuno; vaga sola, perseguitata per le strade di Buenos Aires, correndo, fino a quando non si trova davanti al condominio in cui vive Matías; il portone è aperto, entra e prosegue velocemente per le scale fino ad arrivare davanti alla porta giusta; suona, suona il campanello più volte, e l’ansia aumenta, aumenta fino quasi a farle perdere il controllo; ma Matías le apre, guardandola basito – Oh, amore, per fortuna stai bene!
Matías: Maia! Ma che cosa ci fai qui?! Dovresti essere a casa tua, a riposarti! Vieni dentro, altrimenti prendi un mucchio di freddo! – la fa entrare, sdraiare sul letto; mentre in cuor suo non riesce a capacitarsi di quello che abbia spaventato talmente Maia da farla venire fino a lì, piangendo e preoccupata più del necessario; è da ieri che è strana, troppo: gli sta nascondendo qualcosa, ed è intenzionato a sapere di cosa si tratta –
Maia: Vieni qui, sdraiati accanto a me, voglio averti vicino – Ho avuto così tanto timore di perderlo per sempre, e invece quel farabutto che mi sta tormentando, mi ha solo preso in giro, per rendermi vulnerabile e fare qualche passo falso per colpirmi in ciò che più mi fa male! Perché mi fanno questo, perché?!! –
Matías: Anche io voglio averti vicino, sempre; ma ancora di più voglio capire che cosa mi stai nascondendo: sei strana da ieri, e non capisco il motivo… - Magari sarà solo il fatto che finire in ospedale l’ha fatta divenire un po’ troppo impaurita, così tanto che ha dovuto rifugiarsi da me, perché a casa sua si sente troppo sola; o forse è davvero successo qualcosa che non mi ha detto… -
Maia: Mentre ero a casa e mi stavo riposando, ho fatto un bruttissimo sogno: ho sognato di perdere te, andavi via, così mi sono spaventata tanto ed eccomi qua – Spero solo che si lasci convincere da quel che ho detto, anche se ne dubito fortemente: nessuno avrebbe una reazione così esagerata di fronte ad un sogno, ma considerando le circostanze in cui mi sono trovata, dovrebbe credermi: è la prima cosa che mi è venuta in mente! –
Matías: Non le riesco a credere, mi sembra fin troppo esagerata la sua reazione, ma penso che sia meglio evitare che la metta sottopressione con un terzo grado, che poi, alla fine, può risultare inutile; meglio coccolarla un po’… - Amore io sono qui per te, e ci sarò per sempre, non mi perderai mai – inizia a baciarla, per rasserenarla, per fare in modo che sfoghi tutta la tensione accumulata, così passano un momento indimenticabile insieme –
All’ospedale:
Paloma: Nonna, come stai? – Non sa ancora che non riesco a trovare Catherine da nessuna parte, neanche Segundo, che mi ha aiutato questa notte a cercarla, è riuscito a trovarla! E adesso come farò a dirglielo? –
Nonna: Catherine come ha potuto…? – La mia piccola nipotina, chissà come starà adesso; spero solo che non sia distrutta come sua madre, sull’orlo di una depressione che potrebbe consumarla fino a portarla al suicidio… no, non deve succedere! –
Paloma: Adesso non dobbiamo parlarne, riposati… - Non so come dirglielo, non lo so… - esce fuori dalla camera d’ospedale, cui è ricoverata sua nonna per uno scompenso; fuori dalla porta trova Segundo, che non esita a chiederle come sta sua nonna –
Segundo: Va tutto bene, vero? – Che viso stravolto che ha, non l’ho mai vista così provata da un evento in tutta la mia vita; è scossa, tanto scossa per quello che è successo a sua nonna, a Catherine e ha anche timore di quello che verrà in futuro; per questo devo fare qualcosa per rasserenarla un po’, almeno un poco, perché, da quel che ho capito, le cose diventeranno insostenibili per Paloma –
Paloma: E’ tanto turbata, e io, io non so come fare per dirle tutta la verità, non lo so; ti prego, aiutami, io non so più che fare… - piange, piange davvero, quelle che sta vedendo Segundo sono lacrime vere, provenienti dal cuore, dalla sofferenza del cuore, che, adesso più che mai, ha bisogno che qualcuno gli stia accanto, qualcuno che non gli farebbe mai del male, ma che sia solo in grado di dargli la felicità  negata per tanti anni; e Segundo lo intende subito, così si precipita ad abbracciare Paloma, che si sente protetta in quelle braccia –
Segundo: Andrà tutto bene, tutto bene…
Intanto, nel reparto di terapia intensiva:
Facha: Franco, non posso crederci, sto perdendo tutti i miei cari… - Prima Catherine, ora mio padre: sto per perdere la persona più importante per me, colui che mi ha cresciuto, mi ha stretto tra le sue braccia quando io ne avevo più bisogno, mi ha insegnato tante cose sulla vita, sulle scelte da intraprendere, e soprattutto mi ha insegnato ad essere felice, sempre; ho ancora bisogno di lui, ho ancora bisogno di mio padre… -
Franco: Sta’ calmo… - gli mette una mano sulla spalla in segno di sostegno, di fiducia per quella situazione: suo padre si sveglierà, è certo che si sveglierà e potrà trascorrere con suo figlio Facha momenti meravigliosi, come solo padre e figlio possono trascorrere –
Facha: Non voglio che mi lasci… - un dottore esce fuori dalla camera di suo padre, e gli fa cenno che può entrare a vederlo; Facha entra in camera e vede suo padre esanime su quel letto, con tanti tubicini che gli percorrono tutto il corpo – Papà…
Hernàn : Figlio mio, mi dispiace tanto che tu debba vedermi in queste condizioni; sappi che io ti voglio tanto bene, te ne ho sempre voluto, e continuerò a volertene per sempre; ma tu devi sapere la verità, prima che io muoia, tu devi sapere la verità, prima che io muoia…
Facha: Che cosa devo sapere? – fissa il volto di suo padre, esausto, come se stesse quasi per andarsene definitivamente; mentre Facha è stravolto, provatissimo da quella situazione, e non sa più che fare, che dire… -
Hernàn: Io non sono tuo padre… - e lì, dopo aver scagliato Facha contro una dura realtà, i suoi occhi si chiudono, tutti i macchinari iniziano ad emettere un suono, che diventa sordo alla fine: suo padre è morto –
A casa di Matías:
Maia: Meglio se mi vado a fare un po’ di caffè – mentre Matías è sotto la doccia, Maia va in cucina a prepararsi un po’ di caffè; poi si siede su una poltrona del salone e vede che c’è un foglio sotto un mobile vicino alla porta d’entrata; lo prende e lo legge –
Io non ce la faccio a vivere così.
Tu non sei innamorato di me, sei perdutamente innamorato di un’altra donna.
E io non posso sopportarlo, né io né tuo figlio.
E’ ora che le nostre strade si dividano.
Addio per sempre,

Catherine

Ed eccomi qui con il cinquantunesimo capitolo! Ringrazio infinitamente chi continua assiduamente a seguire questa storia e mi sostiene! Un bacio a tutti! Ed un ringraziamento speciale ad Eliessa e a ChocoBomb!
Un saluto a tutti, alla prossima!

   
 
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